Iniziano ad intravedersi i primi risvolti post 15 settembre 2020, data di stop delle forniture hardware provenienti dagli USA o con componenti americani per Huawei. Infatti, proprio a causa delle sanzioni, il prezzo per le memorie flash NAND potrebbe subire un ingente calo.
Huawei: il calo del prezzo delle memorie flash NAND sarebbe causato a un eccesso di offerta
A riportare questa possibilità è la casa regina delle memorie flash, la giapponese Kioxia, l’ex Toshiba Memory (creatrice del sistema NAND Flash nel 1984), dato che l’IPO (offerta pubblica iniziale) che avrebbe dovuto condurre il 6 ottobre 2020 potrebbe incombere in difficoltà proprio a causa delle sanzioni USA rivolte a Huawei, uno dei maggiori clienti del colosso nipponico per le memorie. Per questo, il prezzo di tali componenti sarà soggetto ad un drastico calo e si presenterebbe un eccesso di offerta non poco scomodo.
Infatti, Kioxia ha dichiarato che i prodotti che dovrebbe vendere a Huawei saranno quasi sicuramente soggetti al controllo, e quindi l’azienda dovrà ottenere l’ormai noto permesso speciale per commerciare memorie flash al colosso cinese. Un bel problema per il memory maker giapponese, che si ritroverebbe una perdita in un settore che rappresenta il 40% delle sue entrate. E pensare che il mercato delle flash NAND è un settore in perenne crescita, che entro il 2027 potrebbe raggiungere un ricavo da oltre 130 miliardi di dollari. La soluzione, purtroppo, in questo senso tarda ad arrivare, ma i problemi stanno iniziando a interessare fin troppi produttori e paesi.
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