Nelle settimane scorse vi ho parlato del RedMagic 7, lo smartphone da gaming che, fino a quel momento, era il n.1 al mondo in assoluto per performance e risultati ottenuti nei benchmark, Antutu soprattutto. Sappiamo, però, che con la tecnologia i primati sono destinati a durare pochissimo (talvolta si parla di qualche giorno alle prime posizioni, per poi essere superato da qualche altro prodotto migliore), e questa volta a togliere lo scettro ci pensa la stessa azienda con la variante PRO.
Il RedMagic 7 Pro è da poco stato presentato: è uno smartphone, ovviamente, da gaming e con una scheda tecnica davvero di tutto rispetto e che si differenzia dalla variante Standard per pochissime cose che, però, nel concreto possono fare la differenza. Ve lo racconto un po’.
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Recensione REAGIC 7 PRO
Design e Materiali
RedMagic 7 Pro, come il fratello minore, è piuttosto tamarro, e non ha via di scampo: il bello di questi prodotti è proprio questo, l’indole “truzza” per usare un termine da primi anni ‘2000, ma a loro sta bene così per rappresentare al meglio la propria indole da gaming.
Il dispositivo arriva sul mercato globale in due versioni, la Obdsidian Black un po’ più tradizionalista e la Supernova, una variante realizzata in vetro che mette in mostra un adesivo nella parte sottostante in cui sono rappresentati tutti i componenti principali (tra cui il sistema di raffreddamento, il SoC Qualcomm e via discorrendo. In questa variante, che sono stato fortunato a ricevere in prova, è presente anche una ventola di raffreddamento con illuminazione RGB integrata, che parte con l’avvio delle ventole. Figata o pacchianata? Non mi esprimo, ma posso dirvi che è in grado di raggiungere le 20.000 rotazioni per minuto e migliorare di oltre il 40% l’efficienza del sistema di dissipazione che, mai come in smartphone come questi, può risultare più utile.
Proprio a proposito di dissipazione l’azienda ha ottimizzato l’intero processo di raffreddamento del dispositivo adottando e migliorando la tecnologia già ottima vista sul RedMagic 7: sono ben 9 gli strati di materiali dissipante adottati su questo modello che culminano proprio con la ventola presente alla fine di questo intero circuito di raffreddamento, motivo per cui ho notato con questo smartphone temperature decisamente buone anche dopo stress test di oltre 25-30 minuti.
Le dimensioni anche su questo modello restano generose: sono pari a 166.3 x 77.1 x 10 mm per un peso complessivo di 235 grammi, ancora 20 grammi in più rispetto il modello più piccolo che già mi era sembrato non particolarmente comodo da maneggiare per dimensioni e peso.
Tuttavia è uno smartphone che, in un certo senso, si fa voler bene complice anche il fatto che lo schermo frontale non sia interrotto da nessuna notch o punch hole dal momento che la fotocamera è integrata sotto lo schermo: anche questa è una cosa che, tolto l’aspetto estetico, non porta i suoi reali frutti ma ve lo spiego più avanti nel dettaglio.
Come da tradizione, invece, l’azienda ha inserito anche su questo modello i due shoulder trigger capaci di campionare il tocco con una velocità fino a 500Hz e perfettamente personalizzabili all’interno dei vari giochi; in più sempre sul lato destro è presenta la griglia di aerazione per permettere alla ventola di avere una via di sfogo, oltre che i tasti per la regolazione del volume e l’accensione del dispositivo.
Sul lato sinistro, come sul modello standard di questo RedMagic, l’azienda ha inserito lo slider per entrare ed uscire in modo veloce dalla modalità Game Space; in basso troviamo uno dei due speaker stereo, il connettore USB-C, il carrello per la doppia scheda SIM (e colgo l’occasione per dirvi che è assente lo slot MicroSD) mentre sulla parte superiore rimane presente il jack da 3.5mm e il secondo speaker.
Display
Un altro aspetto che riveste grande importanza in uno smartphone cosiddetto da “gaming” è sicuramente il display: su questo modello, però, l’azienda ha compiuto un passo indietro in quanto scende la frequenza massima di aggiornamento che passa dai 165Hz del modello precedente e arriva a 120Hz su questo modello. Il motivo per cui c’è stato questo downgrade, quasi sicuramente, è imputabile alla presenza della nuova fotocamera nascosta sotto il display, anche se non ho ricevuto una conferma ufficiale da parte dell’azienda.
Il pannello, in sostanza, rimane però lo stesso: si tratta comunque di uno schermo con diagonale da 6.8″ pollici FullHD+ con tecnologia AMOLED, copertura colore DCI-P3 al 100% e velocità di campionamento del tocco che, invece, sale fino a 960Hz.
Rimango, inoltre, della stessa idea su questo display in confronto al fratello minore: ha dei colori più che buoni e perfettamente ottimizzabili nel menu delle impostazioni, ma purtroppo non ha una luminosità massima molto alta (tra l’altro, è inferiore anche questo valore che passa da 700 nits di picco a 600 su questa variante PRO) ed in alcuni scenari potrebbe causare un po’ di fastidi agli utenti più pignoli (e non solo, poichè dopo la cifra spesa tutti diventeremmo un po’ pignoli).
E’ presente in più il sensore biometrico al centro dello schermo in basso: ad essere onesto non mi ha entusiasmato e delle volte ha fatto fatica a riconoscere l’impronta, non il massimo se avete fretta di sbloccare lo smartphone in pochissimi istanti.
Hardware, Performance e Gaming
Ecco, se c’è una cosa su cui invece non ci si può lamentare neanche sotto lauto compenso, quella è proprio la scheda tecnica, sulla quale ZTE con i suoi RedMagic ha sempre colpito dritto al cuore gli utenti più appassionati di specifiche. La dotazione hardware di questo RedMagic 7 PRO, in realtà, poco si discosta da quella già vista sul 7, perchè troviamo sempre uno Snapdragon 8 Gen 1 con Adreno 73, memorie RAM LPDDR5 che variano da 12 a 18GB (in Europa viene ufficialmente importata la versione da 16GB, ma io ho ricevuto in prova quella con 18GB di memoria RAM) e storage interno UFS 3.1 anch’esso variabile da 128 GB fino ad 1TB in Cina, ma disponibile nei tagli da 256 e 512GB qui sul nostro mercato.
I numeri nei benchmark mi danno ragione: se avevo definito il fratello minore come il “N.1 al Mondo su Antutu”, allora questo RedMagic 7 PRO lo spodesta, seppur per soli 2-3 punti percentuale che fanno la differenza solo numericamente parlando, ma non nel concreto. Sul fronte hardware non trovo il senso a questo modello PRO, perchè la scheda tecnica è la medesima e le prestazioni altrettanto: mi tocca confermare quanto visto con l’altro smartphone, ovvero che le performance sono eccezionali in qualsiasi ambito, e che le temperature sono ottimizzate alla perfezione anche in contesti stressanti (su Antutu, nello stress test da 15 minuti, lo smartphone non supera i 37 gradi, circa due in meno rispetto a quelli registrati nello stesso test con il RedMagic 7).
Posto che le performance in gaming sono eccezionali, il Game Center consente di dare un boost alle performance e al raffreddamento e tanti altri dettagli tecnici che, qualora dovessero interessarvi, vi invito a leggere nella recensione del RedMagic 7 perchè non ci sono differenze, per la parte gaming c’è una novità assolutamente di rilievo.
Sul RedMagic 7 Pro abbiamo la possibilità di collegare lo smartphone ad un monitor esterno tramite la porta USB-C. Ve ne ho parlato sul nostro gruppo di Telegram “In Prova con Giz” ed ho notato che la cosa vi ha incuriosito molto e ha suscitato non poche curiosità, per cui ho approfondito la questione.
Innanzitutto è necessario dotarsi di un cavo USB-C 3.1 e di un monitor provvisto di tale ingresso: io ho utilizzato il mio 21:9 da 34″ di Huawei (tra l’altro recensito qualche mese fa) e, tra le impostazioni del monitor, ho potuto anche settare lo stretch dell’immagine per cercare di adattarla quanto più possibile a tutto schermo. E’ un ridimensionamento e non una risoluzione nativa, per cui la qualità finale un po’ ne risente.
In gaming, tuttavia, mi sono divertito un sacco: ho collegato allo smartphone il mio controller Xbox tramite Bluetooth e uno speaker esterno tramite AUX. La qualità della trasmissione delle immagini è perfetta, senza ritardi e perfettamente fluida, poichè si tratta comunque di una trasmissione via cavo: lo smartphone non perde un colpo in tutti i giochi che ho provato, da Call of Duty a Real Racing 3. Divertente, punto. Niente altro da aggiungere.
Peccato solo non poter disattivare lo schermo dello smartphone mentre è collegato ad una sorgente esterna, questo avrebbe potuto salvaguardare un po’ la durata della batteria.
La parte connettività, inoltre, può vantare su un buon modulo 5G, il Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2 e l’NFC: c’è da uscire un po’ pazzi nella configurazione degli APN per la connessione internet, ma alla fine funziona tutto alla perfezione.
Fotocamera
Il settore fotografico, a dirla tutta, non cambia dal fratello minore se non per la fotocamera anteriore: tanto per riepilogare a chi non avesse visto o letto la recensione del RedMagic 7, l’azienda ha inserito a bordo tre lenti, la principale da 64MP f/1.8, la ultra wide da 8MP f/2.2 e la camera macro, infine, da 2MP f/2.4.
La selfie camera, invece, a sorpresa raddoppia il numero di MP rispetto il fratello minore e passa da 8 a 16MP, ma purtroppo dimezza (o forse più) la qualità effettiva dagli scatti: è vero sì che l’azienda si è impegnata per far “sparire” la camera sotto il display, ma è altrettanto vero che siamo di fronte ad una tecnologia ancora non matura per cui i risultati fotografici lasciano davvero il tempo che trovano.
Confermo il mio giudizio, invece, sulle fotocamere posteriori: i risultati sono discreti, la lente primaria scatta buone foto di giorni con colori non entusiasmati, spesso poco vividi e a volte un po’ spenti. Non mi convince un granchè anche la messa a fuoco, spesso sbagliata e a volte fa qualche piccolo scherzetto.
La lente grandangolare, così come quella macro, garantiscono foto senza infamia e senza lode; seppur sia vero che questi smartphone non mirano ad essere dei cameraphone, in una fascia di prezzo come questa in cui si inseriscono mi aspetterei dei risultati migliori. Necessariamente.
Di notte, poi, grazie alla modalità notturna si riescono ad avere delle foto sufficenti anche se, unica nota dolente è, a mio dire, la calibrazione dei colori che virano eccessivamente al giallo/rosso quando si usa la modalità notturna. Diversamente, in caso vogliate evitare di usarla, gli scatti al buio lasciano a desiderare.
Purtroppo da bocciare la fotocamera frontale che, per un esecizio di stile, perde quei pochi punti che era riuscita a guadagnare sul RedMagic 7: come anticipavo, la tecnologia non è ancora matura e i risultati fotografici possono confermare questa teoria, dal momento che gli scatti sono sempre poco definiti e quasi come “ficoperti” da una patina frontale.
Anche qui non manca la possibilità di registrare video in 8K a 30fps, ma i risultati migliori in termini di utilizzo dei video prodotti si ottengono in FullHD a 60fps dove i filmati godono di una buona stabilizzazione e qualità.
Software
Anche del software di questi RedMagic vi abbiamo parlato spesso per cui andrò veloce su questo fronte: Android 12, RedMagic OS 5.0 e patch di sicurezza aggiornate al 1 Marzo 2022. L’azienda non è famosa per il rilascio continuo di aggiornamenti, per cui su questo aspetto non aspettatevi grande cose.
Le performance, vista la scheda tecnica, sono buone ma alcune zone sono poco ottimizzate, altre mal tradotte e spesso inutilizzabili: insomma, lo smartphone è stabile nell’uso di ogni giorno ma non è un software realmente pronto ad un lancio globale.
Autonomia
Cambia la grandezza della batteria di questo RedMagic 7 in versione PRO che passa da 4500 a 5000 mAh: rimane il supporto alla ricarica veloce fino a 65W mentre manca, ancora, il supporto alla ricarica wireless.
Come già detto per il fratello minore, la batteria durante l’uso giornaliero riesce comunque a portarvi fino a sera senza grosse rinunce (qui lo schermo è a 120Hz rispetto ai 165Hz dell’altro, ed influenza un po’); con uso da gaming e stressante, fidatevi, l’autonomia scende a circa 2 ore e poco più di utilizzo con schermo attivo.
Prezzo e Considerazioni
ZTE, Nubia o RedMagic, chiamiamoli come vogliamo, effettivamente sono i leader indiscussi della categoria dei gaming phone: ok, che poi forse abbia poco senso di esistere questa categoria è un altro paio di maniche, e non sarò certo io a dirlo. Il resoconto? Anche questo RedMagic 7 PRO fa gola per la sua scheda tecnica indiscussa, ma poi ci sono piccoli particolari che fanno acqua e mi riferisco al software e alla fotocamera anteriore, ad esempio.
Lo smartphone arriva ufficialmente in Europa sullo store di RedMagic ad un prezzo di € 679 per la versione 16/256 e 759€ per la variante 16/512GB: il prezzo, forse, è proibitivo soprattutto in funzione dei difetti citati poco fa, ma se passate molte ore a giocaore con lo smartphone, fidatevi, non potreste fare un acquisto migliore di questo, soprattutto per la possibilità di collegamento al monitor esterno. Garantito.