Scegliere un robot aspirapolvere e lavapavimenti nel 2025 è diventato un piccolo incubo: sulla carta, fanno tutti le stesse cose, a prezzi che vanno da “quasi economico” a “ma è un robot o un’auto nuova?”. Eppure, ogni tanto, un prodotto riesce a sorprendere. Il nuovo Narwal Flow mi ha incuriosito sin dal primo momento: sembrava il solito robot elegante, ma dopo qualche settimana di test a casa mia, mi sono accorto che aveva un paio di assi nella manica, in primis un sistema di pulizia automatica del mop che rende davvero più semplice la manutenzione quotidiana.
Non è il robot che rivoluziona tutto: le sue capacità di aspirazione sono buono, ma non eccellenti, e i bordi di alcune stanze restano la sua “bestia nera”. Ma come lavapavimenti? Beh, qui siamo su un altro livello: uniforme, preciso, quasi sempre impeccabile, e soprattutto capace di lavorare in autonomia completa; seppur io sia possessore di un altro “ex” top di gamma di qualche mese fa, devo dire che questo Narwal Flow ha davvero carattere.
Il Narwal Flow non punta a sembrare futuristico a tutti i costi, ma a colpo d’occhio trasmette qualità, seppur dall’esperienza d’unboxing possa sembrare più “crudo” e basilare di altri top di gamma. All’atto pratico, però, lui è innanzitutto più basso di molti concorrenti, una scelta che reputo azzeccata, perché passa sotto più mobili di quanto mi aspettassi, ed è realizzato con una buona scocca in plastica, piuttosto rigida, senza scricchiolii, con finiture curate che vi fanno chiaramente capire che si tratta di un prodotto top di gamma. L’impressione è quella di un robot pensato per durare, non di un gadget da cambiare tra un paio d’anni.
Sotto la scocca, Narwal ha piazzato bene i sensori: LiDAR arretrato, e non nella torretta tradizionale in cima al robot, doppia fotocamera RGB (peraltro anche con due luci LED piuttosto potenti per aiutarsi al buio ed essere più preciso) e processore AI integrato. Il risultato è un robot che non va “a sbattere” per capire dove si trova, ma riconosce oggetti, cavi, tappeti e persino zone sopraelevate con una precisione sorprendente. Perfino il tappetino dove poggio la ciotola con il cibo per il mio cane, che ha messo in crisi altri robot, lui è riuscito ad identificarlo senza farsi ostacolare.
La vera star, è inutile negarlo, è ovviamente la base. O meglio, le basi, perché il Narwal Flow esiste in due varianti: quella “classica”, piuttosto ingombrante e imponente, con serbatoi per acqua pulita/sporca, sacchetto per la polvere e lavaggio/sterilizzazione dei mop, e quella “connessa” che aggiunge ricarica e scarico automatico dell’acqua direttamente alla rete idrica, nettamente più piccola nelle dimensioni ma certamente più vincolante in termini di installazione, ma in entrambi i casi, la manutenzione quotidiana è ridotta al minimo. La stazione non solo svuota la polvere, ma risciacqua e asciuga a caldo fino a 80° il rullo mop, evitando odori e residui. La funzionalità di lavaggio, per quanto non sia una novità di questo modello, funziona bene e si può dire realmente di avere un rullo pulito al termine di tutta l’operazione di sterilizzazione.
Quanto alla dotazione di spazzole e rulli, qui Narwal ha fatto un lavoro ingegnoso. La spazzola principale è conica, progettata per spingere i capelli verso un lato e ridurre i grovigli e funziona. Le due spazzole laterali hanno una chicca che non avevo mai visto: possono cambiare la loro forma, passando da una sorta di configurazione a V, più aperta e utile per raccogliere lo sporco verso il centro, ad una forma più lineare, utile per liberarsi da eventuali capelli o peli che si sono avvolte durante le pulizie. Inoltre, una delle due spazzole laterali è in grado di invertire il senso di rotazione, un trucco utile soprattutto negli angoli dove la spazzola riesce a “spingere” lo sporco verso l’interno del robot. Infine, il mop a rullo, non più i classici pad rotanti, riesce a coprire l’intera larghezza, con pressione regolata e possibilità di sporgersi lateralmente per pulire fino al battiscopa.
Potenza d’aspirazione e qualità del lavaggio
Ma veniamo al sodo, come se la cava nell’utilizzo di ogni giorno? Partiamo dall’aspirazione: Narwal con il Flow ha fatto un salto di potenza notevole, visto che il robot è capace di lavorare ad una potenza massima di aspirazione fino a 22.000 Pa, più del Freo Z Ultra, e devo dire che non sono numeri tirati a caso, perchè la differenza si sente. Tappeti, fughe, angoli pieni di polvere “nascosta”: la maggior parte dello sporco sparisce senza sforzo anche se vi mentirei se vi dicessi che è impeccabile. Nei battiscopa e in alcuni angoli ostinati qualche briciola resta, perché le spazzole laterali non possono sostituire un passaggio manuale con una bocchetta sottile, ma rispetto a tanti robot che ho provato, qui l’aspirazione ha un piglio “serio”, ed è capace di tirare su anche sassolini o residui più pesanti, non solo la polvere leggera che si raccoglie quotidianamente nelle nostre case.
Come al solito il robot si contraddistingue per una grande varietà di modalità di pulizia, tra cui quella solo di aspirazione o solo lavaggio, aspirazione e lavaggio simultanei oppure sequenziali, ma anche una modalità custom che consente di programmare le pulizie stanza per stanza, con orari e modalità ben specifici per ciascun ambiente, una flessibilità che fa davvero la differenza nell’uso quotidiano.
Il lavaggio è, tuttavia, il vero protagonista; anche Narwal, come alcuni altri suoi competitor, abbandona i mop rotanti per lasciar spazio ad un rullo mop a tutta larghezza, chiamato FlowWash Edge Reach che, come avrete intuito dal nome, è anche capace di sporgersi lateralmente per pulire fino al muro. A questo si aggiungono anche fino a 12 Newton di pressione costante sul pavimento, auto-risciacquo con acqua calda fino a 80°C e un raschiatore interno che rimuove i residui, il vero dettaglio che permette al Flow di Narwal di ottenere sempre un pavimento uniformemente pulito e privo di aloni. In più, grazie alla modalità intelligente Freo Mind, il robot analizza la sporcizia (con DirtSense 2.0) e decide se fare ulteriori passaggi nelle zone più critiche, cambiando persino strategia stanza per stanza.
E mentre lavora, non va “a caso”: qui entra in gioco la navigazione. Il Twin-AI Dodge combina LiDAR posteriore e doppia fotocamera RGB con un processore AI locale. Tradotto in soldoni vuol dire che il Flow riconosce oltre 200 tipi di oggetti, li evita con precisione millimetrica, evitando blocchi e ingarbugliamenti che, tipicamente, avvengono puntualmente quando non siamo in casa e non abbiamo la possibilità di riposizionarlo per farlo tornare all’opera.
La base, poi, completa l’esperienza: aspirazione automatica, lavaggio e asciugatura del mop, sterilizzazione a caldo, e (se si sceglie la versione collegata all’impianto) perfino ricarica e scarico dell’acqua senza intervento manuale. L’unico dettaglio che manca davvero è l’erogazione automatica del detergente: in un robot nel quale l’azienda ha pensato praticamente a tutto e curato ogni minimo dettaglio, una sciocchezza come questa del dosatore automatico del detergente credo sia quasi imperdonabile.
Per il resto questo Flow vi fa dimenticare quasi completamente la manutenzione; il sacchetto per la raccolta della polvere, da 2.5 litri, può durare tranquillamente fino a 4 mesi prima di essere sostituito, così come il rullo che prima di essere sostituito (come da libretto di bordo consultabile sull’app) può accompagnarvi realisticamente per 6/8 mesi di pulizie (stimando circa 1 ora di pulizie a sessione, tutti i giorni).
Software e app per smartphone
Usare il Narwal Flow senza l’app sarebbe come guidare una supercar solo in prima marcia: funziona, ma non sfrutti neanche la metà delle sue potenzialità. L’app Narwal Freo, disponibile per iOS e Android, è il vero cervello di questo dispositivo che funziona in modo impeccabile; a partire dalla mappa, ad esempio, il Flow è riuscito ad individuare alla perfezione ogni ambiente della mia casa, perfino a rinominarlo correttamente stanza dopo stanza.
Dall’app si gestisce tutto: le modalità di pulizia, i programmi settimanali, i livelli di acqua e aspirazione, le aree interdette e perfino l’ordine con cui pulire le stanze. Ogni volta che inizia, finisce o si blocca, si riceve puntualmente una notifica: l’ho trovata particolarmente utile quando, per distrazione, ho lasciato in giro un cavo USB e l’app mi ha avvisato prima ancora che diventasse un problema.
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C’è anche l’integrazione con gli assistenti vocali. Io l’ho provata con Alexa e devo dire che funziona bene; secondo alcuni rumor entro fine anno potrebbe arrivare il supporto a Matter, che aprirebbe ad altri scenari di integrazione domotica.
L’unico aspetto in cui, secondo me, l’app deve crescere è la gestione delle notifiche più critiche. Ad esempio, se l’acqua pulita finisce, non te lo segnala subito ma interrompe il ciclo e poi ti avvisa, quando ormai la pulizia è rimasta incompleta. Inoltre, la modalità Freo Mind, quella che promette di decidere da sola priorità e strategie di pulizia in base allo storico dello sporco, a volte sembra “indecisa”: non sempre ottimizza davvero i tempi, qualche giro in più o in meno lo fa senza un criterio chiarissimo. Certo, questa di Narwal non è l’app più elegante che abbia mai visto, ma è una delle poche che ti fanno davvero dimenticare di avere un robot, perché si occupa di tutto lei, dal programmare le pulizie al ricordarti quando intervenire per la manutenzione.
Autonomia
Un’altra sorpresa piacevole arriva dalla batteria perchè quella integrata a bordo, da 6.400 mAh, è tra le più capienti che ho visto su un robot simile; nei miei test sono riuscito a completare ampiamente tutte le sessioni di pulizia, di circa 100mq, con ancora un 30% residuo a disposizione, impostando i livelli di aspirazione su Forte (che sarebbe il livello 3 di 4) e lavaggio normale.
Questo significa che anche in appartamenti grandi non avrete la fastidiosa sensazione di “ansia da carica”: se proprio dovesse servire, il Flow torna alla base, si ricarica, e poi riprende esattamente da dove aveva lasciato, come se nulla fosse, anche se può risultare antipatico se magari avete fretta di far concludere le pulizie, soprattutto se magari avete ospiti in arrivo, ma non è il caso di questo Narwal Flow.
Prezzo e considerazioni
Dopo settimane di test, ma soprattutto comparative con altri top di gamma che avevo già installato in casa e utilizzato a lungo termine, posso chiaramente affermare che questo Narwal Flow arriva sulla parte alta della classifica, senza se e senza ma, ed i motivi sono molteplici. Tecnicamente parlando, è potente, intelligente, costruito con attenzione ai dettagli, ed è una di quelle tecnologie che una volta provate ti fanno chiedere perché hai aspettato tanto a fare il passo; commercialmente parlando, invece, Narwal Flow è uno dei quei prodotti premium, che stranamente (per il periodo attuale) al lancio arriva con un prezzo decisamente aggressivo.
Dal 4 al 28 settembre, infatti, Narwal FLOW con stazione standard (come quella provata da me) sarà disponibile a soli 899 € invece dei 1.299 € di listino. La versione con stazione compatta, con collegamenti idrici alla rete domestica, partirà in offerta a 1.099 € invece di 1.499 €. Insomma: un robot così completo, con questa tecnologia, a questo prezzo… è un’opportunità da non lasciarsi sfuggire.
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