Per come la vedo io, OnePlus ormai si trova in una posizione piuttosto scomoda, quasi ad un bivio. Il brand ha iniziato la sua storia anni or sono, al grido dello slogan “flagship killer” ma, diciamola tutta, negli ultimi anni è come se avesse perso un po’ la sua identità, non riuscendo a produrre né flagship veri e propri né “flagship killer”. Ed è per questo che le mie aspettative sul nuovo OnePlus 11 sono state alte sin dal principio, e non per quanto riguarda le prestazioni o la qualità fotografica, ma per un fattore molto più importante soprattutto negli ultimi tempi: la capacità che un brand deve avere, nel bilanciare caratteristiche e prezzo di vendita.
Per farla semplice, dato l’incredibile aumento dei prezzi di quest’ultimo periodo da parte di praticamente tutti i brand, appena ho acceso per la prima volta il nuovo OnePlus 11 ho “sperato” che almeno loro riuscissero a proporre un dispositivo di fascia alta, ma sotto i 1000 euro.
E ce l’hanno fatta, con qualche compromesso questo è vero, ma ci sono riusciti: OnePlus 11 ha un prezzo di 849,00 euro per la versione 8/128 e di 919 euro per la versione 16/256. Prezzi che fino ad un paio di anni fa avremmo potuto considerare piuttosto alti, ma che oggi come oggi sembrano essere molto più allettanti.
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Recensione OnePlus 11: caratteristiche, display, prestazioni, batteria, fotocamere e prezzo
Unboxing – OnePlus 11
La confezione del OnePlus 11 è la solita, tipica, bellissima scatola a cui ci ha abituati l’azienda: è rossa, ha un rivestimento gommato, ed è ben organizzata. Al suo interno troviamo:
OnePlus 11;
alimentatore da 100W con ingresso USB Type-C;
cavo USB Type-C / Type-C;
cover in silicone;
spillino per lo slot SIM;
manualistica.
Design e materiali
Grande 163 x 74.1 x 8.53 mm e pesante 205 grammi, il OnePlus 11 non è di certo tra gli smartphone più compatti di questo inizio 2023: rispetto alla generazione precedente è qualche millimetro più sottile e 5 grammi più pesante. Insomma il nuovo modello di punta del brand è piuttosto ingombrante e difficile da utilizzare con una mano, ma sebbene io sia più un fan di modelli compatti come il Galaxy S23 base, devo ammettere che l’ottimo bilanciamento dei pesi del OnePlus 11 tende molto a ridurre il “fastidio” dovuto alle dimensioni, rendendo l’impugnatura molto comoda.
C’è da dire però una cosa: OnePlus 11 è disponibile in due colorazioni, Titan Black ed Eternal Green, che hanno un grip molto diverso tra loro. La versione nera ha una scocca posteriore realizzata con una particolare lavorazione che lo rende super piacevole al tatto e per nulla sofferente alle impronte digitali, che però diminuisce tantissimo il grip aumentando la scivolosità; la versione verde invece, ha una scocca posteriore in Gorilla Glass 6 che è più lucida e soffre tantissimo le impronte digitali, ma è decisamente meno scivolosa e più comoda da maneggiare. Insomma, a voi la scelta.
Dal punto di vista stilistico, non mi sento di giudicare l’aspetto del nuovo OnePlus 11, anche perché ormai siamo abituati a design che seguono più o meno questa linea. La parte a specchio del camera bump è stata ridotta rispetto alla generazione precedente, i che risolve quasi totalmente il problema delle impronte digitali, ma personalmente non amo molto le aree nere lucide di quella zona, che tendono tra l’altro a raccogliere polvere.
Mi piace molto però la colorazione verde del nostro sample, che non è super brillante ed a mio parere è molto elegante, udite udite, su OnePlus 11 torna l’alert slider che avevamo visto scomparire nel 10T.
Display
Il display del OnePlus 11 utilizza un pannello da 6.7 pollici con risoluzione 2K e tecnologia LTPO 3.0. Il rapporto diagonale/risoluzione risulta in un’eccezionale densità di pixel per pollice pari a 525 ppi, che rende le immagini riprodotte dallo schermo del dispositivo estremamente nitide e definite. E se vi state chiedendo in cosa cambia la tecnologia LTPO 3.0, è semplice: con questa tecnologia la frequenza di aggiornamento è influenzata in tempo reale anche in base agli scorrimenti del dito sul pannello.
Tutto molto bello, direte voi. Con i suoi colori ben bilanciati, i neri profondi, una totale assenza di aberrazioni cromatiche ed una tecnologia di refresh rate variabile del genere, lo schermo del OnePlus 11 sembra fantastico. Giusto? E invece, è proprio nel pannello che troviamo alcuni “compromessi” che OnePlus ha dovuto decidere (probabilmente per mantenere un prezzo competitivo). Il punto principale è che il nuovo OnePlus continua ad utilizzare un pannello Samsung E4, ossia un pannello che ormai ha due anni d’età. Il che significa che, rispetto all’E6, ha un consumo energetico molto più marcato ed una luminosità di picco più bassa.
In sostanza sì, con i suoi 800 nit massimi e i suoi 1300 nits di picco si vede decisamente bene, ma in condizioni di luce diretta potrebbe esserci qualche problemino soprattutto se si indossano occhiali da sole. Inoltre non dispone di alcun DC Dimming e l’attenuazione PWM ad alta frequenza è di soli 360 Hz, cioè un valore che anche due anni fa non era tra i migliori.
Quindi in tutta sostanza, sta a voi decidere se si tratta di un buon pannello. Se vi interessano risoluzione, frequenza di aggiornamento e LTPO allora è un ottimo display, se invece siete preoccupati del consumo, della luminosità massima e delle tecnologie di dimming, allora in giro c’è di meglio.
Hardware e prestazioni – OnePlus 11
OnePlus 11 è animato dal nuovo Qualcomm Snapdragon 8 Gen. 2, che è affiancato da 8 o 16 GB di memoria RAM di tipo LPDDR5X e da 128 GB o 256 GB di memoria interna. E considerando il SoC e la RAM, va da sé che è uno dei pochi ad offrire queste caratteristiche a meno di 1000 euro ma, anche qui, qualche piccolo compromesso c’è.
La memoria interna, ad esempio, nella versione da 128 GB è di tipo UFS 3.1, mentre nella versione da 256 è di tipo UFS 4.0. Ed anche la seconda generazione dello Snap 8 non è che dia proprio il massimo in quanto a thermal throttling, soprattutto se paragonato al Vivo X90 Pro (qui la recensione) anche se, va detto, parliamo di due fasce di prezzo totalmente differenti.
Da un punto di vista di numeri nudi e crudi, nei benchmark che abbiamo effettuato sul OnePlus 11 abbiamo ottenuto dei risultati quantomeno in linea con gli altri smartphone che utilizzano la nuova piattaforma di Qualcomm. Ma il punto è un altro: OnePlus 11 è l’unico smartphone con Snapdragon 8 Gen. 2 che abbiamo testato , i cui si verificano repentini underclocking a temperature neppure chissà quanto elevate.
Come noterete dall’immagine in alto ad esempio, nello stress test di 3D Mark nonostante la temperatura non avesse raggiunto neppure i 40 gradi, le prestazioni nel loop 3D hanno incominciato a vacillare a circa un terzo del test.
Ed è un fenomeno che è ancora più palese nello stress test di AnTuTu, dove è evidente come quelli di OnePlus abbiano deciso di puntare ad un bilanciamento molto più conservativo, tagliando praticamente le gambe al processore, abbassando le frequenza di clock e le relative performance della CPU molto spesso anche con picchi che toccano il 50%.
Quindi, considerando il fatto che OnePlus 11 è il primo ad utilizzare la tecnologia Cryo-velocity VC, che integra un sistema di raffreddamento a camera di vapore grande ben 3685 mm2 ed uno strato in grafene cristallizzato grande 5673 mm2, mi chiedo quale sia il senso di questi repentini underclock, soprattutto perché lo smartphone gestisce molto bene le temperature.
Sia chiaro, si tratta sempre di uno smartphone veloce, fluido, e totalmente privo di lag, ma qualora vogliate giocare a titoli 3D complessi come Genghin Impact OnePlus 11 non è stabile quanto il Vivo X90 Pro. Quando si attiva la modalità Ultra-steady il frame rate diventa un po’ più stabile, ma l’effetto non è evidente quanto ci saremmo aspettati. E vale lo stesso per la funzione ultra-resolution, che aumenta leggermente la nitidezza delle immagini, ma null’altro.
Insomma, giusto per essere chiari: OnePlus 11 non è uno smartphone lento e la stragrande maggioranza delle persone non noterà neppure tutti i fenomeni di cui vi ho parlato fino a ora, ma considerando che il brand lo esalta come uno dei più potenti in circolazione, in realtà non lo è. Ma costa meno della stragrande maggioranza dei suoi competitor.
Ad ogni modo, buono l’audio in capsula così come l’audio stereofonico che è compatibile con Dolby Atmos e sfutta a pieno la tecnologia Dual “Reality” Speakers. Piuttosto preciso il sensore per le impronte digitali integrato nel display e molto stabile la connessione alle reti WiFi. Ciò che non mi ha fatto impazzire è stata la scelta di utilizzare una porta USB-C 2.0 e di escludere totalmente qualsivoglia certificazione IP.
Fotocamere
Se però fino all’anno scorso qualcuno mi avesse detto che gli OnePlus hanno delle ottime fotocamere, probabilmente mi sarei messo a ridere. Ma la fotocamera del nuovo OnePlus 11 lo è per davvero, e non sto scherzando: tutti e tre i sensori utilizzati nello smartphone sono di ottima qualità, ed il software fa davvero un lavoro egregio nell’ottimizzazione delle immagini. Ma andiamo con ordine.
Le fotocamere sono tre, quella principale utilizza un sensore Sony IMX890 da 50 megapixel da 1/1.56” stabilizzato otticamente e con un’apertura f/1.8. L’ultra-wide invece utilizza un Sony IMX581 da 48 megapixel con un field of view di 115° ed un’apertura f/2.2, mentre la fotocamera zoom 2x utilizza un sensore Sony IMX709 da 32 megapixel f/2.0.
Insomma, il fatto che tutti i sensori siano di Sony da un grande vantaggio a OnePlus in termini di continuità della resa d’immagine tra le varie fotocamere: una caratteristica importante che è dovuta anche al fatto che tutte e tre le ottiche utilizzano lenti 6P.
Certo, la luminosità più scarsa (e la mancanza della stabilizzazione ottica) sulla tele e sull’ultra-wide si fanno sentire, ma devo dire di essere rimasto piuttosto sorpreso dalla qualità delle foto e dei video realizzate con OnePlus 11. Perché non me lo aspettavo.
In condizioni di buona luminosità i colori sono vibranti e ben saturati e sicuramente in grado di raccontare l’atmosfera che c’era quando si è scattata la foto. La gestione della gamma dinamica è eccellente e nella stragrande maggioranza delle volte, tutte le immagini scattate con la modalità automatica sono davvero di ottima qualità. Peccato per l’ingrandimento della tele che si ferma solo a 2X, però devo dire che in condizioni di buona luminosità OnePlus 11 si comporta davvero bene.
Ed è lo stesso anche quando non c’è luce. La modalità notturna si attiva automaticamente ed i risultati sono sempre ben godibili e gestiti perfettamente dal software di elaborazione delle immagini. Certo, quando si va a scattare con l’ultra-wide e la tele i risultati sono meno piacevoli rispetto a quelli che si ottengono con la principale, ma va detto che il connubio tra OnePlus e Hassemblad ha portato ad ottimi risultati soprattutto in termini di bilanciamento delle tonalità di colore.
Buona la fotocamera anteriore, che utilizza un sensore Sony IMX471 da 16 megapixel f/2.45, non male i video che possono essere registrati alla risoluzione massima di 8k a 30 fps, ma che soffrono di un grande problema: una grande discontinuità tra le risoluzioni e le ottiche utilizzate. Per poter registrare con tutte le fotocamere, bisognerà abbassare la risoluzione a 1080p e 30 fps. Insomma, la situazione è questa: la fotocamera principale registra fino a 8k a 30 fps, quella ultra-grandangolare si ferma a 4k a 30 fps, mentre la tele si ferma ai 1080P a 30 fps.
Software
Ad animare OnePlus 11 ci pensa Android 13 personalizzato dalla OxygenOS 13.0, un’interfaccia grafica che più passa il tempo più diventa simile alla ColorOS di oppo, che continua ad essere pulita e ben ordinata, ma personalizzata da tutta una serie di funzioni extra come Shelf (che personalmente non mi fa impazzire), oppure la possibilità di personalizzare la GUI in ogni minimo particolare e molto altro.
Come al solito, un software affidabile e adatto a chi cerca sia semplicità sia un ventaglio di possibilità di personalizzazione senza necessariamente strafare, che è sempre fluido, semplice da utilizzare anche dai meno esperti e totalmente privo di rallentamenti o micro-lag. Insomma, non è proprio tra le mie interfacce grafiche preferite, ma è chiara e veloce, e non integra funzioni assurde che a lungo andare potrebbero influenzare negativamente l’esperienza utente.
Batteria e ricarica
Il connubio tra la batteria da 5000 mAh e lo Snap 8 Gen 2, garantisce al OnePlus 11 un’ottima autonomia che, però, viene frenata un pochino dal pannello E4 che è stato utilizzato. Sia chiaro, nessuno avrà problemi ad arrivare a fine serata senza dover ricaricare, ma quello dell’autonomia è un fattore molto variabile in base all’utilizzo che si fa con lo smartphone. Queste frequenze di funzionamento un po’ limitate però, permetteranno ad un utente medio di raggiungere anche quasi i due giorni di autonomia, con un utilizzo non stressante del dispositivo.
Buona la ricarica veloce SuperVOOC a 100w, che permetterà in 5 minuti di raggiungere il 30% di carica ed in 25 di ricaricare completamente lo smartphone, ma c’è una grossa limitazione: ancora una volta, OnePlus 11 non dispone della ricarica wireless.
Prezzo e considerazioni
Il prezzo del nuovo OnePlus 11 è di 849,00 euro per la versione 8/128 e di 919 euro per la versione 16/256, ma vi consiglio sempre di tenere sotto controllo il box in basso per non perdervi sconti, coupon e promozioni. Inoltre, acquistando lo smartphone si può ricevere in regalo un altoparlante Bluetooth OnePlus X Bang & Olufsen collaboration A1 speaker, oppure un paio di OnePlus Buds 2.
Un prezzo decisamente sotto la media di questo 2023, in cui si vedono cifra assolutamente improponibili fino a solo un paio di anni fa, che il brand è riuscito a mantenere “basso” dovendo pensare ad una serie di compromessi. Sia chiaro è uno smartphone ben realizzato, veloce, con un’ottima fotocamera che ci ha davvero stupiti ed un quantitativo di memoria RAM davvero eccezionale se paragonato alla cifra necessaria per portarselo a casa.
La mancanza della certificazione IP, della ricarica wireless, e la scelta di utilizzare una porta USB ed un pannello piuttosto datato però, sono dei compromessi da tenere sempre in considerazione quando si acquista lo smartphone. Vero è però, che stiamo parlando di uno dei migliori Snapdragon 8 Gen. 2 sotto i 1000 euro in quanto a rapporto qualità/prezzo.
Continuo però a chiedermi il motivo per il quale OnePlus abbia deciso di “limitare” così pesantemente la potenza di calcolo del nuovo Snap. Mistero.
N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.
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