Qualche giorno fa siamo volati a Londra per prendere parte all’evento ufficiale di presentazione del nuovo Honor 10. Quest’anno l’azienda cinese ha rinnovato diversi aspetti, mantenuto alcuni sotto il punto di vista del design, ma soprattutto è riuscita a contenere il prezzo, cosa che oggigiorno è una rarità!
Come si sarà comportato dunque questo smartphone durante i nostri test? Non ci resta che scoprirlo all’interno della nostra recensione!
Recensione Honor 10
Unboxing
La confezione di vendita è la classica in cartonato bianco con il numero “10” stampato sulla parte frontale ed al suo interno è presente la seguente dotazione:
- Honor 10;
- alimentatore da parete con uscita a 5V = 2A / 4.5V = 5A / 5V = 4.5A (Huawei SuperCharge);
- cavo USB – USB Type-C;
- spillino per lo slot SIM;
- cover in silicone trasparente;
- manuale delle istruzioni.
Costruzione e design
Sotto il punto di vista del design Honor ha sia rinnovato alcuni aspetti che mantenuto alcuni dei precedenti. Infatti, seppur frontalmente abbiamo un display più ampio ed un notch, posteriormente ha deciso di riproporre la formula vincente della back cover in vetro che, grazie alla sua particolare lavorazione, ci regala dei bellissimi giochi di luce. L’altra novità sono le ultime due colorazioni cangianti, ovvero la Phantom Green e la Phantom Blue, le quali sono veramente molto originali.
La costruzione dello smartphone è sempre molto buona, solida e senza scricchiolii, l’unico appunto riguarda il fatto che risulta essere un po’ scivoloso a causa del vetro posteriore e, infatti, sarà necessaria una bella cover per poterlo utilizzare in tutta sicurezza. Inoltre, come Honor 9 trattiene un po’ troppe ditate, ma va anche detto che non rimangono impresse e che è molto facile pulirlo.
Grazie alla sua forma allungata, Honor 10 ha una buona maneggevolezza anche per chi ha mani più esili, infatti, le dimensioni sono di 149.6 x 71.2 x 7.7 millimetri per 153 grammi.
Sul lato destro troviamo il tasto power ed il bilanciere del volume, a differenza di quello sinistro che presenta solamente lo slot dual SIM (e non microSD). Inferiormente spiccano gli ingressi USB Type-C e mini jack, il microfono principale e lo speaker di sistema, mentre superiormente abbiamo il microfono utile alla riduzione dei rumori ambientali ed il graditissimo sensore infrarossi.
Sulla parte frontale troviamo il lettore d’impronte digitali ad ultrasuoni posto sotto il vetro e, all’interno del notch, la capsula auricolare, il LED di notifica, la fotocamera frontale ed i sensori di luminosità e prossimità. Per quanto riguarda il sensore fingerprint, questo è preciso, ma un po’ lento, probabilmente dovremo attendere un aggiornamento che lo migliori, ma va anche detto che la registrazione delle impronte deve essere fatta con minuziosità. Tuttavia, possiamo dire che 9 volte su 10 riusciamo a sbloccare con successo il device.
Posteriormente, infine, è presente la doppia fotocamera che rispetto ad Honor 9 è sporgente, il flash LED e la scritta “AI Camera” oltre che il logo dell’azienda.
Display
L’Honor 10 è dotato di un display IPS da 5.84 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2280 x 1080 pixels), densità di 432 PPI e rapporto 19:9.
Per essere un IPS devo dire che questo pannello mi ha sorpreso perché i colori sono molto buoni, profondi e l’illuminazione è altrettanto buona, infatti, non avremo problemi nella leggibilità sotto la luce diretta del sole. Come ben saprete, qualora desideriate una taratura dei colori differente è sempre possibile farlo attraverso le impostazioni dell’EMUI.
Inoltre, sempre nello stesso menù è possibile andare a nascondere il notch attraverso la voce “Tacca”. Così facendo verrà aggiunta una barra nera.
Hardware e prestazioni
Sotto la scocca troviamo quanto di meglio Huawei ha da offrirci, quindi il solito chipset high-end prodotto in-house, ovvero l’HiSilicon Kirin 970 che comprende un processore octa-core con frequenza di clock massima di 2.36 GHz, 4 GB di RAM LPDDR4X, 128 GB di memoria interna UFS 2.1 non espandibile ed una GPU Mali-G72 MP12. Inoltre, questo chipset è coadiuvato da un processore neurale denominato NPU dedicato alla gestione dell’intelligenza artificiale.
Inutile dire, quindi, che lo smartphone gira molto bene, è fluido e non abbiamo mai incontrato lag o impuntamenti di vario genere. Devo dire però che durante la fase di benchmark prolungato, lo smartphone tende a scaldare nella parte medio-alta.
Molto buone comunque le performance generali e anche quelle nel gaming, il quale si è dimostrato all’altezza grazie a degli alti dettagli e ad un frame rate costante.
Fotocamera
Posteriormente abbiamo un doppio modulo fotografico costituito da un sensore da 24 mega-pixel in bianco e nero ed uno da 16 mega-pixel RGB, entrambi con apertura f/1.8.
Rispetto al suo predecessore il passo avanti è stato concreto e per questo dobbiamo ringraziare anche l’intelligenza artificiale. In condizioni di buona luminosità gli scatti sono veramente ottimi, ben dettagliati e con dei buoni colori per la sua fascia di prezzo. Infatti, rispetto ai super top di gamma attuali la differenza si nota, ma a 399 euro è difficile trovare di meglio.
Quello che mi ha sorpreso è stato il bokeh che, grazie ai due sensori con apertura f/1.8 riesce a darci delle grandi soddisfazioni. La gestione delle luci e dell’HDR è altrettanto buona.
Di sera è normale che la qualità tenda a calare rispetto al giorno, ma i risultati ottenuti sono comunque degni di nota. Non avremo sicuramente la modalità notturna del Huawei P20 Pro (anche perché qui non abbiamo una stabilizzazione ottica, ma solo digitale), ma questo smartphone riesce a difendersi egregiamente. Infatti, mentre in situazioni di scarsissima luminosità, il sensore fatica di più e produce più rumore, in scene parzialmente illuminate abbiamo una buona definizione e dei bei colori.
Parliamo adesso dell’AI, la quale può essere attivata attraverso il comando rapido presente nell’interfaccia dell’applicazione. Grazie a questa tecnologia, lo smartphone riconoscerà fino a 19 scene ed ottimizzerà i parametri in base ad esse. Inoltre, il device sarà in grado di riconoscere anche le varie componenti presenti nella fotografia (se comprese almeno in una di queste 19 scene) ed esaltare ciascuna di esse.
Nel caso si utilizzi la modalità AI allora si scatterà a 16 mega-pixel e, inoltre, qualora non si è soddisfatti dell’effetto, questo potrà essere disattivato anche in post grazie all’apposito tasto. Quindi potremo decidere se mantenere o disattivare l’intelligenza artificiale direttamente dalla nostra galleria.
Comunque, venendo alla qualità degli scatti devo ammettere che in diverse situazioni questa va ad aumentare notevolmente la resa di alcune fotografie, dando maggior impatto e vividezza (scatti perfetti per i social), ma alcune volte sembra esagerare rendendo il tutto troppo finto. Inoltre, spesso la modalità HDR e quella AI sembrano coincidere.
Frontalmente troviamo una fotocamera da 24 mega-pixel con apertura f/2.0, la quale restituisce dei buoni risultati in condizioni di luminosità favorevole, seppur la gestione delle luci sia spesso sbilanciata. Infatti, spesso capita di avere lo sfondo sovraesposto.
Per il resto i colori sono ben rappresentati, ma mi sarei aspettato una maggior definizione generale visti i 24 mega-pixel. Questo si nota soprattutto in fase notturna in cui il rumore va ad aumentare.
Per quanto riguarda i video è possibile registrare fino al 4K a 30 fps, oltre che Full HD a 60 fps, dove però la stabilizzazione digitale non interviene. Questa è presente nelle registrazioni in Full HD a 30 fps dove è possibile ottenere dei buoni risultati sul piano della stabilizzazione, dell’autofocus e della qualità generale. Diciamo che il comparto video non è sicuramente il fiore all’occhiello di Honor, ma riesce comunque ad essere soddisfacente.
Audio
L’audio in uscita dallo speaker inferiore dell’Honor 10 è pulito ed abbastanza equilibrato. Infatti, si può notare anche la presenza delle frequenze basse, seppur non siano esplosive.
Audio cristallino anche in capsula auricolare dove non abbiamo riscontrato problematiche durante le conversazioni con i nostri interlocutori.
Software
A bordo dell’Honor 10 troviamo Android 8.1 Oreo con interfaccia personalizzata dal produttore, ovvero la EMUI 8.1.
Ovviamente questa è una UI che conosciamo già molto bene, da segnalare la buona personalizzazione grazie ai temi ed alla taratura dei colori del display, oltre che la possibilità di “far scomparire” il notch. Il sistema comunque è fluido e reattivo nel complesso senza particolari lag o impuntamenti vari.
Buono e reattivo lo sblocco del dispositivo attraverso il riconoscimento del volto che fatica se abbiamo degli occhiali, una sciarpa o nel buio più assoluto, ma che non perde un colpo il resto delle volte.
Segnaliamo l’assenza della Modalità Desktop che, invece, è presente sul Huawei Mate 10 Pro e Huawei P20 Pro.
Connettività
L’Honor 10 supporta il dual SIM con connettività LTE Cat.18, Wi-Fi Dual Band a/b/g/n/ac, Bluetooth 4.2, GPS/A-GPS/GLONASS, NFC, mentre è assente la Radio FM.
Non ho riscontrato problematiche di alcun tipo in questo comparto, anzi, molto buono il Wi-Fi, la navigazione satellitare e la ricezione telefonica, come da tradizione Huawei/Honor.
Autonomia
Sotto questo aspetto Honor ha fatto un altro passo in avanti inserendo una batteria da 3400 mAh, rispetto ai 3000 mAh dell’Honor 9. Tuttavia i risultati non sono impressionanti, in quanto riusciamo ad ottenere più o meno la stessa autonomia con utilizzo intenso, ovvero una media di 4 ore di schermo attivo. Infatti, ho raggiunto picchi di 5 ore così come minimi di 3 ore di SoT.
Fortunatamente, attraverso l’alimentatore fornito in dotazione con supporto alla tecnologia di ricarica rapida Huawei SuperCharge, è possibile portare l’Honor 10 dallo 0% al 100% in circa 1 ora e 40 minuti.
Conclusioni
Finalmente è arrivato il momento di tirare le somme e lo facciamo partendo dal prezzo di vendita. Infatti, l’Honor 10 è stato lanciato a 399 euro per la versione 4/64 GB e 449 euro per la variante 4/128 GB. Potrete capire, quindi, che ci troviamo di fronte ad una cifra decisamente competitiva che inserisce di diritto questo smartphone tra i best buy del 2018.
Infatti, in un momento in cui tutti i brand tendono ad alzare il prezzo dei loro prodotti, è da premiare la politica dell’azienda cinese che cerca invece di contenerlo. Non parliamo ovviamente di uno smartphone perfetto, perché presenta comunque alcuni piccoli difetti, ma questi possono essere tranquillamente risolti attraverso degli aggiornamenti.