Recensione Realme Watch: può davvero sfidare Amazfit?

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Da qualche anno ormai, il mondo degli indossabili ha acquisito un’importante quota di mercato in ambito tech. Dando un’occhiata i numeri fatti registrare da alcune aziende, infatti, sembra che tale settore sia in forte crescita, sotto tutti i punti di vista. Alcuni brand, più di altri, sono riusciti in questi anni a catalizzare l’attenzione sui propri prodotti, principalmente smartband, fidelizzando il pubblico.

Non possiamo non citare, tra questi, Xiaomi e Amazfit. Soprattutto la Mi Band, fin dall’uscita del primo modello, è diventato un vero accessorio di tendenza. Sembra, però, che tale predominio sia pronto per essere messo in discussione da un’altra importante azienda, ovvero Realme.

Nell’ultimo periodo, infatti, ha rilasciato sul mercato alcuni nuovi device legati al mondo della domotica, tra cui anche Realme Watch, qualcosa di più di una semplice smartband che si avvicina molto di più ad un prodotto come Amazfit Bip. Come si sarà comportato nei nostri test? Sarà riuscito a battere la concorrenza, sotto tutti i punti di vista? Scopriamolo insieme, all’interno di questa recensione completa.

Recensione Realme Watch

Unboxing

Osservando la confezione di vendita, notiamo come questa sia stata sviluppata per lungo, un po’ come quella proposta da Apple per il proprio Apple Watch. Oltre ad essere presente una foto del prodotto sulla parte frontale, troviamo anche alcune caratteristiche tecniche sul retro che ci danno un primo assaggio del dispositivo. All’interno del box, dunque, trovano spazio:

  • Realme Watch;
  • basetta di ricarica con cavo USB-A;
  • breve manuale d’istruzioni.

Design & Materiali

Ad un primo sguardo, magari poco attento, questo Realme Watch potrebbe essere associato ad un altro brand. Somiglia molto, infatti, ad Amazfit Bip, uno dei prodotti di punta del brand, che più hanno lasciato il segno in questi ultimi anni. A livello estetico, dunque, le differenze sono davvero minime, mostrando una cassa in plastica di buona fattura, che rende la struttura ancora più leggera di quello che ci si potrebbe aspettare. Confermo che i dati ufficiali, in questo caso, si avvicinano molto alla realtà, in quanto il dispositivo pesa all’incirca 35 grammi, cinturino compreso. Tutte le altre misure, invece, sono di 36,5 x 11,8 x 25,6 mm.

Non vi accorgerete quasi di averlo al polso una volta indossato. Devo solo fare un appunto, però, al brand. Avrei optato, infatti, per l’inserimento di un cinturino di ricambio, magari traforato su più punti. Alcuni prodotti votati al fitness presentano questo tipo di accessorio già in confezione, dunque sarebbe stato carino se l’azienda avesse pensato a questa soluzione. Questo avrebbe aiutato non poco la traspirazione della pelle in quel punto, sul polso, anche durante una qualsiasi attività sportiva. Nonostante tutto, comunque, questo cinturino da 20 mm è realizzato in silicone è può tranquillamente essere sostituito. Di listino, infatti, sono presenti altre tre interessanti colorazioni all’interno del sito ufficiale.

Sulla parte destra della cassa troviamo un singolo tasto funzione, con un dettaglio giallo al centro. Tutto il vetro frontale, poi, è leggermente stondato lungo i bordi laterali, anche se il display di fatto è molto più piccolo di questa superficie. Poco sotto di esso, infatti, notiamo la presenza del nome del brand, un dettaglio che spicca solo in determinate situazioni di luce. Davvero molto elegante, invece, il modo in cui il cinturino si lega alla cassa centrale, scomparendo quasi all’interno di essa. Oltre tutti questi piccoli accorgimenti estetici, poi, sul retro troviamo il sensore per il battito cardiaco ed i pin magnetici per la ricarica del prodotto. Non manca, inoltre, la certificazione IP68, che lo rende quindi resistente ad acqua e polvere.

Display

Realme Watch si presenta con un display TFT LCD touchscreen da 1,4″ con risoluzione a 323 PPI (320 x 320 pixel), protetto da un vetro 2.5D Gorilla Glass 3 e con tre diversi livelli di luminosità, arrivando a toccare i 380 nits. Si tratta, dunque, di un’unità in grado di offrire ottime performance da questo punto di vista, restituendo colori brillanti dotati di un buon contrasto. Questo aspetto, dunque, rende ben visibile lo smartwatch anche in condizioni di luce non proprio ottimali, sebbene la scarsa oleofobicità del pannello frontale non aiuti affatto.

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Andremo ad analizzare in un secondo momento tutto quello che concerne il software installato all’interno di questo prodotto. Per il momento, però, voglio dirvi che l’interfaccia sfruttata su tale pannello è davvero semplice ed intuitiva, servendosi praticamente solo delle gesture. Nel caso in cui non foste soddisfatti della watch face utilizzata di default dall’azienda, potreste modificarla dalla smartband stessa. Considerando la cifra a cui viene venduto, poi, trovo che la responsività del touchscreen sia abbastanza buona, non avendo riscontrato comunque mai alcun problema. Avrei preferito disporre di uno schermo leggermente più grande, ma solo per un semplice fatto estetico.

Hardware

Vorrei potervi parlare in maniera molto più dettagliata di tutte le componenti che si trovano all’interno di questo prodotto, a partire dal SoC. Sul sito ufficiale, però, ne viene fatto mistero, dunque non potrò essere così preciso come avrei voluto. Posso solo dirvi che si tratta di un prodotto simile, anche in questo, ad Amazfit Bip, includendo al suo interno nessun accessorio superfluo. Oltre ad una connessione Bluetooth e ad un sensore PPG per la rilevazione del battito cardiaco, non troviamo altro.

Tutte le funzioni presenti nel sistema sono più che altro ottenute dall’algoritmo presente all’interno del prodotto. Dunque la rilevazione di alcuni parametri, come il monitoraggio del livello di ossigeno nel sangue (SpO2), derivano proprio dalla combinazione dei dati rilevati dal sensore PPG e dai calcoli effettuati dal sistema. Nulla di così stravolgente, dunque, rispetto a quello che solitamente viene già offerto dalle ultime smartband in circolazione, come la stessa Mi Band 5.

Software

Questa è la parte forse più interessante di questo prodotto. Non solo per quello che viene mostrato sullo smarwatch, ma anche per quello che troviamo all’interno dell’applicazione ufficiale. Con Realme Link, dunque, avremo modo di gestire tutti i vari parametri che non è possibile impostare direttamente sul wearable, con uno sguardo a 360° su tutto ciò che riguarda le nostre attività. Dando un’occhiata alla smartband, dunque, troviamo innazitutto la watch face iniziale, che come già detto può anche essere modificata, scegliendo fra un set di varie watch faces presenti anche all’interno dell’applicazione. Attualmente le possibilità di scelta sono ancora poche, ma confidiamo sul fatto che l’azienda con il tempo aumenti tale disponibilità. Attivare questa schermata, comunque, è molto semplice: basta cliccare sul tasto presente a destra o impostare la gesture che permette di girare il polso e richiamare lo schermo. All’interno dell’interfaccia, poi, ci si muove sempre tramite gesture.

Con uno swipe verso destra si accede ad alcuni toggle rapidi, che permettono di impostare rapidamente il risveglio del display tramite gesture del polso, la luminosità del pannello, la modalità non disturbare e la modalità risparmio energetico. Con un altro swipe, sempre nella stessa direzione, si accede ad una schermata riassuntiva che indica il numero dei passi, le calorie bruciate ed un dato relativo al movimento. Procedendo sempre nella stessa direzione, poi, troviamo il grafico che indica il battito cardiaco e, successivamente, quello che mostra i dati relativi alle ore di sonno dell’ultima notte. Si conclude, infine, con il meteo.

Si accede alle notifiche con uno swipe verso il basso, mentre con uno swipe verso l’alto si entra effettivamente all’interno delle varie opzioni della smartband. Qui avremo modo di attivare le varie attività sportive, il controllo del SpO2, la frequenza cariaca, il salvataggio di tutte le attività, i dati relativi al sonno, il controllo da remoto della musica e della fotocamera, il programma di meditazione, l’allarme, il meteo e tutte le altre impostazioni. Si tratta, dunque, di un dispositivo davvero molto semplice ed intuitivo sotto questo aspetto. Peccato solo che sfrutti un software proprietario ancora non tradotto in italiano. Dispiace, dunque, che al momento sia solo presente l’inglese tra le lingue più conosciute, ma confidiamo sul fatto che presto arrivi anche l’italiano, dato che il prodotto viene venduto ufficialmente anche qui in Italia.

Non manca qualche bug, come quello relativo alle notifiche. Aprendo tale finestra, dunque, è possibile interagire solo con l’ultimo messaggio arrivato sullo smartphone, senza poter aprire lo stesso. Cliccando su “Read”, infatti, sparisce la notifica e non è più possibile recuperarla.

Attività Sportiva & Funzionamento

Utilizzando quotidianamente questo Realme Watch ho potuto testarne alcune sue peculiarità in merito alle varie attività sportive. Sono presenti, infatti, ben 14 diverse modalità: corsa all’aperto, corsa al coperto, bicicletta all’aperto, attività aerobica, tennis da tavolo, bicicletta indoor, yoga, camminata, allenamento da forza, calcio, pallacanestro, badminton, ellittica, cricket. Non ho potuto, ovviamente, testarle tutte, ma ho cercato di sfruttare quelle principali. Durante una comune camminata, dunque, impostando l’attività direttamente sullo smartwatch, ho potuto constatare come il conteggio dei passi sia abbastanza preciso. Se messo a confronto con altri prodotti, come ad esempio Huawei Watch GT 2e, non sfigura affatto. Tutti i dati relativi ai chilometri percorsi e ai passi effettuati corrispondono quasi alla perfezione, con uno scarto davvero minimo.

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A differenza di tutte le altre volte, poi, ho voluto testare una funzione particolare, che forse non tutti sfrutteranno. Andando a selezionare l’opzione Indoor Cycle sulla smartband, infatti, ho cercato di mettere a confronto Realme Watch con Huawei Watch GT 2e, constatando come anche in questo caso i dati siano assolutamente comparabili. Sia le calorie bruciate, che la frequenza cardiaca media, corrispondono. Questo vuol dire che, potenzialmente, su questo Realme Watch trovano spazio sensori davvero affidabili, che possono tranquillamente competere anche con uno smartwatch ben più costoso. Non ho notato nessun malfunzionamento, infatti, neanche a riposo, con il sensore PPG che riesce sempre ad essere piuttosto preciso e stabile.

Dove troviamo qualche grossa discrepanza nella rilevazione dei dati è quando si rimane a riposo. Soprattutto in casa, infatti, sembra che tale prodotto accusi qualche difficoltà di troppo. Rispetto ai passi rilevati da Watch GT 2e, nella stessa giornata, troviamo spesso una differenza enorme, con Realme Watch che può arrivare a segnare 400 passi in più o in meno. Questo vuol dire, dunque, che in determinate situazioni il sistema fa cilecca, perdendosi qualche movimento di troppo.

Qui sotto trovate una comparativa dei passi effettuati il 15 giugno 2020, uno dei giorni in cui entrambi i dispositivi sono stati indossati contemporaneamente.

Realme Link

Quest’applicazione per smartphone, disponibile attualmente solo su Android, è davvero molto completa. Oltre a poter controllare le attività di questo Realme Watch, è in grado di monitorare qualsiasi altro apparecchio appartenente alla famiglia degli indossabili di Realme, tra cui anche le cuffie. Dando un’occhiata all’interfaccia dedicata a questo wearable, però, notiamo una certa cura dei particolari e, soprattutto, la presenza della lingua italiana. Si tratta, dunque, di un qualcosa non molto diverso da quello che già viene offerto da altri competitor, come ad esempio Xiaomi con la propria Mi Fit. A differenza di quest’ultima, però, in questo caso le grafiche sono leggermente più scarne e, al momento, troviamo anche meno possibilità di personalizzazione. Malgrado questo è presente tutto il necessario, mostrando i passi percorsi (con le statistiche divise per giorni, settimane, mesi e anni), i dati relativi al sonno, il monitoraggio dell’attività cardiaca, la SpO2 ed il registro di tutti gli allenamenti.

Oltre a mostrare lo stato di carica del prodotto, all’interno delle impostazioni troviamo tutta una serie di voci che puntano a migliorare l’esperienza con il proprio wearable. Sarà possibile, dunque, modificare i quadranti, attivare le notifiche per tutte le varie applicazioni, impostare il monitoraggio della frequenza cardiaca 24 ore su 24, impostare gli obiettivi da raggiungere e tanto altro. Non è probabilmente una delle più complete, ma sicuramente una delle più intuitive. Rispetto ad altri prodotti, infatti, qui vengono mostrate spesso meno informazioni: su Huawei Watch GT 2e per le stesse attività svolte abbiamo a disposizione un quantitativo di dati nettamente maggiore. Nonostante questo, però, siamo in linea con il tipo di prodotto considerato, che non vuole assolutamente sostituirsi ad un fitness tracker “professionale”. Non l’ho precisato in precedenza, poi, ma ovviamente la connessione con il proprio smartphone avviene per mezzo del Bluetooth 5.0, che riesce ad inviare le informazioni necessarie in tempi brevissimi.

Autonomia

Dando un’occhiata all’autonomia, a bordo troviamo una batteria da 160 mAh che, purtroppo, non convince a pieno. Nonostante sul sito ufficiale venga dichiarata una durata della batteria di 7-9 giorni, credo che con un utilizzo intenso sia impossibile arrivare a tali numeri. Durante i miei test, infatti, mantenendo sempre il rilevamento della frequenza cardiaca attivo e sfruttando anche la ricezione delle notifiche sullo smartwatch, non sono riuscito a superare i 4 giorni di autonomia. Dipende, dunque, anche da come deciderete di sfruttare questo wearable nell’utilizzo quotidiano.

Con una ricarica standard (5V/2A) ho impiegato circa 1 ora e 30 minuti per passare dal 10 al 100% di carica.

Prezzo & Conclusioni

La recensione del Realme Watch giunge al termine, il dispositivo viene venduto ufficialmente anche in Italia al prezzo di 54,99 euro, sul sito ufficiale. Dopo una prima fase iniziale di sconto, la cifra si è assestata e, per quello che viene offerto, credo che sia più che onesta. A meno di 60 euro è davvero difficile trovare un prodotto così completo e che, soprattutto, può fare affidamento su un ecosistema che fin da subito mette a proprio agio. Manca ancora la lingua italiana sul wearable ma confidiamo sul fatto che presto venga implementata con un aggiornamento. Se questo update dovesse arrivare a breve, dunque, Realme Watch potrebbe davvero dare del filo da torcere alla concorrenza.

Link d’acquisto

A fronte di tutto ciò che abbiamo detto all’interno di questa recensione, dunque, non consiglio l’acquisto di questo dispositivo proprio a tutti. Potrebbe diventare un best buy, ma al momento ci sono ancora alcuni piccoli problemi che non depongono a suo favore. Dobbiamo anche considerare che il prezzo è davvero contenuto, ma questo non toglie che alcuni piccoli difetti possano essere eliminati. Chiunque fosse alla ricerca di un buon prodotto con un’interfaccia semplice ed intuitiva, comunque, sarà felice di mettere al proprio polso questo wearable. Tutti quelli più attenti al fitness, che desiderano avere tanti dati in merito alle loro attività sportive, dovranno desistere dall’acquisto di questo prodotto e virare più su altri device.

Se questo è il primo esperimento di Realme in tale ambito, allora vale questo detto: “buona la prima!”.

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