Gli scorsi mesi per Realme sono stati molto intensi: abbiamo sempre scherzato, da me per primo, sulla quantità di smartphone che il brand ha sfornato nel giro di un anno, ma adesso a distanza di un po’ di mesi dall’ultimo che ho provato, quasi devo dire che ne sentivo la mancanza. E vi dirò di più: Realme torna tra le mie mani con uno smartphone dal grande carattere, il nuovo Realme GT 7 Pro, il primo smartphone ad arrivare sul mercato con il nuovo processore di Qualcomm, lo Snapdragon 8 Elite.
Ma come al solito saprete che non è tutto (e solo) una questione di hardware, e questo Realme lo sa benissimo: non voglio spoilerare troppo, ma lui ha tutte le carte in regola per poter dare fastidio a più di qualcuno. Vi racconto tutto nella recensione completa.
Recensione Realme GT 7 Pro
Design e materiali
Quando lo tirerete fuori dalla confezioni, lo ammetto, il Realme GT 7 Pro potrebbe sembrarvi uno smartphone tradizionale, quasi noioso, ma poi se scendete nel dettaglio, vi ritroverete di fronte a dettagli straordinari non solo nella cura del design ma anche nella costruzione. Certificato IP68 per la resistenza a polvere e acqua, è anche compatibile con lo standard IP69, il più alto disponibile nel mercato degli smartphone: non solo è in grado di sopravvivere a un’immersione accidentale, ma Realme incoraggia attivamente il suo utilizzo sott’acqua fino a 2 metri di profondità, con apposite modalità di utilizzo ottimizzato soprattutto per la fotografia subacquea.
Lo chassis dello smartphone combina vetro e alluminio di fascia alta, e contribuisce a rendere iconico il design di questo GT 7 Pro: è anche vero che le due colorazioni in cui è venduto, la Galaxy Grey e la Mars Orange, non passano assolutamente inosservate (soprattutto la seconda), ma da sempre questo è un marchio di fabbrica distintivo dell’azienda cinese. Peccato per l’assenza della variante bianca dedicata solo al mercato cinese e che ho visto solo nelle immagini online: veramente di gran gusto.
Le dimensioni sono le canoniche degli smartphone di questa categoria: 162.4 x 76.8 x 8.55mm ed un peso abbastanza importante, 222 grammi che non passano del tutto in secondo piano quando utilizzate lo smartphone, non lo nego. Tuttavia il display con bordi sottili e vetro leggermente curvato su quattro lati regala un tocco premium, e gli amanti dei bordi leggermente curvi come me, troveranno senz’altro un confort maggiore durante l’utilizzo. Tra le caratteristiche spicca il sensore di impronte digitali a ultrasuoni, che funziona sott’acqua e permette di scattare foto durante le immersioni: questo tipo di sensore è apprezzato per la sua praticità con dita bagnate o sporche, da sempre il vero tallone d’Achille di questa tipologia di tecnologia.
Per il resto, il nuovo smartphone di punta di Realme non si differenzia tanto rispetto al passato: la disposizione dei tasti è la solita, con bilanciere del volume e tasto power sul lato destro, mentre in basso c’è spazio per uno dei due speaker, il connettore USB-C per la ricarica, lo slot per due schede SIM in formato Nano anche se, udite udite, è assente purtroppo la compatibilità con le eSIM, una mancanza non da poco in questa fascia di mercato.
Display
Chi mi conosce lo sa: amo i display degli smartphone di Realme, ma in fin dei conti non è un segreto che l’azienda affida l’arduo compito di produrre i pannelli dei suoi smartphone ad un top player come Samsung, che non ha certo bisogno di presentazioni (o di recensioni positive da parte nostra). E, naturalmente, il Realme GT 7 Pro non fa eccezione con il suo display da 6,78 pollici: si tratta di un pannello
Eco² OLED sviluppato in collaborazione con Samsung che, già dalla sola scheda tecnica, fa rabbrividire gli appassionati del settore come lo siamo noi. Copertura colore 120% DCI-P3, luminosità di picco massima misurata in 6500 nits e consumi di batteria ridotti di circa il 50% rispetto un display con caratteristiche simili, e non è tutto: touch sampling rate che raggiunge i 2600 Hz, tutto condito da un refresh rate dinamico fino a 120Hz. Può bastare, che dite?
E no, non si tratta dei soliti numeri sensazionalistici, per lo più fuffa, a cui tanti brand in passato ci hanno abituati: questo Realme GT 7 Pro, sul fronte display, è davvero a mani basse uno degli smartphone più interessati che io abbia mai provato fino ad ora, e ve lo dico da possessore di iPhone 16 Pro (ben più costoso). Il punto non è solo la luminosità massima, ma anche la calibrazione dei colori che è impeccabile, così come gli angoli di visuale che non mi hanno mai lasciato l’amaro in bocca. Naturalmente GT 7 Pro supporta tutti i principali standard HDR, incluso Dolby Vision, grazie anche al supporto del Widevine L1.
Hardware e prestazioni
Come da tradizione in casa Realme, anche questo nuovo GT 7 Pro detiene un primato, come la gran parte dei disposivi lanciati dall’azienda: lui, infatti, è il primo smartphone ad utilizzare il nuovo processore di Qualcomm, lo Snapdragon 8 Elite, una CPU completamente riprogettata a 3nm configurata con 2 core Prime a 4,32GHz, i più veloci su uno smartphone fino ad ora progettati, e 6 core Performance ottimizzati per il bilanciamento tra potenza e efficienza, a 3,53GHz. Sul fronte GPU la Adreno 830 introduce una nuova struttura hardware con memorie dedicate, raggiungendo una frequenza massima di 1,1GHz. Le varianti in arrivo in Italia sono due, 12/256 e 12/512GB, entrambi con RAM LPDDR5X e storage UFS 4.0; peccato per l’assenza del taglio più pompato, esclusiva del mercato cinese, che raggiunge i 16GB di memoria RAM e 1TB di storage interno.
Naturalmente da buoni nerd quali siamo, come prima cosa abbiamo messo sotto stress il nuovo Snapdragon 8 Elite nei benchmark e, spoiler, si è dimostrato significativamente più potente rispetto alla generazione precedente, soprattutto sulle prestazioni della CPU in sè, che batte quasi ogni record tra gli smartphone attualmente sul mercato. Tuttavia non vi nego che, come la gran parte dei chip di fascia alta, anche il nuovo Snapdragon 8 Elite tende a perdere un po’ di stabilità sotto carico prolungato: nelle sessioni di stress test che ho eseguito con le varie app di benchmark lo smartphone ha registrato una riduzione delle prestazioni di circa il 30%, a differenza della GPU che invece non ha tagliato così tanto le prestazioni. In ogni caso le temperature, grazie al nuovo sistema di raffreddamento realizzato da Realme, non sono mai allarmanti anche in presenza di forte stress, sinonimo di un gran lavoro di ottimizzazione su questo fronte.
Sia chiaro, ragazzi, non voglio fare allarmismi di nessun tipo, e probabilmente questa tipologia di “problemi”, se così vogliamo definirli, non spunteranno mai fuori neanche dopo un utilizzo prolungato dei giochi, ma trattandosi di una CPU “nuova” era giusto scendere un po’ più nel dettaglio. Tralasciando questi aspetti, però, lo smartphone è un fulmine e, onestamente, era da tanto che non riscontravo una tale velocità a bordo di uno smartphone Android, ma d’altra parte Realme è sempre stata capace di ottimizzare anche il suo software al meglio, proprio per garantire le massime prestazioni.
Anche nei giochi è stato molto divertente sfruttare questo nuovo GT 7 Pro di Realme: tutti i principali titoli con grafica 3D pesante, vengono gestiti perfettamente e, soprattutto quelli ottimizzati come PUBG o GENSHIN Honkai, vengono riprodotti fino a 120 fps per un’esperienza di gioco ancora superiore. In termini di connettività, invece, lui supporta il 5G, le reti Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4 e NFC a 360 gradi; l’unica grande assenza è la compatibilità con le eSIM che, purtroppo, non troviamo su questo modello.
Software
Grande spazio, ovviamente, all’intelligenza artificiale anche per il nuovo Realme GT 7 Pro, alimentato dal sistema operativo Android 15 con l’interfaccia Realme UI 6.0. Al di là dell’interfaccia grafica, che è sempre molto simile seppur qualche piccola novità nelle icone e nel design di alcuni menu, Realme GT 7 Pro eredita dai modelli precedenti alcune funzionalità AI già collaudate, ma tra le novità degne di nota senz’altro spiccano Sketch to Image che consente di creare immagini basate su disegni (anche fatti a mano su carta), AI Motion Deblur che mira a correggere le sfocature nei movimenti rapidi, come soggetti in movimento (bambini, animali, sport) e infine AI Gaming Super Resolution e Super Frame che puntano a migliorare, in sostanza, le performance grafiche nei giochi compatibili, tra cui titoli del calibro di Genshin Honai:Star Rail, PUBG e altri.
Diventano più efficenti alcune funzionalità fotografiche già presenti nei modelli precedenti come AI Eraser per rimuovere oggetti indesiderati e AI Ultra Clarity per migliorare i dettagli nelle foto. In termini di aggiornamenti, invece, Realme promette 3 major update e 4 anni di patch di sicurezza, una politica di supporto adeguata, seppur non la migliore presente sul mercato degli smartphone Android. non la più estesa sul mercato
Fotocamera
Non è una informazione segreta che gli smartphone di questa serie di Realme puntino (quasi) tutto sulle prestazioni e sui numeroni, soprattutto sul fronte tecnico, tralasciando molto spesso altri aspetti altrettanto importanti, come ad esempio il comparto fotografico. Tuttavia, però, va detto che qui la situazione non è poi messa così male, in fin dei conti Realme sa fare bene il suo lavoro. Su questo nuovo Realme GT 7 Pro la configurazione di fotocamere vede protagonisti un sensore principale da 50MP Sony IMX906 con stabilizzazione ottica e apertura f/1.8, un teleobiettivo Sony IMX882 da 32MP con zoom ottico 3x e apertura f/2.65, un’ultragrandangolare da 8MP f/2.2 e una fotocamera frontale da 16MP. Nonostante i numeri possano sembrare incoraggianti, lo smartphone non punta a inserirsi nel segmento dei camera phone, nella maniera più assoluta.
Alla luce del giorno, la fotocamera principale produce immagini di ottima qualità, con un livello di dettaglio eccellente e un’elaborazione cromatica ben calibrata. La gamma dinamica è ampia, i colori risultano vivaci senza eccessi, e i toni della pelle sono realistici. Anche la modalità ritratto si comporta bene, nonostante occasionali imprecisioni nel ritaglio dei bordi dei soggetti. In condizioni di scarsa illuminazione, la stessa lente primaria si comporta in modo accettabile ma non eccellente. Le foto scattate con la fotocamera principale tendono a sottolineare le alte luci, sacrificando però alcuni dettagli nelle ombre.
La nitidezza è generalmente buona, ma le scene più contrastate possono risultare sovraelaborate per via del software. Stesso discorso in linea di massima per la lente ultra grandangolare, che come spesso accade riveste un ruolo marginale, e lo si nota già dal numero dei megapixel a disposizione, solamente 8: generalmente c’è un po’ di rumore in più sia di giorno che di notte, e soprattutto con poca luce si notano imperfezioni negli angoli, dove per forza di cose il sensore non ci arriva a fare di meglio.
Il teleobiettivo da 3x offre risultati soddisfacenti, con dettagli nitidi e colori ben bilanciati; si difende bene anche di notte, offrendo risultati con un buon livello di dettaglio, anche se, al di sopra del livello di zoom 3x, le immagini diventano notevolmente più morbide. I selfie da 16MP sono accettabili per un utilizzo casual, con colori equilibrati e una buona gamma dinamica, ma non brillano in termini di nitidezza. Una novità curiosa è la modalità subacquea. Grazie alla certificazione IP68/IP69, il GT 7 Pro è progettato per funzionare anche sott’acqua e, in questo scenario, il sensore di impronte digitali ad ultrasuoni viene utilizzato come pulsante di scatto, rendendo possibile scattare foto anche quando il touchscreen non è utilizzabile.
Il GT 7 Pro, sul fronte video, consente la registrazione fino a 8K a 24fps con la fotocamera principale, e soli 1080p a 30fps con quella ultra-wide, forse una risoluzione inadeguata per la fascia di prezzo; io ho registrato i miei video sample in 4K a 60 fps e i risultati ottenuti sono buoni, con colori vivaci e una gamma dinamica ampia, seppur soffrano di una nitidezza eccessivamente artificiale. I filmati in condizioni di scarsa luce, invece, risultano più morbidi e meno dettagliati.
Autonomia
Il Realme GT 7 Pro è dotato di una straordinaria batteria da 6.500mAh, valori che onestamente non vedevo da un po’ in uno smartphone “normale”, dove per normale intendo non rugged, ovviamente. Realme ha definito questa batteria come Titan, basata sulla più recente tecnologia con anodo in silicio-carbonio, progettata per funzionare perfettamente anche a temperature estremamente basse, fino a -30°C. Senza, però, fossilizzarci troppo sui dati della scheda tecnica, posso dirvi tranquillamente che con lui non avrete problemi di autonomia, se non fosse chiaro: un giorno e mezzo di utilizzo intenso sono la base, almeno per il mio genere di utilizzo, che possono salire a due giorni interi per un utilizzo base di utenti meno esigenti.
Per quanto riguarda la ricarica, il GT 7 Pro supporta una potenza massima di 120W: questo si traduce in poco più di 10 minuti per una carica del 50%, e poco meno di 40 minuti per una ricarica completa, valori impressionanti se considerate la grandella della batteria montata a bordo. Tuttavia questo entusiasmo generale viene un po’ smorzato dall’assenza della ricarica wireless, non indispensabile certo, ma fa sempre piacere trovarla a bordo di uno smartphone di questa categoria (e fascia di prezzo).
Prezzo e considerazioni
Realme GT 7 Pro arriva ufficialmente in Italia a 999 euro per la versione 12/256GB e 1099 euro per la versione 12/512; in occasione del lancio sul mercato, si possono trovare scontati rispettivamente a 799 e 999 euro, dei prezzi abbastanza in linea con le tendenze attuali di mercato, ma di sicuro il miglior rapporto qualità prezzo è occupato dalla versione 12/256GB che costa 200 euro in meno, considerando i prezzi scontati.
In linea di massima è un prezzo abbordabile per uno smartphone di fascia alta, che però mostra qualche lacuna sul comparto fotografico, da sempre non un punto di riferimento nella serie GT di Realme. C’è, poi, il passo falso delle eSIM che, per quanto possa sembrare poco utile, in realtà, si rivela essere una grande mancanza in una fascia di prezzo così alta. Peccato, avrebbe potuto essere perfetto con qualche accorgimento in più, ma di base è uno smartphone da acquistare ad occhi chiusi se cercate performance, affidabilità e un display eccezionale.
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