Qualcomm vuole Intel: l’affare da 90 miliardi rischia di essere disastroso

Qualcomm Intel
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Aggiornamento 24/09: un noto insider dà la sua visione pessimistica sul potenziale affare Qualcomm/Intel, la trovate a fine articolo.

Le indiscrezioni emerse online negli ultimi giorni hanno davvero del clamoroso e se confermate potrebbero rivoluzionare la produzione dei chip elettronici. Qualcomm, celebre produttore statunitense che ha dato vita ai chipset Snapdragon, starebbe in queste ore conducendo una trattativa per l’acquisizione di Intel, uno (se non “il”) dei produttori più famosi per la quanto riguarda le CPU per PC fissi, laptop e mini pc.

Le trattatevi sono avviate: Qualcomm vuole acquisire Intel

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Stando alle informazioni raccolte in questi giorni dal Wall Street Journal, Qualcomm avrebbe avviato le trattative per una possibile acquisizione di Intel, nonostante l’affare venga attualmente definito come “ben lontano dall’essere certo“. Attualmente Intel viene valutata circa 90 miliardi di dollari, ma nell’ultimo anno le sue azioni hanno perso circa il 60% del valore a causa della crisi.

Nel 2020, infatti, Intel ha perso uno dei suoi più grandi clienti, con Apple che ha effettuato la transizione verso l’architettura ARM con i suoi chip Apple Silicon. Nel 2023, invece, il celebre produttore di CPU ha provato ad acquisire Tower Semiconductor per competere al meglio con TSMC, ma l’affare non ha ricevuto l’approvazione degli enti regolatori. A questo proposito, infatti, è lo stesso Wall Street Journal a suggerire che l’acquisizione di Intel da parte di Qualcomm potrebbe essere fermata proprio dall’antitrust.

Al momento non si conoscono ulteriori dettagli sulla trattativa, ma è possibile che nuove informazioni possano trapelare in rete proprio nel corso dei prossimi giorni.

Un potenziale disastro? | Aggiornamento 24/09

Sulla vicenda che lega Qualcomm e Intel si è esposto Ming-Chi Kuo, insider che non si pronuncia troppo frequentemente, ma che quando lo fa è solito prenderci praticamente sempre. Il noto leaker non ne ha parlato in maniera particolarmente entusiasta, anzi, affermando che sarebbe una mossa rischiosissima per Qualcomm.

È evidente che per qualsiasi chipmaker oggi il focus sia quello dell’intelligenza artificiale: se aveste dubbi in merito, guardate il boom di NVIDIA. In questo settore, Qualcomm può vantare una posizione di leadership solo in ambito mobile, mentre in quello PC deve ancora dimostrare di poter fare altrettanto. La nascita della serie Snapdragon X va in questa direzione, ma servirà che Windows on ARM cresca ulteriormente affinché possa competere maggiormente con Apple.

È qui che entra in gioco l’acquisizione di Intel, che in teoria permetterebbe a Qualcomm di ottenere una posizione più dominante nel mercato PC. Non è dello stesso avviso Ming-Chi Kuo: “Qualcomm può crescere nel mercato dei PC AI anche senza Intel“, specificando che, per quanto l’acquisizione potrebbe migliorarne il business AI per PC, il lavoro congiunto già in atto fra Qualcomm e Microsoft sarebbe sufficiente per tale crescita.

Avendo una liquidità di circa 13 miliardi di dollari, spendere 90 miliardi comporterebbe una pressione economica elevata anche per una società grossa come Qualcomm, senza contare i fisiologici dubbi dell’antitrust. Anziché spendere una cifra del genere, per Ming-Chi Kuo sarebbe meglio che Qualcomm continuasse a capitalizzare dalla vendita di chip AI per smartphone, proseguisse la sua scalata nei PC e iniziasse a puntare anche ai chip AI per server, settore in cui l’acquisizione di Intel non servirebbe a granché in quanto questi sono “l’attuale debolezza di Intel“.

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