Come avrete sicuramente intuito dal titolo, nella recensione di oggi andremo a provare il Chuwi Hi10, uno dei più attesi tablet Windows low-cost del mercato orientale, sia per il prezzo di vendita davvero contenuto che per la buona dotazione tecnica, vista anche la presenza di due porte USB Full-Size direttamente sulla scocca del dispositivo.
Il Chuwi Hi10 è disponibile ad un prezzo di 145 euro dalla Cina presso lo store Gearbest, mentre la tastiera ufficiale è reperibile a 34 euro presso Bangood.
Confezione ed accessori
La confezione di vendita è realizzata in cartone riciclato rigido, un po’ come le vecchie confezioni di Xiaomi, a cui Chuwi si è sicuramente ispirata. Su di essa troviamo solo qualche informazione relativa alle specifiche tecniche, al nome del modello ed al produttore, sia sulla parte frontale che posteriore.
Al suo interno, invece, troviamo il tablet, un cavo USB-microUSB, alcuni documenti relativi alla garanzia ed un caricatore con presa europea ed output di 2 A a 5 Volt. Come sempre, manca una tastiera/dock/cover da acquistare a parte.
Specifiche tecniche
Come già visto su molti prodotti in questa fascia di prezzo, il device monta l’ormai classico processore Intel Atom Cherry Trail X5 Z8300, caratterizzato da quattro core X86 affiancati da 2MB di cache e realizzati con processo produttivo a 14 nanometri. La frequenza operativa base è di 1.44 GHz, ma è in grado di arrivare fino a 1.84 GHz su uno dei quattro core. La GPU integrata è l’Intel HD Graphics di ottava generazione e può contare su 12 unità di calcolo operanti ad una frequenza compresa tra i 200 ed i 500 MHz.
Presente il supporto ai 64-bit, alle DirectX 11.2 ed alle memorie RAM Single-Channel LPDDR3 fino a 4 GB. La memoria installata è di tipo eMMC ed ha una capacità di 64 GB, mentre la RAM ammonta a ben 4 GB e può contare su un bus di 64 bit.
Il display è caratterizzato da pannello da 10.1 pollici IPS con risoluzione FullHD WUXGA di 1920 x 1200 pixel, manca purtroppo un digitalizzatore attivo per eventuali pennini aggiuntivi.
La batteria installata ha una capacità di circa 6600 mAh, mentre le dimensioni sono di 25.75 x 17.1 centimetri, per uno spessore di 0.89 centimetri, mentre il peso è davvero contenuto e ferma l’ago della bilancia a soli 474 grammi. Sulla scocca del device sono presenti una porta micro-USB 2.0 per la ricarica, una porta USB 2.0 Full-Size, una porta USB 3.0 Full-Size, uno slot per schede micro SD fino a 64 GB, il jack audio da 3.5 millimetri, un’uscita video micro-HDMI e due fotocamere da 2 Mega-pixel.
Ovviamente, non manca il WiFi 802.11 b/g/n, il Bluetooth 4.0 ed il sistema operativo Microsoft Windows 10. Manca invece la connettività 3G/4G e, come consuetudine, la radio FM ed il GPS.
Design e costruzione
Passando al design, il Chuwi Hi10 si fa notare per la particolare quanto piacevole textura della parte posteriore della scocca, che permette di avere anche un’ottima presa sul device. Buona la costruzione del device, anche se la parte posteriore della scocca presenta evidenti flessioni, specie nella parte centrale. Nonostante ciò, la plastica adottata si è rivelata di buona qualità ed abbastanza resistente ai graffi. Le cornici del display sono di medio spessore, mentre la distanza dal vetro di copertura dal display si è dimostrata un po’ troppo marcata, rivelandosi non troppo piacevole alla vista, dato che tale caratteristica era presenta sui tablet più economici di qualche anno fa.
Nella parte centrale della parte posteriore è presente il logo Chuwi e, nell’area inferiore, il marchio di Intel, seguito da alcune informazioni inerenti al produttore. Curioso il collocamento degli speaker di sistema, entrambi posti sul profilo posteriore destro. Infine, nella parte alta troviamo la fotocamera posteriore da 2 Mega-pixel, inglobata in un piccolo ovale leggermente sporgente, che ricorda un po’ la fotocamera posteriore del Nexus 6P e del Huawei P9.
Nella parte frontale troviamo il display e, sul lato destro, il tasto soft-touch Windows, mentre nella parte superiore troviamo la fotocamera frontale da 2 Mega-pixel.
Sul profilo superiore troviamo solamente il bilanciere per la regolazione del volume ed il tasto power, entrambi posti verso l’estremità sinistra. Nulla da segnalare sul profilo destro, mentre su quello inferiore troviamo un connettore magnetico per la tastiera ufficiale accompagnato da due fori aggiuntivi.
Sul profilo sinistro, invece, troviamo tutte le porte e connettori del tablet, in particolare, a partire dalla parte superiore, troviamo il connettore jack da 3.5 millimetri per le cuffie, un’uscita video micro-HDMI, una porta USB 2.0 Full-Size, una micro-USB, una USB 3.0 Full-Size ed infine lo slot per schede micro SD.
In sostanza, qualitativamente parlando il Chuwi Hi10 si è rivelato un buon prodotto, anche se non mancano flessioni della scocca, specie nella parte posteriore. Piacevole il design, grazie anche alle dimensioni ed al peso contenuto, visto che parliamo di soli 474 grammi, davvero pochi per un tablet da 10.1 pollici. Unico difetto, il vetro di copertura è un po’ troppo lontano dal display, andandone dunque a limitare gli angoli visivi.
Display
Il pannello IPS installato ha una diagonale di 10.1 pollici in formato 16:10 ed ha, dunque, una risoluzione FullHD WUXGA di 1920 x 1200 pixel, in grado di garantire una buona definizione. Non troppo alta la luminosità, che anche a causa dell’elevata riflettività e poca oleofobicità del vetro di copertura, va ad inibire l’utilizzo del dispositivo all’aperto, in particolare sotto la luce diretta del sola. Ottima, invece, la resa cromatica, dato che il pannello IPS è riuscito a riprodurre in maniera abbastanza fedele tutti i colori della gamma cromatica.
Molto buoni gli angoli di visione, leggermente limitati dal display particolarmente “incassato” ben al di sotto del vetro di copertura.
Infine, abbastanza preciso il touch screen, che riesce a rilevare fino ad un massimo di 10 tocchi simultanei ma che purtroppo non supporta pennini con digitalizzatore attivo.
Prestazioni
Come di consueto, in questa fascia di prezzo troviamo l’ormai ben rodato processore Intel Atom Cherry Trail X5 Z8300, che riesce a garantire delle prestazioni base di buon livello, specie per un uso basilare del sistema, visti anche i risultati ottenuti dai benchmark, che collocano il dispositivo nella fascia medio-bassa del settore. Nonostante ciò, le prestazioni, come già visto anche su prodotti simili, si sono rivelate più che sufficienti ed in grado di garantire un’esperienza utente abbastanza piacevole, specie con carichi di lavoro leggeri e poco impegnativi.
Buona la potenza di calcolo, adatta ai programmi meno esosi e spesso più utilizzati. Nella navigazione web, il rendering delle pagine avviene in maniera discreta, anche in quelle più pesanti ed impegnative, segno di come la piattaforma adottata sia ben equilibrata nonostante l’elevata efficienza in termini di consumo e temperature. Solamente nella lettura di file PDF pesanti emerge un po’ la bassa potenza di calcolo del dispositivo, anche se la colpa è da imputare parzialmente al programma per la lettura.
Il vero punto debole del SoC utilizzato è l’assenza al supporto delle memoria Dual-Channel, che limita il bandwitch della RAM a circa 12.8 GB/s, circa la metà rispetto ai 25.6 GB/s dell’Atom Z8500 e Z8700, andando dunque parzialmente a castrare le performance sia della CPU che GPU.
I consumi del sistema rimangono spesso sotto i 2 Watt, segno di come questa famiglia di processori sia particolarmente votata alla mobilità e ad un basso uso di energia, grazie anche al processo produttivo a 14 nanometri.
In termini di fluidità e reattività, il sistema si comporta davvero bene, eccetto nelle fasi più concitate ed impegnative, dove mi è capitato di incappare in qualche raro impuntamento e lag.
Buona le velocità in lettura e scrittura della memoria installata, che si sono dimostrate leggermente superiori alla media. Davvero ottima, a mio parere, la presenza di due porte USB Full-size sulla scocca, di cui una USB 3.0 e che, alla prova dei fatti, si è rivelata veloce ed in grado di restituire i medesimi valori registrati sul mio PC desktop.
Come sempre, la presenza di 4 GB di RAM si rivela spesso fondamentale per il sistema, in particolare durante il multi-tasking un po’ più spinto, dove spesso e volentieri si arriva ad utilizzare anche 3 GB di memoria, specie se utilizzate browser particolarmente avari di RAM come Chrome.
Passando al reparto grafico, la GPU di Intel di ottava generazione riesce a garantire un significativo boost prestazionale rispetto alla scorsa generazione, complici sicuramente le 12 unità di calcolo operanti ad una frequenza compresa tra i 200 ed i 500 MHz.
Tuttavia, le prestazioni grafiche rimangono ancora ben lontane dai chipset mobile di fascia alta, ma nonostante ciò, la GPU integrata permette di eseguire con una discreta giocabilità i principali giochi e benchmark, anche quelli più esosi, come ad esempio Asphalt 8 Airborne, con il quale l’esperienza video ludica si è rivelata soddisfacente, vista la fluidità più che sufficiente anche con un dettaglio grafico medio.
Buone dunque le prestazioni, sia in ambito grafico che lato CPU, adatte alla fascia di prezzo ed in grado di permettere una buona esperienza d’uso del prodotto.
Temperature
Nella recensione del Teclast X16 Power abbiamo evidenziato l’elevato sviluppo di calore del chipset installato, ovvero l’Intel Atom Z8700. Sul Chuwi Hi10 trova posto la soluzione entry-level della nuova generazione di SoC, ovvero lo Z8300, un chip particolarmente equilibrato sia dal punto di vista dei consumi che sul fronte termico, dato che le temperature registrate si sono spesso rivelate contenute, per lo meno su molte delle soluzioni che abbiamo avuto modo di provare sino ad ora.
Stressando per circa 30 minuti il Chuwi Hi10, la frequenza operativa si imposta a 1.6 GHz sui 4 core, ovvero proprio il valore di riferimento, mentre la temperatura del processore sale fino ad un massimo di massimo di 84°C, abbastanza vicina alla temperatura limite TJMAX di 90°C. Nonostante il valore elevato, non ho riscontrato fenomeni di Thermal Throttling, visto che la frequenza è sempre rimasta fissa a 1.6 GHz anche dopo minuti e minuti di test intensivi prolungati.
Le temperature della scocca, invece, si sono dimostrate un po’ altine, ma solo nella parte posteriore destra in prossimità del processore, dove ho misurato un valore massimo attorno i 47°C. Frontalmente, invece, le temperature si sono fermate a circa 35°C, un valore più che accettabile dunque. Promossa con riserva la gestione termica, viste le temperature un po’ alte raggiunte.
Autonomia e connettività
La batteria installata da 6600 mAh abbinata al processore poco energivoro riesce a garantire una buona autonomia, variabile a seconda del carico di lavoro e dunque della tipologia di utilizzo.
Utilizzando il prodotto come netbook, ovvero facendo navigazione web ed editing leggero di documenti, sono riuscito ad arrivare a circa 6 ore e mezzo di autonomia con luminosità settata al 50%, mentre con dei carichi di lavoro più impegnativi, come la visione di video in streaming, gaming o editing di documenti corposi, l’autonomia scenderà sulle 5 ore e mezza scarse. Usando invece il dispositivo con luminosità al minimo per la lettura di PDF sono arrivato a quasi otto ore di autonomia.
Per quanto riguarda la connettività, il dispositivo è munito solamente del Wi-Fi b/g/n, che vanta una ricezione nella media ed abbastanza stabile. Manca come sempre lo standard AC, un modem per la connettività LTE e 3G, il GPS e la radio FM . Presenti infine, il Bluetooth 4.0, un’uscita micro-HDMI per la connessione del dispositivo a schemi esterni e ben due porte USB full-size, di cui una USB 3.0.
Fotocamera e multimedia
Sono due le fotocamere installate, entrambe da 2 Mega-pixel interpolate, dato che la soluzione reale di scatto è pari a 1280 x 720 pixel. La qualità è davvero bassa, visto che gli scatti restituiti sono spesso sfocati e sgranati, data la bassa risoluzione del sensore.
La qualità di registrazione video è limitata a soli 720P a 30FPS su entrambe le telecamere, dunque al limite per effettuare video chiamate.
Passando al reparto multimediale, non ho avuto alcun problema nella riproduzione di video in FullHD e 4K a 60FPS, sia con codec H264 che H265 ed in formato .mkv o .mp4. Solo i video a 10-bit hanno riportato evidenti problema di fluidità e lag, segno di come questa soluzione non sia stata implementata a livello di codec hardware
Per quanto riguarda la riproduzione audio, gli speaker, entrambi posizionati sul profilo di destra, contribuiscono ad una buona resa sonora, anche se a volume massimo il suono tende a distorcere e a diventare lievemente metallico. Il volume, sia in cuffia che tramite gli speaker, non è troppo elevato ma si è dimostrato comunque di buon livello.
Software
Sul fronte software, troviamo Windows 10 puro, senza alcun applicativo pre-installato. Il sistema può essere tradotto completamente in italiano, anche se non sempre tale procedura avviene in maniera semplice.
Lo spazio libera ammonta a circa 42 GB al primo avvio, un quantitativo più che buono per sfruttare appieno le potenzialità di Windows 10. L’interfaccia scorre quasi sempre fluida, lo scaling delle dimensioni delle icone funziona bene e permette di utilizzare e sfruttare a dovere lo schermo FullHD con l’interfaccia touch.
Ovviamente la licenza Windows è originale e correttamente attivata. Inutile dire che abbinando il Chuwi Hi10 alla relativa tastiera avrete a disposizione un vero e proprio netbook, su cui potrete eseguire senza intoppi la maggior parte degli applicativi software più leggeri di editing di documenti e navigazione Web.
Inoltre, la presenza delle due porte USB full-size rende questo prodotto davvero completo rispetto alla concorrenza, dato che sono poche le soluzioni a questo prezzo dotate di tale caratteristica.
Rispetto ai concorrenti manca Android, una scelta furba a mio parere, dato che su un tablet trovo Android ancora limitato all’utilizzo ludico e ricreativo, ben lontano dalla produttività offerta dall’ambiente Windows.
Conclusioni
Il Chuwi Hi10 porta con se tutto il necessario per avere un vero e proprio tablet PC a portata di mano, vista la dotazione tecnica, basata sul buon processore Z8300, 4GB di RAM e ben 64GB di storage ulteriormente espandibile tramite micro SD. Molto comode le due porte USB full-size, davvero leggero il peso ed ottime le dimensioni della scocca, anche se la qualità costruttiva non si è rivelata di altissimo livello.
Nella media l’autonomia, buono il display ed il touch screen, un po’ meno il vetro di copertura, davvero poco oleofobico e troppo riflessivo, che, abbinato ad una luminosità poco elevata, rende difficile l’utilizzo del prodotto sotto la luce diretta del sole.
Il Chuwi Hi10 è disponibile ad un prezzo di 145 euro dalla Cina presso lo store Gearbest, mentre la tastiera ufficiale è reperibile a 34 euro presso Bangood.