Nella recensione di oggi andremo a provare un prodotto particolarmente interessante e fuori dal comune, visto che stiamo parlando del primo tablet cinese dotato di ben 8GB di memoria RAM affiancati al recentissimo Intel Atom Cherry Trail Z8700, un’accoppiata molto interessante e che già troviamo su alcuni dispositivi “occidentali” ben più noti ma ad un prezzo sensibilmente maggiore.
Il dispositivo in questione è il Teclast X16 Power, ed è disponibile a 342 euro dalla Cina presso lo store Gearbest, un prezzo di molto superiore ai tanti tablet cinesi provati nei mesi scorsi, ne varrà davvero la pena? Scopriamolo insieme nella recensione completa.
Teclast X16 Power: 8GB di RAM e Intel Atom Z8700 vi basteranno? La recensione di GizChina.it
Confezione ed accessori
La confezione di vendita è realizzata in cartone bianco ed è davvero molto semplice, infatti prevede un semplice coperchio di cartone rigido con alcune informazioni riportate sia nella parte frontale che posteriore. All’interno troviamo, oltre al tablet, l’apposito alimentatore con presa cinese ed un output di 3.5A a 5 Volt, un cavo USB-microUSB ed un cavo OTG, oltre ad un piccolo certificato per la garanzia ed un manuale utente in lingua cinese ed inglese.
Assenti dunque eventuali accessori aggiuntivi, come ad esempio tastiere bluetooth, cover ed un cavo micro-HDMI, che avremmo sicuramente apprezzato, magari assieme anche ad una tastiera dotata di un supporto reclinabile.
Specifiche tecniche
Il vero punto di forza di questo prodotto sono proprio le specifiche tecniche, che prevedono un processore Intel Atom Cherry Trail X7 Z8700, caratterizzato da quattro core X86 affiancati da 2MB di cache e realizzati con processo produttivo a 14 nanometri. La frequenza operativa base è di 1.6GHz, ma è in grado di arrivare fino a 2.4GHz su tutti e quattro i core durante i carichi più impegnativi. La GPU integrata è l’Intel HD Graphics di ottava generazione e può contare su ben 16 unità di calcolo operanti ad una frequenza compresa tra i 200 ed i 600MHz.
Presente il supporto ai 64-bit, alle DirectX 11.2 ed alle memorie RAM Dual-Channel LPDDR3 fino ad 8GB. La memoria installata è di tipo eMMC ed ha una capacità di 64GB, mentre la RAM ammonta a ben 8GB e può contare su un ampio bus di 128 bit.
Il display è un ampio pannello da 11.6 pollici IPS, con risoluzione FullHD di 1920 x 1080 pixel, ed è dotato di un digitalizzatore attivo utilizzabile tramite l’apposito pennino attivo.
La batteria installata ha una capacità di circa 32.300mWh, e porta il peso del device a 864 grammi, mentre le dimensioni sono di 30.3 x 18.53 centimetri, per uno spessore di 1.05 centimetri. Il dispositivo è caratterizzato da una porta USB 3.0 Full-Size, uno slot per schede microSD fino a 128GB, una porta micro-USB OTG ed un’uscita video micro-HDMI. Presenti poi due fotocamere da 2 e 5 Mega-pixel, il WiFi 802.11 b/g/n ed il Bluetooth 4.0, mentre è assente il GPS.
Infine, troviamo l’ultimo sistema operativo Microsoft Windows 10 in dual-boot con Android 5.1 Lollipop.
Design e costruzione
Buona la costruzione del device, che prevede un mix di materiali plastici, metallo e vetro, quest’ultimo specie nella parte frontale. Le cornici sono un po’ troppo spesse ed il vetro di copertura frontale si è dimostrato ben distanziato dal display sottostante, un difetto costruttivo che non potrebbe piacere a tutti ma che ritroviamo in tanti altri tablet cinesi.
Il dispositivo vanta una scocca posteriore in metallo che non presenta flessioni in alcuna zona anche se ho notato qualche lieve scricchiolio, specie in prossimità dei bordi. Ai due lati destro e sinistro troviamo due fasce realizzate in plastica che integrano gli speaker posteriori di sistema, mentre nella parte centrale è presente il logo Intel, il marchio di Teclast ed alcune informazioni inerenti al produttore ed i marchi di sicurezza. Infine, nella parte alta troviamo la fotocamera posteriore da 5 Mega-pixel.
Nella parte frontale troviamo il display caratterizzato da una copertura in vetro e da delle ampie cornici. Sul lato destro è presente il classico tasto soft-touch di Windows, mentre nella parte superiore, leggermente a destra rispetto il centro, troviamo la fotocamera frontale da 2 Mega-pixel.
Sul profilo sinistro troviamo il connettore DC di alimentazione, la porta USB 3.0 Full-Size, la porta micro-USB OTG ed un’uscita video micro-HDMI, oltre al jack da 3.5 millimetri per le cuffie.
Sul profilo superiore, invece, troviamo, verso destra, il bilanciere del volume ed il tasto di blocco ed accensione, seguiti a sinistra dallo slot per le schede microSD, mentre sul profilo inferiore è presente solamente un connettore magnetico per la tastiera ufficiale accompagnato da due fori aggiuntivi. Nulla da segnalare per il profilo destro, dove non sono presenti tasti o connettori.
Nel complesso la solidità del prodotto si è dimostrata di buon livello, anche se l’ergonomia, complici, le dimensioni ed il peso, rende il tablet poco comodo da tenere in mano per lunghi periodi ed utilizzi prolungati, rendendolo più idoneo da usare appoggiato ad un tavolo o con l’apposita tastiera/dock originale.
Purtroppo, a differenza ad esempio del Surface 3 di Microsoft, manca una staffa posteriore in grado di tenere sollevato ed inclinato il tablet e che sarebbe potuta tornare comoda in diverse situazioni, oltre ad aumentarne la produttività. Un difetto da tener conto, visto l’ampio polliciaggio del display, che rende il dispositivo più adatto come sostituto di un notebook che come tablet.
Display
Il pannello IPS installato ha una diagonale di ben 11.6 pollici ed una risoluzione FullHD che riesce a garantire una buona definizione sia con l’ambiente Windows che Android. La resa cromatica si è dimostrata abbastanza buona anche se in termini assoluti il display non è di sicuro paragonabile ai migliori pannelli in circolazione, dato che i neri non si sono dimostrati profondissimi ed i bianchi non ottimali. Buoni gli angoli di visione, che si sono rivelati più che adeguati su tutti e quattro i lati.
Buona anche la luminosità, che però difficilmente vi permetterà di utilizzare il dispositivo sotto il sole estivo, complice anche l’alta riflettività del vetro di copertura, che, come se non bastasse, risulta anche veramente poco oleofobico, infatti dopo poche ore di utilizzo sarà già pieno di impronte su tutta la superficie.
Infine, la nota dolente del display è proprio il touch screen, che risulta essere poco preciso e reattivo in diverse situazioni, specie durante la ricarica. Un difetto forse dovuto ad una calibrazione del digitalizzatore fatta male e che potrebbe essere migliorata con futuri aggiornamenti dei driver. Provando Antutu tester, è possibile notare come i tocchi vengano percepiti con un certo ritardo e come siano presenti fenomeni di ghost touch, fenomeni che si verificano anche nell’utilizzo quotidiano e che penalizzano purtroppo l’esperienza utente sia nell’ambiente Android ed ancor più in quello Windows, dove l’interfaccia più minuta richiede una maggiore precisione del tocco.
Prestazioni
Il nuovo processore Intel Atom Cherry Trail X7 Z8700 riesce a garantire delle prestazioni di alto livello, specie con Android, dove con gli 8GB di RAM di sistema riusciamo ad ottenere prestazioni equiparabili agli attuali SoC mobile di fascia alta, fra cui, ad esempio, lo Snapdragon 810, che sembra condividere molti dei valori restituiti dai principali benchmark.
La potenza non manca neanche su Windows, anche se su questo fronte il chipset installato ricade nella fascia medio-bassa del settore mobile, dato che le soluzione Intel Core M riescono a garantire prestazioni sensibilmente superiori, specie per quanto riguarda il single core, data la frequenza operativa più alta e l’architettura più votata alla famiglia Intel Core di Intel, in grado di restituire prestazioni assai più elevate. Eseguendo qualche test comparativo con gli Intel Core ULV montati sui Surface Pro di casa Microsoft e su molti Ultrabook, emerge come il punto debole dei processori Intel Atom sia proprio l’IPC (Istruzioni per Clock), che nonostante una frequenza operativa di 2.4GHz rimangono abbastanza limitate, proprio a causa delle diverse lunghezze delle pipeline delle due architetture. In compenso però, lo Z8700 riesce a mantenere dei consumi davvero buoni per una soluzione X86, dato che parliamo di un consumo massimo di circa 4 Watt e di un SPD (Consumo medio) di 2 Watt, dati veramente ottimi dovuti anche al processo produttivo a 14 nanometri.
Il sistema si è comportato davvero molto bene non solo nei vari benchmark ma anche nell’utilizzo pratico, dove raramente ho notato impuntamenti. Usando i due sistemi operativi però, emerge come Android abbia quel pizzico di sprint in più di Windows, segno della diversa natura dei due OS. Con Windows 10 possiamo tranquillamente eseguire le stesse operazione quotidiane di navigazione Web, editing di documenti e perfino qualche giochino leggero e poco impegnativo proprio come su un notebook di fascia bassa non troppo recente, anche se ovviamente andando ad utilizzare applicativi software di video e photo editing emergono tutti i limiti della soluzione Intel adottata, che tuttavia risulta essere adeguato per l’utilizzo medio della maggior parte degli utenti comuni. Con Android invece, non ci sono problemi di alcun tipo nemmeno con gli applicativi più impegnativi, come ad esempi i principali giochi del Play Store e tante altre App molto esose.
Buona ma non troppo veloce la memoria eMMC installata, che riesce a garantire velocità adeguate ma non eccezionali, dato che rimane decisamente lontana dai modelli più performanti. Stesso discorso per la porta USB 3.0 ed il lettore microSD installato, che rimangono lontani dai dispositivi high-end.
La caratteristica saliente di questo prodotto sono sicuramente gli 8GB di RAM, che però all’atto pratico si sono rivelati poco utili, dato che andando a caricare il processore con operazioni pesanti ed impegnative si tende a saturare molto in fretta la capacità di elaborazione di quest’ultimo rispetto alla RAM libera disponibile, un motivo in più per acquistare la variante base con 4GB di RAM e risparmiare qualcosa.
Passando al reparto grafico, la nuova GPU di Intel di ottava generazione riesce a garantire un significativo boost prestazionale rispetto alla scorsa generazione di processori della famiglia Atom, dato che può contare su ben 16 unità di calcolo operanti ad una frequenza compresa tra i 200 ed i 600MHz. Ne sono la prova, oltre ai punteggi dei principali benchmark grafici, anche l’esito dei test di gaming con alcuni giochi tipici degli store Microsoft e Google, fra cui Asphalt 8 Airborne, che si è dimostrato molto fluido al massimo dettaglio su entrambi i sistemi operativi.
Andando invece a provare qualche gioco per PC un po’ datato, emerge come la GPU di Intel sia ancora abbastanza limitata nell’ambito gaming in Windows, dato che non è possibile riprodurre in maniera giocabile la maggior parte dei titoli moderni con una grafica 3D mediamente impegnativa, ciò è possibile solamente con qualche vecchio titolo degli anni passati, anche se ovviamente dovrete scendere a diversi compromessi qualitativi, in primis la risoluzione video, che dal FullHD andrà abbassata all’HD, successivamente anche i dettagli grafici andranno impostati su livelli medio/bassi per garantire un’esperienza video-ludica decente ed un frame-rate minimo di 30FPS.
Se l’aspetto gaming vi interessa molto dunque, allora vi consiglio di giocare sul sistema operativo Android, dato che i titoli risultano meno esosi in termini di risorse ed ottimizzati per i dispositivi mobile.
Temperature
L’Intel Atom Z8700 è una soluzione che non richiede alcun sistema di dissipazione attiva ma, come visto su altri prodotti basati sui nuovi chipset, purtroppo il calore sviluppato dagli Z8500 e Z8700 si è dimostrato impegnativo da smaltire su diversi dispositivi, ed il Teclast X16 Power non è da meno, dato che sotto stress davvero impegnativi dopo pochi minuti la frequenza operativa del processore tenderà lentamente a calare, complici anche le temperature rilevate dalle sonde di ciascuno dei quattro core, che hanno raggiunto un picco massimo di ben 85°C, prossimi alla temperatura limite TJMAX di 90°C.
Un fattore sicuramente poco piacevole e che va a penalizzare le prestazione, specie durante i task più impegnativi e duraturi, dato che il fenomeno del Thermal Throttling sembra avvenire già dopo 4/5 minuti di carichi pesanti continui e duraturi.
Eseguendo un bechmark di stress molto impegnativo, dopo quasi 20 minuti la frequenza operativa del processore è passata in maniera graduale con scaglioni di 100MHz per volta dai 2.4GHz nominali agli 1.9GHz, causando una perdita di circa il 20% delle prestazioni. Un difetto non da poco che emerge duranti i carichi più pesanti, specie con Windows 10 ed in maniera più limitata anche su Android.
Nonostante ciò, la temperatura della scocca non ha raggiunto valori preoccupanti, dato che nel punto più caldo ho registrato valori tra i 37 e 38 gradi su entrambi i lati, segno di come il processore non riesca a smaltire il calore all’esterno, facendo riscontrare dunque un calo delle frequenze operative.
Autonomia e connettività
La cella installata da 32.300 mWh riesce a garantire una buona autonomia, variabile a seconda del carico di lavoro e dunque della tipologia di utilizzo.
Con un classico utilizzo da netbook, ovvero navigazione web ed editing leggero di documenti sotto Windows 10, riuscirete facilmente ad arrivare alle 6/7 ore di autonomia con luminosità al 50%, mentre con dei carichi di lavoro più impegnativi come la visione di video in streaming, gaming o editing di documenti impegnativi, l’autonomia scenderà sulle 5 ore abbondanti circa, un valore comunque più che buono ed accettabile, anche se ulteriormente migliorabile con una migliore gestione delle risorse.
Su Android invece, ho notato un fastidioso battery drain che ha ridotto drasticamente l’autonomia, limitandola alle 5 ore scarse con utilizzi medi.
Promossa dunque l’autonomia su Windows, che con qualche piccolo accorgimento ed aggiornamento potrebbe ulteriormente migliorare.
Per quanto riguarda la connettività, il dispositivo è munito solamente del Wi-Fi b/g/n, manca quindi l’ultimo standard AC, oltre ad un modem integrato per la connettività LTE e 3G. Presenti infine, il Bluetooth 4.0, la funzionalità OTG e un’uscita micro-HDMI per la connessione del dispositivo a schemi esterni, mentre manca il modulo radio FM e purtroppo anche il GPS, che sarebbe potuto tornare comodo per l’utilizzo come “navigatore”.
Fotocamera e multimedia
Sul Teclast X16 Power sono presenti due fotocamere: una posteriore da 5 Mega-pixel e una frontale da 2 Mega-pixel, entrambe caratterizzate da sensori di OmniVision ed in grado di restituire degli scatti più che sufficienti ma ben lontano anche dagli smartphone entry-level.
Tuttavia, le due soluzioni si sono dimostrate più che adeguate per effettuare semplici video conferenze su Skype, anche se la qualità di registrazione video è limitata a soli 720p.
Buono il comparto multimediale, specie per quanto riguarda la riproduzione video, dato che non ho avuto problemi con i vari video sample in FullHD e 4K con codec H.264 e H.265.
Per quanto riguarda la riproduzione audio, gli speaker posteriori di sistema riescono a riprodurre in maniera pulita e precisa i sample audio, anche se il volume non si è rivelato particolarmente alto. Ottima invece la qualità ed il volume in cuffia.
Software
Sul fronte software troviamo due sistemi operativi, da una parte Windows 10 e dall’altra Android 5.1 Lollipop, il primo senza alcun applicativo pre-installato ed il secondo con diverse App in cinese presenti di default, anche se la maggior parte possono essere facilmente rimosse senza alcun problema.
Nulla da dire per quando riguarda Windows 10, che risulta completamente tradotto in italiano, così come la versione quasi pura di Android installata, che oltre ad un launcher con qualche icona ridisegnata non prevede altre personalizzazioni rilevanti.
La scelta di installare due sistemi operativi è sicuramente azzeccata, di contro però, va a limitare lo storage interno, che per quanto riguarda Windows ammonta a poco meno di 20GB liberi al primo avvio, mentre su Android a poco meno di 18GB. In ogni caso, avere due OS permette di utilizzare Android in ambito ludico e ricreativo, vista l’interfaccia più user friendly su un display touch screen; e Windows 10 nell’ambito produttivo ed Office, date le maggiori possibilità offerte in questi ambiti dal nuovo sistema operativo di Microsoft.
In ogni caso, entrambe gli OS si sono dimostrati fluidi e reattivi, anche se Android in ambito mobile vanta una maggiore leggerezza rispetto a Windows 10, anche se quest’ultimo però permette di utilizzare questo tablet come un vero e proprio PC con i dovuti limiti prestazionali.
Il lato software quindi, tende a soddisfare le esigenze di chi ama Windows e Android, anche se sarebbe stato gradita un’eventuale opzione per poter eliminare o ridurre la partizione di Windows o di Android a seconda delle proprie esigenze, in maniera tale da aver una maggior quantità di spazio disponibile.
Conclusioni
Il Teclast X16 Power è sicuramente un prodotto molto interessante e ben fatto, che però presenta qualche difetto, in primis il touch-screen poco preciso e reattivo, seguito da una pessima gestione del calore sotto sforzo.
Le prestazioni non mancano, così come l’autonomia, che vi consentirà di utilizzare questo device per quasi tutto il giorno. Android e Windows sono ben ottimizzati e funzionano molto bene, inoltre, l’accoppiata tra i due OS permette di utilizzare il tablet sia per scopi ricreativi e video ludici su Android che in ambito produttivo su Windows, dove potrete lavorare quasi come su un vero proprio notebook di fascia bassa.
Andando al succo del discorso, gli 8GB di RAM si sono rivelati raramente utili, dato che difficilmente sono riuscito ad arrivare ai 4GB utilizzati, un motivo in più per risparmiare qualche soldino ed acquistare la versione Pro con 4GB di RAM, magari accompagnata dalla tastiera/cover/stand originale, che riesce sicuramente ad aumentare la produttività e gli utilizzi di questo dispositivo.
Il Teclast X16 Power è disponibile a 342 euro dalla Cina presso lo store Bangood. Infine, la tastiera originale è reperibile a 26 euro sempre da Gearbest con spedizione dalla Cina.