Sblocco del bootloader: ancora un giro di vite da parte di Xiaomi

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Crediti: Xiaomi, Canva

Nelle scorse settimane abbiamo visto i cambiamenti apportati da Xiaomi nella procedura di sblocco del bootloader, con alcune novità che mirano a rendere più complicato il processo (in modo da prevenire abusi). Ora la divisione cinese ha introdotto una nuova limitazione: per il momento si tratta di una novità che riguarda gli utenti asiatici, ma non è detto che non farà capolino anche alle nostre latitudini in un secondo momento.

Xiaomi introduce nuove limitazioni allo sblocco del bootloader dei suoi smartphone (per ora solo in Cina)

Come anticipato in apertura – lo evidenziamo ancora una volta – questa nuova limitazione è stata introdotta in Cina. Quindi per ora la regola aggiuntiva non riguarda gli utenti Global, ma è probabile che verrà implementata anche a livello generale nel corso dei prossimi mesi. Xiaomi ha inasprito ulteriormente la procedura di sblocco del bootloader dei suoi smartphone con un nuovo stop: a partire dal 6 febbraio 2025 gli utenti che hanno commesso delle infrazioni nella Community negli ultimi 180 giorni non potranno sbloccare il bootloader del loro dispositivo. Precisamente, secondo le linee guida, la procedura di sblocco può essere richiesta ed eseguita solo:

  • da Mi Account attivi da almeno 180 giorni (quindi gli account recenti non verranno minimamente considerati)
  • da Mi Account senza divieti, sospensioni o richiami negli ultimi 180 giorni
  • da Mi Account che non hanno effettuato modifiche alle impostazioni di sicurezza negli ultimi 180 giorni (ad esempio hanno cambiato numero di telefono o e-mail)

Inoltre ci sono altri due punti da tenere presente:

  • tutta la procedura di sblocco (dalla richiesta alla fase finale) deve essere effettuata sullo stesso dispositivo
  • bisogna evitare cambi di posizione sospetti, cambiamenti nell’indirizzo IP, cambio di dispositivi continui da parte dell’utente

Infine arriva una novità parecchio importante:

  • non ci saranno seconde possibilità: una volta che la richiesta di sblocco del bootloader è stata approvata da Xiaomi, l’utente ha 14 giorni per completare la procedura. Al termine di questi, se il bootloader non è stato sbloccato il dispositivo non potrà più accedere alla procedura (per sempre)

Insomma, Xiaomi fa davvero sul serio e ha deciso di colpire duro evitando a priori qualsiasi uso improprio dei suoi smartphone. Se da un lato questo giro di vite complica la vita ai Mi Fan che vogliono sbloccare il bootloader del proprio telefono, dall’altro la casa cinese intende tutelarsi contro eventuali problemi di sicurezza. Ribadiamo ancora una volta che queste nuove regole riguardano la Cina e che al momento non sono ancora state implementare per tutti. Se volete saperne di più sull’attuale politica di sblocco del bootloader Global, ecco il nostro approfondimento.

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