Abbiamo già analizzato Amazfit GTR 3 e GTR 3 PRO ed all’appello mancava solamente il più piccolo, ovvero l’Amazfit GTS 3 che con il suo spessore di soli 8.8mm ed il suo peso inferiore ai 25 grammi riesce a fare quasi tutto, al pari dei fratelli maggiori.
Grazie al design alternativo, GTS 3 è adatto per coloro i quali ricercano forme diverse dal classico quadrante tondo ma piuttosto ricercano qualcosa in stile Apple Watch; anche qui, se conoscete già il GTS 2 vuol dire che sapete già tutto del nuovo GTS 3, o quasi. Scopriamo insieme le novità.
Indice
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Recensione Amazfit GTS 3
Contenuto della confezione
Il contenuto della confezione è piuttosto risicato. Nel box di vendita di Amazfit GTS 3, infatti è presente:
Smartwatch
Manuale di istruzioni
Cavo USB con base magnetica per la ricarica (compatibile con tutti i Watch della serie 3 di Amazfit)
Design e Display
Al contrario del GTR 3 e del GTR 3 Pro, questo GTS 3 di Amazfit si distingue per la sua forma squadrata del quadrante a discapito di quella circolare presente sugli altri due modelli, da cui eredita però la nuova corona di navigazione con la quale ci si può spostare e muovere all’interno delle varie pagine.
L’altro aspetto che lo rende molto attraente è il suo peso di soli 24.4 grammi che lo rende uno tra i dispositivi più leggeri del settore, e quindi averlo al polso non sarà di alcun fastidio. Il corpo laterale è verniciato di colore nero opaco (ma sono disponibili anche altre due versioni Terra Rosa e Ivory White) ed è realizzato in lega di alluminio, a differenza della parte interna che è in plastica opaca. Proprio sul retro sono presenti tutti i sensori per la frequenza cardiaca, il sensore per la misurazione SPO2 e i due pin magnetici per la ricarica con l’adattatore proprietario.
Il cinturino è realizzato in silicone con una finitura che, secondo me, non rende giustizia: tuttavia visto l’aggancio classico e le dimensioni pari a 20mm (più piccolo rispetto i 22mm del GTR 3), è facilmente sostituibile e rimpiazzabile con tanti cinturini alternativi reperibili online.
Il displayAMOLED è di forma rettangolare ed ha una diagonale di 1.75″ con risoluzione 390×450 pixel, con un rapporto schermo-corpo del 72,4%, una densità di pixel pari a 341ppi. Lasciando in secondo piano i dati tecnici, ciò che si nota ad occhio nudo (e regge il confronto anche con i fratelli maggiori) è l’eccellente luminosità dello schermo anche sotto la luce diretta del sole: degni di nota, poi, sono il trattamento oleofobico eccellente ed un touch che risponde perfettamente ai comandi, cosa non scontata su smartwatch estremamente economici come questi.
Inoltre, anche se tende a consumare un po’ più di batteria, il display supporta la modalità always-on che, personalmente, ho sempre tenuto attiva.
Hardware
Come i fratelli maggiori, anche Amazfit GTS 3 è in possesso del nuovo sensore BioTracker 3 nel quale Amazfit ha concentrato tutte le più grandi novità di questa nuova serie di watch. È nettamente migliorata rispetto le precedenti generazioni tutta la parte del monitoraggio e della registrazione delle attività sportive proprio grazie all’utilizzo del sensore biometrico avanzato con 6 fotodiodi che permette una maggiore precisione nella
Amazfit GTS 3, come i suoi fratelli minori, supporta un numero elevato di attività sportive: sono circa 150 le modalità di allenamento che è possibile monitorare, tra cui anche allenamenti Yoga, Tennis e persino gli eSport. Tra le funzioni degne di nota, inoltre, troviamo la modalità PAI (Personal Activity Intelligence) che permette di tenere sotto controllo i nostri livelli di fitness settimanali, con tanto di valutazioni a fine della settimana.
Per chi invece fa fatica a migliorare nell’allenamento e a raggiungere nuovi obiettivi, Amazfit ha inserito la funzione di pacer virtuale, ispirata agli sportwatch professionali, per le sessioni di corsa; previa impostazione di un “avversario virtuale”, lo smartwatch ci darà indicazioni durante gli intermezzi così da farci regolare l’intensità dell’allenamento e raggiungere più facilmente gli obiettivi prefissati.
Come i modelli più importanti della gamma, anche il GTS 3 è dotato di una memoria interna pari a 2.3GB; inspiegabilmente, però, su questo modello l’azienda ha compiuto un passio indietro, in quanto non è possibile copiare musica in formato MP3 localmente, cosa che era invece possibile sul GTS 2. Fatto sta che questa possibilità di riprodurre musica dallo smartwatch senza la necessità di avere lo smartphone è ristretta solamente al GTR 3 PRO.
È assente l’NFC, quindi manca la possibilità di effettuare pagamenti cardless. Altri assenti sono l’altoparlante (quindi le notifiche avranno solo vibrazione e niente suono) e il microfono.
Sensori Presenti
La dotazione dei sensori del GTS 3 non si discosta per nulla dalle due versioni più costose di dispositivi Amazfit; i sensori biometrici, infatti, sono condivisi in tutti e tre i modelli e si tratta del nuovo BioTracker 3, dove Amazfit ha concentrato tutte le sue energie al fine di realizzare un prodotto degno di nota, riuscendoci.
I miglioramenti si notano nel monitoraggio delle attività sportive, nel controllo del battito cardiaco ma anche nell’analisi del sonno che diventa ancora più accurata e ricca di dettagli. Il monitoraggio del sonno arriva finalmente anche in modalità diurna: non solo la notte, ma anche i “pisolini” (come li definisce la stessa Amazfit) diurni potranno essere registrati dallo smartwatch, che ad oggi è uno dei pochi nella fascia economica ad offrire tali peculiarità.
Il GPS, poi, è veloce nell’aggancio dei satelliti e consente di avere una buona precisione durante la registrazione dei percorsi di corsa, o di altri sport; può vantare della compatibilità con Galileo, BeiDou e Glonass. Come al solito si tratta di un fitness watch tutto fare non adatto a sportivi professionisti: è una precisazione tanto banale quanto doverosa.
Il conteggio dei passi giornalieri e, più in generale, il monitoraggio delle attività compreso il sonno offre registrazioni di pari livello rispetto ai suoi due fratelli maggiori GTR 3 e GTR 3 PRO, con i quali condivide per interno, ricordiamolo, la parte relativa la sensoristica.
Zepp OS: il cambio generazionale
ZeppOS in versione 1.0 è la più grande novità dei nuovi dispositivi di Amazfit di questa generazione: il nuovo sistema operativo che anima gli smartwatch dell’azienda cinese è ricco di novità, è molto veloce e reattivo ed assicura un consumo di batteria davvero ridotto nell’uso di ogni giorno.
È presente uno store tramite il quale si possono scaricare delle app sullo smartwatch, ma trattandosi di un software molto nuovo, sono presenti per il momento solo le app di Amazfit stessa e nessuna applicazione di terze parti che, a mio parere, arriveranno in poco tempo (per lo più quelle principali più diffuse, come Strava, Runtastic e simili).
Tasto dolente sono le notifiche, alle quali non si può rispondere in nessun modo, ma solo visualizzarle; le chiamate, poi, vengono segnalate sullo smartwatch e si può decidere se rispondere (in realtà è una solo una scorciatoia, in quanto la chiamata dovrà fisicamente avvenire con lo smartphone) oppure rifiutare la chiamata.
L’app di sincronizzazione con lo smartphone è Zepp: è disponibile per smartphone Android dalla versione 7.0 e per iOS dalla versione 12 in poi. L’app sincronizza praticamente tutto, è molto dettagliata ed è perfettamente tradotta in lingua italiana: io l’ho testata su iOS con il mio iPhone e non ho notato particolari problemi.
Autonomia
La batteria dell’Amazfit GTS 3 è un’unità da 350mAh e garantisce una durata reale di circa 5-6 giorni, senza un monitoraggio intensivo delle attività sportive, soprattutto con il GPS attivo; in quel caso l’autonomia scende fino a circa 20 ore reali di utilizzo, un piccolo prezzo da pagare visto il peso ridottissimo di soli 25 grammi circa.
La ricarica avviene tramite il cavo USB e la base magnetica proprietaria; i tempi sono piuttosto ridotti e con un alimentatore da parete da 18W ho impiegato meno di un’ora per la ricarica dal 10 al 100%.
Considerazioni e Prezzo
Amazfit GTS 3 è il prodotto più economico della gamma presentata quest’anno dall’azienda cinese: è uno smartwatch in grado di monitorare in modo preciso ed affidabile le attività sportive ed è intrigante a livello di design, oltre che peso piuma impercettibile al polso. Peccato per le notifiche, ma d’altronde non è solo in questa fascia di prezzo a non offrire tali possibilità.
Il suo prezzo è di 149€ su listino ufficiale di Amazfit, ma sono certo che il prezzo reale nei vari store online sarà più basso e attraente già nelle prossime settimane. Il rapporto qualità prezzo migliore, attualmente, lo detiene il modello GTR 3 PRO che, a mio dire, è il più completo della famiglia.