Nel corso degli anni sono stati diversi i tentativi di portare sul mercato un notebook valido che integrasse due display a bordo, ma effettivamente non sono mai ben riusciti nel loro scopo, Asus inclusa. Quello che, però, molti produttori hanno sottovalutato è stato sempre il software, mai ben ottimizzato a dovere a tal punto da poter sfruttare a pieno le funzionalità che un secondo schermo può portare a bordo di un notebook.
Con il nuovo Asus Zenbook Pro 14 Duo OLED sono stati risolti tutti questi problemi delle precedenti generazioni e, oltre un po’ di modifiche strutturali, il colosso taiwanese dell’informatica ha trovato la quadra su come ottimizzare tutte le funzioni software: spoiler? Ci è riuscito.
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Recensione Asus Zenbook Pro 14 Duo OLED
Design, costruzione e ScreenDuo
Prima di parlarvi delle chicche più intrinseche di questo prodotto, voglio descrivervi com’è fatto perchè l’Asus Zenbook Pro 14 Duo OLED possiede un telaio interamente in metallo ed è caratterizzato da un assemblaggio e da una costruzione maniacale, attenta al dettaglio: la cosa assurda è il peso, di soli 1750 grammi, una piuma se si pensa che è integrato un secondo display con tanto di meccanismi e cerniere varie per consentirne l’apertura e il movimento.
A proposito di apertura, il notebook di Asus non rientra tra quelli che è possibile aprire con una sola mano: attenzione, molto spesso è sinonimo di un pessimo bilanciamento dei pesi e dei componenti all’interno delle scocche, ma in questo caso quando si apre il notebook si apre contemporaneamente anche la cerniera del secondo display che permette di sollevare di circa 12 gradi il secondo schermo. In tutto ciò lo spessore del notebook di Asus non aumenta più di tanto al punto di lasciare ampio spazio a disposizione per le due porte USB-C sul lato destro ed addirittura una USB-A, sul lato sinistro solo le feritoie per la dissipazione e sul retro c’è l’ingresso per l’alimentatore (fornito in confezione, da 180W), uno slot MicroSD ed una porta HDMI.
Parlare di questo notebook come un prodotto tradizionale sarebbe assolutamente un errore, per ovvi motivi: rispetto la precedente generazione di Zenbook Duo, Asus ha migliorato il secondo display consentendogli di muoversi e di “alzarsi” maggiormente, così da evitare riflessi fastidiosi sullo schermo e consentirne una perfetta leggibilità. Il primato che possiede Asus sta nel fatto di essere riuscita ad implementare un pannello 2.8K a 120Hz con una copertura colore DCI-P3 al 100%, supporto alla Stylus (inclusa anche in confezione) e ad una luminosità massima di 500 Nits, valori che molti altri notebook non raggiungono neanche con il display principale.
La carta vincente, secondo me, è racchiusa nella protezione opaca che è stata inserita che, non solo limita i riflessi, ma anche contribuisce a rendere l’esperienza d’uso decisamente migliore che su un display lucido. La sua utilità? Prima che di dire che è inutile, dovreste utilizzarlo qualche ora, durante la quale nel 90% dei casi ve ne innamorerete, e nel restante 10% dei casi lo odierete per via della tastiera molto piccola, ma ve lo dico più avanti.
Tuttavia, grazie all’app ScreenXpert realizzata da Asus, abbiamo la possibilità di mettere a pieno regime tutte le funzionalità del secondo display: in sostanza si tratta di una sorta di dock che permette di sfruttare una serie di scorciatoie e ottimizzazioni rapide volte a migliorare la produttività, ad esempio richiamare un layout di finestre, aprire rapidamente delle app, disattiva o attivare dei controlli e via dicendo. E se questo vi dovesse sembrare poco, tenete presente che Windows lo riconosce come un secondo schermo a tutti gli effetti e quindi si possono trascinare finestre, app, icone e via discorrendo.
Tastiera e Touchpad
Ok, uno dei (pochi, in realtà) motivi per cui potreste odiare questo notebook è la tastiera, e l’annesso touchpad: per mantenere le dimensioni al pari di qualunque altro notebook in circolazione, ed in più aggiungere un secondo display, l’azienda è logico che abbia dovuto ricorrere a qualche rinuncia, e lo ha fatto rimuovendo lo spazio “vuoto” che solitamente c’è in basso sotto la tastiera dei notebook, che probabilmente potremmo definire la zona “poggia polsi”.
Ecco, su Asus Zenbook Pro 14 Duo OLED manca totalmente questa zona, e la scocca si “conclude” con l’ultima fila di tasti: dimenticate, quindi, di poggiare i vostri polsi mentre digitate e tenete presente che utilizzare questo notebook in posizioni diverse dalla classica seduta alla scrivania, è un po’ complicato da immaginare, oltre che da mettere in pratica. Peccato, anche se in compenso devo dire che la tastiera è eccezionale, ha una bella corsa da 1.4mm, è ovviamente retroilluminata ed ha un feedback deciso, soprattutto per via della struttura in metallo che lo fa essere robusto e solido come pochissimi.
Poi c’è l’altro aspetto negativo: il touchpad. Lui è stato inserito nella posizione che è riservata solitamente al tastierino numerico, ma con delle dimensioni decisamente molto piccole e con un aspect ratio differente dal solito, un rettangolo stretto e alto con i due pulsanti fisici esterni. A sopperire alla mancanza di un vero touchpad, ci pensa per il touchpad “virtuale” che si può ottenere sul secondo schermo: premendo con tre dita sul display, infatti, avremo la possibilità di utilizzare lo schermo come un vero e proprio touchpad da quasi 13 pollici, seppur con una posizione diversa da quanto siamo abituati ormai da decenni. Figo, e soprattutto più comodo di quello che si possa pensare.
Display
Tra le feauture che più mi hanno sbalordito a livello tecnico e teorico c’è senza dubbio da inserire il display: si tratta del primo pannello OLED touchscreen da 14.5″ con risoluzione 2K e supporto ai 120Hz, con aspect ratio a 16:10 e tempo di risposta pari a 0,2ms, il che lo rende l’ideale anche per il gaming vista la latenza cosi bassa.
Ciò che mi ha stupito, inoltre, è la copertura colore DCI-P3 del 100% e la sua luminosità massima fino a 550 Nits: credo che questo sia un pannello che si commenti da solo e non abbia bisogno di grosse presentazioni, soprattutto se a tutto ciò ci aggiungete il fatto che supporta anche la penna. Ho trovato molto comoda anche l’app integrata di Asus che permette di regolare a pieno temperatura e profili colore, nel caso doveste sentirne la necessità.
Per il resto utilizzare questo notebook per riprodurre film in alta definizione, oppure giocare ai titoli più recenti, è una goduria indescrivibile: i colori sono perfetti, la luminosità è ottima (a volte anche fastidiosa se siete al buio) e gli angoli di visuale sono eccezionali. Il secondo display, invece, mostra dei color iun po’ più spenti ma questo è da imputare alla finitura opaca che è stata scelta: personalmente non lo reputo un problema, ed anzi nell’ottica dell’utilizzo intensivo giornaliero ho preferito tale finitura che trattiene decisamente meno impronte e consente uno scorrimento più facile delle dita nell’utilizzo.
Altoparlanti e qualità audio
L’audio del Asus Zenbook Pro 14 Duo OLED è fenomenale: l’azienda non ha dichiarato effettivamente quanti speaker e di che potenza sono quelli installati a bordo, ma posso dirvi che il posizionamento inferiore e laterale sui due lati (quindi un totale di quattro punti sonori) fa davvero la sua sporca figura.
L’azienda ha utilizzato una tecnologia Smart Amp realizzata in collaborazione con Harman Kardon, e all’atto pratico ciò si traduce in un volume di riproduzione decisamente molto alto (probabilmente anche superiore al mio Macbook Pro M1 da 14″) e ad una equalizzazione che personalmente reputo perfetta, ma sicuramente non adatta a tutti. Mi riferisco al fatto che siano predominanti le frequenze più alte, non a caso il suono è cristallino e limpido nei brani con molti alti o dove c’è molta “voce” e più carente nelle frequenze basse, cosa che invece è il punto più “forte” del mio Macbook.
Hardware e Prestazioni
Sul fronte hardware Asus non ha badato a spese: è giusto dire che in commercio esistono differenti versioni di questo Asus Zenbook Pro 14 Duo OLED, ma sono stato fortunato a poter mettere sotto stress la più completa (e costosa, aggiungerei) versione tra tutte: la mia unità monta a bordo il nuovo Intel Core i9-12900H, 32GB di memoria RAM LPDDR5, 1TB di SSD M2 N.VMe PCIe 4.0 ed una GPU Nvidia GeForce RTX 3050Ti che si aggiunge a quella integrata Iris XE di Intel. La parte connettività è completata con una scheda di rete con supporto al Wi-Fi 6E Dual Band e al Bluetooth 5.
Ovviamente se volessimo fare un’analisi breve e superficiale delle prestazioni di questo notebook, ci sarebbe ben poco da approfondire: è un PC non per tutti, per tutti sarebbe decisamente troppo. L’hardware di cui è dotato ci fa stare tranquilli in praticamente tutti gli scenari d’uso che mi vengono in mente: io l’ho provato per renderizzare video su Premiere in FullHD a 60fps 10bit senza difficoltà fino a 3-4 tracce video e 2-3 tracce audio e ci ho giocato con Call of Duty Black Ops, ma qui il comportamento è stato più anomalo del previsto in quanto le prestazioni sono state ballerine, non sono mancati alcuni crash e il framerate non era dei migliori; è vero, però, che prodotti come la RTX3050Ti non sono propriamente indicati per il gaming, ma qualcosa in più me la sarei aspettata.
Ovviamente l’ho usato anche per i task più semplici come la navigazione web, elaborazione di documenti offline, posta elettronica e moltissimo altro. Nessun cenno di cedimento, anche se una cosa devo dirvela: dissipazione e temperature un po’ mi hanno fatto preoccupare, perchè nei benchmark che ho eseguito (che, ok, non sono scenari tradizionali) la CPU ha sfiorato per alcuni istanti i 100 gradi, anche se le ventole di cui è dotato il notebook hanno riportato la situazione alla normalità nel giro di meno di un minuto.
A proposito di ventole, è molto facile che partano e non si fermino più: nei miei giorni di utilizzo, infatti, anche riproducendo sample 4K su YouTube, per cui niente di eccessivamente stressante, partono le ventole a massima potenza con tutte le conseguenze del caso, tra cui rumorosità ed eccessivo calore provenienti dalle parti laterali, che potrebbe infastidirvi quando usate il notebook poggiato sulle gambe, ad esempio. In generale, però, con un utilizzo intensivo e stressante le temperature salgono, ed anche nella zona superiore centrale della tastiera si arrivano a sfiorare circa 55 gradi.
Non credo, però, che si tratti un problema di dissipazione e di ingegnerizzazione, quanto più una gestione software non eccellente: ho provato a modificare con alcuni tool le ventole, gestendole manualmente, e ho riscontrato degli interessanti miglioramenti.
Batteria
Ok, se c’è invece una cosa che non mi ha entusiasmato, ma me lo aspettavo, è sicuramente la batteria; Asus ha integrato una batteria da 76WHr non removibile, e ricaricabile fino a 180W grazie all’alimentatore incluso in confezione. Per quanto riguarda la durata, vista la presenza di un doppio display, per di più OLED e a 120Hz, mai mi sarei aspettato un’autonomia al pari di altri notebook, anche se i risultati non sono paragonabili assolutamente per via della sua “conformazione” unica.
L’Asus Zenbook Pro 14 Duo OLED riesce ad offrire mediamente un’autonomia di circa 5 ore con uso misto, che possono scendere a poco più di 3 se lo si utilizza per rendering video, editing di foto e via discorrendo. Per migliorare un po’ la situazione potrebbe essere comodo spegnere il display secondario qualora non lo utilizzaste, e ciò vi farà recuperare circa un 10/15% in più sull’autonomia.
Prezzo e Considerazioni
Se mi chiedeste, così di getto, cosa ne penso di questo notebook vi risponderei senza dubbio che me ne sono innamorato ciecamente: in effetti all’atto pratico questo Asus Zenbook Pro 14 Duo OLED è uno di quei prodotti che, se si è un minimo nerd come lo sono io, si amano senza farsi troppe domande. Con la storia del doppio display credo che mi abbia fatto totalmente innamorare, ma anche il resto come lo schermo primario OLED a 120Hz, ed il suo design che non accenna ad una minima flessione (caratteristica che negli ultimi anni ho notato solo nei Macbook, e in pochissimi altri laptop) non passano assolutamente inosservati.
Certo è che il prezzo è importante: in Italia non è in vendita la versione come la mia con i9 e RTX3050Ti, ma bensi con i7-12700H e grafica Intel Iris Xe, ed ha un prezzo di €2169,00. Sì, il prezzo è alto ma ci sta tutto: per creator che montano video molto spesso oppure per DJ che creano musica e via discorrendo, è un prodotto completo che, con il suo secondo schermo, vi aprirà un modo di lavorare ed un mondo tutto nuovo. Cosa non mi ha convinto? Sicuramente la batteria, e le temperature un po’ fuori controllo.