Apple sceglie la linea dura contro le normative europee e decide di castrare una funzione chiave di uno dei suoi prodotti di punta pur di non sottostare alle richieste di apertura alla concorrenza.
L’azienda di Cupertino ha annunciato ufficialmente che disabiliterà la sincronizzazione automatica delle reti Wi-Fi tra iPhone e Apple Watch per tutti gli utenti residenti nell’Unione Europea.
Apple Watch ha una funzione in meno, la lotta contro il DMA
La decisione, comunicata lo scorso 4 novembre, arriva in risposta diretta alle pressioni della Commissione Europea, che, nell’ambito del Digital Markets Act (DMA), esigeva da Apple l’apertura di questa funzionalità anche agli accessori di terze parti entro la fine del 2025.
La richiesta di Bruxelles mirava alla parità di trattamento: se l’Apple Watch può accedere facilmente alla cronologia delle reti Wi-Fi dell’iPhone per connettersi automaticamente quando lo smartphone non è nelle vicinanze, allora anche un accessorio concorrente (come un fitness tracker o uno smartwatch di un’altra marca) dovrebbe poter beneficiare dello stesso livello di integrazione.
Apple, tuttavia, si è sempre opposta fermamente a questa interpretazione, citando insormontabili rischi per la sicurezza e la privacy dei propri utenti. La posizione dell’azienda è netta: condividere la cronologia delle connessioni Wi-Fi equivarrebbe a fornire a terzi una mappa dettagliata degli spostamenti e delle abitudini degli utenti.
Durante i mesi di negoziato, Apple ha portato come esempio una potenziale integrazione con gli occhiali Meta Ray-Ban: se Meta avesse accesso a questi dati, ha sostenuto Apple, potrebbe facilmente sapere dove si trovava l’utente e a che ora, utilizzando queste informazioni per affinare ulteriormente la propria pubblicità mirata.
Di fronte all’insistenza della Commissione sulla “parità di trattamento”, Apple ha optato per una soluzione tanto drastica quanto legalmente ineccepibile. Se l’Europa esige che i prodotti di terze parti siano trattati esattamente come l’Apple Watch, allora Apple “declasserà” il proprio Apple Watch al livello degli altri, rimuovendo la funzione per tutti. In questo modo, l’azienda si conforma tecnicamente al DMA.
Per gli utenti europei, il cambiamento si manifesterà con i futuri aggiornamenti software, presumibilmente iOS 26.4 e watchOS 26.4. Attualmente, un Apple Watch utilizza la connessione dell’iPhone per memorizzare le reti Wi-Fi e connettersi automaticamente. Dopo l’aggiornamento, questa sincronizzazione cesserà.
L’Apple Watch dovrà essere connesso manualmente a ogni nuova rete Wi-Fi, probabilmente richiedendo l’inserimento della password direttamente sull’orologio. Sebbene l’impatto nell’uso quotidiano (quando l’orologio è connesso via Bluetooth all’iPhone) possa sembrare minimo, la perdita di autonomia del dispositivo quando ci si allontana dallo smartphone è una regressione funzionale tangibile.
Apple dà, Apple toglie
Questa mossa arriva, ironicamente, in parallelo all’annuncio dell’apertura della funzione “Traduzione in tempo reale” degli AirPods, per la quale Apple ha fornito una nuova API ai concorrenti. Ma se per l’audio Apple ha ceduto, sul Wi-Fi ha tracciato una linea invalicabile.
È la prima volta che l’azienda disattiva attivamente una funzione esistente per rispondere alla regolamentazione, inaugurando quella che molti analisti definiscono una “battaglia ideologica”. La strategia di Apple sembra chiara: dimostrare ai consumatori europei che il DMA, invece di portare benefici, porta alla perdita di funzionalità, nel tentativo di minare la fiducia pubblica nel regolatore.
L’azienda ha confermato che utilizzerà lo stesso sistema di geo-blocco già visto per altre funzioni (come iPhone Mirroring), basato su una combinazione di localizzazione GPS e paese associato all’account App Store.
Apple ha inoltre lanciato un avvertimento: il DMA, che costringe a fornire API a terzi fin dal lancio di nuove innovazioni, rende estremamente difficile il rilascio di nuove funzionalità nell’Unione Europea, lasciando presagire che questa potrebbe non essere l’ultima “castrazione” a cui assisteranno gli utenti del vecchio continente.
