Spotify in questi giorni ha deciso di aggiungersi alle grandi aziende tech che preferiscono non collaborare con gli sviluppatori di terze parti e di fornire i propri servizi soltanto tramite le app ufficiale. Dopo Reddit e YouTube, infatti, anche il colosso dello streaming musicale ha deciso di modificare le proprie API per impedire agli sviluppatori esterni di poter offrire app alternative per usufruire della musica presente sul servizio.
Spotify chiude la porta alle terze parti, ma il vero obiettivo sono le AI e le mod pirata
Con un annuncio sul blog ufficiale per gli sviluppatori, Spotify ha lanciato una nuova versione delle API che pone dei limiti ben precisi alle funzioni del servizio che possono essere sfruttate dagli sviluppatori di app di terze parti. In particolare, le app non-ufficiale non potranno più avere accesso alla lista delle canzoni ascoltate dagli utenti, all’Audio Analylis e alle Audio Feature che permettono di strutturare al meglio le tracce audio.
Questa limitazione impedisce quindi agli sviluppatori di creare delle app con AI che possano intercettare i gusti musicali degli utenti per creare playlist personalizzate oppure analizzare i dati ottenuti in altri modi. L’obiettivo, inoltre, è anche quello di impedire il proliferare delle mod pirata dell’app ufficiale che permettono di ascoltare musica senza limiti anche senza essere abbonati a Spotify.
Gli sviluppatori, ovviamente, sono molto delusi ed hanno utilizzato i forum ufficiali per esprimere il proprio disappunto: “Non c’è nessun altro modo di ottenere i dati tagliati fuori dalle API, quindi Spotify ha effettivamente distrutto gli ultimi mesi di lavoro per me” ha dichiarato uno sviluppatore.
Sai che siamo anche su WhatsApp? Iscriviti subito ai canali di GizChina.it e GizDeals per restare sempre informato sulle notizie del momento e sulle migliori offerte del web!
⭐️ Scopri le migliori offerte online grazie al nostro canale Telegram esclusivo.