Nel mondo degli smartphone da gaming, abbondanza è quasi sempre sinonimo di prestigio: più ventole, più LED, più RAM, più watt. Ma con il RedMagic 10 Air, Nubia cambia registro, e va in controtendenza. Invece di puntare sull’ennesimo mostro muscoloso e sovradimensionato, ha scelto di snellire il proprio design, provando a ridefinire il significato di telefono da gaming nel 2025.
Il risultato? Un dispositivo che vuole mantenere la potenza necessaria per reggere anche i titoli più esigenti, ma in un corpo più snello, più leggero, meno appariscente. In altre parole, un gaming phone che non sembra uscito da un torneo di eSports, ma che può tranquillamente confondersi con uno smartphone “normale”. Il RedMagic 10 Air è quindi un esperimento ambizioso: snellire un gaming phone senza svuotarlo della sua identità. È un taglio netto con il passato, ma non per questo un passo indietro. La domanda è: quanto si perde, e quanto si guadagna, alleggerendo un dispositivo pensato per dare il massimo? Ora lo vediamo insieme più da vicino.
Recensione nubia REDMAGIC 10 Air
Design e Materiali
Il RedMagic 10 Air è forse il primo smartphone da gaming che non vuole sbandierare la sua entità da lontano, anzi, cerca in tutti i modi di sembrare uno smartphone tradizionale, e questo secondo me non può che essere positivo: Nubia ha finalmente compreso che potenza e sobrietà non sono incompatibili, e ha dato vita a un dispositivo che riesce a essere elegante senza rinunciare alla sua identità. Il design è pulito, con un retro in vetro satinato che riflette la luce con discrezione, privo di scritte e decorazioni aggressive. Il logo RedMagic è presente, ma è appena accennato, così come l’unico elemento RGB: un piccolo anello luminoso attorno alla fotocamera principale, personalizzabile e ben integrato. Niente LED esagerati o linee futuristiche, per fortuna aggiungerei.
Il telaio centrale è in alluminio aeronautico, robusto e ben rifinito, mentre il frontale è dominato da un ampio display piatto da 6,8″, privo di notch o fori visibili: la fotocamera frontale è infatti nascosta sotto lo schermo. Si nota leggermente solo in condizioni di luce particolari, ma è una soluzione ben integrata da parte di Nubia che, tra l’altro, non è nuova a integrazioni di questo tipo, visto che rientra di diritto tra i precursori di questa tecnologia. Anche il sensore d’impronta, ottico, è integrato nel display: reattivo e preciso, non c’è che dire, ma forse non il migliore mai provato a bordo di uno smartphone.
Dal punto di vista dimensionale, il nome “Air” non è solo marketing: con i suoi 7,85 mm di spessore e 205 grammi di peso, il RedMagic 10 Air è il 10% più sottile e leggero rispetto al RedMagic 10 Pro, e uno dei più compatti nella categoria gaming. Nonostante ciò, riesce a ospitare una batteria da 6.000 mAh, un sistema di raffreddamento a camera di vapore e diversi controlli fisici aggiuntivi che non gli fanno perdere l’appellativo di “gaming-phone”, seppur sotto mentite spoglie.
I due trigger tattili laterali a 520Hz sono ancora qui, posizionati sul lato destro e perfetti per sparatutto e giochi competitivi: reattivi, comodi e ben integrati nell’esperienza di gioco. Poco sotto troviamo il classico bilanciere del volume e il tasto di accensione, leggermente abbassati per fare spazio ai trigger. Sul lato sinistro spicca il nuovo tasto “Magic”, completamente personalizzabile a propria scelta.
Nella parte inferiore troviamo lo slot dual SIM, la porta USB-C, il microfono e uno degli speaker, mentre l’altro coincide con la capsula auricolare; sul frame alto, poi, è presente un sensore a infrarossi per controllare qualsiasi dispositivo abbia una porta infrarossi. Unico vero limite in ambito costruttivo non può che essere la certificazione IP54, che protegge solo da polvere e schizzi. In una fascia di prezzo dove alcuni concorrenti iniziano a offrire IP67 o addirittura IP68, è una rinuncia da tenere in conto, soprattutto per chi cerca una maggiore resistenza all’acqua.
Display
Il display del RedMagic 10 Air è uno dei suoi punti di forza più evidenti, anche se non si spinge ai livelli massimi visti su altri modelli della stessa famiglia. Parliamo di un ampio pannello AMOLED da 6,8 pollici, con una risoluzione di 2480 x 1116 pixel, che garantisce un’ottima definizione e una resa visiva di alto livello. È uno schermo piatto, con solo una lieve curvatura agli angoli, che si adatta perfettamente sia all’uso in orizzontale per il gaming che alla fruizione quotidiana.
A livello di luminosità, RedMagic dichiara un picco di 1.600 nit, anche se nei test reali non si superano quasi mai i 1100 realmente; non è un record, e sicuramente non compete con i pannelli dei flagship più recenti, ma è comunque sufficiente per garantire una buona leggibilità anche sotto la luce diretta del sole, merito anche del trattamento antiriflesso applicato al vetro, che aiuta a mantenere il contenuto visibile senza dover cercare necessariamente delle zone d’ombra. Dal punto di vista della taratura, lo schermo è impostato di default su una modalità “Colorful” che spara un po’ troppo i colori, rendendoli fin troppo saturi. Basta però passare al profilo “Standard” per ottenere una resa cromatica molto più naturale e bilanciata, ideale per l’uso quotidiano come anche per il gaming più serio.
Il refresh rate si ferma a 120Hz, un passo indietro rispetto ai 144Hz del RedMagic 10 Pro, ma di fatto una scelta più che sensata. Se pensate bene, la quasi totalità dei giochi mobile non supporta frame rate superiori ai 120Hz, quindi difficilmente se ne sentirà la mancanza, se non numericamente parlando. Meno convincente è invece la mancanza del supporto HDR, una caratteristica che molti utenti si aspettano su un dispositivo con ambizioni multimediali; in compenso lo smartphone è certificato Widevine L1, quindi i contenuti in alta definizione da piattaforme come Netflix, Disney+ o Prime Video si possono comunque visualizzare senza limitazioni di risoluzione.
Hardware e prestazioni
Sul piano delle prestazioni, il RedMagic 10 Air si presenta con una dotazione hardware coerente con la sua vocazione da gaming phone, pur posizionandosi un gradino sotto i modelli Pro, per ovvi motivi di marketing e di differenziazione dei prodotti. La versione in prova è quella più spinta, con 16 GB di RAM LPDDR5X e 512 GB di memoria UFS 4.0, un’accoppiata che garantisce non solo velocità di lettura e scrittura elevatissime, ma anche un margine di respiro notevole nella gestione delle app in background e delle sessioni di gioco più pesanti. Il cuore del dispositivo è lo Snapdragon 8 Gen 3, un SoC che, sebbene non sia l’ultima incarnazione della serie, continua a offrire prestazioni di altissimo livello anche nel 2025.
In ambito gaming, il chip si comporta esattamente come ci si aspetta: titoli come Genshin Impact, Warzone Mobile e Asphalt Airborn girano in modo fluido e stabile, anche con dettagli al massimo, ed ovviamente il merito non è solo della potenza bruta, che comunque ne è abbastanza, ma anche di alcune ottimizzazioni software pensate specificamente per il gioco. Nubia ha integrato due coprocessori dedicati: RedCore R3, che si occupa di gestire il frame pacing, interpolare i fotogrammi e ridurre il consumo energetico nelle sessioni prolungate, e Energy Cube, che contribuisce a bilanciare le risorse in base al carico.
Il tutto è coadiuvato dal sistema di raffreddamento ICE-X che, anche senza la classica ventola attiva presente sui modelli più spinti della linea, riesce a mantenere le temperature sotto controllo: il calore si sente solo durante sessioni lunghe, ma la stabilità prestazionale è buona, con un punteggio di oltre l’89% nel test di stress 3DMark Solar Bay, un valore superiore alla media di molti flagship attuali.
Se guardiamo ai benchmark, il quadro conferma le ottime sensazioni d’uso; certo, si tratta di numeri leggermente inferiori rispetto ai top di gamma dotati di Snapdragon 8 Elite, ma restano assolutamente competitivi, specialmente nella fascia di prezzo in cui si colloca questo dispositivo, molto molto interessante. Anche sul fronte connettività, il RedMagic 10 Air è ben attrezzato; supporta 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4 ed NFC. C’è anche il supporto per due schede SIM, ma purtroppo non alle eSIM, assenti in questo modello.
Software
Il RedMagic 10 Air arriva equipaggiato con la nuova interfaccia RedMagic OS 10, basata su Android 15, e sin dal primo avvio si ha la netta sensazione che Nubia stia facendo qualche passo avanti nella giusta direzione, seppur non sempre con la stessa eleganza di altri brand; l’aspetto generale rimane piuttosto “gaming”, con icone vistose e una personalizzazione un po’ grezzotta che punta poco alla raffinatezza grafica, ma per lo meno il sistema appare più pulito rispetto al passato. Una nota importante riguarda il supporto software visto che pare che Nubia abbia confermato tre anni di aggiornamenti, anche se in realtà rimane poco chiaro se si tratti di tre major update di Android o solo di aggiornamenti di sicurezza.
A livello funzionale, RedMagic OS 10 si distingue per due elementi principali: l’introduzione di strumenti AI e l’immancabile Game Space. L’integrazione dell’intelligenza artificiale, seppur limitata rispetto ad altri concorrenti che puntano forte su questa tecnologia, include comunque funzioni utili come la traduzione vocale in tempo reale, la ricerca intelligente tra le foto e qualche tool di editing avanzato: niente di rivoluzionario, se non le solite funzioni accessorie a cui ormai ci stanno abituando tutti.
Il cuore pulsante dell’esperienza software, però, rimane la modalità Game Space che, una volta attivata, permette allo smartphone di entrare in una sorta di “modalità console”, con un’interfaccia orizzontale pensata esclusivamente per il gaming. Qui è possibile gestire titoli installati, performance della CPU/GPU, sensibilità del touchscreen e accedere a una marea di funzionalità avanzate per ottimizzare il gioco: filtri visivi, crosshair per gli FPS, zoom dinamici per migliorare la visibilità a distanza,e tantissime altre chicche di cui, anche io personalmente, ne ignoravo totalmente l’esistenza. Va menzionato anche RedMagic Studio, l’app per Windows che permette di duplicare lo schermo del telefono su PC in wireless o tramite USB, fino a 120Hz, un ecosistema ben pensato, ideale per streamer o per chi vuole giocare con un setup da scrivania, ma che purtroppo non ho avuto la possibilità di testare, non avendo un PC Windows a portata di mano.
Purtroppo, non tutto è perfetto: il sistema continua a portarsi dietro un po’ di bloatware che non sono certo il massimo, e la schermata a sinistra della home, che dovrebbe sostituire il Google Feed, è piena di consigli discutibili e app promozionali, tanto da sembrare quasi una landing page promozionale, più che un launcher di un sistema operativo.
Fotocamera
Il Nubia RedMagic 10 Air mantiene un sistema fotografico molto simile a quello del modello Pro, con due sensori da 50 MP: la fotocamera principale monta un sensore OmniVision OV50E con stabilizzazione ottica (OIS) e una lente a 7 elementi, mentre quella ultra-grandangolare utilizza un sensore OmniVision OV50D, anch’esso da 50 MP, con autofocus e ideale anche per macro di discreta qualità, seppur non sia presente (meno male) una lente dedicata.
Nonostante i numeri promettano bene, la qualità complessiva delle foto non va oltre la fascia media; durante il giorno, la fotocamera principale produce scatti con un buon livello di dettaglio, colori vividi e toni piuttosto naturali, anche se a volte i contrasti potrebbero essere più marcati. Le immagini sono piacevoli e i soggetti umani vengono ritratti con definizione, soprattutto in modalità ritratto. Con la luce scarsa, la fotocamera principale si comporta abbastanza bene: riesce a mantenere un buon dettaglio e un buon contrasto, seppur credo che abbia qualche difficoltà nel bilanciamento del bianco, soprattutto in presenza di luci calde.
Il sensore, ad ogni modo, di dimensioni generose e supportato dalla stabilizzazione ottica, aiuta a ottenere foto notturne piuttosto nitide e pulite. Il software attiva automaticamente una modalità notte che migliora ulteriormente le immagini, anche se la post-produzione a volte risulta un po’ troppo aggressiva con sharpening marcato. L’ultra-grandangolare, pur non avendo la stessa resa di quella principale, offre comunque scatti dignitosi con un buon livello di dettaglio e colori coerenti con la fotocamera principale. La correzione della distorsione ai bordi è ben gestita e l’autofocus è un plus, che permette di ottenere macro interessanti anche se, nel completto rispetto alla fotocamera principale, si nota un calo nella profondità e nella nitidezza. Di sera questa lente perde un po’ in definizione e mostra una leggera morbidezza ai bordi, ma nel complesso resta utilizzabile anche in condizioni di scarsa luminosità.
Sul fronte selfie, invece, la situazione è meno brillante. La fotocamera frontale da 16 MP, posizionata sotto il display, soffre parecchio dell’effetto rifrazione della luce causato dallo schermo stesso, causando una perdita generale di dettaglio. Diciamo che, in realtà, con l’elaborazione post scatto fatta dal software la situazione migliora notevolmente, ma anche qui la situazione non è tra le più rosee.
La qualità video è buona, con registrazioni che possono potenzialmente raggiungere gli 8K 30fps, ma che non ho voluto utilizzare come punto di riferimento, fermandomi al 4K 60 fps; a questa risoluzione si ottiene una buona stabilizzazione elettronica, ed una qualità complessiva accettabile, seppur come avete capito, non si tratta del comparto migliore di questo smartphone.
Autonomia
Sul fronte batteria, era lecito aspettarsi un ridimensionamento (a ribasso) dell’unità montata a bordo, visto lo snellimento del design, ed in effetti c’è stato; si scende a 6000 mAh contro i 7050 del modello 10 Pro, che, tuttavia, nell’uso quotidiano riesce ad assicurare delle prestazioni più che decorose.
Anche con un utilizzo moderato, c’è la possibilità di sfiorare i due giorni senza grosse difficoltà; ovvio è che, se si stressa lo smartphone giocando per più di qualche ora al giorno, l’autonomia si riduce drasticamente ad un giorno solo, fino ad ora di cena circa. In termini di ricarica, io ho ricevuto in prova la versione cinese del dispositivo con ricarica supportata fino a 80W, con alimentatore (cinese) incluso anche in confezione insieme al cavo.
Prezzo e considerazioni
A conti fatti, il RedMagic 10 Air è uno di quegli smartphone che, pur non puntando al massimo assoluto, riesce a centrare in pieno l’obiettivo: offrire un’esperienza gaming completa e ben ottimizzata, mantenendo un prezzo sorprendentemente competitivo, ma soprattutto presentandosi con un design non proprio tamarro, da gaming phone a tutti gli effetti. Con un budget che parte da 499 euro per la versione con 12 GB di RAM e 256 GB di memoria interna, ci si porta a casa un dispositivo che, tutto sommato, fa bene il suo lavoro.
Certo, alcune rinunce rispetto al modello Pro sono evidenti. Niente ventola di raffreddamento attiva, niente jack audio da 3,5 mm, niente uscita video via USB-C, protezione solo IP54 e fotocamera che non sorprende sono alcune delle cose che non mi hanno convinto, ma oggettivamente resta un telefono dal design accattivante, con una linea sottile e spigolosa che si distingue facilmente nella massa.
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