Negli ultimi mesi sembra proprio che Google abbia intrapreso una piccola battaglia contro in sideload su Android, nel tentativo di renderlo almeno più complesso per gli utenti. Dopo aver quasi del tutto dismesso il vecchio formato di file per l’installazione delle app sul sistema operativo mobile, in questi giorni sembra essere disponibile una nuova funzione di Google Play che consente agli sviluppatori di bloccare il sideload delle proprie e app e costringere al download tramite il Play Store.
Il sideoload diventa più ostico su Android: ecco le nuove API Google Play Integrity
Nel mese di agosto, Google ha iniziato la dismissione dei file APK in favore del nuovo formato AAB, nel tentativo (probabilmente) di rendere più difficile il sideload delle applicazioni di Android. Negli ultimi giorni, però, per gli sviluppatori sembra essere disponibile una funzione ancora più efficace, che costringe gli utenti a scaricare le app dal Play Store di Google prima di poterle utilizzare.
Grazie alle nuove Google Play Integrity API, infatti, gli sviluppatori possono verificare che l’utente che sta installando un’app su Android sia effettivamente provvisto di una licenza (che sia essa gratuita oppure a pagamento). Nel caso in cui questo requisito venisse a mancare, l’app non potrebbe funzionare, mostrando all’utente un avviso che lo invita a scaricare l’app direttamente dal Play Store.
Una delle prime app ad utilizzare questo nuovo metodo di blocco del sideload, per esempio, è ChatGPT di OpenAI, che si avvale delle nuove API per “costringere” gli utenti ad effettuare il download dell’app direttamente dallo store digitale di Google.
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