Diciamola tutta, a meno che voi non siate super appassionati del settore, se vi dicessi Pova 4 ma anche Spark 9 Pro probabilmente non vi si accenderebbe nessuna lampadina. E invece si tratta di due modelli prodotti da Tecno, uno dei brand nati sotto l’ala protettiva di Transsion che, strano ma vero, è l’unico brand che è riuscito a far crescere del 1297% le vendite dei suoi smartphone in Europa.
Un marchio estroso, non c’è dubbio, che non ha mai avuto paura di introdurre prodotti dall’estetica e dalle caratteristiche uniche. Ed il Tecno Phantom X2 Pro è un esempio lampante di come abbia deciso di lavorare il brand. Perché sì, sia Xiaomi che OPPO hanno mostrato in passato una fotocamera retrattile, senza però averla mai lanciata effettivamente: al contrario, escludendo prodotti molto diversi come il Samsung Galaxy S4 Zoom, il Tecno Phantom X2 Pro è il primo smartphone ad esserne realmente dotato. Ma, per ora, non arriverà in Italia.
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Recensione Tecno Phantom X2 Pro: pro e contro della prima fotocamera retrattile in uno smartphone
Unboxing
Prima di andare a parlare a fondo del dispositivo, partiamo con il contenuto della confezione. Al suo interno, oltre al telefono, è presente un caricabatterie da 45w, un cavo USB-C, un paio di auricolari ed una custodia molto intelligente che integra un supporto estraibile che può anche svolgere una funzione di stand per il dispositivo.
Design e materiali
Anche se non è di certo il design la caratteristica più importante del Tecno Phantom X2 Pro, qualche parolina sul suo aspetto va comunque spesa, anche perché soprattutto il camerabump è fortemente condizionato dalla tecnologia che integra il modulo fotocamere. Ed è proprio dal camera bump che vorrei partire: è grande, è posto al centro ed integra tre fotocamere. Quella principale, cioè quella motorizzata, è avvolta da una cornice di colore arancione che ha praticamente la stessa tonalità della cover posteriore.
Tutta la back cover è realizzata in plastica riciclata ed è caratterizzata da una delle texture più strane che abbiamo mai visto in uno smartphone negli ultimi tempi e non solo migliora il grip dello smartphone, ma evita totalmente il problema delle impronte digitali. La cornice è realizzata in metallo mentre tutta la parte anteriore è protetta da un Gorilla Glass Victus di prima generazione ed arriva con una pellicola in TPU preinstallata che, però, tende molto facilmente a scollarsi dal vetro.
Disponibile in due colorazioni diverse, quella nera e quella arancione, il design del Tecno Phantom X2 Pro è a doppia curvatura (sia nello schermo che nella cover posteriore) ed è realizzato in maniera quasi perfetta: nonostante sia grande 164,6 x 72,7 x 8,9 mm e pesi 201 grammi, lo smartphone è molto comodo da utilizzare e tutti i pesi sono bilanciati molto bene, il telaio poi non soffre minimamente di alcuna flessione, neppure se ci si applica una pressione più importante.
Molto belli da vedere i tasti per il controllo del volume e per l’accensione del dispositivo, che sono posti lateralmente ad una giusta altezza e hanno la stessa colorazione del frame, mentre le cornici superiori e inferiori hanno un taglio più netto: in alto è stato integrato solo il microfono secondario per la cancellazione del rumore, mentre in basso è presente il carrellino per le due SIM, una porta USB-C, il microfono principale e lo speaker. Non dispone però di alcuna certificazione IP per la resistenza ad acqua e polvere.
Display
Il display del Tecno Phantom X2 Pro utilizza un pannello OLED curvo da 6.8 pollici, impressionante se si considera che lo smartphone è largo poco più di 72 millimetri, un po’ meno in termini di qualità. La risoluzione è di 1080 x 2400 pixel ed è in grado di garantire una frequenza di aggiornamento massima di 120 Hz ma, oltre questo, non c’è null’altro di interessante.
Ed è così soprattutto se si pensa alla luminosità massima che nei nostri test si è fermata ad un massimo di 505 nits se portata al massimo con lo slider e che viene gestita da un sensore tarato non proprio benissimo: anche in condizioni di luce diretta, la retroilluminazione non aumenta in maniera tale da poter essere idonea quando si utilizza il dispositivo sotto al sole, ed è davvero un peccato perché nelle impostazioni c’è un’opzione di luminosità extra che si deve attivare manualmente.
Il contrasto non è niente male, ma in quanto a copertura dello spazio colore DCI-P3 non ci siamo proprio. La modalità luminosa tende a rendere il bilanciamento del colore piuttosto freddo, esaltando troppo le tonalità blu anche nei bianchi e nei grigi, e non c’è alcun supporto all’HDR. Per fortuna però, il Tecno Phantom X2 Pro dispone della certificazione Widevine L1, il che rende almeno possibiile la riproduzione in alta risoluzione dei contenuti in streaming.
Hardware e prestazioni
Ad animare il Tecno Phantom X2 Pro ci pensa un Mediatek Dimensity 9000 aggiancato da 8 o 12 GB di memoria RAM di tipo LPDDR5 e da memorie interne di tipo UFS 3.1. E senza perderci in troppi giri di parole, si tratta di una configurazione più che idonea alla stragrande maggioranza degli utenti, che garantisce una buona fluidità del sistema e la possibilità di portare avanti anche le operazioni più complesse, ma che non spicca di certo in termini di prestazioni generali né in termini di gestione delle frequenze dei core in base alle temperature.
Pensando ai numeri nudi e crudi, le prestazioni del Tecno Phantom X2 Pro nei diversi benchmark che abbiamo eseguito sono tutto sommato in linea con gli altri smartphone animati dalla piattaforma di Mediatek e lo stress test di 3D Mark evidenzia come il sistema sia piuttosto stabile anche dopo un periodo prolungato di stress per la CPU e la GPU.
Ma questa stabilità complessiva a prestazioni medie, ha un motivo che viene chiaramente evidenziato dallo stress test di AnTuTu: come noterete dal grafico in basso, per tutta l’esecuzione del test il sistema ha castrato tantissimo le frequenze di funzionamento dei singoli core del SoC, con punte che in alcuni casi tendono a scendere addirittura sotto il 40%.
Ed in via generale, una scelta come questa dovrebbe praticamente azzerare il surriscaldamento: ma sul Tecno Phantom X2 Pro non è così. Sia chiaro, non è uno di quegli smartphone che arriva a temperature oltre i 50 gradi, ma è comunque un dispositivo che scalda molto soprattutto nella zona prossima al camera bump e, considerando la gestione a dir poco conservativa del SoC, i risultati non sono per niente soddisfacenti.
Insomma in termini di prestazioni siamo sui livelli medi di uno Snapdragon 8+ Gen. 1 ma, a differenza di quanto abbiamo notato nel SoC di Qualcomm, con il Mediatek le temperature vengono gestite in maniera profondamente diversa, ottenendo risultati non proprio soddisfacenti. Quindi, in soldoni: promosso in quanto a prestazioni per un utilizzo medio del dispositivo, rimandato in quanto a prestazioni in lunghe sessioni di gioco o nel rendering di filmati.
Detto questo, buono l’audio in capsula, così come la connessione alle reti cellulari che avviene con un modulo SA/NSA sub6 5G su entrambi gli slot SIM, non dispone di speaker stereofonici e, udite udite, oltre all’NFC integra anche un modulo per la radio FM. Una rarità.
Fotocamera
E ora veniamo alla parte più interessante di questo Tecno Phantom X2 Pro: le fotocamere. E partiamo dalle caratteristiche: il sensore principale è un Samsung ISOCELL GNV da 50 megapixel, un sensore personalizzato precedentemente utilizzato nella serie Vivo X80, affiancato dalla tanto discussa fotocamera ritrattile da 50 megapixel: in sostanza, quando si attiva lo zoom 2.5x tutta l’ottica fuoriesce meccanicamente dal suo alloggiamento per garantire l’ingrandimento. C’è poi una ultra-wide da 13 megapixel che utilizza un sensore Samsung S5K3L6.
Ora, non ammetto di avere avuto subito un dubbio sulle fotocamere di questo smartphone, e la prima cosa che mi sono chiesto è stata il senso di avere uno zoom retrattile integrato in questo modo. Diciamola tutta, avrebbe avuto più senso se questa tecnologia fosse stata integrata nella fotocamera principale in modo da riuscire a “trasformarla” in uno zoom evitando l’utilizzo di un ulteriore sensore, no? E, sì, in molti potrebbero pensare che lo zoom ritrattile sia stato pensato per ridurre lo spessore del camerabump quando non è utilizzato, ma non è neppure per questo: in realtà sia la principale che il tele (da chiuso), hanno uno spessore piuttosto importante.
E allora, per quale motivo pensare ad un teleobiettivo del genere? Ci ho messo un po’ a capirne la reale utilità, ma poi ci sono arrivato: l’apertura focale. E già, perché la tele retrattile del Tecno Phantom X2 Pro è l’unica del mercato ad avere un’apertura f/1.5, ed un valore così ampio cambia profondamente l’utilizzo della fotocamera stessa.
Ora, prima di andare a parlare di qualità fotografica e video, è importante sapere che per tutte e tre le ottiche c’è una buona notizia ed una cattiva notizia: quella buona è che sono tutte dotate di autofocus, ed è una cosa piuttosto rara da trovare ultimamente, la cattiva però è che nessuna delle fotocamere del Tecno Phantom X2 Pro è dotata di stabilizzazione ottica. E, come vedremo, è una mancanza molto evidente soprattutto quando si scattano foto con la fotocamera meccanica a zoom da 2.5x in poi.
In condizioni di buona luminosità la fotocamera principale del Tecno Phantom X2 Pro è in grado di garantire foto di buona qualità, ben dettagliate e con una buona gestione della gamma dinamica. Le immagini prodotte sono ben nitide, ma non nitidissime se paragonate a quelle realizzate con dispositivi di altri brand, ma sono ben bilanciate anche in quanto a saturazione e a gestione dell’HDR. Si può anche scattare a 50 megapixel, ottenendo delle immagini con dettagli più fini e reali.
Buone anche le immagini diurne che si scattano con lo zoom retrattile 2.5x che, a tratti, sembrano anche più nitide di quelle realizzate con la principale. Ora, data l’apertura extra ampia ed i suoi 65 mm equivalenti, lo zoom del Tecno Phantom X2 Pro potrebbe sembrare più un’ottica pensata per i ritratti che per fotografare paesaggi, ma c’è da dire che di giorno qualitativamente le foto vengono sempre bene, qualunque sia il soggetto, e che la coerenza con la fotocamera principale in quanto a gestione cromatica e dinamica è molto alta.
È chiaro, poi, che grazie agli f/1.5, la tele retrattile è in grado di generare immagini con sfondi naturalmente sfocati dietro i soggetti fotografati a distanze ravvicinate o medie, senza l’utilizzo della modalità ritratto.
Di giorno bene anche l’ultra-wide, che genera scatti nitidi, dettagliati e molto coerenti con le altre due fotocamere e che, grazie all’autofocus, può essere utilizzata anche come macro. Soffre un pochino del gap qualitativo relativo al sensore meno risoluto, ma gli scatti sono molto piacevoli.
Le cose però cambiano in ambienti poco illuminati. Perché se la fotocamera principale è in grado di garantire scatti di buona qualità, ben dettagliati e non sofferenti di rumore o pastellamenti vari (grazie alla modalità Super Night), non è così per lo zoom retrattile 2.5x e l’ultra-wide. E qui si inizia anche a sentire un po’ la mancanza delle stabilizzazioni ottiche.
Ora, lo zoom 2.5x rimane piuttosto utile anche in condizioni di scarsa luminosità, ma fatica notevolmente di più rispetto alla fotocamera principale generando scatti meno luminosi e un po’ più morbidi. I dettagli ci sono, ma non sono assolutamente sorprendenti se visti con un crop più spinto e potrebbero verificarsi dei micro mossi se non si sta attenti a scattare con la mano più ferma possibile. Il mio consiglio è di utilizzare sempre la modalità Super Night con questa fotocamera.
E le cose peggiorano quando si scatta con l’ultra-wide che, di notte, genera degli scatti troppo artefatti dalla cancellazione del rumore software soprattutto lungo i bordi delle immagini e che non riesce a godere neppure dei vantaggi della modalità notturna. Vero è però, che tutte le fotocamere hanno una coerenza tra loro molto evidente in quanto a bilanciamento dei colori.
Buona la fotocamera anteriore da 32 megapixel che è in grado di regalare scatti dalla qualità sufficiente anche in condizioni di scarsa luminosità, bene i video anche se soffrono della mancanza della stabilizzazione ottica e che non possono essere registrati alle stesse risoluzioni con tutte le ottiche: quella principale e lo zoom retrattile 2.5x possono registrare in 4K a 60 fps, mentre quella ultra-wide è limitata al FullHD.
Software
Tecno Phantom X2 Pro è animato da Android 12 personalizzato dalla HiOS 12, una GUI che per chi conosce Tecno non introduce alcuna novità di rilievo. Si tratta di un’interfaccia grafica quasi sullo stile della MIUI o della ColorOS, con personalizzazioni piuttosto importanti e molte applicazioni pre-installate che però, tutto sommato, viene gestita piuttosto bene dall’hadrware del dispositivo e che non soffre di alcun rallentamento di sorta, ma che soffre un po’ troppo di bloatware e notifiche piuttosto fastidiose.
Non è tra le mie interfacce grafiche preferite, questo è sicuro, ma il brand ha integrato in maniera piuttosto elegante tante possibilità di personalizzazione, compreso alcune funzionalità relative ai social network: Social Turbo è come se fosse un “potenziatore” di WhatsApp e permetterà di registrare le proprie chiamate, cambiare la voce, leggere i messaggi senza contrassegnarli come letti e tanto altro ancora.
C’è la modalità Zero che, con uno swipe verso destra vi porterà ad una schermata in cui è possibile inserire i widget ed altre scorciatoie ed integra i temi, la possibilità di personalizzare font e icone e praticamente tutti gli elementi grafici del sistema.
Batteria e ricarica
Buona l’autonomia della batteria da 5000 mAh integrata nello smartphone, che è in grado di garantire quantomeno un giorno di utilizzo medio senza dover ricorrere al caricabatterie ma che soffre di un drain molto accentuato quando si imposta lo schermo a 120 Hz fissi. Il mio consiglio è quindi di attivare la modalità di gestione automatica del refresh rate che, assieme al MediaTek, garantisce una buona gestione energetica.
La ricarica è veloce, a 45w, ed è in grado di ricaricare lo smartphone dallo 0% al 40% in circa 15 minuti: per arrivare al 65% ci vorranno circa 30 minuti e per una ricarica completa poco più di 1 ora. E sì, non è lentissima, ma non è neppure particolarmente veloce rispetto agli standard odierni.
Purtroppo però, oltre che alla mancanza della certificazione IP, Tecno Phantom X2 Pro soffre anche della totale assenza di una qualsivoglia tecnologia di ricarica rapida.
Considerazioni
È indubbio che il Tecno Phantom X2 Pro rappresenti un cambio di direzione molto intrigante per il brand: il design è ben curato, la qualità costruttiva è molto alta e la configurazione con la fotocamera pop-out è decisamente unica nel suo genere. Introduce qualcosa di nuovo, ed era necessario considerando la noia totale degli ultimi anni relativa al mercato degli smartphone.
Guardato un po’ più in profondità però, alcuni difetti sono venuti a galla. Non ha alcuna certificazione IP né la ricarica wireless, lo schermo ha una luminosità di picco poco soddisfacente, non ha l’audio stereofonico tramite speaker, non supporta l’HDR, non ha le stabilizzazioni ottiche in nessuna delle fotocamere e a dirla tutta la velocità di ricarica è piuttosto deludente per uno smartphone cinese.
Insomma, tutto sommato il Tecno Phantom X2 Pro è uno smartphone che ha alcune caratteristiche che definirei quasi avvincenti, ma ha anche tanti compromessi che per me lo rendono piuttosto difficile da consigliare a titolo definitivo.