Quando ho tolto dalla scatola il Lenovo ThinkVision P44w, ho subito pensato a quanto fosse grande il monitor. Ora, mentre scrivo la recensione e mi preparo a impacchettarlo di nuovo, ho lo stesso pensiero, ma a parole invertite: è un grande monitor. Ok, il gioco di parole forse non è stato uno dei più felici, ma rende il concetto di quanto utilizzandolo per circa un mese, abbia apprezzato tutti i giovamenti che si ottengono lavorando con un display di queste dimensioni, soprattutto per chi come me utilizza spesso Adobe Premiere ed altre applicazioni di produttività: il Lenovo P44w è un display curvo da 43.4’’ in formato 32:10 che, in sostanza, corrisponde a due monitor da 24 pollici affiancati.
È una tipologia di monitor che inizialmente ha iniziato a diffondersi nel mondo del gaming, ma che nel Lenovo P44w evidenzia l’anima professionale di questi formati, in grado di garantire un importante aumento della produttività, senza poi rinunciare ad avvolgenti sessioni di gioco una volta finito di lavorare.
Indice
Recensione Lenovo P44w
Contenuto della confezione
E se il Lenovo P44w è uno dei display per Mac e PC più grandi che ho mai avuto modo di provare, la confezione che lo protegge è di dimensioni ancora più marcate, anzi, è proprio enorme. Si tratta però di una confezione che include qualsiasi cosa sia necessaria per utilizzare immediatamente il monitor, compresa una base in metallo molto stabile, la staffa verticale che ne permetterà la personalizzazione in altezza, oltre che la rotazione orizzontale, i cavi necessari per il collegamento ed anche un particolare speaker che può essere fissato sulla staffa verticale, realizzato in collaborazione con Hartman Kardon, nel quale sono presenti gli altoparlanti, i microfoni e l’ingresso per un jack da 3.5 mm
Design e materiali
Materiali e design del monitor sono, per forza di cose, di alta qualità. A partire dalla base in metallo che permetterà di appoggiare il display alla scrivania in maniera molto solida, e che dato lo spessore inferiore al centimetro permetterà anche di poggiarci dispositivi vari: è un’ottima soluzione che riduce al minimo l’ingombro. Sulla base va poi fissata la staffa verticale, con la quale si potrà regolare l’altezza del monitor dai 10 ai 23 centimetri, e la rotazione del pannello di circa 30 gradi sia verso destra che verso sinistra. La struttura alla quale si fissa il pannello inoltre, permette anche l’inclinazione verticale, di circa venti gradi verso l’alto e di pochi gradi verso il basso. Insomma, la struttura è stata progettata e realizzata per permettere la totale personalizzazione del posizionamento del monitor. Ed è un particolare non da poco, soprattutto considerando che nella stragrande maggioranza dei casi il Lenovo P44w verrà acquistato da persone molto esigenti, che passano molte ore al computer.
Il pannello è avvolto da una struttura realizzata in plastica ed ha una curvatura 1800R, le cornici anteriori sono tutto sommato ridotte, eccetto quella inferiore in cui, in basso a destra, sono stati inseriti i tasti di controllo dell’OSD. E sempre nella cornice inferiore, al centro, è presente un cassetto a scomparsa nel quale sono state integrate due porte USB 3.0 ed un ingresso per jack da 3.5 mm.
Sul retro invece sono presenti tutte le porte di connessione, che sono decisamente tante: il Lenovo P44w integra 2 porte HDMI 2.0, 1 porta USB 3.1 Type C Gen 2(DisplayPort 1.4 Alt Mode), 1 porta USB 3.1 Type-C Gen1(DisplayPort 1.2 Alt Mode).
Pannello
Il pannello utilizzato nel Lenovo P44w è un 10 bit con una risoluzione di 3840×1200 pixel, una frequenza di aggiornamento di 144 Hz e un tempo di risposta di 0,7 millisecondi. È un LCD certificato HDR 400 in grado di garantire una copertura DCI-P3 del 90%. La luminosità dichiarata dall’azienda è di 450 nits, ma nei nostri test abbiamo rilevato un valore leggermente al di sotto delle specifiche ufficiali, che ha raggiunto spicchi di circa 435 nits ed una delle caratteristiche che più mi ha impressionato, è la perfetta uniformità della retroilluminazione, che elimina il fastidio di aree poco illuminate (un problema piuttosto frequente sulla maggior parte dei monitor in commercio).
Sempre per quanto riguarda le specifiche tecniche, la tecnologia del pannello è molto probabilmente una VA con retroilluminazione LED: e questo “probabilmente” è dovuto al fatto che Lenovo non ne da alcuna informazione ufficiale, ma dalla resa dell’immagine è piuttosto evidente.
I colori sono estremamente fedeli (sRGB 99,5%, BT.709 99,5%) ed il trattamento antiriflesso del pannello opaco riesce a far miracoli eliminando praticamente qualsiasi riflesso si possa creare sullo schermo: anche se si posizionasse il monitor avanti una finestra, le immagini risulterebbero sempre pulite, cristalline e senza alcun elemento di fastidio. E questo è dovuto anche alla certificazione TÜV Eye Comfort, uno standard europeo che sottolinea come il pannello utilizzato sia adatto per un uso prolungato senza effetti dolorosi sugli occhi.
Esperienza d’uso
Andiamo subito al punto: serve davvero tutto questo spazio di lavoro? E partiamo con un presupposto: non è di certo necessario lavorare alla NASA per trovarlo utile. Ho provato il Lenovo P44w per circa un mese, nel quale ho utilizzato perlopiù applicazioni di produttività o montaggio video, ottenendo risultati eccezionali. Con Adobe Premiere, ad esempio, avere la finestra a tutto schermo e riuscire a controllare praticamene il doppio della timeline che si vedrebbe con un monitor tradizionale, è una cosa comodissima.
Certo, il fatto che sia “più largo che alto” lo rende forse poco adatto nel caso in cui si avesse il monitor per l’anteprima del montaggio nella stessa finestra, oppure qualora si volessero riprodurre video in 16:9 a schermo intero: in questo caso si fa sentire molto lo strambo rapporto e, qualche volta, ho sentito la mancanza di una risoluzione orizzontale leggermente superiore.
Comodissima però, la possibilità di utilizzare un unico cavo USB-C con il quale connettere il monitor al computer (nel mio caso un MacBook Pro del 2018), con il quale non solo si trasmetterà il segnale audio/video, ma al contempo si caricherà il computer e il monitor svolgerà la funzione di un vero e proprio hub USB, rendendo disponibili al computer tutte le porte integrate nel display. L’alimentazione massima che il monitor è in grado di trasmettere è di 90 watt, ma tramite le impostazioni è possibile scegliere di dedicare più o meno potenza ad ognuna delle porte USB-C.
Tramite un software è possibile dividere la gestione del pannello e impostarla come se si trattasse di due monitor, oppure è possibile affiancare tramite PiP e PBP due sorgenti contemporaneamente: una funzione che, per quel che mi riguarda, ho attivato solo un paio di volte per prova ma che, in termini pratici, mi porterebbe pochi benefici. Vero è però, che collegando un decoder Sky Q mini, ho avuto modo di lavorare ed avere attiva la TV contemporaneamente, e su un solo monitor.
Decisamente da migliorare invece è l’OSD, con il quale si possono gestire tutte le funzionalità integrate del monitor e modificare le impostazioni di visualizzazione dell’immagine: la navigazione è confusionaria, la disposizione dei comandi spinge l’utente a sbagliare e ancora oggi, dopo più di un mese di utilizzo, tendo ancora a fare confusione nel menu e a perderci più del tempo necessario.
Prezzo e disponibilità in Italia
Il Lenovo P44w è un monitor eccezionale, non perfetto è vero, ma decisamente di livello molto alto. E lo è, alto, anche il prezzo: il prezzo di vendita ufficiale in Italia è di 1779 euro, ma su Amazon è possibile acquistarlo ad una cifra decisamente meno onerosa, che supera però i 1300 euro.
Conclusioni
Parliamoci chiaro, così a primo acchito i monitor super-ultra-wide potrebbero essere considerati solo dei capricci da nerd, oppure periferiche destinate solo a determinate categorie di professionisti avanzati. Ed in realtà è un discorso che non fa una piega. Praticamente però, si tratta di una soluzione che garantisce un confort senza pari, anche nelle attività d’ufficio più basilari, e il Lenovo P44w è probabilmente il miglior esponente della categoria. Costa, è vero, ma la qualità dell’immagine generata dal pannello utilizzato è “comoda comoda per gli occhi”, non stanca chi lavora al computer per molte ore, ed assieme a tutte le funzionalità avanzate che integra lo rendono decisamente un ottimo compagno di lavoro.
Purtroppo la risoluzione forse un po’ troppo limitata, assieme al refresh rate non molto spinto e ad un tempo di risposta forse troppo lungo, non lo rendono uno dei modelli più adatti al gaming. Ma Lenovo ha pensato anche a questo: nella sua linea Legion ha in vendita lo Y44w, un monitor esteticamente identico a quello da noi testato, ma con un pannello a 240 Hz ed un tempo di risposta di 0,4 ms.