Nella splendida cornice di Berlino, durante IFA 2018, Honor ha presentato e lanciato Honor Play per il mercato europeo, uno smartphone con un prezzo appartenente alla fascia media, ma con una scheda tecnica da top di gamma. Dal momento che quest’ultimo ha delle caratteristiche molto simili all’Honor 10 ed un prezzo di listino inferiore, quale dei due varrà la pena acquistare? Sarà veramente più valido rispetto all’ultimo top di gamma dell’azienda cinese lanciato diversi mesi fa?

Non perdiamoci in ulteriori chiacchiere e scopriamolo insieme all’interno della nostra recensione completa!

Recensione Honor Play

Unboxing

All’interno della confezione di vendita realizzata in cartonato bianco troviamo una confezione piuttosto ricca per la sua fascia di prezzo:

  • Honor Play;
  • cover in silicone;
  • alimentatore da parete con presa europea ed uscita a 5V=2A/9V=2A (Huawei Quick Charge);
  • cavo per il trasferimento dati USB – USB Type-C;
  • auricolari;
  • spillino per lo slot SIM;
  • manuale delle istruzioni.

Costruzione e design

Qui notiamo la prima differenza con l’Honor 10 perché, a parte il notch sulla parte frontale, i due differiscono sia nel look che nelle dimensioni. L’Honor Play presenta una back cover molto più simile a quella di un Huawei P20 grazie alla dual camera in verticale con flash LED, oltre al lettore d’impronte digitali e le scritte sempre in verticale.

Nonostante tutto devo dire che questo design mi piace molto, complici la scocca in alluminio satinato e le bande in plastica per le antenne che scontornano le estremità del dispositivo. Per quanto riguarda il primo aspetto, la lavorazione dei materiali è molto buona e durante questi giorni di utilizzo non ho riscontrato danni dovuti all’usura.

Honor Play

Rispetto all’Honor 10, questo è meno compatto, si fa un po’ più fatica ad utilizzarlo ad una mano, ma niente di troppo estremo, in quanto le dimensioni sono di 157.9 x 74.27 x 7.48 millimetri di spessore per un peso di 176 grammi. Fortunatamente nella confezione di vendita troviamo anche una cover in silicone che ne va a migliorare il grip.

Honor Play

Inferiormente troviamo l’ingresso mini jack, USB Type-C ed il microfono principale con lo speaker di sistema, mentre sul lato opposto è presente solamente il microfono utile per la soppressione dei rumori ambientali.

Lato destro classica configurazione, ovvero bilanciere del volume e tasto power, a differenza dell’altro lato dove troviamo lo slot dual SIM / SIM + microSD. Qui si evidenzia un’altra differenza con l’Honor 10, il quale non presenta la possibilità di espandere la memoria interna.

 

Infine, frontalmente all’interno del notch alloggiano la fotocamera per i selfie, la capsula auricolare, il sensore di luminosità e prossimità ed il LED di notifica. In questo caso il sensore d’impronte digitali passa sul retro, il quale risulta essere più rapido e preciso rispetto a quello del suo rivale in famiglia.

Infatti, entrambi gli smartphone hanno il riconoscimento facciale ed il sensore fingerprint, ma l’Honor Play riesce ad avere risultati migliori su entrambi i fronti, in quanto il tasto di sblocco frontale sotto al display dell’Honor 10 spesso fallisce il riconoscimento o, comunque, non è istantaneo.

Display

L’Honor Play è dotato di un pannello IPS Full View da 6.3 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel), rapporto 19:9 e densità di 409 PPI.

Honor Play

Il display è uno dei punti forti dello smartphone perché, anche se è un semplice IPS, i colori sono vividi e ben rappresentati. Insomma, grazie anche alle dimensioni generose del pannello potremo goderci al meglio film, video e giochi di tutti i generi.

La luminosità minima e massima sono di livello, così come gli angoli di visuale che non vanno ad alterare i colori. Nelle impostazioni, comunque, è presente la solita funzione che troviamo nell’EMUI che ci consentirà di tarare i colori a nostro piacimento, oltre che la funzione che ci permetterà di toglierà la tacca, quella per impostare la “risoluzione intelligente” (riduce automaticamente la risoluzione dello schermo per aumentare l’autonomia), per la “rotazione smart” (lo schermo ruoterà seguendo i movimenti del viso) o per la protezione occhi.

Hardware e prestazioni

Un punto su cui si è discusso molto è stato proprio quello dell performance grazie alla presenza di un nuovo aggiornamento in grado di aumentare le prestazioni dello smartphone nel gaming e ridurre i consumi. Parliamo proprio della GPU Turbo, la quale verrà integrata tramite aggiornamento anche in altri smartphone della casa cinese (alcuni l’hanno già ricevuto).

Niente di nuovo comunque sotto la scocca in quanto, parlando di un top di gamma, troviamo sempre il chipset prodotto in-house HiSilicon Kirin 970 comprensivo di un processore octa-core con frequenza di clock massima di 2.36 GHz, NPU (Neural Processing Unit) integrata, GPU ARM Mali-G72 MP12, 4 GB di RAM LPDDR4X e 64 GB di memoria interna espandibile tramite microSD.

Sotto questo punto di vista non abbiamo molto da dire, in quanto le performance sono di alto livello e non abbiamo riscontrato rallentamenti nell’utilizzo quotidiano. Tutto gira senza alcun problema ed anche i giochi vengono eseguiti al massimo dei dettagli grazie alla buonissima GPU.

Parlando invece della GPU turbo, personalmente non ho visto grandi differenze rispetto ai vari competitors in quanto, tra i vari top di gamma, in ambito gaming è difficile che uno smartphone riesca a fare veramente la differenza.

Fotocamera

Forse la differenza più evidente tra Honor Play e Honor 10 si può notare proprio in questo campo. Infatti, a bordo del nuovo device troviamo una dual camera posteriore da 16 + 2 mega-pixel con intelligenza artificiale e apertura f/2.2.

Infatti, nonostante i risultati siano migliori di tanti competitors della stessa fascia di prezzo, gli scatti non raggiungono la qualità dell’Honor 10.

In condizioni di buona luminosità le foto sono abbastanza dettagliate, ma hanno dei colori lievemente spenti. In questo caso, però, non disperate perché l’intelligenza artificiale vi verrà in aiuto aumentando il contrasto, amplificando i colori e, in alcune situazioni, croppando lo scatto e sfocando lo sfondo.

In realtà sembra che l’AI venga gestita in maniera differente rispetto al vecchio top di gamma di Honor, perché solitamente su quest’ultimo non abbiamo la combo crop + bokeh (che non riesce nemmeno ad essere troppo precisa sul Play).

In fase notturna la situazione peggiora, come è normale che sia, ma la modalità notte sarà in grado di darci delle belle soddisfazioni, seppur dovremmo armarci di tripod.

Frontalmente abbiamo un sensore da 16 mega-pixel con apertura f/2.0. In fase diurna lo smartphone si comporta molto bene grazie ad una buona definizione, dei colori sufficienti ed un discreto bilanciamento del bianco. Di sera il sensore fa più fatica ed anche la gestione delle luci va un pochino in crisi.

Possiamo fare lo stesso discorso per i video che possono essere registrati fino alla risoluzione massima di 4K e che raggiungono la sufficienza senza sorprendere.

Insomma, seppur io possa esser sembrato molto critico è perché ho paragonato i risultati con quelli dell’Honor 10. In linea di massima, però, scatta molto meglio di tanti smartphone situati nella stessa fascia di prezzo.

Audio

L’audio in uscita dal singolo speaker inferiore è nella media, abbastanza potente, ma con delle frequenze che tendono a privilegiare maggiormente i medi e gli alti. Fortunatamente la situazione va a migliorare con l’ascolto in cuffia.

Molto buono l’audio in uscita dalla capsula auricolare e quello catturato dal microfono principale.

Connettività

Sotto questo punto di vista non ho riscontrato praticamente alcuna problematica, in quanto lo smartphone presenta il supporto alla connettività LTE Cat.18 e la ricezione è sempre ottima.

Tutto liscio anche con il Wi-Fi a/b/g/n/ac Dual Band, con il Bluetooth 4.2, l’NFC e con il GPS/A-GPS/GLONASS.

Per quanto mi riguarda, una mancanza importante rispetto al suo rivale è quella relativa al sensore infrarossi che tendo ad utilizzare spesso con i televisori che ho a casa.

Concludiamo anche con il sensore d’impronte digitali, il quale è molto preciso e sblocca rapidamente lo smartphone con successo circa 10 volte su 10. Ottimo anche lo sblocco facciale che riconosce immediatamente il volto in fase diurna, mentre ha qualche difficoltà in più in notturna.

Software

Bella novità da parte di Honor che ha deciso di installare la EMUI 8.2 (anziché la classica 8.1) basata su Android 8.1 Oreo con patch di sicurezza aggiornate al 1 luglio 2018.

Il sistema è il classico di Huawei e Honor che abbiamo imparato ad apprezzare con il tempo grazie alle tante personalizzazioni disponibili come quelle relative al display ed alle sue funzionalità elencate precedentemente.

Autonomia

L’Honor Play è dotato di una batteria da 3750 mAh che ci consente di ottenere una buonissima autonomia. Infatti, mentre inizialmente arrivavo al massimo ad un giorno di autonomia con 4 ore di schermo attivo, in questo momento riesco ad arrivare fino a 7 ore di schermo attivo.

Quindi risultati del tutto diversi da quelli dell’Honor 10 che oramai riesce ad arrivare a stento alle 4 ore di SoT.

La ricarica completa a telefono spento avviene in poco meno di due ore.

Conclusioni

In conclusione l’Honor Play risulta essere uno smartphone sicuramente molto interessante, lanciato ad un prezzo molto aggressivo. In questa fascia di prezzo si scontra direttamente con un altro device promettente come il POCOPHONE F1 e con l’Honor 10 che si trova praticamente al suo stesso prezzo.

Le differenze tra i due terminali della stessa casa ci sono e, seppur il Play vinca sotto il punto di vista dell’autonomia e con l’espandibilità di memoria, l’Honor 10 lo sovrasta in termini di fotocamera e compattezza.

Per quanto riguarda il confronto con lo smartphone di Xiaomi, non vi preoccupate, vi porteremo al più presto una nostra comparativa per raccontarvi chi è il vero best buy sotto i 350 euro. Eh già, perché l’Honor Play è disponibile di listino a soli 329 euro, un prezzo decisamente aggressivo con una scheda tecnica da buon top di gamma!