Dopo un lungo periodo di incontrastata egemonia mobile, il traffico web da desktop torna a superare quello generato dagli smartphone. Un’inversione di tendenza trainata dalle nuove abitudini lavorative, dall’uso delle app e dalla spinta dell’Intelligenza Artificiale.
L’IA ha fatto riscoprire l’uso dei PC?

Per anni, la narrazione tecnologica è stata a senso unico: il mondo è “mobile-first”. Con reti sempre più veloci e una generazione abituata a gestire ogni aspetto della vita quotidiana dal palmo della mano, gli smartphone hanno costantemente rappresentato oltre il 60% del traffico web totale.
Tuttavia, i dati più recenti rivelano un’inaspettata inversione di rotta. Per la prima volta dopo cinque anni, i dispositivi desktop hanno effettuato il sorpasso.
Secondo i dati presentati da Jemlit.com e basati sulle rilevazioni di StatCounter, nel mese di ottobre i computer (desktop e laptop) hanno generato il 49,7% del traffico web globale, superando di misura gli smartphone, che si sono fermati al 48,98%.
Un recupero storico
StatCounter evidenzia come la quota di mercato del desktop fosse scesa al 35,2% solo cinque mesi prima, a giugno. La risalita è stata ripida e costante, portando i PC a reclamare una leadership che mancava dall’ottobre 2020 (quando però la quota era inferiore, ferma al 48,85%).
Per trovare una percentuale di utilizzo desktop superiore a quella attuale bisogna tornare indietro fino al novembre 2018, quando i computer generavano il 52,01% del traffico globale. Questo ritorno di fiamma del PC è sorprendente, considerando che la quota del traffico mobile è stata in crescita costante per un lustro, con solo lievi interruzioni.
Le ragioni dietro il cambiamento
Cosa ha spinto gli utenti a tornare massicciamente verso schermi più grandi e tastiere fisiche? Gli analisti individuano tre fattori principali che spiegano questa dinamica complessa:
- L’ambiente lavorativo: Una quota crescente della navigazione globale avviene ora durante l’orario di lavoro. Questo spinge gli utenti verso i desktop, preferiti per la loro capacità di gestire il multitasking, l’apertura di numerose schede contemporaneamente e la fruizione di contenuti complessi, attività che rimangono farraginose su schermi da 6 pollici.
- Il “buco nero” delle app: Jemlit sottolinea un dettaglio tecnico cruciale. Mentre la navigazione su PC avviene quasi esclusivamente via browser (e quindi viene tracciata da strumenti come StatCounter), gran parte dell’attività mobile si è spostata dai browser alle applicazioni native. Se un utente fa shopping direttamente nell’app di Amazon o legge notizie su un aggregatore, quel traffico non viene conteggiato come “web traffic” tradizionale. Di conseguenza, il calo del mobile nel browsing non indica necessariamente un minor uso dello smartphone, ma un diverso modo di usarlo.
- Il boom dell’Hardware AI: L’aumento delle spedizioni di nuovi PC e laptop, innescato dalla recente ondata di strumenti di produttività basati sull’Intelligenza Artificiale, ha immesso sul mercato nuove macchine, incentivando l’utilizzo del mezzo informatico tradizionale.
Disparità geografiche
I dati mostrano una frattura netta nelle abitudini di navigazione a livello globale. Il ritorno al desktop è un fenomeno trainato prevalentemente dall’Occidente.
Gli americani guidano questa tendenza con un distacco notevole. A ottobre, i desktop hanno rappresentato il 58,91% del traffico web USA, relegando gli smartphone a un modesto 39%. Il Vecchio Continente segue una scia simile, con i dispositivi desktop che generano il 51% del traffico, in salita rispetto al 46,88% del mobile.
Il mercato asiatico racconta una storia diametralmente opposta. Qui lo smartphone rimane il re indiscusso, mantenendo una quota del 53,98%, mentre i desktop faticano a raggiungere il 45,21%.
Sebbene non si possa parlare di un declino dello smartphone, è evidente una riorganizzazione degli spazi digitali. Il browser sta tornando a essere il regno del PC, spinto dalla produttività e dal lavoro, mentre il telefono si consolida sempre più come un ecosistema di applicazioni.








