Lo Xiaomi MIX Fold 2 è uno degli smartphone con cui ho più avuto difficoltà a scrivere una recensione. Perché il nuovo pieghevole del brand cinese che, ricordiamolo, per ora non è in vendita ufficialmente in Italia (in basso trovate un link per l’acquisto), in realtà merita un applauso, una tirata d’orecchie e una piccola polemica. L’applauso è senza ombra di dubbio relativo all’hardware perché, diciamolo, Xiaomi MIX Fold 2 ha dimostrato che in fin dei conti si può sfruttare al meglio questo particolare form factor e produrre un dispositivo che da chiuso sembra uno smartphone normale, ma da aperto diventa (davvero) un tablet.
Dal punto di vista dello spessore, degli schermi e della comodità di utilizzo, Xiaomi MIX Fold 2 dovrebbe essere preso come punto di riferimento per il mercato degli smartphone pieghevoli ma, soprattutto con questi particolari dispositivi, avere un hardware di questo livello che non è accompagnato da un software di pari qualità, è un po’ come avere a disposizione una Ferrari con l’impianto a GPL. E sì, questa è la mia personalissima tirata d’orecchie al brand: Xiaomi continua a peccare profondamente sul software, e su dispositivi come lo Xiaomi MIX Fold 2 la cosa si palesa ancora di più.
Qual è la polemica, vi starete chiedendo. Semplice: Xiaomi MIX Fold 2 utilizza un sensore di prossimità di tipo standard, che funziona decisamente meglio rispetto a quello “virtuale” ottico visto sugli altri suoi smartphone. Bene, direte voi. Certo che è un bene, ma allora perché il brand non fa questa scelta anche nei suoi smartphone per comuni mortali? Mistero.
Insomma, lo Xiaomi MIX Fold 2 è uno degli smartphone con cui ho avuto più difficoltà a scrivere una recensione. Perché è dal punto di vista estetico e di form-factor probabilmente è il miglior foldable mai prodotto ma, come direbbe qualcuno, alla fine dei giochi “è bello, ma non balla”.
Indice
Toggle
Recensione Xiaomi MIX Fold 2
Design e materiali
Il più grande vantaggio dello Xiaomi MIX Fold 2 deriva da un’incredibile impresa ingegneristica fatta dal brand che, con i suoi 5.4 mm di spessore da paerto, lo rende di fatto il foldable più sottile al mondo. Ciò significa che quando lo Xiaomi MIX Fold 2 è probabilmente il tablet Android più sottile al mondo e quando è chiuso, con i suoi 11.2 millimetri, è praticamente spesso quando un iPhone 13 Pro Max con una cover. Il peso, poi, è relativamente contenuto per trattarsi di un foldable: Xiaomi MIX Fold 2 pesa 262g, ossia poco di più rispetto al già citato iPhone 13 Pro Max.
In tutta sostanza, stiamo parlando del primo foldable che – da chiuso – sembra uno smartphone “tradizionale” sia per il form factor del display esterno (che è 20:9), sia per lo spessore ed il peso. Il punto è che è veramente scomodo da utilizzare con una mano. E sì, lo so, in molti di voi si staranno chiedendo per quale astrale motivo una persona dovrebbe utilizzare un foldable con una sola mano, ma il punto è questo: se c’è una cosa che ho apprezzato del Samsung Galaxy Fold 4 (qui la recensione) è proprio il fatto che, da chiuso, è comodo anche con una mano e poi, da aperto, mette a disposizione più spazio seppure sia più ingombrante (è grande 130,1 x 155,1 x 6,3 millimetri da aperto e 67,1 x 155,1 x 15,8 mm da chiuso, con un peso di 263 g).
Dal punto di vista dell’usabilità, una delle più grandi differenze con lo Z Fold 4 di Samsung è la cerniera. Nel foldable sudcoreano il brand ha lavorato tantissimo sul meccanismo di chiusura e apertura, permettendone l’utilizzo praticamente a qualsiasi angolazione ed introducendo una modalità di utilizzo a mo’ di “mini laptop” che io ho apprezzato tantissimo: caratteristica totalmente assente nello Xiaomi MIX Fold 2 in cui, probabilmente per ottenere uno spessore così ridotto, è possibile utilizzare il dispositivo esclusivamente da chiuso o da aperto e non con il display piegato ad una qualsivoglia angolazione.
In soldoni, l’unica cosa che rende migliore la cerniera dello Xiaomi MIX Fold 2 rispetto a quella del Fold 4 di Samsung, è il fatto che non c’è lo spazio vuoto quando lo smartphone è chiuso, il che evita l’ingresso di polvere e sporco nel display interno. Per il resto, preferisco di gran lunga la soluzione di Samsung (anche perché lo Z Fold 4 è resistente ad acqua e polvere).
Display
In quanto a display, nulla da dire: sono eccezionali, almeno dal punto di vista hardware. Quello esterno utilizza un pannello OLED da 6.56 pollici di fantastica qualità, con un refresh rate massimo di 120 Hz e compatibile con Dolby Vision e HDR10+. Il suo rapporto è 21.3:9, il che lo rende decisamente più tradizionale rispetto allo Z Fold 4.
Da aperto, lo schermo principale dello Xiaomi MIX Fold 2 è un fantastico OLED da 8 pollici di tipo LTPO 2.0, quindi con un refresh rate variabile da 1 a 120 Hz. È ricoperto da un vetro ultrasottile Schott UTG con rivestimento antiriflesso, che rende la piega interna meno visibile rispetto a quella che troviamo nello Z Fold 4. Sia chiaro però, nulla di paragonabile all’ottimo lavoro fatto da OPPO con il suo Find N (qui la recensione): nello Xiaomi MIX Fold 2 la piega c’è e si vede, ma non quanto quella del dispositivo di Samsung. In sostanza, da aperto il display dello smartphone ha un rapporto praticamente quadrato (4:3.55) il che da un ottimo effetto visivo, ma effettivamente rende complessa e poco ottimizzata la gestione delle applicazioni di Android e praticamente impossibile l’impugnatura con una mano. Ma prima di parlarvi della reale utilità di questi display, pensiamo ai numeri.
Per il suo nuovo foldable, Xiaomi promette 1000 nits di luminosità massima e fino a 1300 nits di luminosità di picco. Ed è la prima cosa che ho testato quando ho messo le mani su questo Xiaomi MIX Fold 2. Nei miei test, ho notato che lo schermo esterno arriva ad una luminosità massima di circa 500 nits (Z Fold 4 arriva a circa 480 nits), mentre quello interno è leggermente più luminoso ed arriva a 522 nits (quello dello Z Fold arriva a circa 500 nits). Quando poi ci si trova in condizioni di luce intensa, il sistema attiva la modalità HBM (che spinge al massimo la retroilluminazione) che porta il display esterno a 940 nits e quello interno a 1050 nits. Insomma, alla presentazione dello Xiaomi MIX Fold 2 il brand ha dato dati veritieri.
Ciò che mi ha stupito nella gestione della luminosità degli schermi però non è il valore massimo che sono in grado di raggiungere, ma quello minimo (che è poi quello più utilizzato, qualora si impugnasse lo smartphone di notte o in ambienti poco illuminati): il display esterno è in grado di scendere fino a 2.1 nits, mentre quello interno fino a 2.4 nits. E sono valori impressionanti.
In quanto a gestione del colore, nello Xiaomi MIX Fold 2 si trovano le stesse impostazioni e performance che abbiamo visto nello Xiaomi 12s Ultra (qui la recensione), nelle impostazioni è possibile personalizzarne le preferenze, ma nella modalità colore originale in questo smartphone c’è un eccellente precisione rispetto ai modelli sRGB: nei nostri test il dE2000 medio è di circa 1.6.
Tutto bellissimo, direte. Vero, eccetto una cosa: questo formato non introduce nulla di realmente utile in termini di utilizzo, neppure da aperto. Il punto è semplice: Xiaomi non ha utilizzato Android 12L come ha fatto Samsung, il che vuol dire che nel 90% dei casi ci si troverà ad utilizzare applicazioni con GUI semplicemente più larghe, ma non ottimizzate.
Anche per i video, poi, i giovamenti non ci sono: quando si guarda un contenuto multimediale sullo schermo aperto, in realtà l’immagine non è più grande di quella che si avrebbe su uno smartphone di tipo tradizionale. In soldoni: nella vita di tutti i giorni non ci sono giovamenti né nella produttività né nell’intrattenimento.
Ad esempio, sul Samsung Galaxy Z Fold 4 è possibile affiancare due applicazioni anche orizzontalmente (si può verdere un video nella sezione superiore, ed utilizzare un’altra app in quella inferiore), mentre nello Xiaomi MIX Fold 2 non è possibile: le app si possono affiancare solo verticalmente, e questa cosa taglia le gambe al dispositivo.
Hardware e prestazioni
Ad animare Xiaomi MIX Fold 2 ci pensa uno Snapdragon 8+ Gen 1, che è affiancato da 12 GB di memoria ram di tipo LPDDR5 e, nel nostro sample, 1 TB di memoria interna di tipo UFS 3.1. Conosciamo bene il nuovo aggiornamento del SoC di Qualcomm ed è quindi inutile dire quanto sia migliorato dal punto di vista della gestione energetica. Le prestazioni dello Xiaomi MIX Fold 2 sono il top che si può chiedere in questo momento ad uno dispositivo mobile, anche se (e a breve lo andremo a vedere con i benchmark) nonostante l’azienda osanni il suo nuovo sistema di dissipazione, una cosa bisogna tenerla bene in mente: Xiaomi MIX Fold 2 riscalda pareccechio.
Venendo ai numeri nudi e crudi, nei miei test ho notato una profonda differenza nella gestione del SoC da parte di Xiaomi rispetto a quanto ha fatto Samsung, ma le differenze si notano sostanzialmente nei benchmark e nella temperatura generale del dispositivo che è effettivamente più elevata rispetto alla sua controparte sudcoreana.
Con i suoi 1289 punti in Single-Core e 4261 punti in Multi-Core con Geekbench, lo Xiaomi MIX Fold 2 sembra essere leggermente più veloce del Samsung nelle operazioni che sfruttano più core, e lo si nota soprattutto con i 1.052.692 punti che ha totalizzato in AnTuTu che sono superiori ai 1.019.288 che ha totalizzato lo Z Fold 4 di Samsung.
Il motivo è semplice, e lo si nota con lo stress test di AnTuTu: a differenza del dispositivo di Samsung, nello Xiaomi MIX Fold 2 l’azienda ha frenato le frequenze dei core e le relative prestazioni della CPU molto meno di quanto abbiamo notato sullo Z Fold 4, il che ha portato a prestazioni generalmente più costanti ma anche ad un più marcato aumento delle temperature.
Tornando ad argomenti più “umani”, l’audio in capsula è ottimo, così come l’effetto stereofonico garantito da due speaker indipendenti, ottima la connettività alle reti WiFi 6E e molto veloce il sensore per le impronte digitali che è stato posizionato in un sottilissimo tasto d’accensione posto lateralmente.
Fotocamere
Xiaomi MIX Fold 2 ha quattro fotocamere: tre sul retro ed una sul display esterno. Il display interno ne è totalmente sprovvisto, ma sinceramente nessuno ne sentirà la mancanza soprattutto perché non si può utilizzare lo smartphone con display inclinato a 90° per fare ad esempio videochiamate su Zoom o Google Meet (una cosa che io adoro dello Z Fold 4).
Il sensore principale è un Sony IMX766 da 50 megapixel grande 1/1.56” e con filtro Quad-Bayer, che utilizza un’ottica stabilizzata equivalente ad una 23mm e con un’apertura f/1.8. La fotocamera ultrawide invece, utilizza un sensore Omnivision OV13B10 da 13 megapixel grande 1/3.06” con ottica equivalente ad un 15mm ed apertura F/2.4. Lo zoom invece è stabilizzato otticamente, ha una risoluzione da 8 megapixel ed è un equivalente di un 45mm (il fattore di zoom è 2x) con apertura f/2.6. E sullo zoom una piccola curiosità, le app di lettura hardware rilevano che viene utilizzato un sensore Sony IMX663 da 12 megapixel, quindi le cose sono due: o si tratta di un semplice errore di lettura, oppure Xiaomi ha deciso di “limitare” il sensore ad una risoluzione minore.
Il tutto viene gestito da un’applicazione praticamente identica a quella che abbiamo già visto sullo Xiaomi 12s Ultra in cui, eccetto la possibilità di vedere l’anteprima anche sul display esterno, non è stata integrata alcuna modifica software con la quale si sarebbe potuta sfruttare la natura stessa dello smartphone: sullo Z Fold 4, ad esempio, Samsung ha introdotto una modalità flex con cui sfruttare il display pieghevole, cosa che sullo Xiaomi è totalmente assente.
In quanto a qualità delle foto, siamo nella media. In condizioni di buona luminosità gli scatti realizzati con lo Xiaomi MIX Fold 2 sono di buona qualità, la gestione della gamma dinamica è buona (ma non elevatissima) e non è presente alcun rumore neppure quando si utilizzano lo zoom e l’ultrawide che sono palesemente di qualità inferiore rispetto a quella principale. Così come nel 12s Ultra con lo Xiaomi MIX Fold 2 si può scattare utilizzando due modalità colore realizzate in collaborazione con Leica (Leica Vibrant e Leica Authentic), ma a differenza del cameraphone per eccellenza del brand, capiterà spezzo che l’elaborazione software tenda a falsificare la gestione della gamma cromatica e a produrre immagini meno bilanciate e naturali. Insomma, nonostante la collaborazione con Leica, gli scatti prodotti con lo Xiaomi MIX Fold 2 non sono a livello di quelli del Fold 4 di Samsung.
Di notte praticamente le cose non cambiano. Xiaomi MIX Fold 2 ha un’elaborazione automatica della modalità notturna che viene attivata in maniera del tutto indipendente dalle volontà di chi scatta e che, solitamente, utilizza 1 secondo di esposizione per la fotocamera principale e circa 4 per le altre due. Alla fine però, anche in questo caso le foto sono buone ma non paragonabili a quelle dello Z Fold 4: in realtà l’esposizione è quella giusta, la gamma dinamica è eccellente e la saturazione del colore non è male. Anche il rumore è basso, ma ciò che si perde quando si scatta in condizioni di scarsa luminosità è il dettaglio generale delle immagini che, dopo l’elaborazione software, rimane soddisfacente ma non di certo il migliore che abbia mai visto.
Non male i video, che possono essere registrati alla risoluzione massima 8K a 24 fps, ma che non garantiscono un’uniformità di risoluzione e framerate tra le tre diverse ottiche: la fotocamera ultrawide può registrare in 4k a 30 fps o in FullHD a 60 fps, mentre quella zoom può registrare in 4K e in FullHD sempre a 30 fps. L’EIS funziona con la stabilizzazione ottica della fotocamera principale e dello zoom, ma non mi ha fatto impazzire la sua implementazione: in sostanza, l’EIS “combatte” la stabilizzazione dell’OIS e può capitare che i video risultino più traballanti del previsto e leggermente lenti nell’autofocus.
Software
In quanto a software faccio una premessa: lo Xiaomi MIX Fold 2 che abbiamo ricevuto in prova utilizza una ROM cinese, che dispone della lingua inglese e che integra i servizi Google ed il Play Store. Per questo, mi limiterò a raccontarvi la mia esperienza con le funzionalità che Xiaomi ha pensato per il suo pieghevole. E qui casca l’asino.
Xiaomi MIX Fold 2 è animato da Android 12 personalizzato dalla MIUI 13 Fold. Ed anche se in giro si leggono articoli in cui viene scritto è animato da Android 12L, in realtà non è così: le API del sistema operativo dello smartphono sono le 31 (cioè quelle di Android 12) e non le 32 (cioè quelle di Android 12L). E questa è la scelta peggiore che Xiaomi avrebbe potuto fare perché, a differenza dello Z Fold 4, il pieghevole cinese non potrà dare in alcun modo un’interfaccia utente flessibile come quella che c’è negli smartphone di Samsung. Ed in un dispositivo pieghevole, il software sta iniziando a diventare più importante dell’hardware.
In quanto cinese, lo smartphone arriva con una serie di bloatware pre-installati che – fortunatamente – si possono disinstallare in pochi istanti. Nonostante questo però, rimarrà qualche elemento cinese nell’interfaccia grafica o nelle app di sistema e, inoltre, è importante ricordare che ad esempio manca la certificazione per vedere Netflix in HD, quindi i video sulla piattaforma di streaming si vedranno solo in SD.
Ma ci sono anche aspetti positivi. La MIUI cinese dello Xiaomi MIX Fold 2 ha un’interfaccia dei widget ridisegnata e migliorata, con tantissime opzioni. Certo, nonostante la rimozione delle app pre-installate, continueranno ad apparire i widget cinesi, ma la scelta è estremamente vasta.
Da aperto, la prima novità che si nota è che nella home è come se venissero visualizzate due schermate invece di una, inoltre lo spazio per la dock è più grande ed assieme alle applicazioni che si visualizzano sul display esterno, nello schermo interno si avrà accesso rapido anche alle applicazioni recenti.
In tutta sostanza però, l’assenza di Android 12L limita l’utilità del display più grande. Tutte le applicazioni non avranno un’interfaccia grafica ottimizzata per gli 8”, ma aumenterà solo lo spazio disponibile senza alcuna riorganizzazione degli elementi di interazione. Alcune app, come Impostazioni, Note, File Manager, utilizzano lo schermo più grande offrendo un’interfaccia utente a schermo diviso, ma per quanto riguarda le app di terze parti l’esperienza utente non viene migliorata. Cosa che sul Samsung Galaxy Z Fold 4 invece è totalmente diversa.
Si possono affiancare due applicazioni, ma solo verticalmente, ed è possibile aprirne una terza e una quarta in modalità fluttuante. Il grande limite è che le finestre non si possono affiancare orizzontalmente e, anche affiancandole in verticale, non è possibile regolare la dimensione delle due sezioni.
Nelle impostazioni c’è un menu dedicato alle funzionalità a schermo aperto ma, anche qui, le opzioni sono veramente poche. Quella più interessante è la possibilità di scegliere se trasferire l’applicazione tra uno schermo e l’altro all’apertura o alla chiusura del dispositivo, oppure se bloccare direttamente il dispositivo quando si chiude lo schermo interno.
E questo e tutto.
Insomma, avrete capito che se da un punto di vista hardware Xiaomi è riuscita a superare molti dei limiti che vediamo in tutti gli altri smartphone pieghevoli, in realtà dal punto di vista software le cose da fare sono ancora tantissime. In soldoni, per il mio tipo di utilizzo preferisco di gran lunga continuare ad utilizzare lo Z Fold 4 di Samsung. Ma il mondo è bello perché è vario, e magari per alcuni di voi non sarà così.
Autonomia della batteria
La batteria dello Xiaomi MIX Fold 2 è una 4500 mAh, ben meno capiente della 5020 mAh vista nella prima versione del pieghevole, ma in linea con quella dei suoi attuali concorrenti. Ed è inutile perdersi in parole inutili: con lo Snap 8+ sia le prestazioni che la gestione energetica sono ottime. Con lo Xiaomi MIX Fold 2 sono riuscito a superare le 7 ore e mezzo di display acceso utilizzando quello esterno, e circa 7 ore di display acceso utilizzando quello interno. E non è niente male, soprattutto considerando che l’autonomia è leggermente superiore rispetto a quella che ho avuto con il pieghevole di Samsung.
Ed è molto meglio anche la ricarica: Xiaomi MIX Fold 2 supporta la ricarica veloce a 67w che sì, non è tra le più veloci nel mercato, ma è profondamente più prestante dei 25w che troviamo nello Z Fold 4. Con questa potenza, lo Xiaomi MIX Fold 2 si potrà ricaricare totalmente dallo 0% al 100% in circa 40 minuti.
Come comprare Xiaomi MIX Fold 2 in Italia e conclusioni
Xiaomi Fold 2 è uno smartphone venduto solo in Cina e che molto probabilmente non arriverà mai in versione Global in Italia. Qualora vogliate acquistarlo però, tramite il box in basso potrete portarvi a casa la stessa identica versione che abbiamo utilizzato in questa recensione, al prezzo di 1627 euro per la variante con 12 GB di memoria RAM ed 1 TB di memoria interna con ROM cinese (quindi in inglese ma con i servizi Google perfettamente funzionanti). E sì, effettivamente è un prezzo decisamente alto che, però, è più economico del prezzo di lancio dello Z Fold 4 di Samsung.
E so che nella testa ora vi staranno frullando queste domande:
Xiaomi MIX Fold 2 porta qualcosa di nuovo nel mondo dei pieghevoli?
Xiaomi MIX Fold 2 è migliore del Samsung Galaxy Z Fold 4?
Vale la pena acquistare Xiaomi MIX Fold 2 in Italia?
E se per la prima domanda la risposta è un sì netto perché, effettivamente, lo Xiaomi MIX Fold 2 introduce delle soluzioni hardware e meccaniche che lo rendono quasi unico, per le ultime due domande le cose si fanno più complicate: il pieghevole di Xiaomi è effettivamente fatto meglio della controparte di Samsung, ma lo Z Fold 4 è molto più dinamico nell’utilizzo, è resistente ad acqua e polvere e poi, non dimentichiamolo, supporta anche la S Pen. Le modalità flex sono migliori, ha Android 12L che ottimizza il multitasking e le interfacce delle app ed ha anche delle fotocamere migliori.
Quindi per rispondere alla terza domanda, la mia opinione è che se dovessi scegliere un vincitore, senza considerare il prezzo, direi comunque che lo Z Fold 4 sia il miglior dispositivo in assoluto. Vale la pena acquistare Xiaomi MIX Fold 2 in Italia? Dipende dalle vostre necessità, ma una cosa è certa: una volta impugnato lo Xiaomi MIX Fold 2 vi brilleranno gli occhi ogni volta che lo guarderete.
N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.