Sta facendo grande scalpore la notizia secondo la quale in Cina, almeno dal 2016, sarebbe attivo un sistema di valutazione sociale dei cittadini. In base ad un coefficiente definito “credito sociale“, che si traduce un una sorte di punteggio, i cittadini cinesi avrebbero un differente livello di accesso ai trasporti pubblici. Sebbene ammessa ufficialmente dal governo cinese, le testimonianze riguardo a questa prassi governativa si stanno moltiplicando.
In Cina arriva il ban ai trasporti pubblici per i cittadini con un credito sociale basso
A coloro che sono appassionati della serie televisiva inglese “Black Mirror” in onda su Netflix (a proposito, non perdetevi le novità di marzo!), la mente non può che andare alla puntata intitolata “Nosedive”, la prima della terza stagione. Bene, parte di quello che accade nel capitolo della celebre serie, sta accadendo anche in Cina.
La denuncia è arrivata dall’avvocato Li Xiaolin. Il legale non rappresenta nessuno: è egli stesso parte lesa. A seguito del tentativo respinto di acquistare un biglietto aereo per un viaggio nazionale di circa 1.200 miglia, Xiaolin ha deciso di indagare. La scoperta ha dell’incredibile: l’avvocato sarebbe stato interdetto dal volo in quanto finito su una lista nera governativa.
Tale lista conterrebbe tutta una serie di cittadini cinesi che hanno un “credito sociale” basso: un punteggio suscettibile di variare in base al comportamento civico dei cinesi. Xiaolin era stato infatti denunciato per diffamazione nei confronti di un cliente. L’avvocato aveva erroneamente passato alla famiglia del suo cliente, accusato di stupro, la documentazione del tribunale sul caso. Tali documenti erano poi finiti in rete, arrecando un grave danno al cliente che, per tutta risposta, aveva denunciato Xiaolin.
A seguito della testimonianza pubblica dell’avvocato, anche molte altre persone hanno deciso di esternare le proprie esperienze. Bannati dall’utilizzo di determinati mezzi di trasporto sarebbero persone che si sono rese colpevoli delle più disparate infrazioni. Dai multati per essere stati sorpresi a fumare in treno, ai denunciati per atti vandalici ai danni di mezzi pubblici, passando per coloro accusati di aver calunniato funzionari governativi.
L’indagine di Human Rights Watch e l’applicazione della tecnologia
Secondo un’indagine compiuta dall’organizzazione non governativa Human Rights Watch, tale sistema di punteggio sarebbe attivo, in maniera occulta, dal 2016. Secondo alcune voci, il governo cinese sarebbe pronto, a partire dal 2020, ad esporre pubblicamente i criteri ed i coefficienti che regolano l’attribuzione di questo “credito sociale”.
Inoltre, proprio come avviene della succitata puntata di Black Mirror, potrebbe non essere neanche più necessario un PC per consultare il rating dell’individuo. Qualche settimana fa vi avevamo parlato degli occhiali che sfruttano la realtà aumentata in test al corpo di polizia cinese. Con tali occhiali sarà infatti possibile osservare semplicemente le persone per accedere, in tempo reale, al loro punteggio.
Le liste del “credito sociale” potrebbero essere condivise dal governo non solo con il corpo di polizia, ma anche con funzionari pubblici e privati cittadini che ricoprono particolari cariche. I criteri di funzionamento del “credito sociale” potrebbero poi essere estesi anche ad altri ambiti, oltre a quello dei trasporti. Viene abbastanza facile pensare all’interdizione da particolari luoghi privati o pubblici. Il futuro è alle porte? Se è questo, speriamo di no.
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