Nel congestionato mercato degli smartphone sotto i 300 euro, distinguersi è un’impresa ardua. Eppure, OPPO sembra aver trovato la sua formula vincente, affinandola anno dopo anno con precisione quasi chirurgica. Il nuovo OPPO A6 Pro non stravolge la ricetta del suo apprezzato predecessore, ma la perfeziona con innesti mirati che ne innalzano il valore complessivo.
L’obiettivo è chiaro e ambizioso: offrire un dispositivo che eccelle proprio dove molti concorrenti scendono a compromessi, puntando su due pilastri fondamentali, ovvero un’autonomia quasi infinita e una resistenza fuori dal comune. Non è uno smartphone per chi cerca l’ultimo grido in termini di prestazioni o fotografia, ma si rivolge a quella enorme fetta di utenza che, nella vita di tutti i giorni, desidera un compagno solido, affidabile e instancabile, senza per questo dover svuotare il portafoglio.
Recensione OPPO A6 Pro
Design e materiali
Al primo contatto, l’OPPO A6 Pro trasmette una sensazione di solidità quasi anacronistica per la sua categoria di prezzo; le linee sono nette e il design “a mattoncino”, con bordi piatti e angoli dolcemente smussati, garantisce un’ottima presa, complici anche il peso ben bilanciato di 185 grammi e uno spessore di appena 8 mm.

La costruzione è impeccabile: il frontale è protetto da un vetro AGC DT-Star D+, mentre la back cover, disponibile nelle eleganti colorazioni Lunar Titanium e Stellar Black, vanta una finitura satinata che respinge efficacemente le impronte digitali, un dettaglio sempre gradito. Anche il modulo fotografico, ora con una superficie opaca che riprende la texture della scocca, si integra armoniosamente nel corpo del telefono con una sporgenza minima, evitando fastidiosi traballamenti quando è appoggiato su un piano.

Ma è sotto questa veste sobria ed elegante che si nasconde la vera natura dell’A6 Pro, ovvero quella di un dispositivo quasi indistruttibile. OPPO non si è affatto risparmiata, dotandolo di un arsenale di certificazioni da primo della classe: IP66, IP68 e IP69. Questo si traduce in una protezione totale non solo contro polvere e immersioni prolungate, ma anche contro getti d’acqua ad alta pressione e temperature elevate. Come se non bastasse, la struttura interna in lega d’alluminio ha superato test di resistenza di grado militare, che lo rendono, di fatto, un vero carro armato tascabile. Una robustezza tale che quasi giustifica la scelta, ormai comune, di non includere una cover protettiva in confezione, proprio a voler comunicare che si tratta di uno smartphone pensato per essere usato senza troppi timori.
Display
Se la robustezza è il biglietto da visita dell’A6 Pro, il display è senza dubbio la sorpresa più gradita e il vero passo avanti rispetto alla generazione precedente. L’abbandono del vecchio pannello LCD in favore di un sicuramente superiore schermo AMOLED da 6.57 pollici con risoluzione Full HD+, cambia radicalmente l’esperienza d’uso. I colori sono vividi, i neri assoluti e i contrasti eccellenti, caratteristiche che finalmente rendono giustizia ai contenuti multimediali.

La fluidità è un altro punto di forza, grazie alla frequenza di aggiornamento che arriva fino a 120 Hz così come la luminosità di picco, che si attesta a 1400 nit e che garantisce una leggibilità impeccabile anche sotto la luce diretta del sole, un vantaggio non da poco nell’uso quotidiano. Certo, i colori tendono a una leggera saturazione, ma l’impatto visivo generale è decisamente superiore a molti concorrenti diretti.
In tandem con le certificazioni di resistenza, troviamo funzionalità smart come lo Splash Touch, che permette di utilizzare lo schermo anche con le dita bagnate o sudate, e il supporto al tocco con i guanti; piccoli dettagli che, se sommati, dipingono il quadro di un dispositivo pensato per essere un alleato affidabile in ogni condizione, dall’estate all’inverno.
Hardware e prestazioni
Sotto il cofano, OPPO ha optato per una scelta conservativa ma intelligente, confermando il chipset MediaTek Dimensity 6300, una soluzione che ha già dimostrato grande affidabilità in termini di efficienza energetica e gestione delle temperature. Affiancato da 8 GB di RAM (espandibili virtualmente con ulteriori 8 GB) e 256 GB di memoria interna (con possibilità di espansione tramite MicroSD), il sistema offre un’esperienza d’uso quotidiana più che soddisfacente.
L’utilizzo dello smartphone nel quotidiano è perfettamente coerente con la fascia di prezzo; qui le app si aprono in tempi ragionevoli e il multitasking è gestito senza particolari affanni. Certo, non è uno smartphone pensato per il gaming spinto: con titoli più esigenti come Call of Duty, punto di riferimento per i miei test, è necessario scendere a compromessi con i dettagli grafici per mantenere i 30 FPS, ma per sessioni di gioco più casuali si comporta egregiamente.
Sul fronte della connettività troviamo il supporto al 5G, Bluetooth 5.4 e NFC per i pagamenti, ma si ferma al Wi-Fi 5 e manca il supporto alle eSIM. Chiude il cerchio un sensore di impronte digitali integrato nel display, che si è dimostrato sorprendentemente preciso e reattivo per questa fascia di prezzo.
Software
A muovere il tutto troviamo la ColorOS 15, l’interfaccia proprietaria di OPPO basata su Android 15; l’esperienza utente si conferma uno dei punti di forza del brand con un software che negli anni è diventato sempre più maturo, ricco di personalizzazioni e ottimizzato per girare in modo impeccabile anche su un hardware non da top di gamma. Grazie a motori grafici come il Trinity Engine, le animazioni sono sempre fluide e piacevoli, e funzionalità come One-Tap Refresh aiutano a mantenere il sistema reattivo nel tempo. Anche il gaming beneficia di attenzioni specifiche con l’AI GameBoost, che ottimizza le risorse per ridurre la latenza e migliorare la risposta al tocco, ma come vi dicevo prima, non aspettatevi miracoli sotto questo fronte.
Il vero, e forse unico, neo di un’esperienza altrimenti eccellente è la consueta, massiccia presenza di bloatware. Al primo avvio, ci si imbatte in una pletora di app e giochi preinstallati che, nella maggior parte dei casi, risultano superflui e contribuiscono solo a creare disordine. Fortunatamente, gran parte di queste applicazioni può essere disinstallata, ma è un’operazione di pulizia iniziale che l’utente è costretto a fare e che stona con la cura generale del software.
Fotocamera
Se c’è un comparto in cui l’OPPO A6 Pro mostra la sua natura di dispositivo di fascia media, è senza dubbio quello fotografico. La scelta di OPPO è stata netta: puntare tutto su un unico sensore principale da 50 MP (f/1.8), affiancato da un secondo obiettivo da 2 MP utile esclusivamente per la profondità di campo nei ritratti. Manca, e si fa sentire, un sensore grandangolare, una rinuncia che limita pesantemente la flessibilità creativa in viaggio o nelle foto di gruppo.

In condizioni di luce ottimali, il sensore principale si comporta in modo dignitoso, restituendo scatti adatti alla condivisione sui social, con colori piacevoli e una buona gestione generale. Tuttavia, non bisogna lasciarsi ingannare dall’elevato numero di megapixel: i dettagli fini tendono a impastarsi rapidamente non appena si effettua un leggero zoom che rivela, inevitabilmente, i limiti del sensore e dell’elaborazione software. Di notte, a sorpresa, si difende meglio del previsto, gestendo bene i contrasti e valorizzando le fonti di luce senza creare eccessivo rumore digitale.
La fotocamera frontale da 16 MP segue lo stesso copione: produce selfie più che sufficienti per l’uso social, ma non brilla per dettaglio o resa in condizioni difficili. Per quanto riguarda i video, si possono registrare filmati in 1080p fino a 60 fps; la stabilizzazione elettronica fa il suo dovere e la messa a fuoco è reattiva, ma la qualità generale rimane nella media del segmento.
Autonomia
Ed eccoci arrivati all’asso nella manica che fa guadagnare un bel po’ di punti a questo OPPO A6 Pro, ovvero l’autonomia. Con una mostruosa batteria da 6.500 mAh, questo smartphone ridefinisce il concetto di durata nella sua fascia di prezzo; con un utilizzo standard, raggiungere e superare le due giornate piene non è un’eccezione, ma la normalità e anche mettendolo sotto torchio con un uso intenso si arriva tranquillamente a metà del secondo giorno con ancora una percentuale residua di sicurezza.
A supporto troviamo anche la ricarica rapida SUPERVOOC da 80W, un altro upgrade significativo rispetto al predecessore, che permette di fare il pieno di energia in tempi brevissimi. Plauso ad OPPO per aver integrato anche la ricarica inversa via cavo, che trasforma l’A6 Pro in un prezioso power bank per ridare vita a cuffiette o altri accessori scarichi.
Prezzo e considerazioni
L’OPPO A6 Pro è uno smartphone con un’identità precisa e senza fronzoli: non è lo smartphone che cerca di essere il migliore in tutto, ma sceglie di eccellere in due aree fondamentali per l’uso quotidiano, ovvero l’autonomia e la resistenza. Il passaggio a un ottimo display AMOLED a 120 Hz è la ciliegina sulla torta che lo rende estremamente piacevole da usare in ogni contesto.
Certo, i compromessi ci sono e sono evidenti. Il comparto fotografico è solo sufficiente e la mancanza di una lente grandangolare è una rinuncia importante ma anche le prestazioni, pur adeguate, non lo rendono la prima scelta per i più esigenti. Sono, tuttavia, sacrifici comprensibili in un quadro generale di grande concretezza.
Con un prezzo di listino di 299,99 euro lo smartphone è di suo molto interessante, e questo per OPPO non così frequente, visti i suoi prezzi di listino sempre più alti della media; con lo street price attuale, che si assesta facilmente sotto i 250 euro in diversi store online, l’OPPO A6 Pro diventa un vero best-buy per il suo target.
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