Il potente modello di generazione video di OpenAI completa la sua espansione mobile, arrivando sul Google Play Store in concomitanza con la rimozione temporanea delle liste d’attesa in mercati selezionati.
Sora sbarca sul Play Store, e l’Italia?

L’accesso ai modelli di intelligenza artificiale più avanzati rimane una delle sfide centrali nel panorama tecnologico attuale. Sebbene alcune soluzioni possano operare localmente, le piattaforme più potenti, come quelle dedicate alla generazione video, risiedono prevalentemente nel cloud. Questo approccio, se da un lato promette un accesso universale, dall’altro è stato finora limitato da strategie di rilascio graduale, liste d’attesa e inviti esclusivi.
Questa settimana, tuttavia, si è verificata una svolta significativa per l’ecosistema mobile più diffuso al mondo. OpenAI ha ufficialmente rilasciato l’applicazione di Sora, il suo rinomato modello di generative video, sul Google Play Store per dispositivi Android.
Questo lancio pone fine a un periodo di attesa per gli utenti del sistema operativo di Google. Finora, l’utilizzo di Sora era stato relegato ai PC o, in ambito mobile, all’app per iOS rilasciata recentemente. Il debutto su Android segue di poche settimane le indiscrezioni che parlavano di un arrivo “imminente”, confermando le aspettative del mercato.
L’aspetto più rilevante di questo rilascio non è solo la disponibilità dell’app, ma la sua tempistica. La mossa di OpenAI coincide strategicamente con un allentamento delle barriere all’ingresso.
La scorsa settimana, l’azienda aveva annunciato tramite il social network X (precedentemente Twitter) l’intenzione di rimuovere temporaneamente la necessità di un codice di invito per accedere alla piattaforma in alcune nazioni selezionate. Purtroppo l’Italia non è tra i Paesi inclusi in questo cambiamento.
Video generati dall’IA per tutti
Questa espansione su Android arriva in un momento di intensa competizione nel settore dell’IA generativa video. Sora si trova a competere direttamente con rivali di alto profilo, in particolare Veo 3 di Google. Sebbene i test comparativi indichino un dibattito aperto su quale modello detenga la supremazia—con alcuni analisti che favoriscono Veo per la qualità cinematografica e altri che premiano Sora per la velocità e la coerenza narrativa—è indubbio che Sora si sia dimostrato un concorrente temibile.
Oltre alla pura generazione di video da prompt testuali, l’applicazione Android di Sora eredita le funzionalità social che ne stanno definendo l’identità. Gli utenti non si limitano a creare, ma possono navigare in un feed di video realizzati da altri, con una forte enfasi sul “remix”. Questa funzione permette di prendere la creazione di un altro utente e modificarla, spesso portando a risultati creativi e collaborativi.
Il rilascio su Android offre inoltre al grande pubblico l’opportunità di testare l’ultima grande novità di Sora: la funzione “Cameo” (o “Character Cameos”). Annunciata a fine ottobre, questa tecnologia consente agli utenti di creare “avatar” o personaggi riutilizzabili – basati su sé stessi, su altre persone (con consenso), o persino su animali domestici – e inserirli in diverse scene e contesti video, mantenendo la coerenza del personaggio.







