Il 13 aprile Meizu ha presentato il suo nuovo top di gamma, il Meizu PRO 6 (di cui vi riportiamo la recensione completa al seguente link). Una delle feature che caratterizzano il prodotto è sicuramente la presenza del 3D Press, una tecnologia che permette di svolgere funzioni diverse in relazione alla pressione esercitata sullo schermo. Ora, però, è l’azienda stessa a descriverci nello specifico cosa è il 3D Press e come può essere utilizzato.
Il 3D Press su Meizu PRO 6
La tecnologia 3D Press, come anticipato, rappresenta un differente modo di interagire con il telefono in quanto, oltre alla possibilità di effettuare click e scorrimenti, il Meizu PRO 6 è in grado di recepire le differenze di pressione sullo schermo in tempo reale mostrando in questo modo delle anteprime o facendo accedere a dei menù di scelta rapida, migliorando non solo l’esperienza d’uso del dispositivo ma anche ampliando le possibilità di interazione.
L’uso del 3D Press, inoltre, accompagnato dalla vibrazione che sottolinea e rende più immediato l’uso di questa tecnologia.
Come funziona il 3D Press?
Tradizionalmente, uno schermo capacitivo possiede un modulo di rilevamento capacitivo (CSM) che contiene due strati di pellicole conduttive, perpendicolari tra loro, di ossido di indio-stagno (ITO).
Questi due moduli permettono di calcolare gli assi X e Y in quanto, quando un dito tocca lo schermo, variando la capacità elettrica nel punto che viene toccato, il controller presente nello schermo è in grado di trovare il punto in base ai propri assi, permettendo quindi l’azione del tocco.
Per poter far recepire la pressione al Meizu PRO 6, gli ingegneri hanno aggiunto una serie di sensori di pressione tra il modulo del display e la piastra metallica di supporto allo schermo stesso. È stato, quindi, come aggiungere un asse Z che sia in grado di calcolare la pressione del tocco in 3 dimensioni.
Ogni volta in cui, quindi, l’utente esercita pressione sullo schermo, il sensore viene leggermente piegato in risposta al tocco, calcolando lo spazio tra il modulo del display e la piastra di supporto, reagendo in un istante, in maniera precisa. Questa reazione, inoltre, genera delle micro-vibrazioni, attraverso il motore interno, che garantiscono un feedback all’azione di pressione.
Giusto per fare un esempio, potrebbe essere possibile la creazione di un’applicazione pianoforte in grado di percepire anche l’intensità del tocco, proprio come un vero pianoforte!
Anche un gioco di corse automobilistiche potrebbe trarre vantaggi da questa tecnologia simulando, ad esempio, accelerazioni e frenate a seconda della pressione esercitata sullo schermo. Ancora, un’applicazione di disegno potrebbe implementare una funzione in grado di basare la forza della pennellata in base alla pressione. Insomma, le possibilità che questa tecnologia offrirà in futuro sono enormi, c’è solo da aspettare che si diffonda!