I nostri lettori sapranno che, quando recensimmo il Pixel 3 ormai un anno fa, lo “promuovemmo a metà” per via di alcuni compromessi che evidenziammo nei nostri test. Ebbene, è quasi come se Google ci avesse ascoltato, perché nonostante non sia un aggiornamento rivoluzionario, con la nuova generazione dello smartphone WearOS per eccellenza sono cambiate (in positivo) tante cose. Google Pixel Watch 4 rappresenta il culmine di un percorso di perfezionamento iniziato anni fa, segnando una maturità mai vista prima negli smartwatch della casa di Mountain View. Siamo di fronte a un dispositivo che, già dal primo sguardo, comunica attenzione ai dettagli, ricerca estetica e concretezza funzionale, ma è nell’utilizzo quotidiano che emergono le vere novità: la versione da 45 mm LTE, che abbiamo in prova, ma si rivolge in particolare agli utenti Android più esigenti, che desiderano uno smartwatch in grado di integrarsi alla perfezione con l’ecosistema Google e di offrire autonomia anche lontano dallo smartphone.
Lo stiamo provando da qualche tempo in accoppiata con il piccolino della famiglia, il Google Pixel 10, e siamo pronti a raccontarvi tutti i suoi pro ed i suoi contro non solo nell’utilizzo sportivo, ma nella vita di tutti i giorni.
Recensione Google Pixel Watch 4: display, autonomia e Gemini lo rendono lo smartwatch Android definitivo
Design e materiali
Un elemento centrale del Pixel Watch 4 LTE da 45 mm è certamente il design: la cassa, ora più ampia e slanciata, porta con sé l’anima minimalista tipica di Google, abbinata a una raffinata scocca in alluminio aerospaziale che garantisce non solo leggerezza (pesa 37 grammi), ma anche una resistenza superiore, grazie al vetro curvo Actua 360 e Gorilla Glass 5. Apprezzo moltissimo le linee rotonde, che ne amplificano l’eleganza, e sin dal primo contatto con il dispositivo è impossibile non notare il lavoro di riduzione delle cornici, che porta il display OLED LTPO da 1,4” a sfiorare davvero i bordi della cassa, donando un effetto visivo premium mai visto su WearOS fino a oggi.
Il sistema di cinturini conserva il meccanismo di sgancio rapido, l’orologio è certificato IP68, può essere immerso in acqua fino a 5ATM e garantisce serenità nell’uso quotidiano e in sessioni sportive outdoor, inclusa la pioggia e le immersioni in acque poco profonde. Sul polso il Pixel Watch 4 risulta equilibrato, zero fastidi anche in movimento e, grazie allo spessore contenuto (12,3 mm), accompagna perfettamente sia chi ha polsi sottili che chi predilige tagli importanti. Qualora però si avesse un polso davvero minuto, il mio consiglio è quello di puntare alla versione da 42 mm al posto di quella da 45 mm che abbiamo ricevuto in prova.
Display
Pixel Watch 4 utilizza un Actua 360 Display davvero straordinario: 3000 nit di luminosità di picco, tecnologia LTPO con refresh variabile da 1 a 60 Hz e un pannello AMOLED con colori DCI-P3. La visibilità all’aperto, persino in pieno sole, è impeccabile e l’Always-on Display è visualizzato in maniera molto chiara anche in condizioni di luce diretta. L’interfaccia Material You è fluida e moderna; le watchface sono finalmente ricche di dettagli e ben personalizzabili, con quadranti come “Concentric Watch Face” che fanno risaltare davvero la personalità dell’orologio.
La gestione automatica della luminosità è efficace, con picchi veramente alti e una minima di appena 1 nit durante la notte. Peccato, per chi è attento ai dettagli, che la curvatura del vetro porti ad alcune limitazioni nella leggibilità ai bordi sotto luce radente, ma si tratta più di una finezza estetica che di un problema effettivo.
Hardware, prestazioni e connettività
Il cuore pulsante del Pixel Watch 4 è il nuovo Snapdragon W5 Gen 2 abbinato a un coprocessore Cortex M55 a 4 nm: fluidità assicurata e reattività immediata in ogni scenario di utilizzo, anche grazie ai 2 GB di RAM e 32 GB di storage interno. La versione LTE supporta chiamate e SMS in piena autonomia, integra Wi-Fi 6, Bluetooth 5.4 e, per la prima volta, il chip UWB per funzioni avanzate di localizzazione (Find My Device) e lo sblocco automatico di smartphone e auto compatibili. Inoltre arriva anche l’SOS satellitare, utile in caso di escursioni e attività outdoor, anche in aree prive di segnale mobile.
La connettività con l’eSIM è immediata, l’altoparlante e il microfono integrati si comportano ottimamente nelle telefonate, la qualità audio resta invariata rispetto allo scorso anno pur offrendo un volume a mio avviso leggermente più alto. Il sistema GPS dual-band è precisissimo, stabile tanto per passeggiate urbane quanto per trekking fuori porta.
Software
Pixel Watch 4 porta al polso l’ultima evoluzione di Wear OS, la versione 6, con interfaccia Material You e un’integrazione mai così profonda dell’universo Google. Gemini è finalmente protagonista, è attivabile semplicemente sollevando il polso e darà (quasi) sempre risposte contestuali e rapide attingendo alle informazioni del proprio account Google. Maps, calendario, Gmail, Wallet sono nativamente integrati e la domotica con Google Home offre il controllo diretto di dispositivi smart. Non manca la possibilità di comandare la fotocamera Pixel del telefono, anche in modalità Astro, e di registrare memo vocali con trascrizione automatica grazie al registratore AI.
Le notifiche sono immediate, le gesture per la navigazione nei menu molto bene e, contrariamente agli smartwatch WearOS concorrenti, qui la reattività è sempre al massimo livello. Una nota: la personalizzazione delle complicazioni sulle watchface resta un punto migliorabile, e il parco app di terze parti, seppur in crescita, ancora non raggiunge la completezza dell’ecosistema Apple.
Fitness e monitoraggio della salute
Il Pixel Watch 4 LTE è uno dei prodotti WearOS più completi della categoria per quanto riguarda il fitness. Monitoraggio della frequenza cardiaca continuo e preciso, SpO2, ECG, monitoraggio della temperatura cutanea e del sudore, analisi del sonno e stress in tempo reale: la sensoristica mutuata da Fitbit è completamente integrata e offre rapporti dettagliati direttamente sul polso o via app.
Il tracking sportivo è affidabile: corsa, camminata, bicicletta, sessioni HIIT, insieme al nuovo “carico cardio” utile a bilanciare allenamento e recupero. Fitbit Premium, incluso per sei mesi, sblocca analisi avanzate su ritmo, recupero e qualità del sonno. Da segnalare che alcune funzioni (come i report approfonditi post-allenamento) sono appannaggio degli abbonati, ma il pacchetto “base” resta tra i più completi sul mercato.
L’orologio è in grado di rilevare cadute o incidenti automobilistici, inviare SOS automatici e gestire check-in di sicurezza: un plus fondamentale per chi fa sport in autonomia o desidera vivere l’esperienza Google senza il pensiero della sicurezza personale.
Autonomia e ricarica
Pixel Watch 4 migliora finalmente la sua autonomia rispetto alle generazioni passate: nella variante 45 mm LTE si raggiungono senza problemi le 40 ore di operatività dichiarate da Google anche con uso intenso, fitness tracking attivo e connessione LTE abilitata. E questo mi fa pensare che con un utilizzo meno stressante, l’autonomia dello smartwatch potrebbe anche superare quanto dichiarato dal brand. Il dato è valido per un profilo medio, con almeno una sessione di sport e monitoraggio del sonno ogni giorno. La ricarica rapida consente di raggiungere il 50% in appena 15 minuti e il 100% in circa un’ora: un risultato ottimo rispetto ai competitor che spesso si attestano sulle 24-30 ore e tempi di ricarica più lunghi.
Una pecca: manca la ricarica wireless standard, quindi sarà necessario sempre il caricabatterie proprietario. Nel day-by-day, tuttavia, il compromesso è ampiamente compensato dalla velocità di carica e dal miglioramento gestionale software sull’ottimizzazione delle risorse hardware.
Prezzo di vendita e considerazioni
Il prezzo del Google Pixel Watch 4 parte da 399,00 euro nella versione Bluetooth da 42 mm fino ad arrivare a 549,00 euro nella versione da 45 mm LTE. Certo si tratta di cifre importanti, soprattutto se si va a puntare il modello che abbiamo ricevuto in prova, ma è un prezzo tutto sommato in linea per uno smartwatch che col tempo è diventato maturo e che non cerca di stupire con effetti speciali, ma si rivela coerente, bilanciato e davvero utile in ogni contesto, dal lavoro allo sport alla gestione della casa connessa.
Se utilizzato in abbinamento a uno smartphone Pixel, il “conversare” tra i due dispositivi risulta naturale e offre un plus innegabile; anche con altri smartphone Android, però, l’esperienza è davvero superiore alla media. In sintesi, chi cerca uno smartwatch WearOS davvero completo, preciso e personalizzabile, può prendere in seria considerazione il Pixel Watch 4. Chi invece preferisce autonomia superiore o ecosistemi più chiusi, farà bene a guardare altrove, ma la distanza si è ormai assottigliata.
Prezzo alto e mancanze minori non ne offuscano la qualità, e la variante 45 mm LTE spicca, a oggi, come il migliore smartwatch Google mai realizzato, finalmente “maturo” come prometteva fin dall’inizio.
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