Cala il sipario sul primo iPhone SE: il “piccolo” di casa Apple entra nella lista dei dispositivi obsoleti, segnando la fine del supporto hardware per un modello che ha fatto storia.
L’iPhone che ha fatto la storia, addio al primo smartphone economico di Apple
È la fine di un’era per uno degli smartphone più amati e strategici della storia di Apple. All’inizio di questo mese, il colosso di Cupertino ha aggiornato la sua lista di prodotti “vintage” e “obsoleti”, includendo ufficialmente l’iPhone SE di prima generazione. Lanciato nel marzo 2016, questo dispositivo non fu solo un tributo al design compatto, ma una mossa tattica precisa per contrastare l’avanzata dei modelli Android di fascia media che stavano saturando il mercato.
Per comprendere l’impatto di questo addio, bisogna contestualizzare il lancio. In un periodo in cui Apple spingeva verso dimensioni maggiori con gli iPhone 6S e 6S Plus, l’iPhone SE andò in controtendenza.
Basato sul telaio dell’iPhone 5S del 2013, il dispositivo manteneva l’apprezzato display da 4 pollici, i bordi piatti e il tasto Home fisico con Touch ID di prima generazione, caratteristiche che molti utenti si rifiutavano di abbandonare.
Sotto la scocca, però, batteva lo stesso cuore potente dei top di gamma: il processore Apple A9. Questa scelta permise ad Apple di offrire prestazioni da flagship a un prezzo decisamente più accessibile.
Mentre in Italia gli iPhone 6S e 6S Plus debuttavano rispettivamente a 779 euro e 889 euro per i modelli base da 16GB, l’iPhone SE arrivò sul mercato con un prezzo di attacco di 509 euro (sempre per la versione da 16GB, affiancata da una variante da 64GB a 609 euro). Una differenza sostanziale che lo rese immediatamente un best-seller per chi cercava l’ecosistema iOS senza l’esborso richiesto dai modelli base e Plus.
Cosa comporta lo status di “obsoleto”?
Secondo le policy di Apple, un dispositivo diventa obsoleto quando sono trascorsi più di sette anni dall’ultima distribuzione per la vendita. Da questo momento, l’iPhone SE di prima generazione non potrà più ricevere riparazioni ufficiali presso gli Apple Store o i Centri Assistenza Autorizzati, né sarà possibile ordinare parti di ricambio, incluse le batterie.
Questo lo differenzia dai prodotti “vintage” (fuori produzione da più di 5 ma meno di 7 anni), che possono ancora sperare in riparazioni limitate in base alla disponibilità dei pezzi, pur non ricevendo più gli aggiornamenti di sicurezza critici che proteggono da cyber-attacchi e vulnerabilità del browser.
Mentre il capostipite della famiglia SE esce di scena, Apple ha rinnovato la sua offerta entry-level con il lancio, avvenuto quest’anno, dell’iPhone 16e. Questo nuovo modello segna un taglio netto col passato: abbandona definitivamente il tasto Home e il Touch ID a favore del Face ID e integra 8GB di RAM per supportare Apple Intelligence, la suite di intelligenza artificiale dell’azienda.
Il posizionamento di prezzo riflette i cambiamenti del mercato e l’inflazione tecnologica. In Italia, l’iPhone 16e viene proposto a partire da 729 euro per il modello base da 128GB. Sebbene rappresenti un incremento notevole rispetto ai 509 euro del suo antenato spirituale, il prezzo è giustificato dall’eredità tecnologica delle linee superiori.
La gamma si espande inoltre con varianti più capienti: il modello da 256GB è in vendita a 859 euro, mentre chi necessita di 512GB dovrà spendere 1.109 euro. Si tratta di cifre che ridefiniscono il concetto di “economico” per Apple, ma che preparano il terreno per il futuro della gamma, con un probabile iPhone 17e già atteso per il prossimo anno.
La lista degli addii si allunga
L’aggiornamento dello stato del supporto non riguarda solo l’iPhone SE. Nella categoria dei dispositivi ormai obsoleti, che non riceveranno più alcuna assistenza hardware, rientrano ora anche le varianti da 32GB di iPhone 6S e 6S Plus, unendosi ai precedenti iPhone 5S, 5C e alla storica serie iPhone 4.
Parallelamente, la lista dei prodotti “vintage” accoglie modelli più recenti come l’iPhone 8, l’iPhone X e le prime generazioni di iPad Pro, segnalando agli utenti che il tempo per le riparazioni ufficiali sta per scadere.
