Da quando Realme ha cominciato ad affacciarsi sul mercato degli smartphone, sono stati lanciati tantissimi diversi prodotti. Non solo di fascia media, o bassa, ma anche device premium che in un modo o nell’altro hanno saputo catturare l’attenzione degli utenti. Quello che viene sempre mantenuto su questi prodotti, almeno per il momento, è sempre un ottimo rapporto qualità-prezzo, vero punto di forza del brand. Oggi, dunque, mi appresto a parlarvi di un dispositivo che punta proprio su questo aspetto, ovvero Realme 6 Pro. Si tratta, infatti, di uno smartphone dotato di un buon hardware che, sotto certi aspetti, può davvero impensierire alcuni device concorrenti. Ci sarà davvero riuscito? Come si sarà comportata la Realme UI su tale modello? Scopritelo insieme a noi, all’interno di questa recensione completa.
Recensione Realme 6 Pro
Indice
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Con la confezione di vendita, caratterizzata dal colore giallo del brand, siamo nella media dei dispositivi venduti a questa fascia di prezzo. All’interno del box, infatti, trovano spazio:
- Realme 6 Pro;
- cavo USB/USB Type-C;
- cover morbida trasparente in TPU;
- pellicola protettiva per lo schermo;
- spilletta per lo slot SIM;
- alimentatore da parete con presa europea;
- breve manuale d’istruzioni.
Design & Materiali
Dando un’occhiata al design di questo prodotto, troviamo linee abbastanza classiche. Sotto certi aspetti, infatti, tale dispositivo assomiglia molto a Realme X50 Pro, dotandosi anch’esso di un ampio foro frontale contenente ben due selfie camera. Al di là di questo, però, vediamo anche come sul retro sia presente la solita quad-camera, disposta sempre nella stessa maniera, accompagnata dal singolo flash LED. Fin dal primo momento in cui lo si prende in mano, tra l’altro, ci si accorge subito di trovarsi al cospetto di uno smartphone poco compatto, con dimensioni abbastanza generose. Osservando i dati riportati sulla scheda tecnica, infatti, questo Realme 6 Pro misura 163,8 x 75,8 x 8,9 mm, con un peso complessivo di circa 202 grammi. Non proprio un peso piuma, insomma.
Nonostante la portabilità non sia il suo forte, a bordo troviamo tutto quello di cui effettivamente abbiamo bisogno. Sul frame sinistro, dunque, abbiamo i due tasti del bilanciere del volume e ed il carrellino per lo slot SIM. Quest’ultimo, tra l’altro, permette di poter inserire contemporaneamente ben due nano SIM ed una microSD (per espandere la memoria interna). Dalla parte opposta, poi, risiede il tasto di accensione/spegnimento che integra anche il lettore per le impronte digitali. Da sinistra, in basso, abbiamo nell’ordine il jack audio da 3,5mm, il microfono principale, l’ingresso USB Type-C e lo speaker di sistema. In alto, invece, trova spazio solo il microfono secondario per la soppressione dei rumori ambientali.
Devo dire che a livello estetico questo smartphone non porta nulla di nuovo in questo ambito, mostrando anche un comparto forografico posteriore che sporge di un buon millimetro rispetto al profilo del device. Si differenzia rispetto alla concorrenza soprattutto per l’effetto presente sul retro, che offre giochi di luce davvero molto particolari a formare quasi una “S”. Questa superficie, però, così come quella frontale, è soggetta a sporcarsi molto facilmente. Non mi ha entusiasmato particolarmente, poi, la sottile striscia in plastica che divide il vetro frontale dal frame metallico. Malgrado ciò, le due superfici in vetro sembrano essere ben realizzate, non mostrando giochi di luce lungo le giunture e denotando, quindi, un ottimo assemblaggio complessivo del device.
Display
A bordo di Realme 6 Pro abbiamo un display LCD IPS da 6,6″, dotato di una risoluzione FHD+ (2.400 x 1080 pixel) e di un refresh rate pari a 90Hz. Qui le cornici sono abbastanza ridotte, tranne il mento inferiore, arrivando a contare uno screen-to-body-ratio del 90,6%. A protezione di tutto ciò, infine, trova spazio un vetro Corning Gorilla Glass 5.
Tutto può essere modificato rispetto alle impostazioni di default. Dunque non solo la gamma cromatica, che comunque restituisce già colori abbastanza ben bilanciati e non troppo saturi, ma anche la frequenza di aggiornamento del display. Questa, infatti, può essere impostata a 90Hz, a 60Hz o, in alternativa, su “Selezione Automatica”. Con quest’ultima funzione, quindi, sarà lo smartphone a decidere quando, e come, impostare una delle due frequenze. Al di là di questo aspetto, comunque, fa davvero tutta la differenza del mondo poter godere di un refresh rate così elevato. Tutte le animazioni, infatti, risultano essere molto più fluide, così come gli stessi movimenti all’interno dell’interfaccia. Rispetto ada altri competitor, quindi, questo aspetto potrebbe giocare a suo favore.
Dando un’occhiata agli aspetti più importanti, poi, notiamo come tale display offra una buona luminosità massima. Sotto la luce diretta del sole, infatti, si riesce a vedere tranquillamente ogni contenuto a schermo, anche nelle giornate migliori dal punto di vista metereologico. Non aiuta però, in questo caso, lo scarso trattamento oleofobico del pannello, che mostra davvero tantissime impronte. Il sensore di luminosità, comunque, sembra comportarsi bene, in maniera piuttosto reattiva, mostrando qualche criticità solo di notte. Al buio completo, infatti, spesso mantiene una luminosità troppo elevata e questo, alla lunga, può dare fastidio.
Sistemi di Sblocco
Come su tanti altri prodotti concorrenti, anche in questo caso troviamo due sistemi di sblocco principali: il sensore biometrico ed il face unlock.
Osservando il primo metodo, notiamo che questo non è stato inserito sotto il display. Si trova, infatti, sul lato destro, sotto il tasto di accensione/spegnimento. Come posizione, dunque, l’ho trovato davvero comodo in ogni situazione e, sotto l’aspetto dell’affidabilità, non ho nulla da dire in negativo. Si è dimostrato, infatti, sempre reattivo e preciso, sbloccando 9 volta su 10 lo smartphone. Oltretutto, poi, questo sistema è anche quello più sicuro.
Nonostante siano presenti ben due fotocamere frontali, queste non riescono a garantire un riconoscimento del volto all’altezza delle aspettative. Di giorno, infatti, il sistema riesce a rilevare il nostro volto in maniera piuttosto semplice, sebbene presenti qualche problema in più con alcuni accessori addosso. Con un paio di occhiali, ad esempio, fa molta fatica a rilevare il viso. Durante le ore notturne, poi, la precisione e la reattività calano drasticamente e il device fa fatica a rilevare il nostro volto. Dopo qualche ora di test, dunque, ho deciso di disattivarlo completamente, anche per un principio di sicurezza.
Hardware & Performance
Questo smartphone si configura finalmente come un vero e proprio medio di gamma. Sotto la scocca, infatti, troviamo un SoC Snapdragon 720G, dunque un chipset realizzato ad 8nm con CPU octa-core che mostra una configurazione di questo tipo: 2x Cortex-A76 a 2,3 GHz + 6x Cortex-A55 a 1,8 Ghz. Si tratta, quindi, di una scelta dettata anche dalla voglia di cercare di mantenere il più basso profilo dal punto di vista energetico. A questo chipset, comunque, si accompagna una RAM LPDDR4X da 8GB ed una memoria interna (UFS 2.1) da 128GB. Non manca, poi, la GPU Adreno 618.
Come si comporta nell’utilizzo quotidiano? Durante tutto il periodo di prova, durato più di una settimana, ho cercato di stressare questo smartphone come tutti gli altri, con ottimi risultati. Dal punto di vista delle performance, infatti, non ho rilevato particolari problemi, mostrandosi sempre veloce e reattivo in ogni situazione. Anche con le app più utilizzate dalla maggior parte degli utenti, come Facebook, Instagram, Whatsapp, Telegram e tante altre, non ho rilevato particolari problemi. Qualche difettuccio, però, l’ho riscontrato, anche se credo che si tratti principalmente di un qualcosa che non funziona ancora bene a livello software. Principalmente su Whatsapp, ad esempio, cliccando sul tasto Play di una comune nota vocale, lo schermo diventa completamente nero. Quasi come se il sensore di prossimità rilevasse già la presenza del mio orecchio a contatto con lo smartphone, quando di fatto così non è. Un altro paio di volte, poi, il sensore di prossimità, probabilmente, non ha funzionato nella maniera corretta, mostrando una schermata nera sullo schermo che non mi permetteva più di accedere alla home. (Aggiornamento: questo problema è stato risolto con l’ultimo update)
Viaggiando all’interno dell’interfaccia non ho avuto alcun problema in termini di prestazioni, anche durante la visione di video su YouTube o con qualche serie TV in streaming su Netflix. Qui, tra l’altro, troviamo la certificazione Widevine di tipo L1, dunque è possibile visualizzare tutti i contenuti a schermo alla massima risoluzione possibile. Molti forse se lo staranno chiedendo, ma il foro posto in alto a sinistra non mi ha creato nessun problema da questo punto di vista. Tutte le applicazioni che utilizzo abitualmente lo gestiscono piuttosto bene, eliminando praticamente ogni funzionalità sulla parte superiore del display. Si tratta di una componente forse non bellissima dal punto di vista estetico, a cui però ci si fa presto l’abitudine.
Questo Snapdragon 720G si comporta molto bene anche in fase di gaming, dove grazie alla GPU Adreno 618 riesce a tirare fuori il meglio dall’hardware. Da questo si evince, quindi, come sia assolutamente piacevole mettere le mani su Call of Duty Mobile, godendo un frame-rate stabile e nessun micro-lag.
Benchmark
Software
Ne abbiamo parlato forse già in tantissime recensioni, ma la Realme UI si conferma una delle interfacce migliori in ambito Android. Su Realme 6 Pro, dunque, abbiamo ovviamente Android 10, con patch di sicurezza risalenti al 5 giugno 2020 (nel momento in cui sto scrivendo). Nel caso in cui foste interessati, poi, la versione software è la seguente: RMX2063_11_A.18.
Come detto, abbiamo affrontato questo argomento già diverse volte. Così come su tutti gli altri device del brand, dunque, confermo la bontà di questo software. Tutto è stato ridisegnato rispetto alla vecchia ColorOS 6, a conferma del fatto che l’azienda vuole cercare di offrire ai propri clienti un’esperienza ancora più immersiva. Sono presenti, dunque, tante opzioni di personalizzazione dell’interfaccia, ma non solo. Alcuni aspetti del device, come anche le stesse prestazioni, possono essere gestite all’interno di vari menù. Non mancano, poi, tutte le varie app di sistema che, una volta acceso lo smartphone, permettono di lavorare subito su di esso. Come su altri smartphone concorrenti, poi, non manca il gestore del telefono, attraverso il quale rilevare eventuali virus, gestire le varie autorizzazioni della privacy e le applicazioni.
Resta ancora la pagina relativa all’assistente intelligente che mette a disposizione, con un semplice swipe verso destra, tutta una serie di toggle rapidi e scorciatoie. Non l’ho mai utilizzata in maniera produttiva, devo essere sincero, ma per qualcuno potrebbe tornare comunque piuttosto utile. Avrei preferito, in ogni caso, la presenza di Google News in questa sezione, che consulto molto più spesso.
Fotocamera
Dando un’occhiata alle specifiche tecniche, la fotocamera principale ospita un sensore Samsung GW1, dunque si tratta di un’ottica da 26mm da 64MP con apertura f/1.8. A questa viene accostata una fotocamera grandangolare da 8MP con apertura f/2.3 e FOV 119°, un teleobiettivo da 12MP con apertura f/2.5 ed un ultimo sensore macro da 2MP. A livello d’interfaccia, invece, troviamo la solita schermata della Realme UI, molto ordinata e con tutte le principali modalità presenti in basso, raggiungibili con un semplice swipe sullo schermo.
Come si comporta di giorno questo comparto? Devo ammettere che le prestazioni sono piuttosto buone, in linea con quello che viene offerto dagli altri device usciti quest’anno nella sua stessa fascia di prezzo. A livello di definizione dell’immagine, infatti, non ho notato nessun discostamento da alcuni prodotti rivali, sebbene qui la taratura del colore sia differente. In generale, quindi, il software tende a saturare eccessivamente i colori, offrendo un contrasto marcato. Malgrado ciò, viene gestita sempre bene la luminosità ed il bianco, grazie anche all’HDR automatico che ci viene in soccorso nelle condizioni di luce più difficili. Buona la resa anche del telobiettivo, che permette di poter usufruire di uno zoom 2x davvero molto affidabile. Qui è presente, inoltre, un obiettivo grandangolare ma non aspettative certo prestazioni da top di gamma. Al di là di tutto, comunque, si comporta piuttosto bene solo durante le ore diurne, soffrendo molto quando la luce cala. Menzione particolare, poi, per le macro, in quanto è possibile anche sfruttare la modalità Ultra Macro che permette di avvicinarsi molto al soggetto in primo piano. Non credo che utilizzerete spesso, però, questa funzione, dato che la definizione dell’immagine non è proprio soddisfacente. Molto meglio sfruttare le potenzialità del sensore principale sotto questo aspetto.
Di notte la qualità cala drasticamente ed il sensore non riesce a catturare tutta la luce che avrei sperato di vedere. Nonostante questo non si avverte un eccessivo rumore fotografico e, alcune parti al buio, risultano essere anche ben definite. Non mi ha entusiasmato, però, la gestione delle luci e la Night Mode, che a mio modo di vedere non rappresenta molto spesso un vero valore aggiunto. Resta, comunque, la qualità dell’immagine di cui abbiamo già parlato precedentemente. Anche in questo caso, quindi, i colori si avvicinano molto alle tonalità calde ed il contrasto è davvero marcato. Non consiglio, poi, l’utilizzo dello zoom o della camera grandangolare, che non restituiscono le stesse discrete foto che abbiamo visto di giorno.
Non abbiamo ancora parlato della selfie camera, composta da due diversi sensori: un obiettivo Sony IMX471 da 16MP, con apertura f/2.0 ed un sensore grandangolare da 8MP con FOV da 105°. Da questo punto di vista, quindi, devo dire di aver ottenuto buoni scatti, sebbene i colori non mi abbiano convinto più di tanto in certe occasioni. Quasi tutte le foto tendono al rosso, sorapttutto quelle che soffrono di una scarsa illuminazione. Vale lo stesso discorso, poi, anche sfruttando la camera grandangolare che, però, in questo caso mostra una qualità nettamente inferiore a livello di definizione e numero di dettagli. Nonostante questo si possono ottenere foto valide per una semplice condivisione sui social.
Video
Dai video mi sarei aspettato molto di più. Registrando in 1080p, a 60fps, le immagini non sono fluide, cose se il frame-rate sia molto più basso di quello impostato. Questo aspetto, dunque, mi ha deluso, anche perché solitamente con la stabilizzazione UIS del brand cinese mi ero trovato bene su altri device. Credo, comunque, che la maggior parte dei problemi siano dovuto al software, dunque spero che con i futuri aggiornamenti questa criticità possa essere risolta. Anche perchè è una situazione che non riguarda solo i 1080p, ma anche i 4k a 30fps, la massima risoluzione possibile.
Connettività & Audio
Realme 6 Pro offre un modulo Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/acDual Band, caratterizzato da una discreta copertura. Alcuni punti della casa, infatti, non sono poi così tanto coperti dalla rete wireless e questo smartphone, in tali occasioni, non è riuscito a soddisfarmi a pieno. Giocando a Call of Duty Mobile, ad esempio, ho notato un ping davvero molto alto, segno che la connessione era parecchio instabile. Nonostante questo, comunque, è possibile affidarsi alla rete standard 4G, potendo sfruttare nelle grandi città anche il 4G+. Non mancano, poi, il Bluetooth 5.1, l’NFC, GPS/A-GPS/GLONASS/Beidou, così come l’ingresso USB Type-C. Tutte queste componenti, dunque, posso dire che si sono comportate nella maniera esatta. Sono sempre rimasto connesso, infatti, con una Realme Band senza alcun problema, navigando poi con il GPS per la città in maniera anche piuttosto agevole e veloce.
A livello audio, questo dispositivo presenta un solospeaker posto in basso. Tutta la potenza viene sprigionata da questa componente, dunque non ci si può aspettare una gran qualità. Si sentono molto poco i bassi e, in generale, l’audio è troppo piatto. Malgrado questo, comunque, i suoni non vengono particolarmente distorti al massimo volume, mostrando anche una discreta potenza. Tutto diverso in chiamata, dove grazie alla capsula auricolare è possibile conversare con il nostro interlocutore in maniera chiara e precisa. Vi ricordo, inoltre, che qui possono essere installare contemporaneamente due nano SIM ed una microSD.
Autonomia
Con questo smartphone ho superato ampiamente 7 ore di schermo acceso, su una base di più di 17 ore di utilizzo continuo. A bordo, infatti, abbiamo un’unità da 4.300 mAh che, sotto questo aspetto, si comporta molto bene. Complice sicuramente l’hardware, in particolar modo il chipset montato su questo device, che risulta essere particolarmente poco energivoro. Ovviamente ho sfruttato lo smartphone in maniera classica, mantenendo attive tutti i 4 account email, sfruttando Whatsapp, Telegram, Facebook, guardando qualche video su YouTube e giocando per più di un’ora a Call of Duty Mobile.
Nessun problema in fase di ricarica, comunque, grazie alla ricarica rapida da 30W, che in meno di un’ora è riuscita a ricaricare lo smartphone dal 12 al 100%.
Prezzo & Conclusioni
Realme 6 Pro è arrivato sul mercato, sul sito EDwaybuy, anche a 248 euro. Dunque, basandomi su questa cifra, devo dire che lo smartphone è assolutamente consigliabile. Dando un’occhiata alla concorrenza, però, si può trovare anche qualcosa di meglio, sotto diversi aspetti, perlomeno allo stato attuale. Questo device, infatti, ha ancora parecchi difetti dal punto di vista software che, comunque, saranno quasi sicuramente risolti con i prossimi aggiornamenti. Nell’ultimo periodo, poi, l’azienda si è dimostrata molto rapida nei vari update dei propri smartphone.
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Non è, in definitiva, il migliore nella sua fascia di mercato, anche perché il prezzo è ancora abbastanza elevato rispetto alla concorrenza. Nonostante questo non manca la qualità, soprattutto a livello di costruzione ed assemblaggio. Anche l’esperienza utente non è niente male, grazie soprattutto alla nuova Realme UI che ha completamente cambiato le cose in casa Realme. Molto probabilmente, presto, potrebbe diventare una delle migliori interfacce in ambito Android, superando magari anche brand più blasonati come Xiaomi e Huawei. Se dovesse scendere di prezzo, dunque, magari anche solo di 30 euro, potrebbe già essere preso in considerazione.