Nel mondo della tecnologia, poche decisioni hanno generato un rimpianto così duraturo e condiviso come l’abbandono di Windows Phone da parte di Microsoft. A distanza di anni, la nostalgia per quell’interfacciaunica e il desiderio di una vera esperienza Windows tascabile non si sono mai sopiti.
Oggi, un nuovo concept creato da un fan e battezzato Windows Astra riaccende quella fiamma, mostrandoci non solo cosa avremmo potuto avere ma cosa, forse, ci saremmo meritati nel 2025.
Windows Astra è il bellissimo concept per un sistema operativo mobile “made by Microsoft”
Quando si parla della storia della telefonia, su un punto l’accordo sembra essere quasi unanime: cancellare Windows Phone è stato uno dei più grandi errori strategici di Microsoft. Nonostante il dominio apparentemente inscalfibile di iOS e Android, l’idea di un “terzo incomodo” basato sull’ecosistema Windows continua ad affascinare milioni di utenti e analisti.
Le Live Tiles, le piastrelle animate che definivano la schermata Start, rappresentavano un paradigma diverso, audace e incentrato sull’informazione a colpo d’occhio. Il sistema era fluido, elegante e offriva un’integrazione profonda con i servizi Microsoft. Il suo fallimento non fu dovuto al design, ma a una tempistica sfortunata e, soprattutto, a un fatale “app gap” che l’azienda non riuscì mai a colmare.
Oggi, la prova di questa nostalgia attiva arriva direttamente dalla community. Sul subreddit dedicato a Windows Phone, l’utente JoeRasp96 ha pubblicato il suo lavoro: Windows Astra. Si tratta di una visione ponderata e dettagliata di come l’interfaccia utente di Windows Phone e le sue Live Tiles si sarebbero potute evolvere fino ai giorni nostri.
La visione dietro Windows Astra
Il concept di JoeRasp96 non si limita a ridipingere la vecchia interfaccia, ma la reimmagina utilizzando gli strumenti di design più moderni di Microsoft.
Il primo elemento che colpisce è l’integrazione del Fluent Design di Windows 11. L’intero sistema operativo è costruito attorno a questo linguaggio visivo, utilizzando estensivamente l’effetto “Mica” (quella particolare trasparenza e sfocatura contestuale, simile al vecchio “Aero Glass”) che conferisce profondità, eleganza e un aspetto decisamente moderno a tutti gli elementi del sistema, dalle notifiche ai riquadri delle impostazioni rapide.
Ma il cuore di Windows Phone erano loro: le Live Tiles. In Windows Astra, come dice il creatore, sono “tornate e [sono] migliori che mai“. L’esperienza centrale delle tiles dinamiche e dense di informazioni è intatta, ma è scalata per gli schermi moderni, integrandosi splendidamente con il nuovo stile visivo. Non appaiono come un retaggio del passato, ma come un elemento di design funzionale e ancora futuristico.
Il vero tallone d’Achille dell’originale Windows Phone fu la cronica mancanza di applicazioni, il cosiddetto “app gap”, che allontanò utenti e sviluppatori.
Windows Astra affronta il problema di petto. Il concept è strategicamente progettato per eseguire applicazioni Android in modo nativo. Come? Attraverso una tecnologia analoga al “Windows Subsystem for Android” (WSA), la stessa che Microsoft ha utilizzato per portare le app mobili su Windows 11.
Questa mossa risolverebbe il problema che per anni ha afflitto la piattaforma: permetterebbe agli utenti di godere di una splendida, fluida e unica UX Windows, avendo al contempo accesso immediato a Instagram, WhatsApp, TikTok e a tutto il parco app di cui hanno bisogno.
Scorrere la presentazione di Windows Astra provoca, come ammesso da alcuni appassionati, un misto di “stupore e dolce tristezza“. È la visione tangibile di un futuro alternativo che non si è mai realizzato. Questo concept dimostra che l’interfaccia non era un vicolo cieco, ma aveva ampi margini di evoluzione.
