Il settore degli smartphone da gaming sta prendendo piede sempre di più e ormai questa tipologia di dispositivi è diventata parte integrante del settore di dispositivi mobile. Sempre più aziende si accingono a presentare un modello per gamer, chi in maniera più marcata (come nel caso di Black Shark, ad esempio) e chi mantenendo un design e linee più sobrie. Il Vivo iQOO – primo dispositivo da gaming del brand cinese – appartiene sicuramente alla prima categoria ed arriva con un look davvero entusiasmante. Ma quali sono le altre carte di questo smartphone? Scopritelo nella nostra recensione!
Indice
ToggleRecensione Vivo iQOO
Confezione di vendita
Fin dalla confezione di vendita di Vivo IQOO si respira aria di epicità, con un box di cartone segnato nella parte superiore da un graffio a rilievo che rimarca colorazione e stile del LED presente sulla cover del device. Davvero molto bello l’effetto, così come il resto della confezione. All’interno della stessa troviamo una dotazione standard composta da:
- Vivo iQOO;
- cover protettiva in silicone morbido;
- caricatore Super FlashCharge;
- cavo USB / USB Type-C;
- spilletta per lo slot SIM;
- manualistica.
Design e costruzione
Il nostro smartphone da gaming misura 157.69 x 75.2 x 8.51 mm per un preso di 196 grammi; viene da sé che non si tratta di certo di una soluzione sobria e l’utilizzo ad una mano dipende molto da soggetto che impugna il device. Tutto sommato Vivo iQOO offre un buon grip, anche grazie ad una cover posteriore in vetro, con curvature 3D lungo i bordi. Questa non risulta scivolosa al tatto e che sembra avere anche un discreto trattamento oleofobico.
A proposito della back cover, qui è concentrato tutto lo spirito alternativo del flagship; nell’angolo in altro a sinistra abbiamo la tripla fotocamera ed in basso il logo del brand, mentre al centro svetta una striscia LED RGB da cui si dirama un ventaglio di striscioline più sottili che emanano riflessi arancioni sotto la luce. Insomma, la colorazione Lava Orange è davvero bellissima anche se il senso di eleganza stravagante offerto dalla cover viene interrotto dalle bande metalliche arancioni lungo i bordi – destro e sinistro – del Vivo; un tocco un po’ tamarro, ma che nel complesso non dispiace (ma anche qui siamo nel soggettivo!).
Un piccolo appunto riguardo il LED posteriore: questo funge anche da LED di notifica (assente dalla parte frontale) con una luce arancione pulsante. In teoria la striscia RGB dovrebbe illuminarsi ascoltando musica e con i giochi ma purtroppo si tratta di una funzionalità che non pare funzionare con Spotify né con i titoli scaricati dal Play Store (anziché dall’App store cinese). Al massimo il LED si sincronizza con la musica riprodotta tramite il Player iMusic (in cinese). Per cambiare alcune funzioni della striscia dovrete recarvi in Impostazioni, Altre Impostazioni, Effetti Luce Fredda.
Frontalmente, Vivo iQOO offre un ampio pannello con cornici super ottimizzate ed una selfie camera incastonata in un notch a goccia, con la capsula auricolare a filo con il bordo superiore. Lungo tutto il frame perimetrale – in alluminio, interrotto solo da piccoli inserti plastici per la ricezione delle antenne – troviamo l’ingresso mini-jack per le cuffie e il microfono per la riduzione dei rumori (in alto), il microfono principale, la porta di ricarica Type-C ed un singolo speaker (in basso).
A sinistra abbiamo lo slot Dual SIM ed un pulsante fisico per richiamare l’assistente Jovi, ma dato che quest’ultimo è solo in cinese sarà inutilizzabile. Tuttavia il tasto potrà essere rimappato per richiamare il Game Space oppure semplicemente disattivato. Il bordo destro ospita il bilanciere del volume ed il tasto Power. Qui trova spazio l’ennesima chicca da gaming, ovvero due pulsanti touch da sfruttare nei giochi. E per fortuna (a differenza del LED posteriore) in questo caso funzionano alla grande.
Display
Il Vivo iQOO integra un pannello Super AMOLED da 6.41 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel), rapporto in 19.5:9 e 402 PPI. Si tratta di un display decisamente molto piacevole con angoli di visuale impeccabili, neri profondi e colori realistici e ben definiti (forse con alcune tonalità leggermente troppo sature, ma si fa perdonare).
Inoltre tramite le Impostazioni (Display, Colori Schermo) sarà possibile cambiare a proprio piacimento la Modalità Colore tra Standard, Normale e Luminosa, insieme alla temperatura. Ovviamente non si tratta di personalizzazioni estreme, ma solo di piccoli accorgimenti. Nel complesso tra la qualità del pannello, le sue dimensioni e l’esperienza visiva in generale (sia con video che giochi) questo iQOO ha soddisfatto le aspettative nonostante allo stato attuale sempre più modelli adottino refresh rate elevati (90/120 Hz).
Hardware e prestazioni
Sotto la scocca dello smartphone da gaming di Vivo batte un cuore Qualcomm e ovviamente si tratta dell’ultimissimo Snapdragon855, SoC octa-core dedicato alla fascia premium realizzato a 7 nm e con cluster Kryo 485. Allo stato attuale si tratta del top ed è in grado di raggiungere una frequenza di clock massima di 2.84 GHz.
Ad accompagnare il processore troviamo 6 GB di RAM LPDDR4x e 128 GB di storage non espandibile. Insomma già sulla carta è palese che ci troviamo di fronte ad un hardware al top e anche nell’esperienza di utilizzo quotidiano le cose restano tali. VivoiQOO è a tutti gli effetti un topo di gamma con prestazioni da paura, fluidissimo, senza intoppi, lag, rallentamenti, freeze e quant’altro. L’apertura e la chiusura delle app sono scattanti, sia che siano già presenti in background che da avviare.
Gaming – Vivo iQOO
Le stesse condizioni si verificano durante l’esperienza di gioco, affidata alla GPU Adreno 640. Il pacchetto hardware è in grado di far girare qualsiasi tipologia di giochi, ovviamente in qualità massima. I titoli più soft – come i soliti Brawl Stars, Clash Royale e simili – vanno una bomba ed i giochi più pesanti offrono un’esperienza fluida e decisamente degna, anche grazie all’ottimo display a bordo. Ciliegina sulla torta, i bollenti spiriti del device durante le sessioni di gaming prolungate vengono spenti sul nascere da un sistema di raffreddamento al liquido, ormai caratteristica peculiare dei modelli da gaming.
Tramite la Scatola Gioco (pessima traduzione, la voce è presente nelle Impostazioni) è possibile settare determinati profili per ciascun gioco, disattivando le notifiche (per chiamate, SMS ed app di messaggistica). Sempre qui è possibile impostare l’utilizzo dei pulsanti touch; il pannello dedicato al gaming può essere richiamato – durante il gioco – con uno swipe da sinistra verso destra (dal bordo in alto a sinistra, in modalità orizzontale/verticale).
Benchmark – Vivo iQOO
Software
Trattandosi di un modello a marchio Vivo, iQOO arriva con l’UI proprietaria del brand cinese Funtouch OS 9. Nel corso delle nostre prove il device ha ricevuto vari aggiornamenti e nel momento in cui scriviamo il software è alla versione 1.16.29, su base Android 9 Pie e con patch di sicurezza datate aprile 2019. Nelle Impostazioni è possibile settare la lingua italiana, anche se è impossibile non notare certe imperfezioni nelle traduzioni (come Scatola Gioco per attivare le varie opzioni durante il gaming).
Inoltre il device arriva con una marea di applicazioni cinesi (social e non) e non è presente il Play Store – né i servizi Google – di default. Ovviamente l’installazione dello stesso è un processo semplicissimo, ma è palese che si tratti di uno smartphone assolutamente non pensato per l’utenza Global. Inoltre – come sottolineato in precedenza – i difetti della striscia LED rendono una delle chicche più fighe del dispositivo totalmente inutilizzabile.
Vale la pena sottolineare che non si tratta di difetti riguardanti il device o il software, bensì di mancanze dovute alla localizzazione. Tornando alla Funtouch OS, ci troviamo di fronte ad una UI matura e ricca di funzionalità; inoltre, complice anche il potente comparto hardware, la fluidità regna sovrana.
Funzionalità e dove trovarle
C’è la possibilità di navigare tramite gesture scorrendo dai bordi verso il centro per tornare indietro, oppure con gestures grazie ad una barra posta in basso (su cui effettuare i vari swipe per accedere ai toggle, alla Gestione attività o per tornare Indietro). Non manca poi la navigazione tramite la classica NavigationBar con i pulsanti.
Con uno swipe dal basso verso l’alto si aprirà la barra delle notifiche mentre per accedere ai toggle sarà necessario uno swipe dal basso verso l’alto, lungo il bordo in basso a sinistra. Il Centro Collegamento presente i vari toggle rapidi, il pannello della luminosità del display, il volume (da richiamare anche con l’apposito bilanciere) ed altre funzioni.
Come già anticipato, l’assistente smart Jovi è disponibile solo in cinese, per cui – a meno che non abbiate dimestichezza con la lingua – sarà inutilizzabile. In Impostazioni, Blocco Schermo e Sempre in primo piano è possibile attivare l’Always-on Display, super personalizzabile (design dell’orologio e delle icone, colori, sfondi e così via).
Non manca poi una vasta scelta di Temi e Sfondi da cui attingere ed è possibile usare il doppiotap per accendere o spegnere il display (tramite Impostazioni, Movimento Intelligente, Attivazione/disattivazione Intelligente). Per attivare il multischermo basterà effettuare uno swipe dall’alto con tre dita. In alternativa potrete toccare il pulsante dedicato presente nella Gestione Attività o usare il toggle apposito. Viceversa, uno swipe dal basso con tre dita vi permette di effettuare uno screenshot.
Lato sicurezza abbiamo i soliti PIN e Pattern, accompagnati dal FaceUnlock software (fulmineo) e da un sensore d’impronte digitali integrato nel display. Quest’ultimo è rapidissimo e molto preciso: di certo non vi deluderà!
Tra le varie feature – oltre quelle già citate – troviamo le AppClonate, i gesti a una mano, lo Smart Mirroring e tantissime altre. Davvero tantissima carne al fuoco, ma pare tutto gestito con giudizio (e con un pizzico di confusione per trovare le varie impostazioni).
Qualità fotografica – Vivo iQOO
Seguendo il trend in voga in questo periodo storico, il flagship da gaming monta sul retro una tripla fotocamera con un sensore principale da 12 mega-pixel (con apertura f/1.79). Ebbene si, l’altro grande trend del 2019 è stato messo da parte: stiamo parlando dell’ormai onnipresente Sony IMX586 da 48 mega-pixel. iQOO prova ad offrire una soluzione meno altisonante, ma non per questo da sottovalutare. Ad accompagnare il modulo di cui sopra troviamo un sensore ultra wide-angle da 13 mega-pixel (f/2.4) e uno dedicato alla profondità di campo (2 mega-pixel, f/2.4).
Tenendo bene a mente che non si tratta di un camera phone ma di uno smartphone votato al gaming, gli scatti risultano ben fatti e con un buon livello di dettaglio e colori fedeli, a patto che l’illuminazione sia ottima. Qualche imperfezione per quanto riguarda il bokeh (anche in modalità Ritratto), ma nel complesso il modulo fotografico è in grado di offrire un risultato degno in molteplici situazioni, con il soggetto in primo piano scontornato in modo abbastanza preciso. Con illuminazione artificiale e negli scatti notturni la qualità cala e le immagini perdono di dettaglio anche se è possibile avere un aiutino dalla Night Mode; non aspettatevi miracoli ma comunque le differenze con e senza modalità attiva si notano. Presenti le solite funzionalità AI di rito, con il riconoscimento delle scene.
Frontalmente abbiamo una selfie camera da 12 mega-pixel con apertura f/2.0, effetto bellezza e HDR. Non si registra nulla di eclatante e il modulo può andar bene per un utilizzo social blando, ovviamente con autoscatti in situazioni ben illuminate. Col calare delle tenebre la situazione peggiora e le immagini si fanno più pastose, aumenta il rumore di fondo e diminuiscono i dettagli. Si può fare affidamento sul soft Flash anche se comunque i risultati spesso non soddisfano.
Infine è possibile effettuare riprese fino a una risoluzione massima di 4K (30 fps, i 60 fps sono supportati solo a 1080/720p). La stabilizzazione ottica manca e si fa sentire e la qualità potrebbe non essere all’altezza di un flagship. In questo caso vale la pena ricordare ancora una volta che abbiamo a che fare con uno smartphone da gaming e che sicuramente non mira a competere con i leader del settore fotografico mobile.
Connettività e qualità audio
Il dispositivo presenta il supporto Dual SIM LTE ma arriva sprovvisto della banda 20 e della banda 7. Potrebbero esserci dei leggeri cali di rete con operatori che utilizzano le suddette bande ma per quanto riguarda ho. Mobile, lo smartphone non ha riportato alcun problema, connettendosi alle rete 4G senza intoppi. Nessun problema nemmeno per quanto riguarda le chiamate, prive di interferente e con un audio accettabile.
Lato connettività troviamo il classico pacchetto composto da Bluetooth 5.0 e Wi-Fi ac Dual Band; presente all’appello anche lo standard NFC, ormai una delle features fondamentali per i modelli recenti (richiesta a gran voce dagli stessi utenti). La navigazione con GPS/Glonass/BDS/Galileo risulta abbastanza precisa ed affidabile.
Concludiamo con la parte audio di Vivo iQOO, affidato ad un singolo speaker posto lungo il bordo inferiore. Un vero peccato dato che ci si sarebbe aspettata una configurazione a doppio altoparlante da uno smartphone che fa dell’esperienza multimediale il suo punto di forza. Lo speaker a bordo restituisce un sono poco limpido e pulito (pur raggiungendo un volume abbastanza elevato); il fatto che l’equalizzazione premi i medi – decisamente pompati – non fa altro che aumentare quest’impressione. Il suono non si distorce pur andandoci vicino e in soldoni risulta comunque migliore di alcuni speaker Bluetooth attualmente in commercio.
Autonomia
L’autonomia viene affidata ad una batteria da 4000 mAh, più che sufficiente per arrivare a fine giornata ed oltre (con un utilizzo moderato dello smartphone e circa 7 ore di display acceso). Ovviamente giocando a più non posso o con un uso intenso le ore di display acceso sono destinate inevitabilmente a calare. Per quanto riguarda i tempi di ricarica, grazie al supporto Super FlashCharge sarà possibile raggiungere il 100% in circa 1 ora e 20 minuti; tuttavia basteranno 27 minuti per raggiungere il 61% di ricarica. Se avete fretta e necessitate di lasciare il cell in carica servirà davvero pochissimo tempo!
Tuttavia ci saremmo aspettati qualcosina in più ma, vista la presenza di una presa cinese e la necessità di utilizzare un adattatore, è probabile che ciò abbia influito sulla velocità di ricarica.
Recensione Vivo iQOO – Prezzo e Conclusioni
Siamo giunti alla conclusione della nostra recensione di Vivo iQOO ed è arrivato il momento di tirare le somme in merito a questo primo smartphone da gaming dell’azienda. L’esperimento risulta riuscito sotto molteplici aspetti: ci troviamo alle prese con un dispositivo dal look atipico, pur senza scadere in un design iper-aggressivo (come altri modelli competitors) ma mantenendo invece un certo stile. Uno smartphone potente con un comparto tecnico da primo della classe, pulsanti a sfioramento per il gaming e varie funzionalità legate ai videogiocatori.
La parte fotografica fa il suo dovere, anche se ci si aspetterebbe di più da un flagship. D’altro canto il software sembra maturo al punto giusto e l’unica pecca è rappresentata dalla localizzazione del device. Manca la banda 20 ed è a tutti gli effetti un modello pensato per il mercato asiatico.
E qui ci troviamo di fronte al ma… del titolo. La domanda è proprio questa: vale la pena acquistare un dispositivo “non nostro”? Forse nel caso di iQOO è bene valutare attentamente questa scelta. Di smartphone da gaming in versione Global ce ne sono a bizzeffe; per questo motivo, se siete innamorati del suo stile, allora al cuore non si comanda di certo! Ma se il look non è un problema e preferite puntare su qualcosa di più occidentale allora – molto probabilmente – è il caso di cambiare aria.