Recensione Amazfit GTS 4: l’acquisto MIGLIORE che tu possa FARE con 200€!

La serie GTS dei watch di Amazfit si aggiorna ed arriva alla sua quarta versione: circa un anno fa provavo il GTS 3 (oltre ovviamente a tutti i suoi fratelli maggiori), un prodotto che mi convinse a pieno, soprattutto per la sua grande leggerezza ed estrema comodità al polso quando indossato.

La quarta generazione parte, in sostanza, dalle stesse basi perchè esteticamente l’azienda ci ha riproposto lo stesso identico design, anche perchè non si sentiva l’esigenza di rinnovamento. Vi racconto come va, e perchè dovreste acquistarlo (ma anche non acquistarlo, se avete già il 3).

Recensione Amazfit GTS 4

Contenuto della Confezione

Come consuetudine partiamo dal contenuto della confezione che, al solito, è piuttosto minimal:

  • Amazfit GTS 4
  • Cavo USB con base magnetica per la ricarica
  • Manuale di istruzioni

Design e Display

Come avrete intuito dalla mia introduzione, esteticamente il nuovo Amazfit GTS 4 non ha stravolto le carte in tavola ed, anzi, ha optato per un design praticamente identico al modello dello scorso anno, se non per qualche piccola modifica dimensionale irrilevante se mettiamo accanto i due smartwatch.

Il nuovo watch di Amazfit è grande 42,7 x 36,5 x 9,9 mm e pesa soli 27 grammi al polso, valori che lo rendono tra i prodotti semi professionali più comodi da tenere al polso sia durante l’attività sportiva ma anche di notte per il monitoraggio del sonno.

Come al solito lui è dotato di un frame in alluminio verniciato di nero, ed una ghiera in acciaio posta sul lato destro dell’orologio che permette di interagire con lo smartwatch e di orientarsi tra i vari menu. La cassa inferiore è in policarbonato con finiture lucide ed ospita oltre ai vari sensori anche i due pin magnetici alle parti estreme laterali, utili alla ricarica mediante il cavo USB proprietario fornito in confezione.

Sulla parte laterale sinistra, opposta alla corona, troviamo lo speaker mono per la riproduzione di brani musicali oppure per rispondere alle chiamate direttamente sul watch, o avviarle tramite l’interfaccia software senza prendere in mano lo smartphone. In più il nuovo GTS 4 possiede la compatibilità con l’assistente vocale di Amazon, Alexa, e quindi grazie a quest’integrazione sarà possibile avviare chiamate o eseguire task senza neanche toccare l’orologio con mano.

Il cinturino è realizzato in silicone e qui ho notato un passo in avanti rispetto il modello dello scorso anno, che non mi aveva convinto per il suo cinturino non all’altezza, realizzato con materiali di scarsa qualità e che tendeva a graffiare il polso; quest’anno i materiali sono eccezionali, il cinturino è molto morbido e comodo da indossare. L’aggancio è il classico da 20mm che rende immediata la sostituzione del cinturino in caso di necessità.

Per quanto riguarda l’imperbeabilità l’azienda certifica lo smartwatch fino a 5ATM di resistenza, ciò significa che non ci sono problemi se ci facciamo la doccia, lo bagniamo di sudore oppure in piscina, ma è fondamentale non utilizzarlo ad alte profondità o in caso di immersioni.

Il display è un AMOLED di forma rettangolare, con una diagonale di 1.75″ e risoluzione 390×450 pixel, un rapporto schermo-corpo del 72,4% e una densità di pixel pari a 341ppi: in poche parole, è lo stesso display del modello precedente. Quello che si nota ad occhio nudo è la luminosità dello schermo che anche sotto la luce diretta del sole, è davvero eccezionale: ottimo anche il touchscreen e la sua risposta con mani bagnate. Ecco, questo display come dicevo lo scorso anno, non è proprio uno di quegli schermi che ti aspetti di vedere su uno smartwatch tutto sommato “economico”.

Sensori presenti e funzionamento

Se fino a questo momento vi è sembrato di leggere la recensione del GTS 3 non avete tutti i torti, perchè in effetti sul fronte estetico l’azienda non ha voluto modificare nulla. Il bello dei cambiamenti sono stati fatti all’interno di questo watch, che è totalmente rinnovato sia nella sensoristica sia nel software.

Il nuovo GTS 4 di Amazfit, infatti, presenta il nuovo sensore biometrico BioTracker 4.0 PPG con tecnologia 2LED, grazie ai quali riesce a raccogliere circa il 30% di dati in più rispetto lo scorso anno ed in più, grazie alle specifiche del vetro posteriore che quest’anno è più sottile, riesce ad essere anche più preciso nel monitoraggio (nonostante, a mio dire, fosse già preciso nel modello precedente). Tuttavia i miglioramenti nel sensore di questo GTS 4 consentono di essere più precisi nel rilevamento quando siamo in movimento e l’orologio non è propriamente fermo al polso ma soggetto alle oscillazioni del braccio.

All’atto pratico l’Amazfit GTS 4 riesce ad offrire il monitoraggio di oltre 100 tipologie diverse di attività sportive, ed alcune di queste come la corsa o la bicicletta, vengono riconosciute in modo totalmente automatico; va detto, però, che le attività sportive realmente ben strutturate sono poche, ovviamente la corsa e la bicicletta rientrano tra queste, mentre le altre si limitano a monitorare soltanto il tempo trascorso ed il battito cardiaco.

Il monitoraggio tuttavia è molto preciso e migliorato di un buon 20% rispetto la precedente generazione, grazie alla presenza anche del GPS Dual-Band; ho trovato fantastica l’integrazione nell’app per lo smartphone di una sezione dedicata ai percorsi in formato GPX,TCX e KML che, per i più esperti, consentono di mettere sullo stesso piano questo watch con degli sportwatch nettamente più costose. Il brutto, però, sta nella mancanza di mappe preinstallate a bordo del GTS 4 che quindi visualizza le linee del percorso senza mettere in mostra la mappa reale, con vie, nomi o altro che potrebbe essere utile per l’orientamento.

Per quanto riguarda l’utilizzo dello smartwatch negli scenari quotidiani, il nuovo GTS 4 migliora anche il monitoraggio della salute nell’arco delle 24 ore: è migliorata la precisione nel controllo della frequenza cardiaca a riposo o sotto sforzo, della saturazione dell’ossigeno nel sangue ed anche i livelli di stress. Tutti i parametri sono costantemente sotto controllo (previa attivazione, che vi consiglio di verificare in caso non dovesse interessarvi, così da risparmiare batteria) ed eventualmente anche disattivabili ed utilizzabili solo su esplicita misurazione e richiesta da parte nostra. L’orologio, ovviamente, dopo i primi giorni di misurazione e “conoscenza” elabora un piano che vi permetta di migliorare il vostro sonno, migliorare la respirazione con appositi esercizi e gestire al meglio i livelli di stress troppo alto.

Terminata la parte dei sensori, due informazioni sulla multimedialità sono d’obbligo: lo smartwatch è dotato di poco più di 2Gb di memoria interna per poter copiare musica in formato MP3 e riprodurla anche offline, in più possiamo collegare auricolari bluetooth direttamente all’orologio ed uscire nelle nostre sessioni di allenamento con un setup piuttosto leggero e poco ingombrante. Buona anche la gestione delle chiamate che hanno una qualità molto buona se siamo in ambienti senza troppo rumore, ma non eccezionale se siamo per strada, ad esempio. Non è altissimo, inoltre, il volume proveniente dallo speaker qui montato.

L’app su smartphone e il software dello smartwatch

La più grande novità sta nella versione del sistema operativo installato: ZeppOS 2.0 è ancora più facile da utilizzare ed ha un’interfaccia grafica che, per certi versi, comparerei a WatchOS di Apple, per quanto intuitiva e ben realizzata. E’ tutto ben funzionante: è migliorato lo store ma ancora non ci sono app di terze parti come Strava e Runtastic, ma in compenso è arrivata l’app per il controllo remoto di GoPro oppure per la domotica con Home Connect. Sono rimasti, poi, i soliti problemi di risposta alle notifiche alle quali non si può rispondere ancora in alcun modo; in compenso è ritornata la possibilità di rispondere alle chiamate e addirittura comporle dallo smartwatch scegliendo il contatto dalla rubrica oppure digitando sul tastierino numerico. In più, nel caso non potessimo rispondere ad una chiamata, possiamo addirittura ignroarla ed inviare un sms di risposta rapida.

L’app di sincronizzazione con lo smartphone è Zepp, già vista in passato: è disponibile per smartphone Android dalla versione 7.0 e per iOS dalla versione 12 in poi. L’applicazione sincronizza praticamente tutto, è molto dettagliata ed è perfettamente tradotta in lingua italiana: molto ricco lo store delle watchface con centinaia di possibilità di personalizzazione della grafica dell’orologio.

Autonomia

La batteria dellAmazfit GTS 4 è ununità da 300mAh e garantisce una durata reale di circa 4 giorni, senza un monitoraggio intensivo delle attività sportive, soprattutto con il GPS attivo; in quel caso lautonomia scende fino a circa 2 giorni di utilizzo, un piccolo prezzo da pagare visto il peso ridottissimo di soli 27 grammi circa. Per di più rispetto l’anno scorso la batteria è ancora più piccola, 50 mAh in meno.

La ricarica, come anticipato, avviene tramite il cavo USB e la base magnetica proprietaria; i tempi per una ricarica dallo 0 al 100% si aggirano intorno alle 2 ore circa.

Prezzo e Considerazioni

Amazfit GTS 4 non è economico come il modello dello scorso anno, ed arriva ufficialmente sul mercato con 50 euro in più sul prezzo di listino: ufficialmente, infatti, lo troviamo a 199 euro che resta una cifra interessante per un prodotto completo al 100% e al quale non si può criticare assolutamente nulla. Il display gode di una ottima visibilità, la sensoristica è di buon livello ed il software sta migliorando a vista d’occhio, motivo per cui Amazfit si meriterebbe una promozione quasi “sulla fiducia”.

Tuttavia se siete “sportivi della domenica” anche il GTS 3 dello scorso anno può essere un buon acquisto per voi: esteticamente ed a livello costruttivo è identico, i sensori funzionano ancora molto bene, ma purtroppo non potrete rispondere alle chiamate. Se per voi non è un problema, in quel caso potreste risparmiare circa un centinaio di euro rispetto al nuovo modello.

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