Sono passate poche settimane da quando ho provato personalmente il Realme 14 Pro+, smartphone che non mi sono preoccupato troppo di definire un best-buy. Parliamoci chiaro: Realme non è una sprovveduta, e di smartphone best-buy negli anni ne ha tirati fuori davvero tantissimi, seppur con alcune sbavature spesso corrette con aggiornamenti software e via discorrendo.
La gamma di smartphone per questo 2025 si amplia ulteriormente, con il Realme 14 che è l’ultimo arrivato: con questo smartphone l’azienda punta tutto sull’autonomia e sull’efficienza, senza però trascurare prestazioni e design. Che sia un nuovo best buy, per una fascia di prezzo più bassa?
Negli anni ho provato decine e decine di smartphone prodotti da Realme, e molto spesso mi sono trovato ad elogiarne design, costruzione ed ottimizzazione più in generale, ma vi mentirei se vi dicessi che questo Realme 14 è lo smartphone più bello realizzato dall’azienda negli ultimi anni. Sia chiaro, Realme 14 si contraddistingue anche in questo caso per un assemblaggio impeccabile e per materiali di altissima qualità: telaio in alluminio e retro in plastica, ed è proprio lui che forse è la vera nota stonata di questo design.
Sì perchè Realme ha adottato una texture sul retro di chiara ispirazione giapponese, futuristica e con una trama che, a detta della stessa azienda, dovrebbe lasciar pensare alla potenza dello smartphone, ma in realtà così facendo ha solo fatto sì che si perdesse l’eleganza che la finitura opaca avrebbe potuto invece garantire ciecamente al dispositivo. Tralasciato questo aspetto, però, che è del tutto personale, Realme 14 è il solito dispositivo dell’azienda concreto ed affidabile anche dal punto di vista costruttivo.
C’è una chicca che poi non passa inosservata, ed è racchiusa nel camera bump: si chiama Victory Halo, ed è una sorta di led di notifica come si usava nei modelli di qualche anno fa, ma con un design sicuramente più curato e all’avanguardia che lo rende decisamente impattante e comodo nell’uso di ogni giorno. Per il resto Realme ha adottato delle scelte piuttosto tipiche per il resto del design: i tasti sono inseriti tutti sul lato destro, con quello di accensione e sblocco che spicca per il colore arancione scuro, mentre in basso c’è lo slot per la SIM, il connettore USB-C e lo speaker principale, affiancato da uno secondario posto in alto. In termini di certificazioni, invece, non mancano quelle IP66, 68 e 69 contro acqua e polvere.
Display
Come al solito in casa Realme non si sbaglia mai sui display: Realme 14 ne monta uno con diagonale pari a 6.67″ pollici di tipo AMOLED e con risoluzione FullHD+, refresh rate fino a 120Hz e luminosità di picco pari a 2000 nit. Vogliamo trovare un difetto? Forse solamente le cornici di questo schermo non sono tra le migliori mai realizzate dall’azienda, ma stiamo parlando di uno smartphone da poco più di 300 euro, perciò questi dettagli fanno parte della normalità in questa fascia di mercato.
Per il resto, invece, lo schermo di questo smartphone si contraddistingue, come da tradizione, per degli ottimi colori ben bilanciati, in pieno stile Samsung (che produce i pannelli della quasi totalità degli smartphone di Realme), oltre che una luminosità di tutto rispetto. Bene anche il sensore biometrico sotto lo schermo, che funziona bene ed è decisamente veloce, un dettaglio da non trascurare a questi prezzi, visto che spesso sono una vera e propria delusione. E’ presente, inoltre, la compatibilità con l’HDR e HDR10, che unita alle certificazioni Widevine L1 fa sì che lo smartphone possa essere un buon compagno in ambito multimediale.
Hardware e prestazioni
Fresco fresco di presentazione è il nuovo Snapdragon 6 Gen 4 di Qualcomm, nuova CPU dell’azienda che, con la nuova architettura a 4nm, promette miglioramenti di oltre il 15% in termini di prestazioni della CPU. In effetti le promesse fatte da Qualcomm alla presentazione del nuovo chipset non sono state deluse nell’applicazione pratica di Realme in questo Realme 14: i benchmark effettuati hanno mostrato risultati decisamente incoraggianti per questa fascia di prezzo, soprattutto in multi-core dove i punteggi lasciano intravedere dei numeri sicuramente di tutto rispetto.
Peccato per il contorno, 8GB di memoria RAM nella mia LPDDR4X nella mia versione (che possono diventare 12GB se si è disposti a spendere un po’ di più) e 256GB di storage UFS 2.2, taglio di memoria unico che però, per fortuna, è espandibile tramite MicroSD se si è disposti a rinunciare ad una delle due SIM, con cui lo slot è condiviso.
All’atto pratico il nuovo smartphone di Realme si difende bene in tutti gli scenari di utilizzo in cui l’ho provato; vi mentirei se vi dicessi che è un fulmine e che si è dimostrato sempre scattante, ma bisogna essere onesti e capire che si sta acquistando uno smartphone di fascia medio-bassa, dove non si possono avanzare tante pretese. Tuttavia il lavoro svolto da Realme si è molto concentrato anche sull’aspetto gaming, per un pubblico sicuramente meno esigente rispetto ad altre categorie di smartphone; Realme qui ha messo in campo diverse ottimizzazioni, a partire dal Motion Control fino alla GT Mode o alla Geek Power Tuning, modalità che permettono di spremere al massimo il potenziale di questo smartphone, senza rinunce di nessun tipo.
Tralasciati i tempi di caricamento che possono essere un po’ più lunghetti del solito, realisticamente parlando nei giochi si comporta bene, con un buon framerate ed un buon livello di dettaglio, anche nei titoli più pesanti. Altrettanto bene nell’uso di ogni giorno, tutte le app girano senza problemi, seppur ogni tanto qualche micro lag si faccia intravedere all’interno dell’interfaccia dello smartphone o delle app stesse. Bene la connettività con il supporto al 5G e al Wi-Fi 6, ma soprattutto alle eSIM che, ad un prezzo di partenza di 299 euro come questo Realme 14, sono una gran bella mossa da parte dell’azienda.
Software
Il nuovo Realme 14 debutta con Android 15 arricchito dalla fresca interfaccia Realme UI 6.0. Pur ricordando da vicino ColorOS di Oppo e OxygenOS di OnePlus, mantiene una propria personalità, grazie a tocchi estetici ben curati come font esclusivi e colori distintivi che richiamano l’identità del marchio. Nonostante il dispositivo appartenga alla fascia medio bassa, la fluidità del software di Realme nella maggior parte degli scenari è innegabile: animazioni morbide, comandi intuitivi e una generale sensazione di freschezza che si fa apprezzare nell’uso quotidiano.
Contrariamente a quanto di solito si vede nei modelli lievemente più costosi, qui purtroppo ci troviamo di fronte a decine di applicazioni preinstallate a bordo, tra cui innumerevoli giochi di dubbio gusto e utilità, che un po’ fanno storcere il naso, poichè vanno ad appesantire uno smartphone che, di per sè, non fa delle performance nude e crude il suo cavallo di battaglia.
Lato intelligenza artificiale, Realme non ci fa riunciare a nessuna delle sue funzionalità in campo fotografico come AI Ultra Clarity 2.0 per foto ancora più dettagliate, AI Eraser per eliminare oggetti di troppo dagli scatti, e AI Snap Mode per migliorare la qualità delle immagini in movimento.
Fotocamera
Il Realme 14 offre un comparto fotografico che si difende molto bene nella sua fascia di prezzo, puntando su un sensore principale da 50 MP con apertura f/1.8 e supporto alla stabilizzazione ottica; è un gran peccato, però, che Realme non abbia integrato altre fotocamere, soprattutto una grandangolare, la cui mancanza si fa sentire davvero tanto. La fotocamera frontale, invece, è una Sony da 16 MP con apertura f/2.4.
All’atto pratico, a partire dalla fotocamera principale, il Realme 14 restituisce immagini di buona qualità in condizioni di luce favorevole. Gli scatti appaiono nitidi, ben contrastati e caratterizzati da una gamma cromatica ampia, anche se a volte i colori potrebbero risultare un po’ troppo saturi, specialmente in scenari molto luminosi. È un’impostazione che tende a rendere gli scatti più “instagrammabili” senza necessità di post-produzione, ma che potrebbe non piacere a chi predilige una resa più naturale e più rispondente alla realtà. Tuttavia un valore aggiunto è rappresentato dalle funzionalità intelligenti di cui è dotata la fotocamera: il telefono sfrutta la modalità AI Snap Mode, che permette di catturare con chiarezza anche le scene in rapido movimento grazie a una velocità dell’otturatore vicina a 1/10.000 di secondo.
Non manca inoltre la funzione AI Motion Deblur, che utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per analizzare texture, bordi e dettagli delle immagini mosse, correggendo la sfocatura in post-produzione. Basta scattare normalmente e poi, se necessario, intervenire in fase di modifica selezionando l’opzione “Deblur”. Le prestazioni notturne, come prevedibile, calano rispetto al giorno, ma rimangono più che buone se si considera il target di riferimento. La modalità notturna automatica riesce a gestire bene le fonti luminose, migliorando l’esposizione complessiva e riducendo efficacemente il rumore di fondo. Per quanto riguarda i selfie, il sensore anteriore garantisce risultati più che soddisfacenti sia di giorno sia di sera, mantenendo una buona definizione e colori naturali, grazie anche al supporto della tecnologia EIS che aiuta nella stabilizzazione dell’immagine.
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Infine, lato video, il Realme 14 consente di registrare filmati fino a 4k 30 fps con la fotocamera principale; la presenza della stabilizzazione su due assi aiuta a ottenere riprese piuttosto fluide, mentre l’autofocus si dimostra reattivo nel seguire i soggetti in movimento, rendendo l’esperienza di registrazione pratica e alla portata di tutti.
Autonomia
Quando si parla di autonomia, il Realme 14 gioca decisamente in attacco: nonostante lo spessore decisamente ridotto, lui monta una batteria generosissima da 6000 mAh, una capacità ben superiore rispetto a quella di gran parte dei rivali sul mercato. Il risultato? Un’autonomia che non delude, praticamente nessuno: anche con un utilizzo medio, coprire un giorno e mezzo senza ansia da ricarica è assolutamente alla portata, mentre sotto stress con frequenti cambi di rete si arriva comunque a fine giornata, là dove molti altri dispositivi si arrendono già nel tardo pomeriggio. Il comportamento in standby è altrettanto convincente: consumi ridottissimi quando il telefono non viene sollecitato, merito di un’ottima ottimizzazione software.
Sul fronte ricarica, invece, Realme ha scelto un approccio più conservativo su questo modello: il Realme 14 supporta la ricarica rapida a 45W, che permette comunque di passare da circa il 20% al 100% in poco più di un’ora. Non siamo ai livelli delle soluzioni ultra-veloci viste su altri modelli del brand, ma il compromesso sembra sensato per proteggere la batteria sul lungo termine e garantire una maggiore durata complessiva del dispositivo la cui batteria, a detta del produttore, mantiene oltre l’80% della sua capacità anche dopo 1400 cicli di ricarica completi.
Prezzo e considerazioni
Realme 14 5G arriva in Italia con un prezzo di partenza di 299 euro per la versione 8/256GB, che sale fino a 379 euro in caso desideraste avere 12GB di RAM a supporto; c’è da dire, però, che al lancio per la versione 12/256GB Realme ha pesato ad un’offerta che fa scendere il prezzo a 329 euro, cifra che rende più interessante questa variante rispetto a quella base, vista la piccolissima differenza di prezzo.
Tutto sommato anche questo smartphone si presenta come una soluzione concreta da parte di Realme che si sta impegnando a rendere sempre più interessante una fascia di prezzo che, piano piano, si stava quasi perdendo, vista la diffusione di modelli spesso sovrapprezzati rispetto il loro reale potenziale. Questo Realme 14 non sarà certamente perfetto, ma con qualche decina di euro di sconto ulteriore, potrebbe essere un valido soldato.
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