Sono tanti i prodotti che ci arrivano da provare e, spesso, li tralasicamo per qualche svariato motivo; questo Kospet Tank M1, seppur a primo impatto mi fosse passato inosservato, ho deciso di provarlo per via di una specifica dichiarata dall’azienda con fierezza, ovvero sia che il sensore HRS3690 per il monitoraggio di battito e via discorrendo, è preciso quanto quelli di smartwatch ben più costosi.
Sono certo che difficilmente potrà essere così, ma mi sono imposto di provarlo per vedere cosa succede.
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Recensione Kospet Tank M1
Design e display
Il design non è di certo il suo punto forte, almeno per me che uso lo smartwatch al polso praticamente ogni giorno e ci cambio solamente i cinturini per adattarlo al mio abbigliamento. Kospet Tank M1 è uno smartwatch “militare”, non solo per le certificazioni che lo contraddistinguono, ovvero IP69K contro acqua e polvere e la resistenza fino a 5ATM di pressione sott’acqua, ma anche per l’aspetto estetico tutt’altro che comune.
Lo smartwatch è pensato per utilizzi in scenari estremi, come li definisce l’azienda, tanto da averci invitato a maltrattarlo il più possibile per testarne la resistenza, e non me lo sono certo fatto ripetere due volte. L’ho preso a colpi di martello, provato a graffiarlo con un taglierino, congelato in freezer trasformandolo in una lastra di ghiaccio e nulla: effettivamente non ha evidenziato alcun segno di cedimento.
Il corpo è realizzato quasi interamente in plastica, se non i due frame laterali che rappresentano il “telaio” dell’orologio e sono realizzati in metallo; i tasti presenti sono solamente due, uno “Power” che consente di bloccare e risvegliare il watch e l’altro “back” che permette di tornare indietro qualora ci fosse qualche schermata aperta.
Il cinturino è in silicone, e in confezione ne trovate due (di cui uno mimetico super tamarro!); su questo aspetto non sono rimasto molto soddisfatto, si avverte l’economicità del materiale utilizzato che, a contatto con la pelle, tende un po’ a fare attrito e, in caso abbiate un polso con un po’ di folta peluria come la mia, potrete perdere facilmente la pazienza.
Il display è un’unità da 1.7″ pollici TFT (che tuffo al passato!) con risoluzione 280 x 320 pixel; una cosa certa è che Kospet non punta ad essere il numero uno del mercato, quanto piuttosto punta a rivolgersi ad una fetta di utenti che desiderano avere al polso un orologio resistente che, già che c’è, segnala anche le notifiche, e nulla di più.
La visuale sotto l’esposizione diretta al sole è buona, anche se la risoluzione è evidente che non sia molto alta e si vedono anche a occhio i pixel dello schermo. Poco male, a dir la verità, non mi sarei aspettato di più.
Anche la parte inferiore è realizzata in plastica con un piccolo quadrato centrale all’interno del quale si trova il sensore per la misurazione del battito cardiaco; in più c’è spazio anche per i due pin magnetici per la ricarica tramite cavetto proprietario che trovate in confezione.
Hardware, prestazioni e monitoraggio
Il cuore pulsante del Kospet Tank M1 è una CPU di Realtek 8762DK, un modello che a dir la verità non avevo mai sentito nominare prima d’ora, e a dirla tutta non sapevo neanche che Realtek producesse CPU per questo genere di prodotti. Anche la memoria RAM è simbolica, soli 64KB (almeno a quanto riporta la scheda tecnica) e 128MB di memoria interna.
Tuttavia parlare di prestazioni su questo watch sarebbe surreale, in quanto le funzionalità sono ridotte all’osso ed essenziali, motivo per cui vi ho parlato di un orologio resistente, che vi mostra le notifiche dello smartwatch, e poco di più.
Il Kospet Tank M1 vi concede la possibilità di misurare il battito cardiaco grazie al sensore HRS3690: sono stupito su questo fronte perchè le affermazioni dell’azienda sulla precisione di questo sensore mi erano sembrate tanto azzardate quanto provocatorie, ma con grande stupore posso confermare che le misurazioni sul battito del cuore sono molto accurate.
Ho fatto test ripetuti sia a riposo che sotto sforzo (due rampe di scale eh, non allarmatevi!) e ho chiesto aiuto anche ad un’altra persona dentro casa per campionare i risultati su polsi diversi: ho effettuato i confronti con Apple Watch serie 5 e il risultato mi ha messo davanti a misurazioni praticamente identiche, e solo in uno scenario i battiti misurati erano differenti, un solo BPM in più su Apple Watch. Davvero inaspettato, per quanto mi riguarda.
Sono supportate, inoltre, circa 20 modalità sportive ma il monitoraggio non è sicuramente tra i più accurati: mancando il GPS, personalmente non lo utilizzerei mai per monitorare una sessione di corsa, ma magari vista la precisione nel calcolo dei passi, può essere utile utilizzarlo con dei valori “stimati”, per chi non è alla ricerca della perfezione.
Software
Le opportunità che offre il Kospet Tank M1 sono piuttosto risicate: conta i passi , monitora il sonno, misura la vostra pressione arteriosa (anche in questo caso, ho notato uno scarto del 4/5% rispetto un misuratore semi professionale da braccio), saturazione dell’ossigeno e il meteo, previa impostazione della località sull’app per smartphone.
È presente, inoltre, un controllo remoto per la fotocamera (che però funziona solo sull’app fotocamera integrata nell’app dello smartwatch) e un player musicale che ci permette di skippare o mettere in pausa i brani che stiamo riproducendo sul nostro smartphone, ed è compatibile con tutte le app musicali di streaming.
L’applicazione per smartphone, inoltre, possiede un’interfaccia essenziale ma più carina di tante altre in circolazione; tralasciando le traduzioni sia dell’orologio che dell’app che in alcuni punti farebbero rabbrividire l’accademia della Crusca, sull’app ci sono poche schermate nelle quali c’è condensato l’indispensabile.
Nella homepage c’è un riepilogo di tutti i dati che lo smartwatch raccoglie, mentre nelle impostazioni si può configurare il proprio profilo con i dati personali come altezza, peso ed età oppure modificare watchface, unità di misura e poco altro. L’app si chiama Da Fit ed è disponibile gratuitamente sia su Play Store che su App Store.
Autonomia
L’autonomia è uno dei pezzi pochi punti realmente a favore dello smartwatch: grazie a 380mAh Kospet Tank M1 è in grado di assicurarvi un’autonomia di circa 20 giorni.
Tenendolo al polso per alcuni giorni, con ricezione delle notifiche attiva su praticamente tutte le applicazioni, ho potuto notare una percentuale di scaricamento pari a circa il 5% al giorno, niente male.
Recensione in 2 Minuti
Kospet Tank M1 è un prodotto particolare: ha un costo molto basso ed un design che lo rende adatto a pochi, pochissimi. Possiede un buon sensore per il monitoraggio cardiaco e, insieme all’autonomia, sono questi i suoi due punti forti.
Manca il GPS, è assente il Wi-Fi, non ha una memoria interna per il trasferimento della musica: insomma, è un orologio, ma con una marcia in più.
Prezzo e considerazioni
Il prezzo di questo Kospet Tank M1 è di poco inferiore ai 50€ al cambio e in questa fase di lancio l’azienda offre un 10% di sconto aggiuntivo sul prodotto oltre che un cinturino extra nel periodo incluso tra il 10 febbraio e il 10 marzo.
Sicuramente è un prodotto particolare con un target ben preciso: se cercate un watch da “battaglia” che resista ai maltrattamenti più disparati, allora è il dispositivo adatto a voi. Se cercate uno smartwatch per monitorare lo sport, rispondere alle notifiche e via discorrendo beh, allora in quel caso vi toccherà spendere almeno qualche centinaio di euro in più.