Il Huawei P30 Pro eredita quanto di buono fatto vedere dal P20 Pro e conferma le qualità delMate 20 Pro, ma lo fa allungando nuovamente le distanze in ambito fotografico. La concorrenza, ad un anno di distanza, ancora guarda e cerca di fronteggiare le innovazioni apportate da Huawei nel settore degli smartphone che, prima con P20 Pro e ora con P30 Pro, continua a destare molto scalpore grazie agli evidenti investimenti in ricerca e sviluppo.
Nella recensione di oggi non solo analizzeremo nel dettaglio il nuovo smartphone dell’azienda cinese, ma andremo a confrontarlo anche con il Huawei Mate 20 Pro per scoprire quanta differenza c’è tra i due e quale potrebbe essere il dispositivo perfetto per voi.
Recensione Huawei P30 Pro
Unboxing
La confezione di vendita è realizzata nel solito cartonato bianco e al suo interno troviamo la seguente dotazione:
- Huawei P30 Pro;
- cover in silicone;
- alimentatore da parete con supporto alla Huawei SuperCharge e uscita a 40 W;
- cavo per il trasferimento dati;
- auricolari con ingresso USB Type-C;
- spillino per lo slot SIM;
- manualistica.
Design e dimensioni – Huawei P30 Pro
Per quanto riguarda le dimensioni, il Huawei P30 Pro è più grande sia del Mate 20 Pro che del P20 Pro, parliamo infatti di 158 x 73.4 x 8.41 millimetri per un peso di 192 grammi, a differenza degli altri due che sono rispettivamente 157.8 x 72.3 x 8.6 millimetri per 189 grammi e 155 x 73.9 x 7.8 millimetri per 180 grammi. Questo aumento nelle dimensioni è giustificato da un display più ampio che tocca addirittura i 6.47 pollici.
Nel complesso lo smartphone non è leggerissimo da tenere in mano e l’utilizzo ad una mano è un po’ limitato ma, fortunatamente, grazie ad un peso ben bilanciato e ai lati smussati riusciremo ad equilibrare la situazione.
Il Huawei P30 Pro è realizzato in maniera impeccabile, si caratterizza per una solidità incredibile e per un’attenzione minuziosa ai dettagli. Posteriormente troviamo una bellissima back cover in vetro con colorazione gradiente, mentre il frame laterale è realizzato in alluminio. Come se non bastasse, lo smartphone possiede la certificazione IP68, la quale lo rende resistente all’acqua e alla polvere.
Tornando a parlare delle colorazioni, quest’ultime sono state delle grandi novità che hanno trovato pareri discordanti. Più precisamente abbiamo la variante Black, Aurora e BreathingCrystal, ovvero quella in nostro possesso. Personalmente penso che quella di Huawei sia stata una scelta del tutto azzeccata in quanto ha portato sul mercato una colorazione che non annoia mai grazie al suo continuo variare in base alla luce. Si passa dal bianco all’argento e dal viola all’azzurro passando per l’arancione. Insomma, un vero e proprio gioiello!
Un’altra chicca che mi ha convinto è stata la scelta di abbinare dei lati piatti ai lati curvi dello smartphone. Mi spiego meglio, mentre sul profilo destro e sinistro abbiamo delle linee morbide e smussate che facilitano la presa del dispositivo, superiormente e inferiormente si possono notare dei profili completamente piatti che migliorano a loro volta la maneggevolezza, in quanto il mignolo riesce a sostenere lo smartphone con estrema comodità.
Frontalmente troviamo il notch a goccia e i sensori di luminosità e prossimità, mentre non è presente la capsula auricolare che è stata sostituita dalla tecnologia Huawei Acoustic Display, la quale trasmetterà il suono direttamente dal display grazie a delle vibrazioni.
Sul profilo superiore troviamo il sensore infrarossi e il microfono utile alla riduzione dei rumori ambientali, a differenza del lato opposto su cui notiamo lo slot single SIM + NM Card, il microfono principale, l’ingresso USB Type-C 3.1 e lo speaker di sistema. Infine, sul lato destro troviamo il bilanciere del volume e il tasto power.
Il LED di notifica è un altro grande assente, ma questo è stato efficacemente sostituito dall’Always-on Display.
Devo dire che, nonostante la differenza sia poca, il Huawei Mate 20 Pro si tiene leggermente meglio in mano e ci restituisce quella sensazione di compattezza maggiore. Personalmente avrei preferito che venisse adottata una soluzione identica anche su HuaweiP30 Pro.
Display – Huawei P30 Pro
Il Huawei P30 Pro è dotato di un pannello OLED HDR con bordi curvi da 6.47 pollici di diagonale con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel), rapporto 19.5:9, 398 PPI e notch a goccia.
L’unità è ben tarata ed i colori sono vividi ma mai troppo saturi, inoltre questa presenta un’ottima luminosità anche sotto la luce diretta del sole. Tramite le impostazioni, comunque, è possibile modificare la calibrazione in maniera più precisa o attivare un filtro lettura per la notte che riduce l’emissione di luce blu. Il sensore di luminosità, posto sotto al display, è reattivo e risponde correttamente ai cambi di luce.
L’unico appunto che possiamo fare confrontandolo al pannello del Huawei Mate 20 Pro è che quello del P30 Pro tende ad accentuare maggiormente le tonalità rosse, ma nulla di troppo evidente.
Tra le impostazioni troviamo diverse personalizzazioni come ad esempio la modalità scura che ci consentirà di ridurre i consumi della batteria o ancora il display always-on che ci consentirà di visualizzare data, ora e notifiche ricevute ma che non ci consentirà di interagire con esse. Ovviamente qualora lo vogliate potete sempre eliminare il notch via software.
Il chin in basso, infine, è piuttosto contenuto e contribuisce ad aumentare l’immersività del pannello durante l’utilizzo. Insomma, il display del Huawei P30 Pro è un piacere per gli occhi e, nonostante i bordi curvi, le gestures di sistema funzionano alla grande.
Hardware e prestazioni – Huawei P30 Pro
Il Huawei P30 Pro è mosso dall’ultimo processore prodotto in-house dall’azienda, ovvero l’HiSilicon Kirin 980 con processo produttivo a 7 nm e frequenza di clock massima di 2.6 GHz. La GPU è una Mali-G76 mentre viene introdotta una Dual NPU per una rinnovata e migliorata gestione dei processi di machine learning ed elaborazione dell’intelligenza artificiale. Infine, troviamo anche 8 GB di RAM LPDDR4X e 256 GB di memoria internaUFS 2.1 espandibile tramite NM Card di altri 256 GB (esistono anche i tagli di memoria da 128 e 512 GB).
In questo caso, in Italia il Huawei Mate 20 Pro offre meno in quanto, sebbene monti lo stesso chipset, presenta dei tagli di memoria da 6/128 GB (espandibili tramite NM Card). Ci tenevamo a far presente la nazione perché in altri paesi viene venduta anche la variante da 8/256 GB. Quindi la nostra comparativa tiene conto degli smartphone venduti ufficialmente sul territorio italiano con i relativi prezzi attuali.
Peccato solamente per l’espandibilità di memoria attraverso la NM Card proprietaria di Huawei, la quale può essere utilizzata solamente sui top di gamma del brand cinese, negandoci la versatilità di una classica microSD.
Le performance offerte dallo smartphone sono di altissimo livello e, dopo aver usato fino ad oggi il Huawei Mate 20 Pro, possiamo confermare che queste risultano essere migliori, seppur di poco. Rispetto a quest’ultimo notiamo una scorrevolezza maggiore nel multitasking e un’ottima reattività nell’apertura delle app. Insomma, è difficile trovare difetti al nuovo entrato in casa Huawei dal momento che offre quanto di meglio si può chiedere sul mercato.
Durante le operazioni che richiedono maggior potenza di calcolo non abbiamo riscontrato alcun surriscaldamento e questo è anche merito del processo produttivo, il quale ha portato diversi vantaggi rispetto alla generazione precedente, ovvero il Kirin 970 del P20 Pro. Tra l’altro questo hardware abbinato all’ottima EMUI 9.1 ci consentono di avere un’autonomia di livello, ma di questo ne parleremo successivamente.
La GPU si comporta molto bene anche nella riproduzione di titoli più pesanti come PUBG, il quale viene eseguito con dettagli al massimo e con un framerate costante. Giocare con questo smartphone, dunque, sarà un vero piacere!
Fotocamere – Huawei P30 Pro
Huawei P30 Pro si conferma nuovamente il migliore camera phone sul mercato rinnovando il già ottimo lavoro svolto dai predecessori. L’integrazione dello sviluppo software e il sistema quad camera hardware consentono a questo smartphone di assottigliare ancor di più il divario tra strumenti fotografici professionali come reflex e smartphone.
Le novità introdotte su questo dispositivo sono principalmente tre:
- Sensore principale da 40 mega-pixel con apertura f/1.6, OIS e con tecnologia SuperSpectrum che sostituisce i pixels verdi con pixels gialli garantendo, a detta di Huawei, fino al 40% luminosità in più negli ambienti bui;
- teleobiettivo periscopico da 8 mega-pixel con apertura f/3.4, OIS e con zoom ottico 5X che diventa 10X loseless e, addirittura, 50X in digitale;
- sensore ToF per la scansione dei soggetti, la modellazione 3D tramite app dedicata e l’ottimizzazione degli scatti.
Infine, come non menzionare anche il sensore ultra grandangolare da 20 mega-pixel con apertura f/2.2.
L’hardware messo a disposizione da Huawei, dunque, è il più completo sul mercato e, soprattutto, il più performante. Il teleobiettivo periscopico svolge un lavoro egregio, portando la fotografia su smartphone ad un nuovo livello. Il poter ingrandire fino a 50X soggetti o scritte praticamente illeggibili o invisibili ad occhio umano o con smartphone concorrenti è stupefacente.
La qualità degli scatti in diurna è molto buona, la definizione è elevata e abbiamo anche una buona gamma cromatica, seppur in alcune occasioni tenda a far risaltare maggiormente le tonalità rosse. Anche effettuando dei crop nella visualizzazione delle foto è possibile notare una definizione fuori dal normale nel panorama smartphone. Potrebbe sembrarvi assurdo, ma spesso la resa si avvicina a quella di una reflex/mirrorless, in quanto viene garantito un buon bokeh naturale e non è presente quella scena “piatta” tipica dei telefoni.
Come anticipato precedentemente, lo zoom 5X consente di realizzare scattisenza perdita di qualità (così come il 10X) offrendo una marcia in più rispetto ai competitors. La stabilizzazione e gli algoritmi lavorano alla perfezione permettendo di ottenere scatti ottimali in quasi tutte le condizioni, in quanto in condizioni di scarsa luminosità il sensore che ha un’apertura f/3.4 farà leggermente più fatica. Ricorrendo al 50X il software spesso “pastella” ma è una circostanza più che normale e anzi scontata che comunque riesce a regalare delle soddisfazioni.
La modalità Super Macro arriva fino a 2.5 cm di distanza con una conferma della bontà mostrata sul Mate 20 Pro negli scatti molto ravvicinati, mentre la modalità Portrait è stata ulteriormente affinata con un algoritmo che riesce ad identificare meglio i capelli o i contorni dei soggetti inquadrati.
Il sensore principale lavora molto bene grazie ad una Master AI aggressiva il giusto in molti contesti. Gli scatti realizzati sono concreti e molto vicini alla realtà mentre l’HDR interviene il giusto nel recuperare situazioni di scatto che altrimenti non risulterebbero ottimali.
La presenza dello stabilizzatore ottico anche sul sensore da 40 mega-pixel si fa sentire, soprattutto in notturna. Infatti, grazie all’integrazione di quest’ultimo le foto saranno meno mosse rispetto ai suoi predecessori. La qualità in assenza di luce va indubbiamente a diminuire, ma rimane comunque molto alta in confronto ai suoi competitors. La Modalità Notte è la stessa vista sui fratelli minori e ci consentirà di scattare delle foto luminose e d’impatto anche a mano libera, senza la necessità di un tripod.
Inoltre, grazie alla tecnologia SuperSpectrum sarà possibile arrivare in manuale fino a 409.000 di ISO. Il terminale riesce a trovare luce e dettagli dove il buio è in realtà totale.
Insomma, i moduli posteriori si comportano bene in tutte le condizioni e l’upgrade rispetto al Huawei Mate 20 Pro c’è stato, seppur nei dettagli. Infatti, vedendo le foto dal display dello smartphone spesso potrà sembrarvi che gli scatti siano identici, ma analizzandole su un monitor le distanza tra i due c’è, sebbene in alcune condizioni il Mate 20 Pro faccia lievemente meglio. In seguito vi lascio alcuni esempi:
Ricapitolando ecco le differenze con il Huawei P30 Pro:
- contrasto lievemente inferiore in HDR;
- meno definizione con lo zoom nella quasi totalità delle situazioni;
- a volte c’è meno grana con lo zoom 5x in condizioni di luminosità non del tutto ottimale;
- fotocamera frontale migliore in notturna;
- gestione delle luci e dell’HDR inferiore nella fotocamera frontale in diurna.
Passiamo dunque anche alla fotocamera frontale, in quanto troviamo un sensore da 32 mega-pixel con apertura f/2.0, il quale ci restituisce degli scatti degni di nota. Penso che sotto questo punto di vista sia uno dei migliori per quanto riguarda gli scatti in diurna.
La definizione è molto alta, la gestione delle luci e dell’HDR è perfetta anche in situazioni più critiche in cui lo sfondo è sovraesposto, il bokeh naturale è perfetto e la modalità ritratto è precisa. Insomma, un plauso a Huawei che è riuscita a migliorare quanto di buono fatto con Mate 20 Pro.
Tuttavia, in notturna non vale lo stesso discorso, in quanto quest’ultimo supera il nuovo top di gamma dell’azienda cinese. Gli scatti hanno maggior dettaglio, dei colori migliori e più naturali, meno lens-flare e sono anche meno mossi. Non fraintendetemi, i selfies del Huawei P30 Pro in notturna non sono da buttare, ma ho preferito la gestione del Huawei Mate 20 Pro. Probabilmente con un aggiornamento sarà possibile aggiustare il tiro.
I video vengono registrati alla risoluzione massima 4K a 30 fps mentre lo slow-motion arriva a 960 fps a risoluzione HD. La stabilizzazione è molto buona e l’autofocus è decisamente rapido. Sul fronte dei video Huawei sta migliorando sempre più i suoi dispositivi e si vede. Sono presenti le chicche software già trovate anche su Huawei Mate 20 Pro, ovvero i filtri applicabili in tempo reale come quello che ci consente di colorare solo il soggetto in primo piano e mettere in bianco e nero lo sfondo.
Audio e chiamata – Huawei P30 Pro
Il Huawei P30 Pro possiede un singolo speaker poiché è assente la capsula auricolare. Le chiamate, infatti, vengono gestite tramite un magnete collocato sotto al pannello che, tramite vibrazioni, trasmette l’audio al display e dunque all’utente. La qualità è molto alta ed il suono è cristallino, non vi sembrerà nemmeno che sia assente la capsula auricolare standard.
Peccato, però, che a bordo dello smartphone abbiamo uno speaker mono dal momento che altri competitors possono vantare di una soluzione stereo (tra cui Huawei Mate 20 Pro). Nonostante ciò, il volume è molto alto e la resa è soddisfacente grazie ad un buon bilanciamento delle frequenze, seppur non siamo ai vertici del settore.
Connettività – Huawei P30 Pro
Anche sotto questo punto di vista, Huawei P30 Pro offre quanto di meglio si può trovare attualmente sul mercato. Infatti, troviamo un doppio slot SIM in formato Nano (o SIM + NM Card), il Wi-Fi a/b/g/n/ac Dual band, Bluetooth 5.0, NFC, GPS a doppia frequenza L1 + L5, A-GPS/GLONASS/BeiDou/Galileo/QZSS che funziona molto bene e che ci consente una navigazione satellitare precisa e reattiva, il sensore IR che personalmente trovo utilissimo per comandare la TV e altri dispositivi con infrarossi e, infine, la porta USB Type-C 3.1 che consente di sfruttare la Desktop Mode collegando un monitor esterno al device.
Come da tradizione Huawei la ricezione è molto buona e non abbiamo riscontrato particolari problemi nemmeno in zone più isolate.
Infine, facciamo presente che sono assenti sia la Radio FM che l’ingresso mini-jack. La stessa cosa è valida per il Huawei Mate 20 Pro che possiede le stesse mancanze, ma che si comporta altrettanto bene in questo comparto.
Sistemi di sblocco – Huawei P30 Pro
A differenza del Mate 20 Pro, Huawei P30 Pro non presenta un sistema di riconoscimento 3D, in quanto abbiamo un notch a goccia e quindi non c’era lo spazio di inserire altri sensori oltre a quello fotografico. Il sistema quindi è meno sicuro e meno veloce, sopratutto in notturna, ma nonostante ciò risulta comunque pratico e funzionale.
In condizioni di scarsa luminosità, dunque, necessità di qualche frazione di secondo in più per sbloccare lo smartphone ma, in alternativa, potrete usare l’impronta digitale. Infatti, proprio come il Mate 20 Pro abbiamo un sensore fingerprint sotto al display che, questa volta, è stato spostato più in basso per rendere più naturale l’azione di sblocco.
Per fortuna Huawei ha deciso bene di correggere il tiro, in quanto prima dovevamo posizionare troppo in alto in dito, rischiando di sbilanciare il peso del dispositivo.
In linea generale il sensore è veloce e reattivo ma, personalmente, continuo a trovare questo metodo un pochino troppo macchinoso e più lento rispetto ai vecchi sensori fisici. Ovviamente, però, è un compromesso da dover accettare per avere uno smartphone con display full screen. Tuttavia, possiamo affermare che il dispositivo sblocca il terminale con successo circa 9 volte su 10.
Software – Huawei P30 Pro
Il sistema operativo su cui è basato il Huawei P30 Pro è Android 9 Pie con interfaccia personalizzata EMUI 9.1 che svecchia il pacchetto icone e introduce piccole migliore all’AI e alle funzionalità software.
Rispetto alla EMUI9.0 di Huawei Mate 20 Pro notiamo un’organizzazione leggermente migliore di alcuni sottomenù come ad esempio nella sezione Display o ancora l’introduzione della Dark Mode che ci aiuterà a risparmiare la batteria sfruttando il pannello OLED.
Non mancano ovviamente le gestures di sistema che funzionano correttamente nonostante i bordi curvi del Huawei P30 Pro, la Gestione Digitale che riporta i dati e le tempistiche di utilizzo dello smartphone, gli spazi privati, la modalità ad una mano, la modalità guanti, la clonazione delle app e tanto altro ancora.
Insomma, ormai conosciamo bene l’EMUI e sappiamo quanto sia ricca di personalizzazioni grafiche e non (ci sono anche i temi). Tra l’altro, vista la presenza sempre più importante degli assistenti vocali nella nostra quotidianità, l’azienda ha introdotto una funzione per richiamare Google Assistant tramite pressione prolungata del tasto di accensione per 1 secondo.
Infine ricordiamo anche che, grazie all’ultimo aggiornamento, è stata migliorata la Modalità Always-on che ora ci mostrerà anche le notifiche di app di terze parti oltre ai classici messaggi e alle chiamate.
Batteria – Huawei P30 Pro
Il Huawei P30 Pro è dotato di una batteria da ben 4200 mAh con supporto alla ricarica rapida Huawei SuperCharge a 40W. Inoltre, rispetto al P20 Pro l’azienda ha introdotto la ricarica wireless a 15W e la ricarica wireless inversa per caricare altri dispositivi.
L’autonomia è un gran punto di forza del Huawei P30 Pro perché con utilizzo intenso riuscirete ad arrivare anche alle 7 ore di display attivo. Questo è il picco massimo che ho ottenuto, mentre il minimo è stato di 4 ore. Dopo diversi cicli di utilizzo vedrete che riuscirete ad avere una media di 5.30/6 ore di schermo attivo senza alcun problema e riuscirete ad effettuare anche 1 giorno e mezzo di autonomia.
Dal punto di vista del risparmio energetico sono presenti 3 profili:
- Alte prestazioni;
- Risparmio energetico;
- Ultra risparmio energetico.
Sfruttando una delle due ultime opzioni sarà possibile migliorare ancor più le performance della batteria limitando il clock del processore o scalando la risoluzione del display.
La ricarica completa, infine, impiega circa 60 minuti grazie all’alimentatore fornito in dotazione. Insomma, una vera e propria scheggia!
Conclusioni
Il Huawei P30 Pro è uno smartphone che sorprende non tanto per l’innovazione apportata dal comparto fotografico, che già di per sé rappresenta un nuovo standard nel settore, ma per la concretezza con cui l’azienda ha saputo migliorare i già ottimi P20 Pro e Mate 20 Pro.
A fine 2018 abbiamo eletto il Huawei Mate 20 Pro come il miglior smartphone e come lo smartphone con la miglior fotocamera nel nostro GizAwards ma questo ma questo P30 Pro fa un gran passo verso la riconferma nel 2019.
Autonomia, fotografia, ottime performance e completezza fanno di questo dispositivo una delle migliori scelte (se non la migliore per molti utenti) attualmente presenti sul mercato.
Il prezzo di partenza di 999 euro purtroppo segue il trend introdotto nel 2018, ma almeno in questo caso corrisponde ad uno sforzo di ricerca e sviluppo profuso da Huawei nell’offrire uno smartphone che può sostituire e inglobare fotocamere compatte o DSLR (ovviamente con le dovute eccezioni di utilizzo, sopratutto professionale) in un solo dispositivo.
L’utilizzo di questo titolo vuole essere un po’ una provocazione che non è poi così lontana dalla realtà. Il mondo della fotografia su smartphone si sta evolvendo così tanto da ridurre le distanze con macchine più complesse? A questa domanda vogliamo che rispondiate voi perché siamo curiosi di sapere cosa ne pensate.
Oltre all’assenza dello speaker stereo, gli unici punti negativi che potremmo analizzare sono relativi alle dimensioninon contenute, le quali potrebbero costringere diversi utenti a virare sul Huawei P30. Questo corrisponderebbe ad un downgrade a livello hardware, di specifiche tecniche e nel design.
Dunque a chi è consigliato? Qualora foste possessori di Huawei Mate 20 Pro, che reputiamo ancora uno dei migliori device sul mercato, vi sconsigliamo l’acquisto del dispositivo tranne nel caso in cui vogliamo effettuare un upgrade fotografico. Se nel caso proveniste da P20 Pro, invece, le innovazioni fotografiche, di performance, di autonomia e connettività sono sicuramente evidenti e il gioco varrebbe la candela.
Per quanto riguarda uno scontro diretto tra Huawei P30 Pro e Huawei Mate 20 Pro è importante precisare che attualmente il secondo si trova tra i 640 e i 670 (street price) euro. Senza dubbi il primo risulta essere più completo e innovativo, ma la differenza di circa 350 euro è tanta. Quindi se avete un budget più contenuto potrete andare tranquillamente sulla serie Mate senza troppe remore, mentre se volete acquistare quello che il mercato ha di meglio da offrirci allora vi consigliamo di virare sul nuovo P30Pro.