Devo ammettere che già dal primo unboxing (di cui trovate il video sul nostro canale YouTube) sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo Meizu M6S, perché già sulla carta sembrava promettere bene grazie a delle buone specifiche tecniche e ad un prezzo veramente competitivo. Con questo smartphone l’azienda ha deciso di rivoluzionare i propri prodotti inserendo un display in 18:9 ed eliminando il celebre tasto fisico mBack frontale, a favore di uno virtuale che va a svolgere le stesse funzioni.
Sarà riuscita Meizu a creare un buon dispositivo e a far ricredere tutti gli utenti che ultimamente avevano perso fiducia nel brand cinese? Scopriamolo insieme all’interno della nostra recensione.
Recensione Meizu M6S
Unboxing
Lo smartphone viene venduto in una classica confezione in cartonato bianco in pieno stile Meizu ed al suo interno troviamo la seguente dotazione:
- Meizu M6S;
- alimentatore da parete con presa cinese e supporto alla ricarica rapida mCharge;
- cavo di ricarica USB – Micro USB;
- spillino per lo slot SIM;
- manuale delle istruzioni.
Design e costruzione
Il design di questo smartphone è piuttosto piacevole e non si discosta molto dagli ultimi Meizu lanciati sul mercato, se non per l’introduzione di un pannello in 18:9, per l’eliminazione del tasto fisicomBack e per lo spostamento del sensore fingerprint sul lato destro. La costruzione è molto solida ed il device sembra resistere bene agli urti ed ai graffi, anche se purtroppo la back cover in alluminio satinato non mi ha convinto moltissimo, in quanto poco oleofobica.
Lo smartphone si tiene abbastanza bene in mano, ma presenta le classiche difficoltà dei 18:9 nel raggiungere la tendina delle notifiche durante l’utilizzo ad una mano. Le dimensioni, infatti, sono di 152 x 72.5 x 8 millimetri per un peso di 160 grammi.
Non mi ha convinto per nulla il fatto che il sensore fingerprint non sia stato integrato nel tasto power come avviene sui Sony, in quanto è una soluzione decisamente più comoda. Inoltre, il tasto di accensione è situato anche piuttosto in alto, quindi non è facilmente raggiungibile con una mano. Per ovviare a questo problema basterà abilitare il tasto Super mBack, attraverso il quale potremo bloccare lo schermo tramite un tap prolungato.
Sul profilo superiore troviamo il microfono utile alla riduzione dei rumori ambientali, a differenza di quello inferiore dove risiedono lo speaker di sistema, il microfono principale, l’ingresso Micro USB e l’ingresso mini jack. Come già detto precedentemente, sul lato destro sono presenti il sensore fingerprint ed il tasto di accensione, mentre dalla parte opposta notiamo il bilanciere del volume e lo slot SIM/microSD.
Oltre alla scritta mblu e Meizu, sulla back cover spiccano sicuramente la fotocamera posteriore ed il flash LED Dual Tone. Concludiamo con il pannello frontale dove troviamo il sensore di luminosità e prossimità, la fotocamera frontale, la capsula auricolare ed il LED di notifica.
Display
Per la prima volta nella sua storia, Meizu decide di utilizzare un pannello in 18:9 e lo fa proprio con il suo nuovo Meizu M6S. Infatti, lo smartphone è caratterizzato da un pannello IPS da 5.7 pollici con risoluzione HD+(1440 x 720 pixels) e densità di 282 PPI.
I colori del pannello sono buoni, ma tendenti leggermente a delle tonalità più fredde, mentre per quanto riguarda la definizione non ci siamo. Spesso è facile notare i pixel ad occhi nudo come ad esempio accade sulla home con le icone delle applicazioni.
Inoltre, alcune app non sono state ottimizzate per il formato 18:9 e YouTube ne è l’esempio principale, in quanto rimangono delle barre nere ai lati del video per riprodurlo in 16:9.
Il touchscreen è buono, ma ho riscontrato una lieve latenza nello scrolling.
Hardware e prestazioni
Con gran sorpresa, sotto la scocca troviamo un inedito chipset prodotto da Samsung, ovvero l’Exynos 7872, il quale comprende un processore hexa-core con frequenza di clock massima di 2.0 GHz, una GPU Mali-G71 MP3, 3 GB di RAM e 32 GB di memoria interna, espandibile tramite microSD fino a 256 GB. Tuttavia, facciamo presente che è disponibile anche una variante con storage da 64 GB.
Il processore ci restituisce delle performance nella media, con un’apertura delle app relativamente reattiva per la sua fascia di prezzo, ma con qualche lieve impuntamento randomico. Non possiamo pretendere di più, ma riesce a raggiungere senza problemi la sufficienza.
La GPU si comporta bene e non ho riscontrato criticità nemmeno durante la riproduzione di titoli più pesanti come ad esempio Asphalt 8 o Real Racing 3, i quali girano senza lag e con un frame rate costante.
Fotocamera
Posteriormente troviamo un sensore Samsung S5K2P7 da 16 mega-pixel con apertura f/2.0 e flash LED Dual Tone.
Devo dire che nonostante tutto questo Meizu riesce a difendersi bene sotto questo punto di vista. Le foto risultano essere buone per la sua fascia di prezzo seppur non siano esenti da difetti. In condizioni di buona luminosità gli scatti risultano essere abbastanza definiti e con dei colori discreti. Ovviamente non abbiamo una nitidezza impeccabile, ma si comporta molto meglio di altri competitors. Mi hanno convinto anche le macro, caratterizzate da un buon effetto bokeh, e l’HDR non eccessivamente invasivo. Tuttavia, a volte la gestione delle luci non è perfetta e le zone con forte intensità di luce saranno sovraesposte.
Di sera la qualità cala come è normale che sia, ma riesce comunque a garantirci delle buone fotografie, soprattutto per la condivisione sui Social. Nonostante queste non siano molto luminose, sono rimasto comunque abbastanza soddisfatto di questo comparto, perché qui il classico “effetto acquerello” che caratterizza gli smartphone low-cost non è poi così evidente.
Frontalmente troviamo un sensore Samsung S5K4H7 da 8 mega-pixel con apertura f/2.0.
Le foto scattate con la fotocamera frontale presentano gli stessi pregi e difetti di quella posteriore, con buoni risultati, ma con una gestione delle luci non sempre precisissima.
I video possono essere registrati fino alla risoluzione massima Full HD e le prestazioni rispecchiano molto quelle della fotocamera. Non troviamo una stabilizzazione ottica, ma solo digitale e l’autofocus non è velocissimo, ma è abbastanza preciso e funzionale.
Audio
L’audio in uscita dallo speaker inferiore purtroppo non è potentissimo e privilegia maggiormente le frequenze alte e medie a discapito di quelle basse.
In cuffia la situazione migliora per quanto riguarda l’equalizzazione, ma il suono tende a distorcere leggermente a volume massimo.
Nessun problema con la capsula auricolare e con il microfono che ci consentono di intrattenere conversazioni senza alcun tipo di problema.
Connettività
Il Meizu M6S supporta la connettività LTE Cat.7 con supporto al Dual SIM, ma senza la banda 20 odiata da buona parte dei Meizu attualmente in circolazione. La ricezione non è tra le migliori, infatti, spesso mi sono trovato in Edge in punti in cui con altri smartphone avevo tranquillamente H+, se non 4G. Purtroppo l’assenza della banda 20 c’è e si sente.
Per il resto troviamo il Bluetooth 4.2, il Wi-Fi a/b/g/nDual Band ed il GPS/A-GPS/GLONASS con i quali non abbiamo riscontrato particolari problematiche.
Come già detto precedentemente, il sensore fingerprint è stato inserito sul lato destro dello smartphone e devo dire che è molto veloce e preciso. Posso tranquillamente affermare che lo sblocco avviene con successo 10 volte su 10.
Software
Il software a bordo del Meizu M6S è sempre la Flyme 6.3.1.0A, ovvero l’interfaccia proprietaria dell’azienda basata su Android 7.0 Nougat.
Come molti di voi sapranno la lettera “A” nella sigla sta ad indicarne la versioneasiatica che, tuttavia, è stata tradotta dallo store (in questo caso Geekbuying) e che presenta sia la lingua italiana che il Play Store. Se dovessi fare una stima, l’85% dell’interfaccia è tradotta completamente nella nostra lingua e, seppur facilmente comprensibile, il restante 15% rimane in inglese.
L’interfaccia è molto semplice, minimal e user friendly, infatti, non troviamo troppi sottomenù e tutte le impostazioni sono classificate in maniera ordinata ed intuitiva. Non ci sarebbe nemmeno bisogno di fare troppe introduzioni sulla Flyme, in quanto la conosciamo già in maniera molto approfondita, ma è sempre bene fare dei piccoli riepiloghi.
Non troviamo molti modi di personalizzare la grafica della UI, se non solamente attraverso i temi, i quali sono molto numerosi e per tutti i gusti.
La grande novità, però, riguarda proprio il tasto software Super mBack, il quale è andato a sostituire quello fisico che tanto caratterizzava Meizu. Grazie all’implementazione di una sorta di force touch possiamo svolgere comunque tutte le funzioni legate a questo tasto, senza rinunciare a nulla. In seguito vi lascio la lista delle gestures:
- Tap prolungato con pressione prolungata: blocco dello schermo;
- Doppio tap con pressione: apertura della fotocamera;
- Singolo tap: ritorna indietro;
- Tap prolungato con breve pressione: ritorno alla home;
- Swipe laterale sulla barra inferiore: apertura rapida delle app precedenti aperte in background;
- Swipe verticale dalla barra inferiore: apertura multitasking.
Inoltre, è possibile sfruttare molte altre gestures a schermo spento per svolgere diverse operazioni.
Qualora non vi trovaste a vostro agio con il Super mBack, è sempre possibile disattivarlo ed utilizzare i classici tasti software Back/Home/Multitasking.
Nonostante tutto, più di un paio di volte è accaduto che all’apertura di qualche app, questa si freezasse improvvisamente insieme al Super mBack, costringendomi ad aspettare qualche secondo affinché potessi chiuderla dal background ed aprirla nuovamente. Infine, dal momento che non troviamo nativamente il Play Store ed i servizi Google, sono presenti alcune incompatibilità con alcune applicazioni come ad esempio Netflix, il quale non può essere scaricato ufficialmente.
Autonomia
Il Meizu M6S è dotato di una batteria da 3000 mAh che non riesce a restituire degli ottimi risultati. Infatti, durante i nostri test abbiamo totalizzato una media di 3 ore e 15 minuti di schermo attivo. Insomma, sapevamo che non fosse un battery-phone, ma ci aspettavamo sicuramente qualcosina in più.
La ricarica completa avviene in circa 1 ora e mezza attraverso l’alimentatore fornito in dotazione il quale integra la tecnologia di ricarica rapida proprietaria mCharge.
Conclusioni
In conclusione questo Meizu M6S è caratterizzato da molti alti e bassi. Tra i punti a favore troviamo sicuramente il comparto fotografico, il design e la costruzione, mentre tra quelli negativi inserirei l’autonomia ed il software non perfettamente ottimizzato ed aggiornato.
Tuttavia, il prezzo al quale viene venduto è veramente basso, parliamo di circa 140 euro (spesso è a 130 euro con i coupon di GizDeals) su GeekBuying, e a questa cifra non si può chiedere veramente di più.
Questo smartphone batte a mani basse tutti i device cinesi targati Oukitel, Doogee, Leagoo, Umidigiecc. all’interno della stessa fascia di prezzo e non, ma è ancora qualche spanna sotto rispetto alla serie Redmi di Xiaomi.