Galaxy XR ha il bootloader sbloccabile, a differenza degli altri smartphone Samsung

samsung galaxy XR
Crediti: Samsung

Samsung ha lanciato questa settimana il suo attesissimo visore per la realtà estesa, il Galaxy XR (precedentemente noto come Project Moohan), e con esso arriva una notizia inaspettata: il dispositivo consente lo sblocco del bootloader.

Questo rappresenta un netto cambio di rotta rispetto alle politiche restrittive adottate dalla stessa azienda sui suoi smartphone e tablet, e segna una differenziazione cruciale rispetto ai principali competitor nel mercato XR, come Apple e Meta.

Arriveranno ROM personalizzate per Samsung Galaxy XR?

Samsung Project Moohan
Samsung Galaxy XR

Il Galaxy XR, il primo visore basato su Android XR disponibile al pubblico, sta già generando molto interesse nonostante un prezzo di listino non indifferente, fissato a 1.800 dollari.

A questa eccitazione si aggiunge ora un elemento chiave per la community dei power user. Come scoperto dall’utente X Brad Lynch, noto esperto del settore, all’interno delle Opzioni Sviluppatore del dispositivo è presente il consueto toggle per lo “Sblocco OEM”.

La vera sorpresa, però, è che l’opzione non è solo presente, ma è perfettamente funzionante e permette di procedere effettivamente allo sblocco del bootloader del visore.

Questa apertura è stata accolta come una boccata d’aria fresca, soprattutto se si considera il recente operato di Samsung. Negli ultimi anni, infatti, l’azienda ha attivamente lavorato per blindare i propri dispositivi mobili.

Con l’introduzione di One UI 8, Samsung ha iniziato a rimuovere sistematicamente l’opzione di sblocco del bootloader dalla maggior parte dei suoi smartphone e tablet Galaxy, anche da modelli che in precedenza lo supportavano. La scelta di invertire questa tendenza su un prodotto di prima generazione così strategico come il Galaxy XR è, pertanto, doppiamente significativa.

La decisione di Samsung appare ancora più sorprendente se confrontata con l’ecosistema chiuso dei principali concorrenti. Piattaforme leader del mercato AR/XR, come l’Apple Vision Pro e l’intera linea Meta Quest, non permettono ufficialmente lo sblocco del bootloader.

Sebbene su alcuni modelli di Meta Quest 2 e 3 sia possibile ottenere l’accesso tramite exploit su versioni firmware datate e non aggiornate, si tratta di procedure non supportate e rischiose. Stando alle analisi attuali, il Galaxy XR è il primo visore AR/VR/XR a offrire ufficialmente un bootloader sbloccabile dai tempi dell’Oculus Go, un dispositivo ormai molto datato.

Questo posiziona il Galaxy XR come un dispositivo unico nel panorama recente, un dispositivo che, almeno per ora, non penalizza gli appassionati e gli sviluppatori che desiderano sperimentare e modificare il software.

Resta da capire se questa apertura sia stata una scelta strategica deliberata da parte di Samsung o una semplice svista destinata a essere corretta con un futuro aggiornamento software. L’ipotesi più accreditata, al momento, pende verso la prima opzione.

La piattaforma Android XR è ancora giovane e ha un disperato bisogno del supporto di sviluppatori e appassionati per costruire un ecosistema software robusto. Permettere il modding potrebbe essere la mossa giusta per accelerare l’innovazione e la creazione di nuove applicazioni.

L’entusiasmo è già palpabile, con molti che sperano che questa libertà possa aprire le porte alla creazione di Custom ROM specifiche per la realtà estesa su Android, inaugurando una nuova stagione per la community.