C’è un merito che bisogna dare a Xiaomi: la nuova lineup Xiaomi 12 non si fa mancare proprio nulla, ma se c’è uno dei modelli presentati da poco che ha subito destato la nostra curiosità è il più piccolo della famiglia. Perché, dai, lo sappiamo che lo Xiaomi 12 Pro integra il massimo della tecnologia attualmente disponibile per uno smartphone, ma è proprio la versione più compatta che – in un certo senso – introduce un pizzico di novità e fa ben sperare ad una risposta relativa ad un desiderio di molti utenti: un top di gamma compatto come, fino ad ora, non se n’erano mai visti.
Stiamo provando da qualche tempo entrambi i modelli, ma questa volta iniziamo dal più piccolo ed economico? Preferite un flagship compatto da 6.28″ FHD+ oppure un “gigante” da 6.73″ QHD+? Se vostra la risposta è la prima, allora non verrete delusi: con uno Snap 8 Gen. 1, un design rinnovato, e un camera bump nuovamente modificato, lo Xiaomi 12 potrebbe fare da apripista ad un nuovo segmento per il mercato degli smartphone Android.
Un segmento composto da modelli compatti, comodi e per niente fastidiosi in tasca che però, allo stesso tempo, integrano il massimo della tecnologia attualmente disponibile. Ma andiamo con ordine, perché di cose da dire su questo Xiaomi 12 sono tante.
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Recensione Xiaomi Mi 12: il migliore top di gamma compatto?
Contenuto della confezione
La confezione dello Xiaomi 12 è in linea con quelle viste in tutti gli altri modelli del brand. Date le dimensioni dello smartphone, la forma è molto più compatta della media, ma al suo interno sono presenti tutti gli accessori necessari per poter sfruttare sin da subito lo smartphone, compreso il caricabatterie. Al suo interno troviamo:
Xiaomi Mi 12;
Cover in TPU;
Caricabatterie da 67w
Manuale.
Design e materiali
Grande 152,7 x 69.9 x 8,16 mm e pesante 180 grammi, la prima cosa che salta all’occhio è la sua compattezza. Non c’è niente da fare, è veramente un piccolo gioiellino. A dirla tutta è leggermente più alto di un iPhone 13 Pro, ma è decisamente più sottile e meno pesante. C’è da dire poi, che così come nello smartphone di Apple, anche lo Xiaomi 12 è caratterizzato da un bilanciamento dei pesi che rasenta la perfezione.
ùDisponibile in 4 versioni, tra cui una caratterizzata da una back cover in pelle biologica, la back cover del sample che abbiamo in prova è realizzata con una finitura opaca in grado di gestire benissimo le impronte digitali e nelle cornici sono stati inseriti due speaker simmetrici realizzati in collaborazione con Harman Kardon, che riproducono l’audio con una buona spazialità.
Chiaramente la grande novità sta nel camera bump posteriore, che è stato ridisegnato per la centesima volta, e che prende uno stile un po’ più tradizionale rispetto a quello a cui Xiaomi ci ha abituati. È un rettangolo verticale diviso in tre sezioni: in quella superiore è stata posizionata la fotocamera principale, sotto la quale si troveranno le altre due fotocamere ed il flash led.
E senza girarci troppo intorno: a me piace. Certo, l’idea di cambiare ogni anno la forma del camera bump ed optare per uno stile molto più conformista che sembra essere nato da una fusione tra Samsung e OnePlus potrebbe far perdere quella “riconoscibilità” che il brand era riuscito a raggiungere con la lineup Mi 11, ma devo dire che questo aspetto più “elegante” e minimalista ha il suo perché, soprattutto in un gioiellino come lo Xiaomi 12.
Tutti i tasti sono stati posizionati sul frame di destra, inferiormente è presente il carrellino per le sim e l’ingresso per il cavo USB di tipo C, mentre superiormente quelli di Xiaomi hanno ben pensato di continuare ad integrare il blaster IR con il quale trasformare lo smartphone in un telecomando universale. Tutta la parte anteriore è occupata da un display curvo ai due bordi laterali protetto da un Gorilla Glass Victus che integra il sensore per le impronte digitali.
Display
Lo schermo è una delle differenze maggiori tra lo Xiaomi 12 e lo Xiaomi 12 Pro. Se Xiaomi Mi 11 utilizzava un enorme pannello da 6.8” Quad HD+, con il piccolino della nuova famiglia le specifiche diventano un po’ più umane: il pannello è un AMOLED da 6.28” FullHD+ con un refresh rate da 120 Hz ed una frequenza di campionamento del tocco a 480 Hz. Ma sebbene, sulla carta, le specifiche non facciano gridare al miracolo, bisogna ammettere che la scelta fatta da Xiaomi è più che sensata.
È un pannello ben bilanciato, luminoso, con colori vividi e neri profondi. Insomma, è un AMOLED a tutti gli effetti, che tra l’altro è in grado di riprodurre colori a 10 bit ed è compatibile con HDR10+ e Dolby Vision e, date le dimensioni, la scelta di puntare su un FullHD+ a mio parere è giusta. La luminosità di picco è di 1100 nit e la densità di pixel per pollice è più che sufficiente a garantire un’immagine di buona qualità.
Per come la vedo io però, quelli di Xiaomi avrebbero potuto fare lo sforzo di integrare un pannello di tipo LTPO anche nello Xiaomi 12 (così come hanno fatto con la variante Pro) ma, purtroppo, non è così: ed è un vero peccato, anche perché – come vedremo più avanti – i consumi dello Snap 8 non è che siano poi chissà quanto ridotti nonostante l’azienda abbia garantito un’efficienza maggiore del 25% rispetto alla generazione precedente.
Ad ogni modo, stiamo comunque palando di un ottimo display, anche se le differenze qualitative con quello integrato nella variante più grande sono visibili ad occhio nudo.
Hardware e prestazioni – Xiaomi 12
Ad animare lo Xiaomi 12 ci pensa il nuovo Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1, che è affiancato da 8 o 12 GB di memoria RAM di tipo LPDDR5 e 128 o 256 GB di memoria interna di tipo UFS 2.1. Insomma, senza girarci troppo intorno, stiamo parlando di una configurazione hardware di altissimo livello, in grado di garantire il massimo delle prestazioni in praticamente qualsiasi operazione eseguibile con uno smartphone.
Però veniamo al sodo, perché nel gruppo Telegram InProva con Giz (dove pubblichiamo i backstage di tutte le nostre recensioni), le domande principali sull’hardware di questo Xiaomi 12 sono state praticamente solo due: la questione “surriscaldamento” ed il sensore di prossimità.
Iniziamo con la prima. È vero che lo Xiaomi 12 scalda? La risposta è, ahimè, sì. Ma c’è da stare molto attenti nell’analizzare questo surriscaldamento. Generalmente, per valutare il termale throtteling del SoC negli smartphone che testo, effettuo uno stress test con AnTuTu che faccio andare avanti per circa 30 minuti: ebbene, purtroppo non sono riuscito a fare questo test con lo Xiaomi 12, proprio per via del surriscaldamento.
Dopo aver spento lo smartphone ed averlo acceso dopo 15 minuti, per poi avviare lo stress test, il risultato è sempre stato lo stesso: arrivato a pochi minuti al termine del test (impostato su una durata di 15 minuti), tutta l’operazione viene bloccata perché la temperatura supera la soglia di sicurezza dei 45 gradi. Quindi sì, quando viene spremuto per bene lo Xiaomi 12 scalda parecchio.
C’è da dire però, che non sempre la situazione è questa. Ok, in linea del tutto generale lo smartphone si surriscalda sempre nella sezione superiore della back cover, ma in realtà la gestione della temperatura in operazioni meno complesse di uno stress test non è poi così malaccio: ho provato a portare avanti una sessione di circa un’ora di gaming con Call Of Duty Mobile ed anche se la temperatura si è alzata parecchio, non ha mai superato quella soglia di “fastidio” mentre impugnavo lo smartphone.
E le cose diventano ancora più complicate se si vuole parlare del sensore di prossimità dello Xiaomi 12. Perché sì, è vero che la nuova lineup di Xiaomi 12 utilizza un nuovo sensore di prossimità Goodix, ma la triste realtà è che seppure le cose siano migliorate, il problema non è stato del tutto risolto.
Il sensore Goodix viene utilizzato generalmente per determinare al temperatura della luce ambientale, per gestire meglio il bilanciamento dei colori quando si effettuano selfie (eliminando i problemi relativi alla luminosità del display) e per altre funzionalità di questo tipo, e viene poi anche utilizzato come sensore di prossimità. Il problema però, è che anche con Xiaomi 12 continuano ad essere presenti alcune fastidiose limitazioni di questa tecnologia.
In primis ok, il sensore di prossimità viene attivato solo quando lo smartphone è posizionato in posizione verticale o leggermente inclinata: il che vuol dire che sì, quando si telefona mentre si è in piedi o seduti il sistema si attiva, ma se ad esempio si è a letto con un orecchio appoggiato sul cuscino, inizierebbero ad esserci i primi problemi.
Devo ammettere però, che non ho mai riscontrato i soliti fastidi quando ho provato a telefonare con lo Xiaomi 12 anche se, e questa è una cosa altrettanto fastidiosa, andando ad ascoltare dei messaggi vocali su Telegram o su WhatsApp, più volte mi sono ritrovato con la tendina delle notifiche abbassata, o in qualche particolare schermata del sistema operativo.
Quindi, bene ma non benissimo, e sinceramente io mi sono anche stufato di chiedermi per quale motivo quelli di Xiaomi continuino a portare avanti questa “filosofia” relativa al sensore di prossimità, quando nel mercato ci sono talmente tante alternative molto più funzionali.
Ad ogni modo ottimo l’audio, che è stereofonico ed utilizza due speaker prodotti in collaborazione con Harman Kardon che sono in grado di garantire una riproduzione bilanciata in tutte le tonalità e con un buon effetto di spazialità, ed altrettanto di qualità anche l’audio in capsula e la ricezione della rete cellulare, così come le antenne per il WiFi compatibili anche con lo standard WiFi 6.
Fotocamera
Nel comparto fotocamere, il brand cinese ha fatto un’ottima scelta anche sul più piccolino della serie: ha puntato sull’ottimo IMX766 di Sony, un sensore da 50 megapixel utilizzato nella fotocamera principale, che abbiamo più che apprezzato in altri smartphone del mercato. La fotocamera principale ha un’ottica f/1.9 da 26mm equivalenti, è stabilizzata otticamente ed è affiancata da un ultra grandangolare da 13 MP f/2.4 da 12 mm equivalenti e 123 gradi di campo visivo, ed una telemacro da 5 MP con autofocus per foto ravvicinate (macro) fino a 3 mm e zoom ottici 2x (50 mm equivalenti).
Fra le novità fotografiche troviamo il sistema Xiaomi Image Brain, con cui l’azienda ha effettivamente migliorato la rapidità della fotocamera sia nell’avviarsi che nello scattare, assieme alla tecnologia CyberFocus, con cui è stato ottimizzato l’autofocus nel riconoscimento delle persone inquadrate.
Insomma, le foto scattate con la fotocamera principale dello Xiaomi 12 sono decisamente degne di nota, non per niente vengono realizzate con uno dei migliori sensori del 2021. I dettagli sono ben visibili, la nitidezza e marcata, la gestione del colore è tutto sommato buona e c’è ben poco da dire. Le cose però cambiano un pochino quando si va a scattare con le altre due fotocamere che sì, riescono a garantire scatti più che godibili, ma con un gap qualitativo piuttosto marcato rispetto a quelle scattate con la fotocamera principale.
C’è da dire però, che il software AI della fotocamera dello Xiaomi 12 potrebbe rendere le foto forse troppo sature, ma è in grado di gestire più che bene anche le fotografie in modalità notturna: anche in questo caso però, il mio consiglio è quello di utilizzare in questa modalità perlopiù la fotocamera principale, che è qualitativamente migliore rispetto alle altre due.
Buona la fotocamera frontale da 32 megapixel in grado di scattare selfie più che decenti, ottimi i video che possono essere registrati in 8K a 24fps, oppure in 4K a 60 FPS: anche qui però, la differenza tra la fotocamera principale (che è stabilizzata otticamente) e le altre due è molto marcata, soprattutto in quanto a gestione dell’HDR e stabilizzazione.
Software
Al momento della recensione, lo Xiaomi 12 che abbiamo in prova è animato da Android 12 personalizzato con la MIUI 13. Non mi dilungherò troppo sul software del nostro sample per il semplice motivo che si tratta della versione cinese del dispositivo: quando avremo modo di installare la ROM ufficiale italiana, pubblicheremo un approfondimento dedicato.
Batteria
La batteria sullo Xiaomi 12 perde 100 mAh rispetto al passato, ed arriva a 4500 mAh. Guadagna però una ricarica rapida cablata più veloce (67 watt) e mantiene la ricarica wireless rapida a 50 watt, con possibilità di ricarica inversa a 10 W. Per garantire una maneggevolezza di questo livello, Xiaomi ha utilizzato un accumulatore al litio cobalto che vanta una maggiore densità energetica: la capacità è rimasta (quasi) inalterata mentre le dimensioni esterne si sono ridotte.
Tutto sommato però, in quanto ad autonomia le differenze con la generazione precedente sono poche. Lo Snap 8 Gen 1 non è di certo tra i SoC meno energivori, ma vanta comunque una gestione dei consumi ottimizzata rispetto ad un 888. La batteria però è più piccola il che, in soldoni, mi ha portato a raggiungere (quasi) le 6 ore di display acceso con un utilizzo nella media, ma con il display impostato a 120 Hz fissi.
Prezzo e conclusioni
Ad oggi è ancora sconosciuta la data di vendita degli Xiaomi 12 e Xiaomi 12 Pro in Italia, ma ci sono dei rumor che li vedrebbero arrivare nel Bel Paese intorno al mese di marzo 2022. È però già possibile acquistarli su Trading Shenzen, con spedizione senza oneri doganali ma animati dallo stesso software del sample che abbiamo ricevuto in prova: cioè con Rom cinese, in lingua inglese ma con GMS e PlayStore installati.
Il prezzo parte dai 647 euro per la versione 8/128, e arriva a 697 euro per la versione 8/256 e a 747 euro per la versione 12/256. Quale modello acquistare? A mio parere quello più interessante è quello con 8 GB di memoria RAM perché – parliamoci chiaro – date le caratteristiche hardware da super primo della classe, garantisce prestazioni più che sufficienti per la stragrande maggioranza delle persone.
E, senza girarci intorno, il succo del discorso è questo: a questo prezzo, Xiaomi 12 è probabilmente il primo best-buy del 2022, perché è potente, è veloce, ha un’ottimo comparto fotocamere ed è un piccolo (compattissimo) gioiellino. Ok, la questione delle temperature potrebbe essere stata gestita meglio e sì, con il sensore di prossimità le cose sono migliorate ma i problemi non sono stati ancora del tutto risolti.
Però è indubbio che stiamo parlando di un top di gamma comodissimo da utilizzare e con un rapporto qualità/prezzo per ora quasi imbattibile.
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