La serie ZenBook di Asus si è sempre distinta, ma d’altronde come la gran parte dei prodotti realizzati dall’azienda taiwanese, per un gran bel design e per un’ottimizzazione generale superiore ai suoi competitor nella stessa fascia di mercato. L’Asus ZenBook 14X OLED Space Edition che proviamo oggi e approfondiamo nella nostra recensione non rappresenta uno stravolgimento totale rispetto al modello precedente dello scorso anno, quanto più arriva come un aggiornamento della piattaforma hardware che raggiunge l’ultima generazione di processori Intel, nello specifico la dodicesima, Alder Lake.
Indice
ToggleRecensione Asus ZenBook 14X OLED Space Edition
Design e Materiali
Space Edition non è una parola messa a caso, quanto più sta a commemorare i 25 anni trascorsi dal lancio della serie di Laptop ASUS P che furono utilizzati sulla stazione spaziale MIR durante una delle sue prime missioni. Quali cambiamenti estetici porta questa versione speciale rispetto quella tradizionale? Innanzitutto il packaging è differente: estremamente curato e ricco di chicche “spaziali”, vi sorprenderà già da subito nella fase di unboxing. Le altre differenze, poi, coincidono con le combinazioni cromatiche in grigio titanio e una texture opaca ruvida, ma non passeranno inosservati anche alcuni dettagli a tema spaziale sparsi qua e là sulla scocca del computer.
Anche la parte posteriore, per intenderci la scocca dietro lo schermo, non passa sicuramente inosservata con le sue finiture e per la presenza di un piccolo schermino TFT con animazioni spaziali; ecco, senza dubbio questo laptop, per chi è estremamente attento ai particolari, alle finiture e soprattutto al minimalismo, potrebbe non rappresentare la scelta più idonea, ma concentriamoci più sulle sue prestazioni, che sono senz’altro il pezzo forte. Per il resto il notebook condivide tutte le caratteristiche dello ZenBook 14X “tradizionale”, ovvero il corpo interamente in metallo, il display a 16:10, la cerniera ergolift per l’apertura quasi a 160 gradi e via discorrendo.
Il notebook rientra nella categoria dei 14″ pollici, e come tale arriva con una larghezza di 31 cm, una profondità di 22cm ed uno spessore di 16mm, con un peso pari a circa 1.44kg. Rispetto ad altri notebook dello stesso segmento, e mi riferisco soprattutto alle dimensioni, questo Asus ZenBook 14X OLED risulta essere comodo da portare in giro, estremamete leggero e perfettamente ottimizzato; nonostante le dimensioni siano le stesse del mio Macbook Pro 14, le sensazioni durante l’utilizzo mi hanno fatto pensare ad un prodotto meglio ottimizzato.
Per il resto il device arriva con una dotazione di porte piuttosto essenziale: sul lato sinistro ci sono due USB-C ed una porta HDMI, mentre sul lato destro c’è uno slot per MicroSD, una porta USB-A 3.2 ed un jac da 3.5mm ibrido per cuffie o microfono. Non mancano un bel po’ di feritoie per la dissipazione del calore sia sul lato destro che su quello sinistro.
Display
Il display scelto dall’azienda per questo Asus ZenBook 14X OLED è un’unità, come vi anticipavo, da 14″ pollici di tipo OLED con risoluzione a 2.8K, copertura colore DCI-P3 al 100%, refresh rate fino a 90Hz e luminosità massima dichiarata fino a 550 nit. Non passa anche inosservato il marchio “PANTONE Verified” presente sulla scocca del dispositivo, un marchio importante che certifica proprio l’estrema affidabilità e calibrazione del pannello anche per utilizzo professionale.
Al di là, però, degli aspetti prettamente tecnici questo display, come altri già visti sui laptop precedenti di Asus, si distingue per dei neri eccellenti ed un contrasto caratteristico proprio dei pannelli OLED, così come la brillantezza dei colori. Il pannello è ovviamente anche compatibile con HDR, che però Windows disattiva in modo nativo al primo avvio; per una esperienza migliore vi raccomando l’attivazione di questo parametro nelle impostazioni, senza esagerare troppo nella luminosità, altrimenti rischiate di perdervi qualche dettaglio. Ecco, se proprio devo trovarvi un difetto a questo display, vi parlerei della sua luminosità massima: i 500 nits dichiarati forse sono un po’ abbondanti rispetto la realtà, anche perchè utilizzarlo in esterna mi è parso un po’ più difficoltoso rispetto ad altri laptop simili. Non è un problema che influenza in modo negativo l’esperienza, anche perchè utilizzare un notebook esternamente è cosa piuttosto rara, rispetto ad esempio ad un tablet o uno smartphone.
Il pannello esternamente ha delle finiture che non saprei come definire; non è lucido, ma non è neanche opaco al tatto. Ad ogni modo non si perde la brillantezza dei colori tipica delle finiture opache, e non cattura assolutamente le impronte, cosa tipica delle finiture lucide. Insomma, Asus ha ottimizzato questo aspetto alla perfezione riuscendo a prendere i lati positivi di una e dell’altra tecnologia.
Altoparlanti e Qualità Audio
L’audio in questo ZenBook 14X OLED è affidato a due speaker posizionati nella parte inferiore della scocca; non sono un fan di questa soluzione, ma poichè il loro posizionamento è leggermente inclinato, il risultato finale è piuttosto buono con il suono che viene direzionato verso l’esterno e non verso la superficie d’appoggio del computer.
La qualità audio è nella media, senxa infamia e senza lode: è ok per l’utilizzo quotidiano, per ascoltare qualche podcast, vedere qualche film ma nulla di più. Di base il problema più grosso è la quasi totale assenza di bassi, aspetto sul quale molti produttori in qualsiasi segmento di mercato tendono piuttosto a deludere. Pazienza. Il volume, tutto sommato, è piuttosto alto con picchi massimi anche di circa 85dB.
Hardware e Prestazioni
Come ben sappiamo ritrovarsi di fronte alla recensione del modello identico che stiamo provvedendo ad acquistare, quando si tratta di computer, è praticamente un terno a lotto, tra revisioni hardware, versioni per mercati differenti e via discorrendo. Nello specifico la versione che abbiamo ricevuto noi in prova è quella denominata con il nome in codice UX5401ZA, con processore Intel Core i7-12700H, con grafica integrata Intel Iris XE, 16GB di memoria RAM LPDDR5 saldata sulla scheda madre ed un SSD da 512GB di tipo M.2 NVMe™ PCIe® 4.0 piuttosto veloce.
La CPU, come anticipato in apertura, fa parte della dodicesima generazione di processori Intel: possiede 6 Performance Core e 8 Efficiency Core, oltre a 20 thread combinati. Questa implementazione ultraportatile fornisce alla CPU fino a 45 W di potenza in carichi sostenuti, quindi non aspettatevi da questa CPU le stesse performance che otterreste con la controparte presente su PC “fissi”. I 16GB di memoria RAM non sono aggiornabili, perciò qualora dovreste sentirne la necessità, vi consiglio di optare direttamente per la versione con memoria RAM superiore; l’SSD, invece, è aggiornabile e sostituibil.
Le prestazioni del notebook di casa Asus sono tutto sommato buone per la sua fascia di mercato, anche se continuo a pensare che Windows 11 faccia da collo di bottiglia a tanti prodotti come questo; l’ultimo sistema operativo di casa Microsoft, per mia esperienza, non è tra i migliori prodotti mai realizzati dall’azienda, con microlag, incertezze e blocchi sporadici che fanno da padroni. Purtroppo i vari produttori, ASUS compresa, non hanno molta voce in capitolo e non possono fare altro che aspettare il rilascio di una nuova versione di Windows.
Sul fronte puramente prestazionale, però, ASUS ha fatto un buon lavoro con la sua suite software che permette di gestire l’utilizzo con dei present predefiniti: performance, bilanciato e silenzioso, ognuno dei quali punta a migliorare l’efficienza dei consumi e della silenziosità. Vi anticipo che, a massime performance e con uso massiccio, le ventole si fanno sentire; la modalità silenziosa, invece, per un uso da ufficio vi darà l’impressione di trovarvi di fronte ad un computer praticamente fanless.
L’utilizzo per cui questo laptop è pensato è sicuramente “intenso ma non troppo”, per semplificare; una macchina di questo tipo è da consigliare a chi con il notebook ci lavora in ambito d’ufficio e sporadicamente, magari in occasione delle vacanze, si diverte a modificare qualche scatto o a realizzare un piccolo video ricordo. E’ un dispositivo potenzialmente indicato a graphic design alle prime armi con progetti non troppo complicati e con molti livelli: il suo display e la sua taratura sono eccellenti per questa tipologia di lavori. Nel gaming, invece, vi consiglio di puntare ad altri prodotti di Asus, soprattutto a quelli che possiedono il marchio ROG, specifici proprio per questa tipologia di usi.
L’ottimo lavoro di ASUS, invece, l’ho notato con il modulo di dissipazione dual-heatpipe, con due ventole, le quali lavorano in accoppiata e forniscono un upgrade importante rispetto le precedenti generazioni di notebook della casa; grazie a questo sistema ASUS ha convogliato l’aria calda sulle feritoie laterali del laptop piuttosto che nei pressi della cerniera e della tastiera, cosa che spesso fa scaldare troppo lo schermo o comunque genera flussi di aria calda fastidiosi.
Tastiera e Touchpad
Il layout della tastiera è il classico di sempre, è assente il tastierino numerico sul lato destro, caratteristica usualmente dedicata ai prodotti con dimensioni sicuramente più generose; non manca, però, un NumberPad virtuale all’interno del touchpad, chicca tra l’altro già vista in altri modelli dell’azienda taiwanese.
Per il resto la tastiera ha una buona corsa, il passo non è tra i più corti e ciò rende il click deciso alla pressione; non è tra le tastiere silenziose, assolutamente non rientra in quella categoria. L’unico appunto lo faccio alla retroilluminazione non perfetta che, nonostante tutto, in alcune situazioni sembra lasciare quasi “spenti” alcuni tasti, soprattutto se non li guardiamo dall’alto (in quel caso migliora un po’ la situazione).
Il touchpad è abbastanza ampio e ben implementato all’interno della scocca; non c’è molto spazio ai lati per poggiare i polsi, ma d’altra parte il touchpad è preciso è reattivo sulla sua superficie in titanio, la quale non cattura impronte durante l’utilizzo e lascia scorrere perfettamente le dita durante l’utilizzo. Ben implementate anche gesture e tocchi per sfruttare a pieno il potenziale del touchpad.
Batteria
Asus ZenBook 14X OLED Space Edition monta a bordo una batteria da 63Wh in linea con altri suoi competitor sul mercato; l’Intel Core di dodicesima generazione non è famoso per i suoi consumi contenuti, ed in tal senso una soluzione basata su piattaforma Ryzen avrebbe contribuito a farci ottenere un’autonomia migliore, ma trovarci di fronte ai “profili di utilizzo” ben bilanciati di Asus ci permette di ricavare il massimo, a seconda del tipo di uso che intendiamo fare del computer.
L’autonomia di questo notebook, infatti, varia da circa 3 ore e mezza diutilizzo in modalità Performance con utilizzo stressante, quale editing foto e video, luminosità al massimo, qualche gioco e via discorrendo; raggiunge, invece, fino ad un massimo di circa 5 ore di display attivo con profilo Silent, Wi-Fi attivo e visualizzazione di contenuti su Netflix, Youtube e simili. La ricarica completa del dispositivo avviene in circa due ore con l’alimentatore incluso in confezione USB-C fino a 100W.
Prezzo e Considerazioni
Sul fronte estetico e costruttivo, personalmente, credo che questo Asus ZenBook 14X OLED abbia pochissimi rivali in circolazione; certo, capisco che la Space Edition potrebbe essere limitante per alcuni e non adatta a tutti, ma in quel caso potrete facilmente ovviare acquistando la versione “standard” di questo dispositivo.
ASUS Zenbook 14X OLED Space Edition non è tra i dispositivi più economici in circolazione (circa 1500€ sono necessari, infatti, per portarselo a casa in questa versione), ma va interpretato quasi come un prodotto da collezione e non come un prodotto da cercare tra quelli con il miglior rapporto qualità prezzo. Lui su questo fronte non vince, non ha una scheda grafica dedicata e questo potrebbe risultare estremamente limitante per molti, soprattutto perchè a conti fatti lui è un notebook “da ufficio” per scrittura di contenuti, navigazione web, streaming video e nulla di più. Il gioco vale la candela? Forse qualche notebook, della stessa ASUS ma con qualche mese in più sul groppone, potrebbe essere decisamente più indicato.
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