Sono molte le aziende in campo tech che sempre di più stanno arricchendo la loro gamma di prodotti al fine di poter creare un ecosistema completo dalla A alla Z, per fornire una continuità ai propri utenti e, soprattutto, assicurare un’integrazione perfetta sotto tutti i punti di vista.
Probabilmente l’ecosistema più famoso in ambito smart non può che essere quello di Apple, ma se c’è un’azienda che fa passi da gigante e sta mettendo a punto soluzioni adatte a tutti quella è proprio Honor. Da brand “di nicchia”, ormai, Honor fa parte dei più grandi e lo testimonia soprattutto la quantità e la qualità sempre crescente dei suoi prodotti.
Nell’esperimento che ho voluto fare oggi ho portato con me durante una mia sessione di allenamento alcuni dei più recenti prodotti dell’azienda, lasciando a casa tutto il mio hardware “solito” con cui mi alleno. Vi racconto per filo e per segno com’è andata.
A correre con HONOR Watch GS3 e Honor Earbuds 3 Pro
Honor Watch GS3
Lui è il primo protagonista del video di oggi, l’Honor Watch GS3: a primo impatto non vi sembrerà assolutamente uno smartwatch dedicato al monitoraggio delle attività sportive, per via del suo design estreamente curato e raffinato (soprattutto nella colorazione gold, di un certo livello). La cassa è di forma circolare, e ciò che colpisce a primo impatto è senza dubbio il corpo davvero sottile, soli 10.5mm, ed il peso estremamente ridotto di soli 44 grammi, cinturino escluso.
L’Honor Watch GS3 ha uno schermo AMOLED da 1.43″ pollici con densità di pixel pari a 326PPI e risoluzione di 466 x 466 pixel; uno dei suoi punti di forza è proprio questo, lo schermo, dal momento che possiede una visibilità sotto il sole eccezionale ed è dotato di un vetro curvo sui bordi che ne migliora l’aspetto estetico e lo rende più armonioso con tutte le forme.
E’ uno smartwatch che si adatta bene alla maggior parte dei polsi, anche quelli più piccoli, soprattutto perchè l’azienda commercializza un modello unico e non due come spesso fanno altri brand, quindi ha cercato di rendere le dimensioni quanto più accessibili possibili. Sulla parte laterale destra sono presenti due pulsanti fisici che permettono di muoversi nei vari menu di sistema, ed in più sempre sulla destra è possibile trovare lo speaker di sistema che, oltre a riprodurre le indicazioni vocali, consente di riprodurre musica caricata direttamente sullo smartwatch, dotato di poco più di 2GB di memoria per poter copiare file in formato MP3 direttamente tramite lo smartphone.
Ma veniamo al sodo, come funziona durante l’allenamento e nel monitoraggio quotidiano di battito cardiaco, stress e via discorrendo? Honor possiede un app su smartphone che permette di controllare tutti i valori memorizzati durante la giornata oppure durante l’allenamento; per chiarirci, si tratta della stessa app di Huawei, Health, ma leggermente ridotta in alcune sezioni.
Il sensore per il monitoraggio della frequenza cardiaca PPG a 8 canali sfrutta anche l’intelligenza artificiale del nuovo motore Health 5.0 di Honor ed è diventato di una precisione estrema, con pochissimi punti percentuale di differenza rispetto la fascia cardio ed un affidabilità quasi totale anche durante le sessioni di allenamento con polso sudato ed in movimento.
Si aggiunge, in più, il monitoragio costante dell’ossigeno nel sangue e, in caso di bassi livelli di ossigeno lo smartwatch invia una notifica; per fortuna non ho avuto modo di provare questa funzione, ma sappiate che c’è!
Inoltre, se c’è un aspetto su cui Honor ha dichiarato di aver lavorato, quello è il GPS Glonass Dual Band che permette di agganciare il segnale in esterna in meno di 5 secondi dal momento che si avvia la ricerca. Ho fatto le mie prove consuete in alcuni tragitti circondati da palazzi molto alti e altri con fitta boscaglia e nel resoconto dell’allenamento non ho notato perdite di segnale o misurazioni sballate (confrontando, come al solito, i risultati del mio Apple Watch).
Per quanto riguarda l’autonomia, l’azienda non ha dichiarato i valori della batteria installata, ma all’atto pratico l’Honor Watch GS3 riesce a garantire circa 15 giorni di utilizzo con lo smartphone collegato e notifiche attive e fino a 30 ore di autonomia reali con GPS attivo ed in funzione, quind in sostanza se vi allenate 5-6 ore a settimana, riuscirete comunque ad avere 7 giorni di autonomia reali all’incirca.
Honor Earbuds 3 Pro
Gli altri grandi protagonisti di questo allenamento tech non potevano che essere le Honor Earbuds 3 Pro, le cuffie top di gamma dell’azienda che, a dir la verità, ricordano nel design spudoratamente gli Airpods Pro, ma devo dire che all’atto pratico mi hanno praticamente folgorato, con una resa che proprio non mi sarei aspettato.
Innanzitutto hanno una custodia piuttosto compatta e leggera, soli 64.3 x 23.2 x 46mm e circa 42 grammi, è realizzata in plastica e possiede, nel mio caso, una finitura opaca di colore grigio molto bella. Sulla destra, poi, l’azienda ha inserito il tasto per il pairing mentre frontalmente c’è il classico led di stato bicolore.
Probabilmente un po’ pacchiane, invece, sono le cuffie con la loro finitura argentata decisamente particolare e inconsueta ma, vi dirò, questa colorazione spaziale a me non è dispiaciuta anche se tende a trattenere lievemente le impronte. Ogni cuffia ha un peso di circa 5.1 grammi, ed è dotata di gommini intercambiabili per garantire una vestibilità migliore ed una cancellazione del rumore più efficace.
Prima di passare all’atto pratico, è doveroso aggiungere che Honor ha concentrato molti dei suoi sforzi nella scelta dei driver da installare, al punto da utilizzarne ben due, ognuno dei quali dedicato alla riproduzione di due tipologie di frequenze diverse. Nel mondo delle cuffie TWS questa rappresenta un’innovazione in quanto Honor è il primo brand ad adottare tale soluzione.
Il primo è un driver classico da 11mm che riesce a garantire dei bassi profondi e avvolgenti e, assieme alla cancellazione del rumore, probabilmente questa è la caratteristica che maggiormente mi ha colpito l’istante dopo aver indossato queste cuffie per la prima volta: paurose!
Sarà che provengo da Apple Airpods Pro che, ok hanno un’ottima qualità e tutto quello che volete, ma in quanto a bassi sono un paio di auricolari totalmente insoddisfacenti, almeno per il mio personale punto di vista.
La dotazione tecnica, inoltre, continua con un tweeter piezoelettrico posto subito dopo il driver dedicato ai bassi; questo garantisce un buon bilanciamento del suono e, soprattutto, degli alti limpidi e cristallini che rendono la voce nei brani in ascolto ricca di dettagli.
Il grande lavoro di Honor, tuttavia, non è stato tanto nell’ottimizzazione del hardware quanto nel miglioramento del suono grazie all’IA introdotta che, in sostanza, individua lo stato di salute dell’utilizzatore riproducendo un segnale acustico ed esegue, di conseguenza, una ottimizzazione automatica del suono al fine di garantirne una qualità eccezionale.
Sul fronte della cancellazione del rumore, secondo me, Honor ha praticamente dato il massimo perchè può competere serenamente con Apple Airpods Pro, e lo dico serenamente. Il grado di riduzione del rumore raggiunge i -46 dB ma la parte più interessante sta, ancora una volta, nell’integrazione con l’intelligenza artificiale che consente di individuare i vari scenari di rumore grazie ai microfoni presenti, e di adattare automaticamente la tipologia di riduzione del rumore sui vari livelli.
Riduzione del rumore ULTRA: permette di ridurre in modo efficace i rumori più forti ed è consigliata per l’utilizzo, ad esempio, in treno o in aereo.
Riduzione del rumore COMFORT: adatta alla riduzione dei rumori piuttosto tenue, in ambienti come una biblioteca oppure un ufficio, è utile in caso di utilizzi prolungati e non provoca quei fastidiosi mal di testa che spesso capitano con queste tecnologie di riduzione del rumore
Riduzione del rumore GENERALE: utile negli scenari di utilizzo dinamici, per strada o in giro, e in sostanza non è altro che una cancellazione del rumore adattiva.
Due dati riguardo la batteria, poi, sono necessari: parliamo di circa 5 ore di autonomia per gli auricolari con riproduzione continua e cancellazione del rumore attiva e fino a 4 ricariche complete con una sola carica della custodia. I tempi di ricarica sono piuttosto brevi, soprattutto per gli auricolari che grazie alla ricarica rapida supportata dal case, riescono ad offrire 2 ore di autonomia con soli 5 minuti di ricarica.
Come funziona l’ecosistema?
Sarebbe riduttivo rispondere a questa domanda con un “BENE”, vero? La realtà, comunque, è questa e per la prima volta in anni in cui provo dispositivi tech ho potuto trovarmi di fronte ad un ecosistema ben realizzato, escludendo ovviamente Apple che da sempre porta la bandiera in questo campo.
L’integrazione tra smartphone, smartwatch e cuffie è praticamente perfetta ed istantanea: in caso lo desideraste, in uno scenario come questo dell’allenamento, potreste uscire completamente senza smartphone dal momento che l’orologio è dotato di memoria interna per la musica, e permette senza smanettamenti complicati di collegare gli auricolari per riprodurre la musica e le indicazioni dell’allenamento.
Il costo dell’ecosistema e considerazioni
I costi dei due protagonisti del racconto di oggi sono pressochè identici: entrambi sono proposti da Honor sullo store ufficiale a € 199,90 un prezzo che, onestamente, non ci si aspetta da Honor che è sempre stata impegnata in un’altra fascia di mercato, ma il motivo del test odierno è stato proprio questo: dimostrare quanto Honor sia cresciuta e sia entrata, a tutti gli effetti, nel mondo dei più grandi.
Certo, capisco che il prezzo non sia dei più bassi e che si può ottenere qualcosa di simile ad un prezzo inferiore, ma è pur vero che così facendo non si avrebbe un ecosistema perfetto e davvero ben funzionante. Presi singolarmente, inoltre, i prezzi dei dispositivi sono assolutamente allineati con le offerte sul mercato e, anzi, il Watch GS3 probabilmente è anche più economico di molti altri suoi diretti competitor.