L’emulatore iGBA rimosso dall’App Store di iOS: Apple spiega finalmente i motivi

iOS iGBA
Crediti: Canva

Aggiornamento 16/04: Apple ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa, spiegando i motivi che hanno portato alla rimozione di iGBA dall’App Store di iOS. Trovate tutte le informazioni direttamente all’interno dell’articolo.

Con il cambiamento delle linee guida di Apple che adesso consentono l’approdo degli emulatori nell’App Store di iOS, era solo questione di giorni prima che qualche sviluppatore portasse su iPhone la possibilità di sfruttare qualche retro-console. Nella giornata di venerdì, infatti, è approdato ufficialmente sull’App Store iGBA, il primo emulatore che permette di giocare ai vecchi giochi Nintendo.

iGBA arriva su iOS ma si scatenano le polemiche: Apple rimuove l’app

iOS iGBA
Crediti: Riley Tesut @ Threads

Il lancio, tuttavia, è stato tutt’altro che tranquillo: se gli utenti hanno esultato per la possibilità di sfruttare un emulatore senza dover ricorrere a sotterfugi per l’installazione su iOS, si è scatenata una battaglia tra sviluppatori che molto probabilmente è stata la causa della rimozione in poche ore dell’applicazione.

Riley Testut, celebre sviluppatore di AltStore e Delta, ha accusato iGBA di essere una copia spudorata di un suo vecchio progetto chiamato GBA4iOS, riempito appositamente di pubblicità e tracker per la pubblicazione su App Store. Testut ha dichiarato che Delta, l’emulatore per GBC e GBA basato anch’esso sul codice sorgente originale di GBA4iOS, sarebbe ormai su TestFlight in attesa di approvazione da oltre un anno, con la possibilità di rilasciarlo sullo store di terze parti già dal 5 marzo.

Le accuse di Testut sembrano però aver fatto centro: nelle scorse ore infatti iGBA è stata ufficialmente rimossa dall’App Store per spam e violazione del copyright. In una nota ufficiale inviata al portale 9to5mac, Apple ha specificato che la rimozione dell’app è dovuta effettivamente all’utilizzo illecito del progetto di Testut e non alla possibilità offerta dall’app di scaricare le ROM direttamente da internet.

Gli emulatori, quindi, potranno continuare ad arrivare su App Store, a patto che vengano sviluppati senza l’utilizzo di codice altrui protetto da copyright.

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