Xiaomi continua a crescere e Google inizia ad avere paura

Lei Jun businessman dell'anno

Xiaomi è l’azienda cinese produttrice di smartphone numero uno del paese e, dai dati emersi in precedenza da un’indagine di mercato condotta da IDC, è risultata essere la quarta nella classifica mondiale.

Se dirvi che questa è la start-up del settore tecnologico con la più veloce e grossa crescita del Mondo non fosse abbastanza, allora, forse, per farvi capire chi e che cosa sia Xiaomi, è necessario spiegarvi che Google stessa sta iniziando a temerla.

Xiaomi - Lei Jun

Secondo gli ultimi rumors, infatti, nel quartier generale di Google stanno osservando bene i passi di Xiaomi. Perché? La questione è molto semplice, vediamola insieme.

Come sicuramente saprete, seguendoci da tempo avrete capito come la maggior parte dei servizi Google siano bannati in Cina. Non a caso tutte le ROM installate nativamente sui dispositivi prodotti dalle aziende cinesi del settore non vengono forniti dei servizi Google, proprio perché il loro utilizzo è vietato dal governo.

Lei Jun, amministratore delegato e co-fondatore di Xiaomi, ha persino rifiutato una partnership propostagli direttamente da Mark Zuckerberg, CEO e co-fondatore del famosissimo social network Facebook; un accordo tra le due aziende sarebbe stato “una miniera d’oro” per entrambe, ma, per farvi capire quanto le aziende cinese siano attente ai loro governi, Lei Jun ha rifiutato proprio perché anche Facebook è un servizio del quale è vietato l’utilizzo nello stato della Cina.

Nonostante questi limiti, però, Xiaomi è stata in grado di arrivare al quarto posto nella classifica mondiale dei produttori di smartphone per unità vendute (dati riferiti all’anno fiscale 2014). Tutto questo vendendo dispositivi con a bordo il sistema operativo del robottino verde, ma senza i servizi Google.

Sì, perché Xiaomi non solo produce device dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, ma è stata in grado di svilupparsi, in casa, anche un app store proprietario (capace di numeri da capogiro), uno store online, un servizio di messaggistica e streaming video e una piattaforma di Cloud backup. E non è escluso che Xiaomi possa sviluppare una propria applicazione di mappe che possa sostituire Google Maps, come anche un servizio di messaggistica e-mail ed altri che possano andare a fare diretta concorrenza a Google.

Infine, e non per importanza, la dichiarazione riguardante la prossima apertura di uno store in America, che potrebbe aprire, pian piano, una breccia verso la diffusione degli smartphone del brand cinese nel paese a “stelle e strisce“.

[ GizChina.com ]