Dopo un lunghissimo periodo fatto di soli robot lavapavimenti, finalmente dopo tanto tempo ritorno (personalmente) a provare degli aspirapolvere e lavapavimenti cosidetti “a scopa”, con la spinta manuale come i primi modelli d’aspirapolvere immessi sul mercato, per intenderci. Personalmente parlando questo genere di dispositivi, da sempre, lo preferisco rispetto ai robottini del tutto automatici, perchè li trovo decisamente più immediati nell’utilizzo, e più pratici da usare per esigenze rapide dell’ultimo minuto, a differenza dei robot che tendenzialmente sono più efficienti nelle pulizie programmate.
Al di là del mio gusto personale, però, abbiamo avuto modo di provare in questi giorni due dei migliori dispositivi in questo ambito, fino ad oggi: Roborock F25 Ace, che fa parte di una famiglia molto ampia di dispositivi che può accontentare praticamente tutti i gusti e le tasche, e Dreame H15 Pro, un prodotto già lanciato sul mercato da qualche mese e che è capace, come Roborock d’altronde, di grandissime cose. Li abbiamo messi a confronto, e siamo pronti a raccontarvi la nostra esperienza.
Roborock F25 Ace vs Dreame H15 Pro: il confronto
Design e costruzione
Inutile prendersi in giro, ragazzi: di fronte a noi abbiamo due dei modelli più interessanti in commercio in questa categoria di prodotto, non solo per le specifiche tecniche in possesso, ma proprio per il know how delle due aziende, che non a caso dominano quasi in modo incontrastato il mercato, e cercano di darsele di santa ragione a colpi di tecnologie e integrazioni varie. Faide (si fa per ridere, ovviamente) messe da parte, a livello estetico e costruttivo Roborock F25 Ace e Dreame H15 Pro si somigliano davvero tanto, a partire dalle dimensioni che sono pressochè identiche, ad eccezione dell’altezza che è maggiore sull’H15 Pro.
La logica di costruzione di queste due scope lavapavimenti, poi, è la stessa: entrambe raccolgono la polvere e l’acqua sporca in un’unica tanica frontale che divide i solidi dai liquidi con una capienza pressochè simile, 700 ml sul Dreame e 720 sul Roborock, seppur ci sia una notevole differenza da evidenziare. L’F25 Ace di Roborock, infatti, con il suo contenitore con tre stadi di separazione, solido, liquido e aria, è capace di mantenere invariata la sua capacità anche quando il robot è inclinato a 180 gradi, cosa che invece Dreame non fa, poichè a 180 gradi di inclinazione la sua portata di acqua sporca si riduce drasticamente fino a scendere a circa 420ml, quasi la metà per intenderci.
A proposito di inclinazione, entrambi i modelli sono capaci di reclinarsi fino a 180 gradi per pulire sotto mobili, divani o letti; anche qui la differenza dimensionale porta in vantaggio Roborock F25, che totalmente disteso nel suo punto più ingombrante occupa solo 12.5cm contro i 14 della Dreame, mentre lo stesso rullo occupa 8.8cm contro i 9.6 dell’H15 Pro, una piccola differenza che in molti casi potrebbe non fare la differenza, ma in caso di mobili particolarmente bassi anche 2 centrimetri, a volte, possono segnare un cambiamento decisivo.
L’altro dettaglio che, nella parte inferiore, porta in vantaggio Roborock è il dosatore automatico del detergente; sebbene entrambi utilizzino la stessa logica di riempimento dell’acqua pulita nell’apposita vaschetta nei pressi del rullo, quelli di Roborock hanno previsto un piccolo alloggiamento con capienza di 100ml per inserire il detergente, che viene poi miscelato e dosato in modo automatico a seconda della tipologia e quantità di sporco presente sulle superfici, naturalmente rilevato e analizzato dagli appositi sensori in dotazione all’F25. E no, ragazzi, per quanto possa sembrare una sciocchezza vi assicuro che non lo è: dosare il detergente in modo accurato può essere la svolta durante le pulizie, anche al fine di evitare fastidiosi aloni a terra dovuti da un sovradosaggio o un sotto dosaggio del detergente.
Se, però, fino ad ora Roborock si stava difendendo bene, dall’altra parte Dreame può vantare sulla presenza di un braccio robotico di colore rosso, che non passa inosservato, nei pressi del rullo in basso. La sua funzione? Durante le fasi di lavaggio, H15 Pro, grazie al supporto dell’IA, riesce a percepire l’abbassamento della scopa e in 0.2 secondi abbassa il braccio per raccogliere i residui di acqua mentre tiriamo indietro la lavapavimenti, garantendo un tiraggio dell’acqua impeccabile.
Aspirazione e lavaggio
Numericamente parlando, però, non vi nascondo che Dreame si posiziona in vantaggio un po’ sotto ogni fronte, ma sono quelle differenze talmente minime che, all’atto pratico, non vanno ad influenzare più di tanto l’effettiva esperienza d’uso, sia in aspirazione che in lavaggio. Mi riferisco, in primis, alla potenza di aspirazione: Dreame H15 Pro si distingue per i suoi 21.000 Pa di potenza, a differenza di Roborock che è leggermente inferiore, con i suoi 20.000 Pa. Secondo voi nei test reali sul campo, possono 1000 Pa di differenza, fare realmente la differenza? La risposta è no, ovviamente.
Entrambi le lavapavimenti, infatti, messe sotto stress con polvere, detriti e sporco di ogni tipo, non soffrono minimamente e non c’è mai stato un contesto nel quale una delle due mostrasse un leggero affanno o tentennamento. Anche nel lungo periodo, e senza troppe manutenzioni da parte mia, non ho notato cali di prestazioni in nessuno dei due modelli, anche se Roborock ha installato dietro al rullo un doppio sistema di raschetti a pressione costante che strizzano il rullo in modo uniforme e rimuovono, più o meno automaticamente, peli e capelli, così che il rullo resti efficiente più a lungo.
I grandi passi in avanti in questa categoria si notano soprattutto nella trazione; entrambe le aziende, infatti, grazie a dei nuovi algoritmi intelligenti sviluppati, riescono a garantire un movimento fluido ai dispositivi, sia in avanti che all’indietro, e nonostante il peso importante dei due, che si aggira intorno ai 5-6kg ciascuno, utilizzarli anche per lungo tempo non sarà mai troppo faticoso. Una chicca geniale sviluppata da Roborock e inserita su questo F25 Ace è il controllo remoto: quando la lavapavimenti è inclinata perfettamente a 180 gradi, magari per pulire sotto un mobile o un letto, tramite l’app per smartphone è possibile farla muovere senza doverci per forza piegare e mantenerla necessariamente con le mani.
In termini di lavaggio, invece, i due modelli sono pressochè identici, ancora una volta: entrambi utilizzano un rullo molto morbido e piuttosto efficiente su tutte quante le superfici, godono tutte e due di un sistema di rilevamento automatico dello sporco piuttosto efficiente e, grazie ai loro motori potenti, offrono anche un’asciugatura efficace, per lo meno sul mio pavimento in gres. Come dicevo prima, però, Dreame con la sua lamella in gomma durante l’asciugatura non lascia aloni di alcun tipo, dal momento che, per farla semplice, il principio è lo stesso di un classico tira acqua manuale, che qui oltretutto è abbinato ad un sistema che contemporaneamente aspira l’acqua sporca.
Roborock F25 Ace, però, risponde con il dosatore del detergente: 100 ml a disposizione sono sufficienti a garantire una pulizia completa di ambienti fino a 400 mq all’incirca, penso più del doppio di una normale abitazione per comuni mortali. Il sistema del detergente funziona bene, e tramite l’app per smartphone è anche possibile scegliere il livello di detergente da utilizzare nei vari contesti, oltre alla personalizzazione della potenza d’aspirazione, alla velocità dei rulli e molto altro.
Alla fine di tutti i lavori di pulizia domestici, si rientra alla base con entrambi: tutti e due i modelli dispongono di un’interessante base di autolavaggio che lavora ad acqua calda fino a 90 gradi su Roborock e fino a 100 gradi su Dreame, entrambe sono molto veloci sia nel lavaggio che nell’asciugatura, operazione che entrambi i modelli concludono piuttosto silenziosamente in circa 30 minuti, che possono ridursi a poco meno di 10 se siete disposti ad un rumore di sottofondo leggermente più forte.
Autonomia della batteria
Dati tecnici alla mano, anche sul fronte batteria i due dispositivi si equivalgono: con modalità automatiche sempre attive, sia il Dreame H15 Pro che Roborock F25 Ace offrono un’autonomia di circa 60 minuti, tempo ideale secondo le stime dei produttori a pulire una superficie massima di 400 mq con una sola carica.
Realisticamente parlando, con massime potenze d’aspirazione e quindi massima efficienza, entrambe le lavapavimenti durano circa la metà di quanto dichiarato dalle aziende, che sono comunque valori di tutto rispetto e più che sufficienti a pulire degli appartamenti da 150mq, ma anche qualcosina in più, se lo sporco non è troppo ostinato.
Prezzo e considerazioni
Fra tante similitudini, però, ci sono i prezzi leggermente differenti che potrebbero essere determinati nella scelta; Dreame H15 Pro usciva sul mercato a 699€, attualmente disponibile in modo piuttosto stabile su Amazon a 599€, mentre Roborock F25 Ace appena lanciata arriva a 549€, prezzo sicuramente più interessante soprattutto se pensate che potrebbero esserci offerte da qui al breve periodo visto il freschissimo lancio sul mercato.
Onestamente parlando ci troviamo di fronte a due prodotti eccezionali, perciò è impossibile potervi suggerire oggettivamente su quale dei due modelli indirizzare il vostro acquisto; alla luce delle differenze evidenziate, però, dovreste essere riusciti a delinare il vostro alleato di pulizia preferito. Cosa sceglierete?
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