Da sempre Xiaomi si è caratterizzata per dei buonissimi prodotti ad un giusto prezzo, a partire dalla fascia bassa fino a quella più alta. Con l’arrivo del brand cinese in Italia, in molti si erano preoccupati di come i loro prodotti potessero subire un rincaro non indifferente, facendo crollare di fatto la politica che ha contraddistinto la compagnia di Lei Jun durante tutti questi anni.
Evidentemente ci sbagliavamo tutti, in quanto Xiaomi è arrivata in Europa con un obiettivo ben preciso: sbaragliare completamente la concorrenza (e forse diventare la nuova Huawei qui da noi). A quanto pare ci sta riuscendo alla grande, perché durante il Mobile World Congress 2019 di Barcellona è stato presentato nel nostro continente il nuovo Xiaomi Mi 9, il quale può vantare di essere il primo top di gamma con QualcommSnapdragon855, ma soprattutto il top di gamma con il prezzo più basso sul mercato. Basterà il prezzo a fare di lui un buon smartphone? Scopriamolo più nel dettagli all’interno della nostra recensione completa.
Recensione Xiaomi Mi 9
Unboxing
La confezione di vendita si differenzia rispetto ai suoi predecessori grazie ad una bellissima scatola cangiante che richiama il dettaglio della fotocamera principale. Al suo interno è presente la seguente dotazione:
- Xiaomi Mi 9;
- cover in silicone (la qualità non è eccelsa);
- cavo per il trasferimento dati USB – USB Type-C;
- alimentatore da parete con presa europea e supporto alla Quick Charge 3.0;
- spillino per lo slot SIM;
- adattatore da USB Type-C a mini-jack;
- manualistica.
Design e costruzione
Sotto il punto di vista della costruzione Xiaomi ci ha abituati veramente bene, soprattutto se parliamo di top di gamma. Infatti, Xiaomi Mi9 è realizzato in maniera maniacale, ogni componente è ben salda e non ci sono scricchiolii in nessuna parte del dispositivo. I lati dello smartphone sono stati smussati e resi più affusolati per una miglior maneggevolezza rispetto allo Xiaomi Mi 8.
Nonostante le dimensioni più generose, il nuovo dispositivo della casa cinese si tiene decisamente meglio con una mano anche se non è facile raggiungere la tendina delle notifiche (ma questo è un problema comune a tutti gli smartphone moderni). Per esser più precisi Xiaomi Mi 9 ha le dimensioni di 157.5 x 74.67 x 7.61 millimetri per un peso di 173 grammi.
Posteriormente abbiamo una back cover in vetro che dovrebbe essere nera, ma in realtà è un bel grigio lucido (altrimenti abbiamo anche le colorazioni Ocean Blue e Lavender Violet), mentre il frame laterale è in solido alluminio. Come consuetudine, la back cover trattiene un po’ le ditate, ma sarà molto facile pulirla.
La tripla fotocamera, purtroppo, va un po’ a rovinare la valutazione complessiva del comparto, in quanto questa risulta essere decisamente sporgente e una volta poggiato lo smartphone su una superficie piana questo tenderà a traballare troppo. La cover fornita in dotazione aiuta solo in parte perché non va a colmare il dislivello. La piccola nota positiva è che la fotocamera possiede un rivestimento in vetro zaffiro e teoricamente dovrebbe resistere bene a graffi e urti.
Frontalmente troviamo la selfie camera, il LED di notifica (bianco), il sensore di luminosità e prossimità e la capsula auricolare. Il profilo superiore è caratterizzato dalla presenza del sensore infrarossi, utilissimo a mio parere, e dal microfono secondario, mentre inferiormente è presente l’ingresso USB Type-C 2.0, il microfono principale e lo speaker di sistema.
Sul lato destro possiamo notare il bilanciere del volume e il tasto power a differenza del lato sinistro dove risiede il tasto personalizzabile (di base dedicato a GoogleAssistant) e lo slot dual nano SIM. Per quanto riguarda il nuovo tasto, questo è lo stesso presente anche su Xiaomi Mi MIX 3 ed in Cina è stato realizzato per richiamare Xiao AI, l’assistente proprietario di Xiaomi. Nella variante Global possiamo scegliere diverse funzioni che vi lascio nello screenshot qui in basso.
Infine, Xiaomi Mi 9 non possiede una certificazione IP68 come buona parte degli ultimi top di gamma ma, a differenza di quest’ultimi, il device cinese costa la metà se non un terzo, quindi direi che ci può stare.
Display
Xiaomi Mi 9 possiede un display AMOLED da 6.39 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel), formato 19.5:9, densità di 403 PPI, luminosità massima di 600 nits, screen-to-body ratio del 90.7% e protezione Corning Gorilla Glass 6.
Rispetto al suo predecessore abbiamo un cambiamento notevole, ovvero viene abbandonato il notch ampio stile iPhone e ne viene adottato uno a goccia. Con esso si va a perdere anche i sensori per lo sblocco facciale 2D (e 3D nel caso di Xiaomi Mi 8 Pro/Explorer Edition). Personalmente apprezzo di più questa scelta, in quanto abbiamo un display più ampio e più godibile.
In più vi lascio con un piccolo fun fact, in quanto in questo momento il notch ha una forma simile a quella adottata da OPPO e OnePlus, ma in realtà è dovuto ad un aggiornamento arrivato nei giorni scorsi, il quale lo ha corretto via software aggiungendo delle tacche nere ai lati. Infatti, la forma originaria era simile a quella del notch a bordo del Redmi Note 7. Dei geni? Forse!
Il pannello prodotto da Samsung è molto buono e restituisce veramente degli ottimi colori, i quali sono carichi ma mai troppo saturi. Rispetto al display AMOLED del OnePlus 6T mi sono sembrati infatti leggermente meno contrastati e saturi, ma sostanzialmente tutto dipende anche dalle impostazioni di taratura dei colori che si settano all’interno dell’apposito menù.
La luminosità massima è buona e sotto la luce non avremo alcun problema nella visualizzazione dei contenuti, sopratutto perché Xiaomi ha inserito la modalità antiriflesso 2.0 (chiamata anche Sunlight Mode 2.0) la quale va ad aumentare la luminosità fino a 600 nits sparando i colori al massimo come una sorta di HDR. Sistema molto efficace anche se in quel momento non potete utilizzare lo smartphone per editare foto dal momento che la gamma cromatica non sarà fedele.
Un’altra novità riguarda l’introduzione della modalità scura e del display ambient a colori. La prima rende lo smartphone molto più accattivante e ci consente anche di aumentare leggermente l’autonomia grazie al pannello AMOLED (anche se deve essere ottimizzata un po’ meglio, ma dopo approfondiremo il discorso), mentre la seconda è una chicca che contribuisce a farci apprezzare ancor più la MIUI.
Il lettore d’impronte digitali sotto al display funziona abbastanza bene, ma presenta gli stessi difetti presenti anche su altri smartphone. Non abbiamo di certo l’immediatezza di un sensore fisico frontale, ma questo è il prezzo da pagare per un display più ampio. In linea generale dovremo tentare di sbloccarlo un paio di volte solo quando avremo il dito sporco o mal centrato. Possiamo affermare che l’operazione viene effettuata con successo e in maniera rapida circa 8/9 volte su 10.
Hardware e prestazioni
Come già detto precedentemente, lo Xiaomi Mi 9 è il primo smartphone ad arrivare ufficialmente sul mercato con il nuovo chipset di casa Qualcomm, ovvero il Qualcomm Snapdragon855. Questo è comprensivo di un processore octa-core con frequenza di clock massima di 2.84 GHz, una GPU Adreno 640, 6 GB di RAM LPDDR4x e 64 GB di memoria interna UFS 2.1 non espandibile tramite microSD (è presente anche la variante da 128 GB).
Questa nuova CPU è veramente incredibile, in quanto riesce a garantire una fluidità e una rapiditàpazzesca, dalle operazioni semplici a quelle più complesse. Nell’utilizzo quotidiano non riuscirete a trovare differenze nella reattività tra lo Xiaomi Mi 9 e uno smartphone con UI semi-stock come OnePlus 6T (noto per le sue performance).
Nulla da criticare nemmeno sotto il punto di vista del gaming perché la GPU svolge un lavoro eccellente anche con giochi più pesanti come PUBG o Fortnite o Asphalt 9.
Fotocamera
Per la prima volta nella storia dell’azienda, Xiaomi adotta una tripla fotocamera posteriore composta dai seguenti sensori:
- 48 mega-pixel, Sony IMX586 con apertura ƒ/1.75;
- 12 mega-pixel, teleobiettivo con apertura ƒ/2.2;
- 16 mega-pixel, ultra-grandangolare con apertura ƒ/2.2.
La stabilizzazione è solamente digitale, l’autofocus è laser/PDAF e troviamo anche un dual flash LED.
Anche in questo caso debbo fare una premessa che ho fatto anche con il Redmi Note 7, ovvero che normalmente lo smartphone scatterà a 12 mega-pixel e solamente andando nella modalità Pro potremo scattare a 48 mega-pixel.
“La questione ha bisogno di alcune precisazioni: durante lo scatto normale il sensore combina 4 pixel in 1 ed il tutto viene elaborato tramite software. Quando si scatta a 48 mega-pixel, invece, si avrà a che fare con il lavoro “puro” del sensore; in questo caso sarà necessario mettere mano alle impostazioni Pro per ottenere il meglio. Le foto scattate a 12 mega-pixel sono leggermente meno dettagliate rispetto a quelle effettuate nella modalità Pro, ma sostanzialmente a cosa serve scattare a 48 mega-pixel con uno smartphone? Il peso di una foto si aggira attorno ai 18 MB e in qualsiasi caso qualora dovesse essere pubblicata sui social questa verrebbe compressa automaticamente. La differenza di dettaglio si nota solo con zoom estremo su un monitor.”
In condizioni di buona luminosità lo Xiaomi Mi 9 tira fuori dei bei scatti caratterizzati da un alto livello di dettaglio e dei colori fedeli anche se a volte un pochino troppo saturi (mai eccessivamente), ma comunque perfetti anche per la condivisione sui social. Le luci sono bene gestite e l’HDR automatico interviene intelligentemente.
La modalità ritratto riesce a scontornare molto bene il soggetto, ma non mi ha convinto molto la qualità in generale e il livello di dettaglio (di notte è impossibile utilizzarla) anche perché verrà fatto uno zoom automatico se si vuole scattare in questa modalità.
La fotocamera grandangolare, invece, è decisamente divertente e vorrei vederla su tutti i prossimi dispositivi Xiaomi, in quanto non sarà eccessivamente dettagliata (purtroppo è così per la maggior parte dei sensori), ma riesce a fare un ottimo lavoro sul fronte della correzione delle distorsioni. Infatti, ai lati delle foto non vedrete mai delle curvature eccessive. In controluce si nota del lens-flare, ma per il resto si comporta piuttosto bene.
In notturna la qualità ovviamente cala, ma nel complesso abbiamo foto godibili, soprattutto se scattiamo con la modalità notte, la quale andrà ad aumentare il contrasto e restituirà dei colori più vividi. Il sensore grandangolare non risulta essere molto luminoso e in assenza di luce non farà miracoli.
Durante questi giorni di utilizzo ho installato anche la Google Camera(qui la guida per scaricarla ed installarla) per vedere se ci fossero differenze con la camera stock. In diurna a livello qualitativo le foto sono praticamente identiche, anzi, quelle scattate con l’app di Google tendono spesso ad avere dei colori lievemente più freddi, restituendo nel finale uno scatto più d’impatto. Le differenze maggiori si possono riscontrare con la modalità notte, la quale risulta essere migliore sulla Google Camera, e con la fotocamera frontale.
Proprio per quanto riguarda quest’ultima, Xiaomi Mi 9 possiede un sensore da 20 mega-pixel con apertura f/2.0. Come ogni Xiaomi che si rispetti, il software tende a mettere di base una fastidiosa modalità bellezza, quindi ogni foto ci mostrerà un viso porcellanato.
Se devo dirla tutta non mi fa impazzire la qualità di questo sensore, in quanto la gestione delle luci a volte è un po’ troppo ballerina e in situazioni di controluce non è difficile vedere i colori un po’ sballati. La modalità ritratto, invece, agisce correttamente scontornando bene il soggetto.
In notturna il rumore aumenta e i dettagli calano. Con la Google Camera andiamo a migliorare la nitidezza, ma aumenta inevitabilmente la grana.
Insomma, nel complesso il comparto fotografico dello Xiaomi Mi 9 è buono, ma non eccelle. Tuttavia, per il prezzo al quale viene venduto non possiamo assolutamente lamentarci, ma personalmente penso che non faccia tanto bene quanto i top di gamma ben più costosi come ad esempio Huawei Mate 20 Pro.
I video possono essere registrati fino alla risoluzione massima di 4K a 60 FPS, ma in quel caso non potremo sfruttare la stabilizzazionedigitale. Devo dire che ero un po’ scettico su quest’ultima, ma mi sono dovuto ricredere perché riesce a stabilizzare bene. L’autofocus è molto rapido e nel complesso i video sono godibili.
Nell’interfaccia della fotocamera riuscirete a trovare diverse chicche tra cui “Breve video” (ovvero dei video dalla durata massima di 15 secondi per le Instagram Stories) e la modalità di tracciamento degli oggetti nei video.
Audio
Lo Xiaomi Mi 9 possiede uno speaker mono e non stereo, il quale è situato sul profilo inferiore dello smartphone. L’audio in uscita risulta essere piuttosto elevato e caratterizzato da un buon bilanciamento delle frequenze. In cuffia abbiamo una gestione ancor migliore dei bassi, degli alti e dei medi. Infine l’audio in chiamata è cristallino e il microfono di qualità.
Connettività
Lo Xiaomi Mi 9 supporta il dual nano SIM con supporto al 4G+ e banda 20. La ricezione è buona, ma personalmente penso che non siamo al livello di Huawei. Per il resto abbiamo il Wi-Fi 802.11a/b/g/n/ac Dual Band con tecnologia 2×2 MIMO, Bluetooth 5.0, NFC, il sensore infrarossi e il GPS/A-GPS/GLONASS/BeiDou/Galileo che si comporta molto bene nella navigazione satellitare.
Precedentemente abbiamo parlato del sensore d’impronte digitali sotto al display, ma non del riconoscimento del volto. Questo è molto rapido e preciso in tutte le situazioni, ma meno sicuro del fingerprint.
Software
Questo, purtroppo, è l’aspetto che penalizza maggiormente lo Xiaomi Mi 9. Non fraintendetemi, non mi riferisco alla MIUI in sé, ma ad una versione rilasciata un po’ troppo frettolosamente e che mostra infatti diverse sbavature.
Partiamo dallo stesso difetto che risale anche al suo predecessore, ovvero il notch. Infatti, quest’ultimo non combacia perfettamente con la fine della barra delle notifiche, lasciando uno spazio esteticamente poco sensato. Ma il vero difetto riguarda la visualizzazione delle notifiche nella barra perché, nonostante ci sia tutto lo spazio del mondo, queste verranno mostrate al massimo un paio di secondi al momento della ricezione per poi sparire. Sarà necessario abbassare la tendina per visualizzare i messaggi ricevuti.
Questo difetto Xiaomi se lo porta appresso dal Mi 8 e continua a tramandarlo su tutti i dispositivi dotati di notch. Sarebbe ora di dare una svolta. Come se non bastasse, a schermo acceso a volte ho notato che qualche messaggio su WhatsApp e Telegram non viene notificato.
Una grande novità inserita in questo device è la Dark Mode, la quale, però, ha bisogno di qualche ottimizzazione in più a causa dell’incompatibilità di alcune app di sistema. Troviamo, inoltre, altri nuovi aspetti come il tasto AI, il Display Ambient colorato e le animazioni relative alla ricarica.
In tutto ciò, a bordo dello Xiaomi Mi 9 troviamo la MIUI Global 10.2 basata su Android 9 Pie, la quale nonostante tutto risulta essere molto fluida, reattiva e ricca di personalizzazioni.
Concludo con l’ultimo aspetto che non mi ha convito, ovvero le gestures di sistema che su questo modello sembrano non esser state ottimizzate a dovere. Infatti, diverse volte non mi veniva preso il comando quando stavo mandando un messaggio, selezionando dei caratteri sulla tastiera invece di tornare indietro. O ancora su Telegram spesso non mi faceva mandare dei messaggi vocali o su YouTube non riuscivo a tornare indietro quando ero a schermo intero. Faccio presente che su Redmi Note 7 non ho riscontrato alcun problema del genere.
Aspettiamo dunque degli aggiornamenti che possano sistemare tutte queste piccole sbavature.
Autonomia
Nonostante Xiaomi Mi 9 possieda una batteria da soli 3300 mAh, l’autonomia risulta essere piuttosto buona. Infatti, con utilizzo stressante sono riuscito a totalizzare una media di 4 ore e 30 minuti di schermoattivo. Si arriva tranquillamente a sera senza problemi, anzi riuscirete anche a fare il dopocena con gli amici senza la paura di tornare a casa con lo smartphone scarico.
L’unico drenaggio della batteria l’ho notato con l’hotspot attivo, in quel caso la percentuale cala giù abbastanza facilmente.
Xiaomi Mi 9 supporta la ricarica wireless a 20W e la ricarica rapida Quick Charge 4.0, sebbene nella confezione ci sia un alimentatore che supporta solamente la Quick Charge 3.0. Devo dire comunque che la ricarica è super veloce, infatti, in poco più di un’ora passerete dallo 0 al 100%.
Concludo con un aspetto che mi ha fatto letteralmente impazzire, ovvero l’animazione della MIUI durante la ricarica! La voglio su tutti gli smartphone Xiaomi!
Conclusioni
Per trarre le conclusioni è necessario prima di tutto parlare del prezzo. Infatti, Xiaomi Mi 9 è venduto ufficialmente in Italia a 449.90 euro per la variante 6/64 GB e 529.90 per la 6/128 GB.
Viste le specifiche tecniche e il prezzo di listino, mi piace definire questo smartphone “il top di gamma alla portata di tutti”, in quanto raramente si riesce a trovare un affare del genere. Attualmente Xiaomi Mi 9 presenta ancora dei piccoli difetti software, ma come tali speriamo che questi vengano fixati al più presto in modo tale da avvicinarlo quanto più possibile alla perfezione.
La differenza di costo tra lui e le controparti Huawei o Samsung evidentemente è giustificata da diverse altre caratteristiche tra cui l’impermeabilità e il comparto fotografico ma, attualmente, ci sentiamo di definirlo un best buy.