Dopo aver apprezzato il trio di smartphone con Kirin710, Huawei riparte proprio con un device progettato sulla falsariga del predecessore: Huawei P Smart 2019. Stesso potenziale, ma un restyling praticamente completo, partendo dal notch a goccia fino ad arrivare al design unibody sulla scocca. P Smart 2019 è la nuova proposta entry level del brand: andiamo a vedere come si è comportato nella nostra recensione completa.
Recensione Huawei P Smart 2019
Unboxing
Classica confezione in cartonato bianco per Huawei P Smart 2019, in cui troviamo:
- Huawei P Smart 2019;
- Auricolari con mini-jack 3.5 mm;
- Cavo USB/Micro USB;
- Alimentatore da parete 5V 2A;
- Estrattore SIM;
- Manualistica.
Design e qualità costruttiva
Come anticipato, proprio nel design troviamo i cambiamenti sostanziali di Huawei P Smart 2019. L’azienda, per questo smartphone, abbandona infatti lo stile caratterizzato dalla back cover cangiante e colori accesi, offrendo un prodotto dalle linee minimal. Scelta azzeccata a mio avviso, grazie alle dimensioni ridotte di 155.2 x 73.4 x 8 mm per 160 g, ed i bordi stondati, P Smart 2019 non solo offre un grip considerevole, ma restituisce anche un senso di compattezza ed uniformità superiore alla media.
La lavorazione della scocca in simil ceramica offre una sensazione premium al tatto ed alla vista e, la scelta della società di lasciare quanto più pulite le cornici laterali rende ancor più elegante lo smartphone. Ad interrompere il corpo uniforme abbiamo bilanciere del volume e tasto power a destra, carrellino per le SIM e secondo microfono in alto e, sul frame inferiore ingresso jack 3.5 mm, micro USB ed altoparlante di sistema.
A rendere completa la trasformazione in termini di design, non poteva chiaramente mancare il display. A differenza del predecessore troviamo in questo caso il notch a goccia che aumenta la godibilità del display, pur sacrificando la seconda fotocamera frontale.
Display
Il display di Huawei P Smart 2019 è una delle innovazioni del device. Troviamo in questo caso un pannello da 6.21 pollici, con rapporto screen to body dell’83.1%, risoluzione Full HD+1080 x 2340 pixel (415 PPI) caratterizzato proprio dal notch a goccia.
Nell’utilizzo quotidiano ho avuto modo di apprezzare il pannello, contraddistinto da un’ottima qualità costruttiva, immagini nitide anche sotto la luce del sole e taratura dei colori adeguati. Un IPS nella media, che (unico neo) soffre di una lieve tendenza ai colori freddi.
In questo senso ci pensa la EMUI che via software offre la possibilità agli utenti di agire sulla temperatura dei colori. Disponibile anche la possibilità di nascondere il notch via software, feature che sicuramente meno utilizzata rispetto al passato.
Metodi di sblocco
Uno dei leitmotiv del 2018 che, con ogni probabilità rivivremo anche quest’anno, è stata la predisposizione, da parte degli OEM, ad offrire quanti più metodi di sblocco. Anche P Smart 2019, infatti, gode di ben due modalità di sblocco: il classico Fingerprint ID posto sul retro e lo sblocco facciale via software. Quale scegliere?
Nonostante entrambi siano rapidi e fedeli, nei giorni di utilizzo ho sempre, o quasi, preferito lo sblocco con le impronte digitali; infatti, oltre ad essere generalmente più rapido, non soffre dei classici problemi legati alle condizioni di luce. Inoltre, grazie al sensore di sblocco posto sul retro sarà possibile gestire alcuni comandi come lo scatto istantaneo, swipe tra le foto, risposta rapida alle chiamate e non solo.
Prestazioni
Huawei P Smart 2019 segue, come più volte ripetuto, la linea di predecessori caratterizzati dal SoC Kirin 710 a 12 nm, con CPU octa-core basata sull’architettura ARM e 4 Cortex-A73 2.2 GHz e 4 Cortex-A53 ad 1.7 GHz, accompagnata dalla GPU Mali-G51 MP4 ad 1 GHz. Per completare il tutto troviamo (e qui la differenza) 3 GB di RAM LPDDR4X e 32/64 GB di storage espandibili.
Mentre a mio avviso lo smartphone ha fatto un grosso passo in avanti per design, sotto il profilo delle prestazioni perde qualcosa rispetto ai predecessori. Complici anche i 3 GB di RAM, non più l’ideale per una gestione ottimizzata, il più delle volte P Smart 2019 non garantirà una velocità adeguata ad operazioni immediate. Lato gaming, ad esempio, giocando titoli più pesanti come PUBG ed Asphalt 9 andremo incontro a qualche lag di troppo.
Niente di così grave però, soprattutto se gran parte dell’utilizzo sarà relegato alle “solite” app social e di messaggistica. In questo senso le prestazioni di P Smart 2019 saranno più che sufficienti.
Benchmark
Qualità fotografica
Come abbiamo più volte ripetuto nel corso della recensione, Huawei P Smart 2019 offre alcune differenze rispetto al predecessore. Una di queste è senza dubbio la presenza del notch a goccia che porta – per forza di cose – ad avere una sola fotocamera frontale, presenti sul retro ancora due camere. Più precisamente, la fotocamera principale opta per un sensore 13 mega-pixel con apertura focale f/1.8 con PDAF, accompagnato dalla fotocamera dedicata alla profondità da 2 mega – pixel. Frontalmente troviamo invece una sola camera da 16 mega – pixel ed apertura focale f/2.0.
Per quanto riguarda la qualità degli scatti, vanno effettuate diverse considerazioni: mentre la resa cromatica si mantiene fedele alla realtà, in più occasioni le immagini risulteranno avere una qualità non soddisfacente, con dettagli sgranati anche in condizioni di luce ottimale. Le condizioni peggiorano chiaramente con la sera, tuttavia in quest’ottica saremo supportati dalla Modalità Notte che regola – a seconda delle necessità – i tempi di esposizione per offrire scatti più performanti: Modalità Notte quindi promossa, che non potrà essere utilizzata però per la selfie camera.
Anche la camera frontale in questo senso non mi ha soddisfatto appieno, rispecchiando in grandi linee le sensazioni vissute per il comparto principale. Nonostante l’assenza della seconda camera frontale invece, risulta gestito bene l’effetto Bokeh grazie all’ottimizzazione software.
Presente tra le impostazioni la possibilità di “correggere” le foto tramite AI, anche se nella quasi totalità dei casi ci troviamo di fronte ad immagini che, seppur gradevoli alla vista, non rispecchiano i colori reali. Tra le diverse feature spiccano poi lo Slow-mo e Time Lapse lato video, accompagnate dalle lenti AR per l’applicazione di effetti social. Da segnalare poi la possibilità di registrare video in 1080p a 30 e 60 fps che seguono lo stesso trend delle immagini.
Connettività e qualità audio
Il nuovo Huawei P Smart 2019 è piuttosto completo sotto il profilo della connettività. Troviamo Wi-Fi 802.11 b/g/n/ac dual Band, Wi Fi Direct e Bluetooth 4.2, accompagnati da NFC, Radio FM ed il trio GPS: A-GPS, GLONASS, BeiDou. Presente anche il jack da 3.5 mm, unica pecca rimane ancora l’ingresso micro USB.
Positive le sensazioni in quanto a qualità del suono. P Smart 2019 ha una buona resa grazie all’altoparlante di sistema posto in basso, con suoni puliti seppur alti, esperienza discreta anche in cuffia con gli auricolari in dotazione.
Software
Il software rimane uno dei tratti distintivi più forti di Huawei. Il nuovo smartphone arriva infatti con la EMUI 9.0 basata su Android 9 Pie, il che porta alcune implementazioni importanti e necessarie.
Una su tutte è senz’altro la possibilità di usufruire (finalmente) delle gestures Full Screen. Niente paura però, per i nostalgici ci sarà comunque la possibilità di utilizzare la classica NavBar. Ad accompagnare questa novità troviamo poi la possibilità di impostare l’uso dello smartphone all’interno di una giornata. Preventivamente gli utenti potranno, infatti, selezionare la quantità (in ore) desiderata, dopodiché lo smartphone si spegnerà automaticamente. Funzione volta perlopiù a sconsigliare un uso prolungato del device, che tuttavia può non essere attivata.
Proseguendo grazie alla EMUI avremo la possibilità di cambiare a nostro piacimento temi e dimensione della griglia icone (4×6, 5×5 e 5×6), oltre che impostare a nostro piacimento le “scene” della batteria, fino ad Ultra, per ottimizzare il risparmio energetico. Forti personalizzazioni lato software dunque che, se da un lato possono farsi apprezzare vista la cura con cui vengono calate nell’ecosistema, dall’altro contribuiscono ad appesantire lo smartphone in via generale.
Autonomia
Nonostante le dimensioni della batteria non eccessive, 3400 mAh, Huawei P Smart 2019 mi ha sorpreso sotto questo punto di vista. Con soli 60 mAh rispetto al predecessore, il nuovo device compie un passo in avanti considerevole. In giornate di utilizzo più o meno intenso lo smartphone ha raggiunto le 6 ore di display acceso (un gap di circa un’ora rispetto a P Smart+ 2018).
Usufruendo poi delle feature dedicate alla batteria presenti nelle impostazioni, P Smart 2019 potrà addirittura superare le 6 ore in scioltezza, numeri che tradotti, portano lo smartphone a coprire circa 2 giorni di utilizzo.
Come accennato prima, nota negativa rimane l’assenza di una ricarica rapida e dello standard Type-C. Con l’alimentatore in dotazione i tempi di ricarica rimangono comunque discreti, circa 2 ore per la ricarica completa.
Prezzo e conclusioni
La società rispetta gli standard di prezzo conosciuti per la gamma: Huawei P Smart 2019 sarà acquistabile a prezzo di listino di 249€, anche se già disponibile su diversi store ad un costo più basso. Come ogni mid range, anche P Smart 2019 lascia trapelare pregi e difetti. Tuttavia, nonostante la fluidità non mi abbia impressionato, ho apprezzato la ricerca di uno stile minimal nelle forme, così come materiali e fattura che restituiscono un feedback degno di nota. Un best buy? Sicuramente sulla soglia dei 200€ potrà essere preso in considerazione per qualità ed affidabilità.
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