Negli ultimi anni, la serie Reno di OPPO ha rappresentato l’offerta premium dell’azienda fino all’introduzione della serie Find, che ha preso il suo posto. La linea Reno, sin dalla sua nascita, ha sempre puntato su design e fotocamere di alto livello a un prezzo accessibile, e per fortuna OPPO ha decisa di portarla in pianta stabile anche sul mercato Europeo, che spesso era escluso dai nuovi modelli di questa gamma.
Con il Reno 13 Pro, smartphone fa parte di una famiglia di 4 dispositivi (Reno 13, 13 Pro, 13FS e 13F), OPPO punta ancora una volta su un design rinnovato, prestazioni migliorate, fotocamere di livello professionale e un tante funzionalità AI avanzate che possono alleggerire tanti task durante l’utilizzo quotidiano. Fuffa o realtà? OPPO non è di certo un brand sprovveduto, quindi la sostanza non manca; vi racconto di più nella recensione completa.
Recensione OPPO Reno13 Pro
Design e materiali
Il Reno 13 Pro di OPPO, come vuole la tradizione, si distingue per un design premium e raffinato. Con uno spessore di soli 7,55 mm e un peso di 195g, ancora una volta si colloca tra i dispositivi più leggeri e maneggevoli presenti al momento sul mercato, naturalmente a parità di dimensioni e diagonale di schermo. Il telefono è disponibile in due colorazioni: Graphite Grey e Plume Purple, quest’ultima caratterizzata da una trama molto particolare definita “a farfalla” sulla scocca posteriore in vetro scolpito che attira l’attenzione sin dal momento dell’unboxing.
La finitura della back cover è piacevole al tatto, quasi sabbiata, non cattura impronte neanche a volerlo e soprattutto assicura un buon grip durante l’utilizzo, il che non può che esserre una nota positiva, se considerate le dimensioni dello smartphone. Se, tuttavia, preferite qualcosa di più sobrio, la versione Grey può senz’altro fare al caso vostro.
Il frame è realizzato in alluminio aerospaziale e, a prescindere dalla colorazione che sceglierete, il nuovo Reno 13 Pro vanta certificazioni IP66, IP68 e IP69, garantendovi cosi massima resistenza alla polvere e agli schizzi, oltre alla possibilità di immersione fino a 2 metri per 30 minuti. OPPO ha persino integrato una modalità subacquea, testata per resistere anche a profondità superiori, che comunque per sicurezza vi consiglio mai di non sperimentare e, anzi, ritenerle sempre valide in casi di “emergenza”. Tuttavia OPPO ha scommesso molto su questo fronte, non a caso un’ulteriore innovazione è rappresentata dalla funzione Splash Touch, che consente l’uso del telefono con le dita bagnate senza attivare tocchi fantasma.
Uno degli aspetti più apprezzabili del design è il modulo fotocamera, che nonostante l’utilizzo di lenti dalle ottime specifiche tecniche, come vedremo tra un po’, rimane poco invasivo nel complesso, senza creare quei fastidiosi effetti traballanti quando si poggia il dispositivo su una superficie.
Il resto del design vede protagonista un layout piuttosto semplice; i tasti sono tutti posizionati sulla destra, mentre a sinistra è tutto completamente pulito. In alto c’è spazio per il secondo microfono e la porta infrarossi, mentre in basso c’è il connettore USB-C, lo speaker e il carrello per le due NanoSIM, ma non la MicroSD che invece non è supportata.
Display
Bel passo in avanti anche nel display rispetto alla precedente generazione, che in fin dei conti risale a poco più di 6 mesi fa. Quest’anno il Reno 13 Pro di OPPO è dotato di un display AMOLED da 6,83 pollici con risoluzione 1.5K e frequenza di aggiornamento 120Hz; da menzionare la certificazione DCI-P3 al 100%, supporto HDR10+ e una luminosità di 1200 nit, quindi che dire, se non perfetto?
Rispetto allo scorso anno, questo nuovo modello adotta un pannello micro-curvo che permette di ottenere un rapporto schermo-corpo pari al 93.8%, ma soprattutto delle cornici sottili solo 1.6mm, e se mettete a confronto i due modelli vi renderete conto delle differenze, per quanto minime. In più OPPO ha realizzato i bordi leggermente stondati in prossimità della cornice, il che migliora il grip ulterioremente, oltre che l’esperienza d’uso in generale.
Molto bene anche il sensore di impronte digitali integrato nel display che è risultato essere sempre veloce e affidabile, così come il sistema di sblocco facciale che, tuttavia, resta di tipo 2D e non oltre.
Hardware e prestazioni
OPPO, poi, come da tradizione fa da apripista a molte CPU di nuova generazione prodotte da Mediatek; non è la prima volta, infatti, che mette in campo per primo i nuovi processori dell’azienda cinese, e anche questa serie Reno 13 non è da meno. A bordo di questo Reno13 Pro, infatti, troviamo il nuovo Mediatek Dimensity 8350: in fin dei conti si tratta di un lieve upgrade del Dimensity 8300 che, a detta della stessa Mediatek, migliora la gestione energetica e le prestazioni in ambito gaming, seppur tecnicamente non si leggano valori differenti nelle schede tecniche dei due modelli, per cui sempre restano otto i core a disposizione, realizzati con processo produttivo a 4nm e clock massimo fino a 3.31Ghz.
OPPO qui ha completato l’hardware con una dotazione di 12GB di memoria RAM LPDDR5X a 4266MHz e 512GB di storage interno UFS 3.1, su cui avrebbe potuto fare di meglio, ma possiamo sorvolare per via delle prestazioni generali. A differenza degli scorsi anni, questa è una delle prime volta in cui non ci sono differenze nella CPU adottata tra i modelli cinesi ed europei, seppur nel modello cinese l’azienda abbia puntato su 16GB di RAM e ben 1TB di storage, decisamente più imponenti anche per un midrange. Nell’uso quotidiano, il telefono garantisce prestazioni fluide sia nella navigazione che nel multitasking. Per quanto riguarda il gaming, titoli come Call of Duty: Mobile e altri esigenti a livello di risorse come lui, girano bene con dettagli elevati, sebbene il telefono tenda a scaldarsi nella zona del modulo fotografico durante sessioni prolungate.
Sul fronte connettività, invece, lui supporta due schede sim in formato Nano, e a grande richiesta arriva anche, finalmente aggiungerei, il supporto alle eSIM che mancava lo scorso anno, una mancanza inaccettabile anche su uno smartphone di fascia media, soprattutto in questo segmento di mercato. Nessun cambiamento invece, per il Bluetooth che resta sempre 5.4, il Wi-Fi 6E e l’NFC per i pagamenti cardless.
Software
A disposizione del nuovo Reno13 Pro abbiamo il nuovo aggiornamento della ColorOS 15 basata su Android 15 e patch di sicurezza piuttosto recenti, di Dicembre 2024; la promessa del brand è quella di distribuire 5 anni di aggiornamenti Android e 6 di patch di sicurezza, piuttosto interessante rispetto all’offerta attuale degli altri player sul mercato. Detto ciò, tralasciate le funzionalità AI migliorate in campo fotografico, in questa generazione si conferma la presenza dell’AI Studio per la generazione di immagini, la lettura di testi tramite AI, realizzazione di riassunti automatici e via discorrendo.
E se la nuova ColorOS 15 convince a tutto tondo, dall’ottimizzazione fino all’interfaccia grafica, resta però presente il problema che ormai non mi stancherò mai di sottolineare: i bloatware. Ben 24 applicazioni, per lo più giochi, preinstallate alla prima accensione che molto probabilmente vi toccherà rimuovere una ad una dopo la prima configurazione: sarò ripetitivo, ma quando si spendono più di 500 euro per uno smartphone, non tollero dover scendere a questi compromessi “pubblicitari” non all’altezza del nome che porta OPPO nel settore.
Fotocamera
Una delle punte di diamante nei dispositivi OPPO, a prescindere dalla fascia di mercato di appartenenza, è il comparto fotografico. OPPO sa bene che per conquistare un certo target, e accaparrarsi una fetta di mercato composta da utenti più giovani, deve puntare tutto sulla resa fotografica, e devo dire che questo Reno13 Pro denota un certo impegno da parte del brand. I sensori utilizzati sono notevolmente migliorati rispetto lo scorso anno, con un primario che resta sì sempre da 50MP ma con sensore Sony IMX890 f/1.8 già protagonista in altri smartphone del gruppo BBK del calibro di OnePlus 11 o Realme GT6. C’è poi il teleobiettivo da 50MP Samsung JN5 con zoom 3,5x e l’ultra-grandangolare da 8MP f/2.2 che resta invariata rispetto la precedente generazione ad eccezione dell’autofocus, che quest’anno è presente. Identica al Reno12 Pro anche la lente per i selfie da 50MP f/2.0.
Al di là dell’hardware, OPPO qui ha lavorato tanto sull’ottimizzazione del software; tra le funzionalità introdotte, c’è da menzionare l’AI LivePhoto per migliorare gli scatti di soggetti in movimento, oppure la modalità subacqeua dove lo smartphone corregge in modo automatico il fuoco, colori e contrasto dovuti dalle distorsioni che inevitabilmente si creano sott’acqua. L’AI Photo Editor, invece, è dove si sono concentrati gli sforzi principali; con gli sviluppi dell’intelligenza artificiale degli ultimi mesi il nuovo Reno13 Pro cresce nel miglioramento automatico della chiarezza di foto sfocate oppure di soggetti micro-mossi; migliora anche la capacità dello smartphone di rimuovere la presenza di eventuali riflessi sulle superfici e molto altro.
Parlando puramente di qualità fotografica, invece, che dire: le immagini catturate con il sensore principale sono nitide e dettagliate, anche se talvolta il bilanciamento del bianco tenda verso toni caldi. Nelle foto in condizioni di scarsa illuminazione, il software di OPPO gestisce bene la riduzione del rumore, ma a volte introduce un eccesso di sharpening artificiale. Un po’ deludono gli 8MP della grandangolare in questa fascia di prezzo importante, anche perchè i risultati non sempre sono all’altezza dello smartphone e soprattutto del nome di OPPO, il che è un gran peccato. Il teleobiettivo si comporta bene, invece, con uno zoom 3,5x che offre dettagli superiori rispetto alla concorrenza.
I video vengono catturati in 4K 60fps solo dalla lente primaria, con una qualità discreta ed una buona stabilizzazione; la lente ultra-wide, invece, registra massimo a 1080p 30fps, l’unica modalità nella quale si può switchare liberamente tra le varie lenti disponibili a bordo dello smartphone.
Autonomia
Con una batteria da 5.800mAh, il Reno 13 Pro offre un’ottima autonomia. Rispetto all’anno scorso aumenta la capacità della batteria stessa di 800 mAh, e questo all’atto pratico ci permette di arrivare abbondamente a sera con ancora il 30% residuo con un utilizzo medio-intenso, o di coprire sempre e comunque una giornata intera con una sola carica.
Dalla sua parte, tuttavia, OPPO la ricarica SuperVOOC da 80W che, anche in casi di necessità estreme, vi permette di passare dallo 0 al 36% in soli 15 minuti e di raggiungere il 100% in circa 50 minuti, un risultato eccellente rispetto alla concorrenza nella stessa fascia di prezzo.
Prezzo e considerazioni
Come anticipato in alcuni momenti, il tasto dolente nelle ultime generazioni di dispositivi OPPO è il prezzo. A partire dalla data di lancio e fino al 6 marzo, con l’apertura dei preordini, sarà possibile acquistare OPPO Reno13 Pro al prezzo di 799,99€, con un bundle omaggio che include OPPO Watch X2, un caricabatterie da 80W e la garanzia convenzionale OPPO Care Plus di 12 mesi, che copre una riparazione gratuita per danno accidentale allo schermo entro 12 mesi dalla data di acquisto e una riparazione gratuita per danno da ossidazione causato da uso improprio accidentale.
Considerando il valore degli omaggi compresi nel bundle, lo smartphone si posiziona nella stessa fascia di prezzo dello scorso anno, seppur la strategia di OPPO possa non convincere tutti gli utenti, soprattutto coloro i quali non desiderano uno smartwatch, oppure ne possiedono già uno. Ad ogni modo, nel complesso, il pacchetto proposto da OPPO è piuttosto interessante, anche perchè a questo Reno13 Pro gli unici difetti che possiamo associare sono la fotocamera ultrawide e i bloatware nel software, perchè per tutto il resto può ritenersi assoutamente promosso.
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