Se pensavate che il GT 7 Pro avesse già spinto l’acceleratore al massimo, Realme ha deciso che c’era ancora margine per un sorpasso, e per alzare ancora una volta l’asticella. Il nuovo Realme GT 8 Pro non è un semplice aggiornamento, ma un dispositivo che sembra costruito attorno a una bizzarra ossessione per il numero 7. Parliamo di 7.000 nits di picco per la luminosità del display e una batteria mostruosa da 7.000 mAh, due dei numeri che, sulla carta, fanno impallidire gran parte della concorrenza odierna.
Ma al di là dei numeri, che non passano in secondo piano visto che comunque possiamo contare sullo Snapdragon 8 Elite, quest’anno Realme prova a scrollarsi di dosso l’etichetta di “semplice” flagship killer per indossare quella di cameraphone raffinato, grazie a un’inedita collaborazione con Ricoh, brand che per molti è famoso per fotocopiatrici e stampanti, ma che in realtà produce da moltissimi anni anche fotocamere di un certo livello. A questo aggiungete anche che Realme mi ha mandato in prova la Dream Edition, realizzata in collaborazione con Aston Martin e Aramco, perciò un tutto dire. Ma basterà tutto questo a giustificare l’hype? Spoiler: c’è molto di cui parlare.
Recensione Realme GT 8 Pro (Dream Edition)
Design e Materiali
Iniziamo come al solito dal design, anche perchè qui le cose si fanno interessanti, e anche un po’ strane, a dirla tutta, seppur non “strane” in senso proprio negativo. Il design del GT 8 Pro introduce una novità che farà la gioia degli smanettoni più compulsivi e di chi ama personalizzare i propri dispositivi: il modulo fotografico ha una cover intercambiabile. Sì, avete capito bene, tranquilli: una volta armati di un piccolo cacciavite (incluso in confezione), potete svitare la placca che circonda le lenti e sostituirla con le altre disponibili, che cambiano totalmente il design del retro, una mossa audace in un mercato di telefoni quasi fatti con lo stampino, con poche chicche estetiche degne di nota. Per gli smanettoni più estremi, vi farà piacere sapere che Realme rilascerà i disegni per farsi le cover in casa, quindi chi pratica un po’ di stampa 3D potrà divertirsi a livelli mai visti.

Parliamo però dell’edizione Dream Edition in collaborazione con Aston Martin, quella che sono stato fortunato a ricevere in prova. Questa variante si distingue nettamente dalle versioni standard che offrono finiture in eco-pelle o vetro; qui, infatti, troviamo una scocca in plastica rinforzata con fibra, un materiale tecnico scelto per richiamare la leggerezza delle auto da corsa. Il colore è l’iconico Aston Martin Racing Green, abbinato a wallpaper esclusivi e ad un’interfaccia software appositamente studiata, ci immergono subito nel mood F1.

C’è però un “elefante nella stanza” che va citato, e questo è proprio il branding. Sebbene sia un’edizione Aston Martin, il retro è dominato dal logo dello sponsor Aramco, talmente grande da oscurare quasi lo stemma alato della casa automobilistica. Una scelta di marketing discutibile che potrebbe far storcere il naso ai puristi del marchio inglese, che si ritroveranno con un telefono che sembra più un omaggio a una compagnia petrolifera che a una leggenda dei motori. Al di là di questi dettagli più o meno rilevanti, ciò che conta è che l’ergonomia è eccellente: il frame in alluminio satinato, il vetro piatto frontale (Gorilla Glass, ovviamente) e un peso ben distribuito di circa 218g lo rendono robusto e al contempo comodo, capace di trasmettere quella sensazione di indistruttibilità confermata dal rating IP68/IP69.
Display
Se c’è un numero che il marketing di Realme vuole che rimanga impresso, senza dubbio è 7.000, come i nits di luminosità di picco dichiarati per questo pannello. Mettiamo subito le cose in chiaro, prima di scatenare qualsivoglia polemica: è un valore registrato in pochissimi istanti di test in condizioni di laboratorio, e su una porzione minuscola di schermo, ma ciò non toglie che la realtà dei fatti sia comunque impressionante, come da tradizione in casa Realme. In modalità automatica, il GT 8 Pro spinge fino a quasi 2.000 nits su tutto il pannello, tra i più alti valori in circolazione.

Siamo di fronte a un’unità AMOLED da 6,79 pollici con risoluzione QHD+ (1440 x 3136 pixel), definita e densa, con una qualità visiva da primo della classe: supporto completo a Dolby Vision, HDR10+ e una gestione dei colori a 10 bit che rende neri profondi e bianchi purissimi. Una chicca software che abbiamo apprezzato è la gestione dell’Ultra HDR: guardando le foto in galleria, il display “accende” i punti di luce (come lampioni o riflessi) creando un effetto di profondità tridimensionale davvero appagante.
Il display supporta i 144Hz, rendendo tutto fluidissimo, ma questa velocità massima è riservata a pochi giochi, poichè nell’uso quotidiano il sistema si assesta sui 120Hz. Piccola precisazione: nonostante venga spesso citata la tecnologia LTPO (che dovrebbe permettere al refresh rate di scendere fino a 1Hz per risparmiare batteria quando si guarda un’immagine statica), nei nostri test il pannello è sembrato operare a scaglioni fissi (60Hz, 90Hz, 120Hz) piuttosto che variare dinamicamente pixel per pixel. Non è assolutamente un problema nè un difetto, ma è giusto segnalare che la gestione energetica del pannello potrebbe non essere così chirurgica come promesso.
Hardware e prestazioni
Sotto il cofano del GT 8 Pro non c’è un motore qualsiasi, ma il nuovo punto di riferimento per gli smartphone del mondo Android: lo Snapdragon 8 Elite Gen 5 a 3nm, una CPU che adorerete, soprattutto se siete amanti dei numeri, visto che su AnTuTu questa bestia sfonda il muro dei 3.2 milioni di punti, guardando dall’alto in basso concorrenti blasonati come il Galaxy S25 Ultra.
Accoppiato a memorie RAM LPDDR5X (fino a 16GB) e storage da 512GB UFS 4.1, è inutile sottolineare che lo smartphone è fulmineo nella quasi totalità dei contesti; aprire app, renderizzare video o gestire il multitasking è un non-problema, ed in più Realme ha, come sempre, tirato fuori l’asso dalla manica, favorendo la categoria dei gamer. Oltre al processore principale, il GT 8 Pro nasconde un co-processore dedicato chiamato Hyper Vision+ AI. A cosa serve? Frame interpolation. In pratica, questo chip genera fotogrammi aggiuntivi nei giochi, permettendo di simulare i 144Hz anche in titoli che nativamente non ci arriverebbero, senza gravare sulla GPU principale. A differenza di altre implementazioni viste in passato che creavano artefatti visivi o lag, qui il risultato è sorprendentemente buono: Call of Duty Mobile, tanto per citare il mio solito punto di riferimento, gira fluido come l’olio, con una reattività al tocco che fa la differenza, soprattutto se siete videogiocatori competitivi.
C’è, come sempre, un rovescio della medaglia, perchè se nell’uso quotidiano e nel gaming “normale” il sistema di raffreddamento a camera di vapore tiene le temperature sotto controllo, negli stress test più estremi il telefono mostra il fianco. Abbiamo rilevato un thermal throttling marcato: per evitare il surriscaldamento interno, il processore taglia le frequenze, assestandosi circa al 70% delle sue prestazioni massime dopo un uso intenso e continuativo al 100% del carico, dove raggiunge anche i 55 gradi. Non è assolutamente un problema per l’utente medio perché raramente spingerete il telefono al 100% per 20 minuti di fila come in un benchmark, ma per chi cerca la costanza assoluta nelle sessioni di gaming competitivo molte ore, può essere un fattore da considerare.

Il GT 8 Pro è pronto per il futuro sul fronte connettività con Wi-Fi 7 e Bluetooth 6.0, oltre all’ormai fondamentale supporto eSIM per chi viaggia leggero. Graditissimo il ritorno della porta a infrarossi (il telecomando universale sempre in tasca) e l’NFC a 360°. Unico freno a mano tirato? La porta USB-C ferma allo standard 2.0: un fulmine a ricaricare, ma lenta se volete trasferire file pesanti via cavo.
Software
Accendere la Dream Edition, questa in collaborazione con Aston Martin e Aramco, è un’esperienza diversa dal solito. Di default, venite accolti da un tema esclusivo cucito su misura per i fan dei motori: icone stilizzate, wallpaper dinamici che richiamano l’aerodinamica della F1 e accenti in quel Racing Green che abbiamo visto sulla scocca. È un’interfaccia aggressiva e senza dubbio sportiva, ma sicuramente stancante a lungo termine, e facilmente rimpiazzabile. Sotto il cofano c’è pur sempre Android 16 con la nuova Realme UI 7, sinonimo di personalizzazione totale.
La nuova Realme UI 7 introduce il linguaggio di design “Light Glass“, con effetti di trasparenza, sfocature e widget nella schermata di blocco che cercano di dare profondità. Visivamente è appagante, anche se l’implementazione sembra ancora un “lavori in corso”: alcune app di sistema come Foto o Calendario abbracciano questo look moderno, mentre altre (come il File Manager) sembrano rimaste alla generazione precedente. Gestiti meglio del solito anche le app indesiderate alla prima accensione; contrariamente alle ultime volte, su questo modello è preinstallato solamente Temu, senza decine di altri giochi discutibili.
Fotocamera
Sulla carta, il comparto fotografico del GT 8 Pro è decisamente promettente, con un modulo posteriore capitanato da una principale da 50 MP (f/1.8 stabilizzata OIS), anche se la vera star è il teleobiettivo periscopico: un mostro da 200 MP (Samsung HP5, f/2.6) che promette zoom ottico 3x e miracoli a livello di ottimizzazione software. Chiude il trio una ultrawide da 50 MP (f/2.0) con un campo visivo di 116°, mentre davanti, nel punch-hole, troviamo una selfie cam da 32 MP.

Di giorno, la camera principale è una gioia per i social: scatta foto con una gamma dinamica eccellente e colori vibranti, leggermente saturi ma mai finti. C’è però un comportamento strano nel software: di default tende a scattare in modalità “High-Res” (26MP o 50MP) invece dei classici 12MP. Il consiglio? Forzate la modalità standard. I file pesanti da 50MP impiegano secondi a elaborarsi e spesso risultano meno nitidi dei file più leggeri. Di notte la situazione è buona, ma non miracolosa e non la migliore per la fascia di prezzo; le foto sono ben esposte, ma l’algoritmo di riduzione del rumore è talvolta troppo aggressivo, piallando un po’ le texture e rendendo le superfici piatte. Affidabile, sì, ma non aspettatevi la magia che si vede su altri top di gamma da oltre 1000 euro.
La 50MP ultrawide, poi, garantisce dettagli ottimi nei paesaggi diurni anche se, tuttavia, c’è un tallone d’Achille inspiegabile per questa fascia di prezzo, e mi riferisco al fuoco fisso. Niente autofocus. Questo significa che non potete usare la ultrawide per scatti creativi ravvicinati o macro spinti; se il soggetto è troppo vicino, sarà sfocato. In più, questa è la lente che di notte soffre più delle altre, restituendo immagini un po’ morbide e rumorose. Il teleobiettivo, invece, è stato più interessante del previsto; i ritratti e dettagli urbani vengono benissimo. Attenzione però al marketing: lasciate perdere lo zoom 120x. Già a 10x l’intelligenza artificiale inizia a “dipingere” la foto, creando un effetto acquerello, perciò il mio consiglio è quello di non andare troppo oltre, e di restare nel range 6-10x per avere scatti di qualità. La camera frontale da 32 MP fa il suo dovere: buoni colori e pelle naturale. Peccato, ancora una volta, per il fuoco fisso.
Tranquilli, non mi sono dimenticato di Ricoh, una partnership che va oltre un logo sulla scatola. Realme ha integrato i profili colore della leggendaria Ricoh GR, la fotocamera preferita dagli street photographer. La modalità “Street” offre filtri come il Positive Film che danno alle foto un look analogico, nostalgico e di classe, ben lontano dai filtri di Instagram; in più è presente la modalità Snap con cui potete impostare una distanza di messa a fuoco fissa (es. 2 metri) e scattare istantaneamente senza aspettare l’autofocus. Lato video, il GT 8 Pro è una bestia potente ma un po’ nervosa. Arriva a registrare in 8K a 30fps o in un fluidissimo 4K a 120fps. La qualità in 4K è ottima per dettaglio e colori, ma la stabilizzazione elettronica lascia passare qualche micro-vibrazione di troppo quando si cammina, specialmente di notte. C’è margine di miglioramento lato software, ma per le storie e i reel siete già a un livello altissimo.
Autonomia
Sotto la scocca si nasconde una batteria colossale da 7.000 mAh, merito della nuova tecnologia al silicio-carbonio che permette di aumentare la densità energetica senza trasformare il telefono in un mattoncino. Nell’uso reale, questo si traduce in un’esperienza d’uso fenomenale, con un utilizzo medio-intenso si coprono due giorni pieni senza fatica, e anche nelle giornate di stress totale tra gaming, navigazione GPS e fotocamera arrivare a sera col telefono scarico è un’impresa quasi impossibile.
Per la ricarica entra in gioco la tecnologia SuperVOOC a 120W, grazie alla quale bastano circa 15 minuti per recuperare il 50% di energia e poco più di 40 minuti per una ricarica completa; c’è anche la ricarica wireless a 50W per chi ama la comodità della scrivania libera dai cavi.
Prezzo e considerazioni
Il Realme GT 8 Pro segna la maturità del brand, che ormai già da tempo fa parte dei “grandi”: inevitabilmente tutto questo ha un prezzo, 999€ (12/256GB) e 1199€ per la 16/512GB e la nostra Dream Edition. È tanto, ma l’offerta lancio cambia tutto: 100€ di sconto immediato (portando i prezzi a 899€ e 1099€) più in omaggio il caricatore da 120W e il Deco Set per le fotocamere. A queste condizioni, il pacchetto diventa sicuramente più attraente.
Ma, in fin dei conti, a chi lo consiglio? A chi vuole un telefono con un’autonomia infinita (la 7000mAh non ha rivali), prestazioni da gaming brutali e un design che si distingue dalla massa, specialmente nella versione Aston Martin. La collaborazione con Ricoh è divertente e dà carattere alle foto. Per chi, invece, non è il prodotto giusto? Sicuramente per chi cerca la perfezione assoluta nei video e nella coerenza tra tutte le ottiche (ultrawide in primis): qui i top di gamma Apple, OPPO o SAMSUNG, tanto per citarne alcuni, hanno ancora una marcia in più.
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