Dopo averla attesa per più di due anni, Xiaomi Mi Band 3 è finalmente arrivata sul mercato. Il suo compito non è affatto facile dal momento che deve cercare di battere il risultato della smartband che l’ha preceduta, la quale ha macinato record su record divenendo il wearable device più venduto. Ripercorrendo la storia di questo prodotto prodotto, possiamo vedere come l’evoluzione sia avvenuta step by step senza stravolgere quella che è la naturale essenza del prodotto. Riuscirà a conquistare il cuore degli utenti Xiaomi e non? Scopriamolo all’interno della nostra recensione.
Recensione Xiaomi Mi Band 3
Design e costruzione
Cambia la numerazione ma non quella che è la vera essenza del prodotto. Xiaomi Mi Band 3 riprende il fil rouge di questa famiglia di prodotti. La parola d’ordine resta semplicità. È l’aspetto che, ovviamente, più balza sin dal primo colpo d’occhio questo wearable. Ciò permette al prodotto di essere indossato sia in occasioni quotidiane piuttosto che anche durante eventi. Proprio riguardo all’indimostrabilità possiamo sin da subito dire è davvero molto buona e fa un passo in avanti rispetto alla Mi Band 2, anche grazie al design.
Le linee non vengono stravolte ma rese più morbide rispetto al precedente modello. Il tasto capacitivo rimane ma è integrato al di sotto del vetro, con un incavo che ne facilita l’individuazione al tatto. L’aspetto generale è decisamente armonico, facendo sì che non ci sia un elemento di discontinuità fra la fitness band e il cinturino in silicone.
Parlando proprio di quest’ultimo, possiamo notare come sia meno rigido rispetto al passato. Inoltre, adesso la smartband è decisamente più difficile da rimuovere, in modo da evitare eventuali fuoriuscite involontarie della smartband. Il cuore pulsante della Mi Band 3 resta la sua parte centrale che aumenta di dimensioni, rispetto al passato, grazie ad un display più ampio. Un plauso al vetro anteriore, che non si è affatto danneggiato o rovinato durante l’utilizzo e che appare più resistente rispetto alla precedente generazione.
Sul fondo, sempre costruito in policarbonato ma con una finitura opaca, è presente il cardiofrequenzimetro, leggermente più sporgente di prima, mentre sul lato troviamo i pin per la ricarica, che avviene in circa 1 ora. Il device è resistente agli schizzi d’acqua e alle immersioni fino a 5 ATM. Nessun problema se lo dimenticheremo al polso durante una doccia o un tuffo in piscina, anche se manca lato software una modalità Nuoto. Le dimensioni, infine, sono di 17.9 x 46.9 x 12 mm per un peso totale di circa 20 g.
Display
Il piccolo schermo della smartband ha una diagonale da 0.78 pollici. La luminosità è buona e ci farà in parte dimenticare i problemi di lettura che si potevano avere all’aperto sotto luce diretta del sole. La risoluzione del pannello è da 128 x 80 pixel e la tecnologia utilizzata è OLED. Ovviamente non siamo qui a parlare di PPI, poiché per la visualizzazione delle sole notifiche non abbiamo criticità.
Per andare a risvegliare lo schermo basterà o effettuare un semplice tap sul tasto soft touch oppure utilizzare il movimento del polso che risulta sì reattivo ma sicuramente migliorabile. L’altra novità è che adesso abbiamo un vero e proprio display touch, con il quale muoversi nei menu tramite swipe.
Hardware e connettività
Non è il core del prodotto e non vi è neanche molto da dire. Non abbiamo fiumi di RAM e processori da enne core. La cosa però non ci interessa poiché va bene così. Ovviamente non abbiamo problemi di impuntamento e non vi sono bug da segnalare. Tutto quello che fa viene svolto alla perfezione. Lato connettività abbiamo il Bluetooth 4.2 LE e la compatibilità con Android 4.4 o superiori e iOS 9.0 o superiori. Presente, infine, un accelerometro su 3 assi.
Software e notifiche
Se l’app da utilizzare non cambia, e parliamo ovviamente di Mi Fit di Xiaomi, quello che cambia a bordo di Mi Band 3 è proprio il software della smartband. Non abbiamo uno stravolgimento, come anticipato in apertura, ma una quantità maggiori di informazioni che possiamo visualizzare sulla smart band stessa. La home è leggermente personalizzabile, dato che possiamo andare a scegliere fra 3 diverse watchfaces.
Con uno swipe verso l’alto possiamo accedere ai menu successivi, fra cui la propria attività quotidiana, con i passi effettuati, distanza percorsa, calorie bruciate, e in posizione anomala, la percentuale di batteria residua. Con un secondo swipe possiamo accedere al menù della misurazione del battito cardiaco. Per dare il via al controllo sarà sufficiente tenere il proprio dito sul tasto soft touch per qualche secondo. I risultati sono molto simili a quelli dellaMi Band 2, cosa che porterebbe ad ipotizzare che il sensore possa essere il medesimo. Procedendo ancora possiamo accedere al menù del meteo, configurabile dall’app, che mostrerà le informazioni atmosferiche a 3 giorni.
Abbiamo, poi, quella che è una delle novità più attese, ovvero le notifiche. Innanzitutto dall’app Mi Fit dovremo selezionare di quali app riceverle sulla smartband. Fatto questo, a differenza di prima adesso viene visualizzata un’anteprima del messaggio, oltre al nome dell’app da cui arriva ed il mittente. L’abbiamo testata positivamente con Facebook, Messenger, Telegram, WhatsApp, Gmail, YouTube ed Instagram, senza alcun problema. Per quanto riguarda la gestione delle telefonate, in caso di chiamate riceveremo un avviso sulla Mi Band 3. Potremo silenziare la suoneria con un tocco sul tasto oppure staccare la chiamata tenendolo premuto.
Ovviamente non è possibile rispondere dalla band, né alle chiamate né alle notifiche. Verranno memorizzate un massimo di 5 notifiche, dopodiché verranno cancellate quelle più vecchie per far posto a quelle dopo. Non cancellandosi in automatico, dovremo farlo noi manualmente, tenendo premuto il tasto capacitivo. Infine, è presente un menù con le restanti funzionalità, ovvero il cronometro, trova il mio telefono e le informazioni sul software.
Mi Fit e traduzione in italiano
Precisiamo che la Xiaomi Mi Band 3 è stata testata con firmware in italiano ed anche l’app Mi Fit è stata opportunamente modificata. Per tutte le informazioni su come impostare la lingua italiana sulla smartband vi rimandiamo alla nostra guida apposita, in arrivo a breve.
L’applicazione Mi Fit non ha bisogno di presentazioni. Le funzionalità, l’aspetto, la grafica e la gestione sono assolutamente le stesse di quelle già viste in passato. Non ci sono novità da questo punto di vista. La home page mostrerà il grafico dei passi effettuati. A questo sono correlati i km percorsi e le calorie bruciate. Il conteggio è abbastanza preciso ed affidabile. Sarà poi possibile visionare le ore di dormita della notte precedente. Presente l’analisi del sonno, con il rilevamento del sonno profondo e del sonno leggero, preciso ed accurato. Infine, sarà possibile vedere il punteggio eseguito negli ultimi giorni.
In attività, invece, sarà possibile impostare il tipo di allenamento da eseguire, fra corsa, tapis roulant, bicicletta e camminata. Nonostante sia presente la funzione tapis roulant, attivarla o meno non cambierà le sorti del risultato finale. Grazie al display migliorato, comunque, potremo seguire i dati delle attività in tempo reale direttamente sulla Mi Band 3.
Nella schermata finale possiamo “smanettare” con le funzionalità. Possiamo, ad esempio, andare a decidere di sbloccare lo smartphone quando la smartband è nel raggio d’azione del Bluetooth, oppure se ricevere la notifica di chiamata e di sveglia. Possiamo poi impostare gli avvisi per le app di nostro interesse così come l’alert di sedentarietà. Oltre a controllare la versione del software, possiamo scegliere quali menù visualizzare sul display. Interessante la presenza della sincronizzazione con il proprio account Google Fit.
Autonomia
Si tratta dell’aspetto che attirerà maggiormente l’attenzione di voi utenti. Con un utilizzo più strong siamo arrivati a 5 giorni di autonomia tenendola sempre collegata al proprio smartphone. Andando ad impostare i parametri di utilizzo in maniera un po’ più flessibile sarà possibile andare a totalizzare anche qualche giorno in più.
Recensione Xiaomi Mi Band 3 – Conclusioni e prezzo
L’evoluzione della Xiaomi Mi Band 3 è avvenuta a piccoli passi nel corso del tempo ma non per questo motivo si sente il bisogno di altro. Il firmware stock è ancora in cinese ma grazie alla nostra guida non avrete problemi da questo punto di vista. Grazie a ilGruppoTester abbiamo avuto modo di utilizzarla in lingua italiana, restituendoci un’esperienza d’uso decisamente più appagante. Le funzionalità aggiunte rendono più completo l’utilizzo della band per la gioia degli utenti.
Il sample di prova ci è stato inviato dallo store italiano TopResellerStore ed è proposto ad un prezzo di 49 euro, con spedizione in 24 ore dall’Italia e assistenza e garanzia di 24 mesi.
Se le attese non vi spaventano è possibile ordinarla anche dai principali store cinesi, come GearBest e BangGood, che propongono lo stesso prodotto ad un prezzo più contenuto. Sarà necessario attendere qualche giorno per la consegna e sacrificare l’assistenza in Italia.
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