A dire che la divisione Exynosabbia dei problemi non sono solo gli addetti ai lavori ma la stessa Samsung, sintomo che qualcosa non va nella produzione dei chipset. All’interno del panorama Android, la compagnia sud-coreana è rimasta l’unica a prodursi i SoC da soli, visto che Huawei è stata fatta fuori dal ban americano. E per un produttore di smartphone e gadget vari, prodursi i semiconduttori da solo è un elemento fondamentale per il proprio business. Specialmente se si considera che dalle fabbriche di Samsung escono anche memorie RAM, ROM, fotocamere e display che trovano spazio persino sugli smartphone della concorrenza. Compresa quella Apple che ha fatto la sua fortuna proprio grazie all’essersi dedicata alla creazione di una divisione Apple Silicon che crea i chip che poi troviamo sui vari iPhone, iPad, Mac e così via.
E seppur Samsung sia in grado di farseli da sola, da tempo i SoC Exynos non si dimostrano all’altezza della competizione, cioè Qualcomm. Ed è paradossale, se si pensa che è sempre Samsung a stampare quei SoC Qualcomm che poi all’atto pratico risultano migliori della controparte Exynos. Come evidenziato nella recensione di S22 Ultra, l’ultimo Exynos 2200 è un gradino sotto allo Snapdragon 8 Gen 1, ma entrambi hanno problemi di consumi e surriscaldamento. Problemi che hanno spinto Samsung a ricorrere a stratagemmi poco apprezzati ma soprattutto Qualcomm a passare alle fabbriche della rivale TSMC. Passaggio che a quanto pare ha risolto i suddetti problemi, e che quindi rimarca le limitazioni dei processi produttivi di Samsung.
Samsung prepara una rivoluzione per la divisione Exynos: ecco cosa cambierà
Questa è una premessa necessaria per contestualizzare la notizia odierna, secondo cui Samsung avrebbe messo in atto una vera e propria rivoluzione per la divisione Exynos. L’obiettivo sarebbe quello di creare un chip Exynos solo per gli smartphone Samsung entro il 2025, ricalcando il modus operando di casa Apple. Niente più chip condivisi con altre aziende come vivo e Meizu, ma non solo: per mettere in atto questo piano, Samsung avrebbe deciso di mettere in pausa la produzione pubblica di Exynos. Questo significherebbe che fino al 2025 nessuno smartphone Samsung avrebbe un SoC proprietario, optando necessariamente per soluzioni di terze parti. Un rumor che si sposerebbe con quanto trapelato in precedenza, secondo cui l’azienda sud-coreana potrebbe allearsi con MediaTek anche nella fascia alta. Secondo questo piano, né la serie Samsung Galaxy S23 né quella S24 avranno SoC Exynos, ma dovranno optare per SoC Qualcomm o MediaTek.
La riorganizzazione della divisione Samsung Exynos prevedrebbe la creazione di un nuovo team di circa 1.000 dipendenti, tutti focalizzati verso il succitato obiettivo. Una vera e propria task force con l’obiettivo di diventare leader non soltanto nelle memorie e nei display ma anche nei System-on-a-Chip. Se si prende l’Exynos 2100 della serie S21, per esempio, il chip era sì stampato da Samsung ma sia la CPU che la GPU erano erano targate ARM. Con l’ultimo Exynos 2200 c’è stato un cambiamento nella GPU, non più ARM bensì Samsung in collaborazione con AMD. L’obiettivo è quello di rendere i SoC Exynos totalmente proprietari, perciò con CPU e GPU realizzate da Samsung, un rumor che circola in rete da qualche mese e che trova conferma nell’ultimo leak.