È innegabile che il settore dei tablet stia vivendo una nuova vita, visti i recenti lanci da parte di tantissimi brand che stanno piano piano ripopolando un settore che da anni non vedeva così tanti protagonisti. Dopo aver visto le proposte di brand del calibro di OPPO negli scorsi giorni, oggi è il turno di AGM, brand sicuramente un po’ meno popolare che, però, ha già dimostrato in passato di avere carattere, soprattutto con i suoi smartphone.
Oggi è il turno di AGM Pad 2, un dispositivo che arriva dopo poco tempo, in realtà dal modello P1 che provammo durante IFA 2023; ad ogni modo questo P2 non segue le orme del predecessore che, tra le altre cose, si inseriva nella categoria dei rugged, mentre lui adesso è “sottile e leggero”, da come lo definisce l’azienda. Scopriamolo insieme nel dettaglio.
Indice
ToggleRecensione AGM Pad P2
Design e Materiali
Il design del tablet di AGM, onestamente, è ciò che colpisce immediatamenta non appena lo si tira fuori dalla confezione. Pur non presentando nulla di esclusivo o eclatante, la cura meticolosa dei dettagli e l’uso di materiali premium in questa fascia di prezzo sono impressionanti.
Il corpo interamente in alluminio conferisce al tablet un aspetto solido e di qualità, mentre la colorazione gray, l’unica disponibile all’acquisto, rende il tablet sicuramente più accattivante, soprattutto se unito alle finiture opache al tatto, che permettono al Pad P2 di non catturare minimamente le impronte durante l’utilizzo.
Tuttavia, il frontale del tablet non suscita lo stesso entusiasmo, perchè sebbene le cornici siano simmetriche lungo i quattro lati, le ho trovate un po’ troppo abbondanti, soprattutto per un tablet da poco meno di 300 euro; insomma, mi sarei aspettato una cura dei dettagli su questo fronte lievemente superiore.
D’altra parte, però, una delle caratteristiche più apprezzabili del tablet è la sua compattezza e leggerezza. Con dimensioni di 258.37 x169.92 x 7.5 mm e un peso di circa 530 grammi, è estremamente maneggevole e comodo da utilizzare anche in verticale seppur si tratti di un dispositivo che rientra, di diritto, nella categoria dei tablet da 11 pollici.
Per quanto riguarda tasti e porte, il Pad P2 di AGM è ben equipaggiato. Sul lato sinistro, lui è completamente libero, mentre a destra sul lato lungo c’è il tasto per la regolazione del volume; in alto, assieme al tasto di accensione e sblocco, ci sono due dei quattro speaker che affianco gli altri due inseriti nella parte inferiore, dove al centro c’è spazio per il connettore USB-C per ricarica e trasferimento dati.
Sempre in basso l’azienda ha inserito uno slot per due Nano SIM (oppure una Nano SIM e una MicroSD) oltre che il connettore da 3.5mm per le cuffie posizionato intelligentemente nell’angolo inferiore del tablet.
Display
Il pannello scelto da AGM per il suo Pad P2 è un’unità da 11″, 10.95″ per la precisione, di tipo LCD IPS con risoluzione 2K, pari a 2000 x 1200 pixel e una densità di 224PPI, che non si colloca tra le più alte nel suo genere. Tuttavia, ciò che può suscitare qualche perplessità è l’assenza di compatibilità con l’HDR, certamente non un requisito fondamentale, ma apprezzabile in un prodotto che punta sulla multimedilità, almeno sulla carta. Tuttavia, a livello tecnico, AGM compensa con un pannello che supporta fino a 90Hz come velocità massima di aggiornamento, quindi superiore rispetto ai canonici 60Hz.
L’esperienza, nel concreto, è discreta: il display in questione offre una buona taratura dei colori, anche se le possibilità di personalizzazione all’interno dei settaggi sono limitate. La luminosità massima garantita dal produttore è di 400 nits, un valore adeguato per l’uso quotidiano del tablet per attività come la gestione delle email, la navigazione web e operazioni simili. Tuttavia, per un’esperienza ottimale con i contenuti multimediali su piattaforme di streaming, avrei preferito un pannello più luminoso, soprattutto perchè con le stesse cifre, qualcosa di superiore in questi termini di riesce a trovare.
Gli angoli di visione non sono eccezionali, ma questa è una limitazione comune a tutti i display che utilizzano questa tecnologia, quindi non è una critica specifica ad AGM. Discreto, invece, il trattamento antiriflesso dello schermo che è superiore a tanti competitor nella stessa fascia di prezzo, mentre un po’ insoddisfacente ho trovato il feedback vibrazione al tocco, piuttosto rigido quasi da rallentare in alcuni casi la digitazione sul touchscreen.
Hardware e prestazioni
Analizzando la scheda tecnica, invece, l’AGM Pad P2 arriva con a bordo uno tra i processori più blasonati di casa Mediatek, l’Helio G99, chipset che da tempo troviamo a bordo di tablet e smartphone di fascia medio bassa, che tutto sommmato si fa rispettare. D’altra parte qui AGM ha provato a schierare in campo anche 8GB di memoria RAM per cercare di mantenere l’asticella più alta possibile, così come anche lo storage, da ben 256GB, non dovrebbe creare problemi neanche agli utenti più esigenti, seppur rimanga la possibilità di espansione tramite MicroSD.
In termini puramente numerici, AGM Pad P2 non è un mostro, ma d’altronde lo sappiamo benissimo perchè l’Helio G99 lo abbiamo visto in tutte le salse. Tuttavia, sappiamo quanto poco i numeri contino realmente nell’uso quotidiano, questo per dirvi che il tablet di AGM, nel complesso, si comporta senza intoppi nelle attività quotidiane come la navigazione web, le videochiamate e l’uso da ufficio.
Guardare film in streaming è un compito rilassante, per cosi dire, per il Pad P2 di AGM, che però mostra oggettivi segni di cedimento durante l’utilizzo di giochi, semplici o pesanti che siano, con un framerate sempre piuttosto basso e, in alcuni casi, tanto basso da non essere pienamente utilizzabile.
Software
Sul fronte software, invece, l’azienda ha portato Android 14 con patch di sicurezza relativamente recenti, un’interfaccia grafica modificata nel launcher, nelle icone e in poche altre sezioni, con un apporto del produttore quasi praticamente irrilevante. Un software piuttosto semplice, come spesso accade in questo genere di dispositivi, con poca ottimizzazione da parte del produttore, ma soprattutto zero implementazioni “originali” volte a sfuttare al massimo il potenziale del tablet. Ad ogni modo, è proprio sul software che ho notato alcune stranezze, o meglio dire, incogruenze rispetto quanto dichiarato dal produttore.
Solitamente non è una novità trovare certificazioni Widevine di tipo L3 su questo genere di dispositivi, e la cosa non mi stupisce; il produttore, però, in questo caso ha ampiamente pubblicizzato sulle proprie pagine e sulle proprie inserzioni online la presenza di certificati Widevine L1, che invece sono assenti (verificato con DRM Info, DeviceHW, e persino l’app di Netflix). Ipotizzo, personalmente, che potrebbe essere rilasciato qualche aggiornamento nelle prossime settimane, ma al momento in cui sto scrivendo sappiate che lo streaming su Netflix e dintorni non sarà a massima risoluzione.
Fotocamera
AGM Pad P2 è dotato di una particolare conformazione sul retro che, ad un primo impatto, potrebbe lasciarvi pensare di avere non una, ma ben due fotocamere a disposizione; mi spiace deludervi, però, ma la lente a disposizione è solamente una, ma in compenso l’azienda ha esagerato, inserendo a bordo un sensore da ben 50MP, un Samsung JN1 6P, dotata di un importante Flash LED, inserito sapientemente in quella che, inizialmente, mi ha lasciato pensare che fosse una seconda lente.. La fotocamera anteriore, invece, è da 8MP.
La qualità fotografica è buona, non vi nascondo che in condizioni di luce naturale favorevole, le foto catturate da questo Pad P2 sono tra le migliori viste di recente a bordo di un tablet il cui prezzo è inferiore ai 500 euro. La messa a fuoco automatica potrebbe non essere la più veloce e in condizioni di scarsa luminosità potrebbe avere qualche difficoltà, ma è comunque possibile ottenere scatti più che accettabili con un po’ di regolazioni manuali in quasi tutte le situazioni, ad eccezione degli scatti al chiuso con poca luce dove il rumore è tanto ed è impossiible riuscire a realizzare qualcosa di buono.
È importante ricordare che ci si trova pur sempre di fronte a un tablet e, di conseguenza, le aspettative per le fotocamere sono inferiori rispetto a uno smartphone. È una osservazione che faccio sempre durante le mie recensioni dei tablet, soprattutto quando low-cost, perchè non vorrei che si creassero false aspettative sulle prestazioni fotografiche di un qualsiasi tablet.
La fotocamera frontale si colloca al di sopra della media dei suoi concorrenti: le immagini hanno una buona definizione e l’ampio angolo di visione fa davvero la differenza. Anche la registrazione dei video è di buona qualità, con entrambe le fotocamere che possono registrare fino a 1080p a 30fps, anche se manca la stabilizzazione elettronica su entrambe le lenti.
Autonomia
AGM Pad P2 è dotato di una batteria potente da 7850 mAh, che offre un’ottima autonomia per svariate tipologie di utilizzi. Durante i test di riproduzione video, ho osservato che la percentuale di scarica diminuisce di circa 8-10% ogni ora, anche con il display impostato al massimo della luminosità e connesso al Wi-Fi. Questo dimostra che Pad P2 può garantire un’esperienza continua di utilizzo del display per un periodo che varia dalle 10 alle 11 ore senza problemi significativi o restrizioni.
Tuttavia, per quanto riguarda la velocità di ricarica, AGM qui ha inserito una ricarica massimo fino a 20W, naturalmente solo via cavo, che fa registrare tempi di ricarica piuttosto lunghi, circa 3 ore per una ricarica 0-100%.
Prezzo e considerazioni
AGM Pad P2 arriva ufficialmente sul sito dell’azienda cinese a 269 euro, ma facilmente lo si riesce a trovare online a poco meno di 250 euro. Questo è un tablet che si scontra, attualmente, con una concorrenza molto forte e agguerrita nella stessa fascia di prezzo, uno tra tutti l’OPPO Pad Neo che ho provato proprio alcuni giorni fa e di cui trovate la recensione completa sul nostro sito.
AGM Pad P2, d’altra parte, può vantare di un design e una costruzione solida e piacevole da maneggiare, oltre che una fotocamera tra le meglio funzionanti della fascia di prezzo; c’è da dire, però, che il software lascia un po’ perplessi, il touchscreen non è perfetto, e i DRM Widevine L1 potrebbero essere fondamentali per alcuni.
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